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Narcisismo, perversione e social media
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Narcisismo, perversione e social media
E-book205 pagine2 ore

Narcisismo, perversione e social media

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Info su questo ebook

Cos'è il narcisismo, e quali sono i comportamenti tipici delle persone narcisiste? Ce lo spiega con cognizione di causa Claudia Sposini, partendo dalle diverse tipologie narcisistiche fino ad arrivare a come i diversi social network siano il canale di sfogo ideale per esse. Inoltre ci mette in guardia nella gestione dei rapporti personali con questi soggetti, uomini e donne che mettono solo loro stessi e i loro desideri al centro dell'attenzione, ferendo in modo indiscriminato chi sta al loro fianco. Infine, grazie all'esperienza dell'autrice in veste di psicologa, psicoterapeuta e formatrice, ci dà una serie di suggerimenti su come difendersi dalle ferite e riprendere a vivere in serenità e senza sentirsi sminuiti di continuo.
LinguaItaliano
Data di uscita8 lug 2020
ISBN9788893782067
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    Narcisismo, perversione e social media - Claudia Sposini

    Narcisismo, perversione e Social Media

    di Claudia Sposini

    Panda Edizioni

    ISBN 9788893782050

    © 2020 Panda Edizioni

    www.pandaedizioni.it

    info@pandaedizioni.it

    Proprietà riservata. Nessuna parte del presente libro può essere riprodotta, memorizzata, fotocopiata o riprodotta altrimenti senza il consenso scritto dell’editore.

    Indice

    Narcisism(i) - Prefazione 9

    PRIMA PARTE - PULSIONE VERSUS RELAZIONE 13

    1.1 - Narcisisti perversi 13

    1.2 - Aspetti narcisistici tra Dating e Social Network 19

    1.3 - I principali potenziali rischi nell’interazione online 22

    1.4 - Spettacolarizzazione della sessualità, eros senza limiti e paura dell’amore 24

    1.5 - Sexting tra i più giovani: i risultati di alcune ricerche 31

    1.6 - Vampiri amorosi 33

    SECONDA PARTE - NARCISISMO, CORPO E AUTODISTRUTTIVITÀ 36

    Introduzione 36

    2.1 - Narcisismo autodistruttivo: a proposito di anoressia 36

    2.2 - Cutting e autolesionismo 41

    2.3 - Alcune riflessioni sul film La pianista 45

    TERZA PARTE - STORIE 48

    3.1 - Rabbia narcisistica e sete di vendetta 48

    3.2 - L’eterna adolescenza depressa tra ragazzi sbagliati, aperitivi al bar e litigi in famiglia 52

    3.3 - Destreggiarsi con l’aggressività e la diffidenza 58

    3.4 - Amica, problem-solver o terapeuta? 61

    3.5 - Madri castranti: la storia di A. che (forse) si vuole sposare 63

    QUARTA PARTE - IL NARCISISTA MALIGNO TRA PERVERSIONE E ANTISOCIALITA’ 68

    4.1 - Narcisisti maligni 68

    4.2 - Perversificazione dell’amore: il gaslighting 71

    4.3 - Mobbing coniugale e familiare 73

    4.4. Stalking 75

    4.5 - Disturbo Antisociale di Personalità 76

    4.6 - La Legge del perverso 78

    4.7 - Psicopatia, Narcisismo, Antisocialità e mondo online 80

    4.8 - Godimento collettivo perverso 85

    ALCUNI CONSIGLI PER AFFRONTARE UN PARTNER NARCISISTA 91

    Filmografia 99

    1. Lo stronzo e la dipendente affettiva 99

    2. Il narcisista depresso e fallito 101

    3. Psicopatici in giacca e cravatta 102

    4. Dipendenza dalla pornografia 103

    5. Narcisismo materno 104

    6. Ninfomania e auto-distruttivismo 106

    7. La ferita di non essere stati amati 108

    8. Ricercare la morte per sentirsi vivi 110

    9. La vendetta del depresso 111

    10. Dipendenza sessuale e aridità affettiva 112

    BIBLIOGRAFIA 113

    Narcisism(i) - Prefazione

    Non esiste solo un narcisismo: sarebbe troppo narcisistico pensare che sia così. Esistono, invece, tanti narcisismi dispiegati nella loro gravità e nel loro grado di distruttività verso l’altro. Perché, ancora una volta, non si può parlare di narcisismo patologico senza fare menzione alla relazione, al rapporto con l’altro.

