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Le Vie del sale
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E-book153 pagine1 ora

Le Vie del sale

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Le Vie del Sale sono un fazzoletto di terra che appartiene ai corsanesi e a tutte le persone che in questi anni le hanno visitate, curate e amate, così come a coloro che da oggi in poi avranno la fortuna di farlo.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2017
ISBN9788892688728
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    Le Vie del sale - Corrado Russo

    GAIA

    DALLA PREISTORIA ALL’ETÀ DEL BRONZO

    L’Uomo e il Salento, un binomio che affonda le sue radici a partire dal Paleolitico medio (130.000 - 35.000 anni fa), quando alcune grotte e siti all’aperto fornivano un comodo riparo all’Homo di Neanderthal. La presenza di ampie zone a foresta alternate a macchia e prateria con abbondante fauna esotica (elefanti, cervidi, rinoceronti, cinghiali, ippopotami ecc.) aveva indotto a fissarne nella penisola salentina la propria dimora.

    L’estinzione dei neandertaliani e la comparsa dei primi uomini moderni (Homo Sapiens) segnano il passaggio dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore (45.000 / 35.000 - 10.000 anni fa).

    Una recente e importante scoperta ha permesso di retrodatare la comparsa dell’Homo Sapiens nella penisola salentina (e in Italia) ad oltre 44 mila anni fa, grazie al ritrovamento di due molari, ritrovati nella Grotta del Cavallo (Nardò), classificati inizialmente come appartenenti ad un uomo di Neanderthal. In realtà le analisi sui reperti - condotte da Stefano Benazzi, ricercatore dell’Università di Vienna - hanno rivelato che si trattava di denti riferibili all’uomo moderno (Homo Sapiens). Questa scoperta conferma che Sapiens e Neanderthal hanno convissuto per almeno 15.000 - 10.000 anni, prima della definitiva estinzione di questi ultimi.

    Con la comparsa dell’uomo moderno si registrano alcuni importanti cambiamenti legati sia alle tecniche di lavorazione dei manufatti (si iniziano a sfruttare anche le materie dure di origine animale) sia alla sfera simbolica, con i riti funerari che mostrano una maggiore complessità rispetto al passato. Negli anni ’60 del secolo scorso sono state scoperte importanti evidenze archeologiche del Paleolitico all’interno delle grotte Cipolliane, lungo la costa immediatamente a sud di Novaglie. Si tratta, nello specifico, di strumenti in pietra e fossili di fauna, che fanno pensare ad un ambiente costiero completamente diverso da quello attuale, con il mare in regressione che avrebbe scoperto una fascia costiera allo stato attuale sommersa, sulla quale si erano formate delle dune antistanti le caverne ubicate, nell’epoca della glaciazione wurmiana (80.000 - 10.000 anni fa), sulle terre emerse.

    Del Mesoliti co (10.000 - 7.500 anni fa) si segnala no alcuni repe rti archeologici rinvenuti a Grotta del Cavallo e a Grotta Marisa (Otranto). Ma la più importante scoperta, relativa a questa fase, è stata effettuata nell’area dei laghi Alimini, dove è stata rinvenuta luna statuina femminile in osso, co n i tratti sessu ali fortemente accentuati.

    Il Neolitico (7.500 - 5.000 anni fa) C u na fase fondamentale ne Ila storia dell’umani te, testimone di profonde trasformacioni tecnoiogàche, economi- ch e e sociali: l’utilizzo dellu nuova tecnica della leviaaiu ra, la prodonione di conienitori in terracotta, la comparsa dell’agrlcolsura (cereali) e dell’allevamento (caprovini). L’uomo diventa dradualmente più aedentari o e inizia ad impiantare villaggi a capanne . È nel Neolitico, inoltre, che si assi ste ad un primo processo di differenziaoione e di articolaoione sociale. I siti più interessanti del Saiento sono l’inloUiamento di Torra Sabea (Gallipoli), Grotta de lla Trin ità (Ruffiano), l’a rea funeraria di Se rra CìOON (Nardo) e, soprattutto, il complesso sistama di cavità cars!che di Grotta dei Cervi a Porto Badisco (Otranto), sulle cui pareti sono presenti importanti manifestazioni pittoriche figurative ’C tre riproducono cioè soggetti concreti) e astratte.

    L’età dei Metalli (suddivisa in: Eneolitico o età del Rame, 5000/4300 anni fa ed età del Bronzo, 4300/2900 anni fa) coincide con la Protostoria. La principale novità di questa fase è lo sfruttamento intensivo di minerali metallici. Si tratta di un’acquisizione che ha ulteriormente accentuato il già avviato processo di differenziazione sociale.

    I siti più rappresentativi dell’Eneolitico salentino sono: Grotta della Trinità (Ruffano), Grotta Zinzulusa (Castro) - la cui frequentazione è legata al culto delle acque - e Grotta Cappuccini (Galatone), utilizzata a scopo funerario. Importanti monumenti dell’età del Bronzo sono i dolmen, la cui funzione doveva essere sepolcrale e cultuale, e le piccole specchie, ossia tumuli di pietre frammiste a terra rossa che coprono camere o ciste megalitiche, contenenti sepolture a inumazione con relativo corredo funerario. Le più interessanti specchie sono state individuate nel territorio di Vanze, Acquarica, Salve e

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