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Il mare da bere. Guida all'utilizzo terapeutico dell'acqua di mare
Il mare da bere. Guida all'utilizzo terapeutico dell'acqua di mare
Il mare da bere. Guida all'utilizzo terapeutico dell'acqua di mare
E-book245 pagine2 ore

Il mare da bere. Guida all'utilizzo terapeutico dell'acqua di mare

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Info su questo ebook

Il più antico e moderno mezzo di cura di molte malattie, l'acqua marina viene da molti definita l'acqua della salute del secondo millennio. Ricca di minerali ed oligoelementi disciolti, essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo, rappresenta il principale ingrediente per il benessere dell'organismo.

La somiglianza tra l'acqua marina e l'ambiente interno è sorprendente: la composizione è pressoché identica al plasma sanguigno e rappresenta il nutrimento ideale per le nostre cellule. Una guida pratica che tratta l'acqua marina a tutto campo: dal mare alla bottiglia, dalla terapia al consumo. Una ricerca orientata all'esplorazione delle tecniche di purificazione dell'acqua marina, dal prelievo alla filtrazione, la sterilizzazione, i sistemi di imbottigliamento. Processi che l'acquirente di una bottiglia di acqua di mare spesso non conosce. Vengono illustrate le caratteristiche dell'acqua marina e le proprietà degli elementi che la compongono. Sono inoltre riassunte le principali ricerche scientifiche sull'acqua di mare. Sono quindi indicate le azioni terapeutiche dell'acqua marina prendendo in esame le diverse patologie e fornendo tempi e dosaggi per ogni cura.
LinguaItaliano
Data di uscita13 lug 2020
ISBN9788831682794
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    Anteprima del libro

    Il mare da bere. Guida all'utilizzo terapeutico dell'acqua di mare - Michele Doz

    salute.

    CAPITOLO I.

    CARATTERISTICHE E PROPRIETA'

    DELL'ACQUA DI MARE E DEI SALI DISCIOLTI

    Composizione dell'acqua marina

    La superficie della terra è occupata per oltre il 70% dall'acqua, una superficie immensa, circa 361 milioni di chilometri quadrati con un volume di un miliardo e mezzo di chilometri cubi. Di questa enorme quantità, il 97,5% presenta una percentuale variabile di sali minerali disciolti tale da renderla salina, come appunto l'acqua di mare.

    La principale caratteristica dell’acqua di mare è il suo contenuto di sale in forma ionica; la salinità indica la quantità di sali disciolti nelle acque marine che provengono dal costante apporto di sostanze saline da parte dei fiumi che scorrono sulle terre emerse, dei vulcani sottomarini e dagli organismi marini in decomposizione.

    La salinità misura la quantità di sale presente in un chilogrammo di acqua marina e si misura in ‰ ossia parti per mille. Tale misura corrisponde ai grammi di un determinato elemento per litro d'acqua.

    In media la salinità per le acque oceaniche è attorno a 35‰ ma esistono mari ad elevata salinità, come il Mediterraneo (38-39 ‰) e il Mar Rosso (43 ‰), caratterizzati da scarsa comunicazione con gli oceani adiacenti oltre che da un elevato tasso di evaporazione. La salinità varia da zona a zona in funzione di fattori quali l'evaporazione, l'apporto di acqua dolce proveniente dai continenti e le precipitazioni. Per esempio: in superficie la salinità è maggiore nelle zone calde tropicali, dove l'evaporazione è intensa (arriva a toccare il 44 ‰ nel Mar Rosso) oppure dove si formano ghiacci marini (p.es. nelle zone Artiche); è minore nei mari freddi come nel Mar Baltico, dove varia tra 5 e 15‰ o nel Mar Nero, dove non oltrepassa in genere i 24‰. In prossimità della costa la salinità diminuisce; le acque costiere vengono, infatti, maggiormente diluite dagli apporti fluviali e dalle precipitazioni rispetto alle acque del largo.