    Di solito, il narcisista non accetta di cambiare, anzi si sopravvaluta e tende a sminuire e a svalutare gli altri; è mosso, piuttosto, dall’invidia e dall’aggressività, e nei casi più gravi è anche descritto come un perverso, manipolatore, avido, truffatore e corruttore dell’anima. Molti autori osservano nel narcisismo patologico le difese dall’altro, dalla relazione: il narcisista è, infatti, un individuo ripiegato su se stesso che si difende dal coinvolgimento profondo con l’altro.

    Se sono interiormente convinto di avere qualche mancanza e di essere continuamente a rischio di venire scoperto nelle mie debolezze, sarò invidioso di coloro che appaiono soddisfatti o che hanno quelle risorse che secondo me potrebbero compensare le mie mancanze(...). Se mi sento carente e percepisco che a te non manca nulla, cercherò di distruggere quello che hai deplorandolo o criticandolo. (McWilliams N., 1999)

    Per lo psicoanalista A. Green (1983), vi è un narcisismo di morte, il quale designa l’attacco che viene portato non solo alla relazione, ma al desiderio stesso per la relazione. Narcisismo, aspetti mortiferi e depressivi sono, infatti, spesso correlati in questo disturbo in cui il soggetto può portare con sé una generale perdita di senso della propria vita, un perenne vissuto di noia, apatia, vuoto e, dall’altra parte, fantasie di onnipotenza per colmare tale tragicità e per fornire una certa compensazione al suo dolore interiore. Il depresso sente, perciò, di non avere alcun valore in sé e cerca di recuperarlo grazie alla grandiosità agita. Possiamo, qui, osservare un disagio profondo riguardo al valore della propria persona in termini di intelligenza, piacevolezza, bellezza, potere e così via e quindi a ciò si che vorrebbe essere: nell’eccesso di grandiosità narcisistica, il soggetto non fa i conti con l’esame di realtà e se le sue aspettative grandiose tendono a essere deluse, vivrà facilmente forme depressive.

    Per H. Kohut (1971) il "Sè grandioso descrive il senso di superiorità che caratterizza il mondo interiore del narcisista: quando questo Sè grandioso" incontra il fallimento, il narcisista patologico dovrà fare i conti con i propri limiti, con la propria fallibilità; spesso l’esito di tale situazione è quello depressivo. Infatti, il narcisista patologico non accetta di essere infallibile.

    Più specificatamente, gli aspetti appena descritti possono essere ritrovati nel cosiddetto narcisista inconsapevole, la cui personalità si esprime in un senso grandioso di importanza (ad esempio, esagerare i risultati o il proprio talento), nella percezione di sé come un essere speciale e unico che può essere compreso solo da altre persone speciali e da una continua richiesta di ammirazione delle altre persone. È un soggetto incapace di provare gratitudine, di vivere rapporti di coppia basati sulla reciprocità; evita, inoltre, l’assunzione di responsabilità della propria vita affettiva: non si coinvolge mai, profondamente, nel rapporto con la persona che sta frequentando, il legame lo opprime. È, inoltre, piuttosto egocentrico, non sa cosa sia il senso di colpa e, a livelli più gravi, può mettere in atto azioni distruttive (fisicamente e/o psicologicamente) verso l’altro.

    Nella letteratura è anche descritto il narcisista ipervigile (Gabbard G.O., 1992), inibito e schivo, il quale evita di essere al centro dell’attenzione poiché vive nel timore che gli altri si accorgano del suo stato di inferiorità e soprattutto del suo bisogno di ammirazione. È molto sensibile e reattivo agli atteggiamenti degli altri, che considera perfetti (in modo idealizzato). Spesso si sente inadeguato, impotente, prova facilmente vergogna. In generale, evita di mettersi in luce perché ha paura di ricevere un rifiuto o un’umiliazione. È, perciò, molto sensibile alle critiche e alle reazioni degli altri. Per questo, se subisce un danno, chiude drasticamente la relazione senza bisogno di chiarire o chiedere spiegazioni.

    Il narcisista patologico, fondamentalmente, con i suoi comportamenti, è teso a riparare una ferita interiore non ancora elaborata e superata attraverso i più svariati sintomi: dipendenza dalle sostanze stupefacenti, anoressia, autolesionismo, esibizionismo, attacchi di panico, relazioni distruttive, dipendenza dal sesso etc... Vive, poi, in un senso di insoddisfazione perenne, sempre teso alla ricerca di ciò che gli manca; i sintomi che manifesta possono essere letti come compensazione del dolore sottostante negando, in tal modo, i limiti della realtà, dell’esame di realtà e come rifornimento narcisistico che si traduce principalmente nei bisogni di ammirazione, di controllo, di grandiosità. In particolare, alcuni aspetti compensatori del narcisista patologico sono: ipocrisia, orgoglio, disprezzo, autosufficienza difensiva, vanità e superiorità.

    Può anche mettere in atto comportamenti dettati dall’arroganza e dalla prepotenza per far fronte alla sua ferita interiore, per ottenere un riconoscimento che non ha mai avuto, per trovare una compensazione: ciò accade soprattutto se sente vacillare la sua fragile autostima, responsabile del grande senso di inferiorità che vive. Per fare questo, come abbiamo visto, può svalutare l’altro realizzando vere e proprie modalità distruttive nella relazione: si attornia, quindi, degli altri che però vengono allo stesso tempo rifiutati; un’altra delle caratteristiche del narcisismo patologico è infatti la necessità continua di rassicurazione e conferme da parte delle altre persone per soddisfare i propri bisogni di sentirsi approvato, senza però riconoscere i bisogni altrui. Quando l’altro non sta al gioco del narcisista, quest’ultimo potrà sentirsi ferito e rifiutato e mettere in atto rabbia, aggressività e ulteriori modalità distruttive. Uno degli obiettivi dell’aggressività che agisce è, infatti, quello di dominare l’altro, di controllarlo, di ferirlo.

    Per O. F. Kernberg (1967), nel narcisismo vi sarebbe una mancanza costituzionale di tolleranza all’angoscia suscitata dagli impulsi aggressivi e quando la grandiosità del soggetto si combina con una forte quota di aggressività, si sviluppa il narcisismo maligno in cui la grandiosità è rafforzata dal senso di trionfo provato infliggendo dolore e paura agli altri. In particolare, per Kernberg, nel narcisismo maligno sono presenti una mancanza di preoccupazione per l’altro, di senso di colpa, di interesse per una relazione. Inoltre, il narcisista maligno può mettere in atto una vera e propria manipolazione nei confronti dell’altro attraverso il ricatto (soprattutto affettivo), la colpevolizzazione, le bugie, il silenzio, il cinismo, l’adulazione, la persecutorietà, la dipendenza indotta, operando, quindi, un vero e proprio annientamento.

    A diversi livelli di gravità, il narcisista patologico è, quindi, incapace di amare: egli cerca gli altri, ha bisogno degli altri, ma non li ama; li considera, piuttosto, un’estensione di se stesso, oppure, nel caso del narcisismo maligno, li sfrutta, li usa, è incapace di riconoscere che anche gli altri hanno sentimenti e necessità.

    La ferita narcisistica si esprime anche nel collezionare rapporti seriali, triangolari, vita sessuale promiscua, tutti aspetti che vanno a supportare i bisogni di affermazione personale e di superiorità del narcisista patologico travalicando la reciprocità di coppia e il rispetto per l’altro.

    PRIMA PARTE - PULSIONE VERSUS RELAZIONE

    1.1 - Narcisisti perversi

    "La psicoanalisi ha perso la sua carica eversiva che le conferiva grande fascino nei confronti dei modelli sessuofobici del passato. Anzi, funziona come un freno verso una sessualità oggi troppo trasgressiva. La nostra poi è diventata la società del narcisismo, basato sul successo e sul consenso. L’analisi richiede invece la messa in mora del riscontro sul piano sociale, pone il progetto per la conoscenza di se stessi al centro dell’attenzione, proprio quel che il narcisista non sa fare. Per

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