    Anche le temperature di congelamento e di scongelamento dipendono dalla quantità di sali presente nell'acqua marina. L'acqua di mare con una salinità di 35‰ congela a circa -2 gradi Celsius. La progressione è lineare, quindi se l'acqua possiede una salinità di 70‰, per esempio, congela a -4 gradi Celsius; o a una salinità di 17‰, congelerebbe intorno a -1 gradi Celsius.

    La salinità influenza profondamente gli organismi marini perché il processo di osmosi trasferisce l'acqua verso una maggiore concentrazione attraverso le pareti cellulari. Un pesce con una salinità cellulare del 18‰ si gonfierà in acqua dolce e si disidraterà in quella salata. Così, i pesci d'acqua salata bevono abbondantemente ed espellono i sali in eccesso attraverso le branchie. I pesci d'acqua dolce fanno l'opposto non bevono, ma espellono copiose quantità di urina mentre perdono poco dei loro sali corporei.

    Le piante marine (alghe) e molti organismi inferiori non hanno alcun meccanismo per controllare l'osmosi, il che li rende molto sensibili alla salinità dell'acqua in cui vivono.

    I principali nutrienti per la crescita delle piante sono l'Azoto (N come nitrato NO3-, nitrito NO2-, ammoniaca NH4+), il Fosforo (P come fosfato PO43-), il Potassio (K) seguiti da Zolfo (S), Magnesio (Mg) e Calcio (Ca). Il Ferro (Fe), sebbene contenuto in piccole quantità (0,0034 ppm), è un elemento essenziale degli enzimi e quindi per la crescita del Plancton.

    Alcune specie di plancton (come le diatomee) che fanno gusci di composti di silicio hanno inoltre bisogno di sali di silicio disciolti (SiO2) che a 3 ppm possono essere piuttosto limitanti.

    I principali sali contenuti mediamente in 1 kg di acqua di mare sono:

    - cloruro di sodio 27,123 g

    - cloruro di magnesio 3,807 g

    - solfato di magnesio 1,658 g

    - solfato di calcio 1,260 g

    - solfato di potassio 0,863 g

    - carbonato di calcio 0,123 g

    - bromuro di magnesio 0,076 g

    Tra le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua di mare che influenzano la vita degli organismi che vi abitano e i fenomeni che in essa accadono vi sono la densità, la temperatura, la pressione, il colore, la trasmissione del suono, la conducibilità elettrica e la trasparenza delle acque. Oltre ai sali, le acque contengono disciolti anche numerosi gas, gli stessi che formano l'atmosfera: tra essi, di fondamentale importanza per la respirazione degli organismi viventi è l'ossigeno, la cui concentrazione (in mg/l) varia con la profondità e con la temperatura. La quantità di ossigeno disciolto nelle acque aumenta al diminuire della temperatura (infatti, la solubilità dei gas in un liquido aumenta al diminuire della temperatura del liquido) e diminuisce con la profondità, raggiungendo un minimo a circa 1000 m; nelle acque profonde l'ossigeno tende nuovamente ad aumentare a causa delle basse temperature e per la scarsità degli organismi consumatori di ossigeno. I gas inerti come l'azoto e l'argon non partecipano ai processi della vita e non sono quindi influenzati dalla vita vegetale e animale.

    La densità dell'acqua di mare è in media pari a circa 1,025 g/cm3 a 4 °C, e aumenta all'aumentare della salinità e della pressione e profondità o al diminuire della temperatura: lo strato in corrispondenza del quale avviene un rapido aumento della densità, compreso tra circa 200 e 100 m di profondità, è detto picnoclino.

    Elementi disciolti nell’acqua di mare e presenti nel corpo umano

    Un corpo umano adulto contiene tracce rilevabili di almeno 60 elementi chimici sui 90 presenti nell'acqua di mare. Si ritiene che circa 29 di questi elementi svolgano un ruolo positivo e attivo nella vita e nella salute dell'uomo.

    Le quantità relative di ogni elemento variano da individuo, principalmente a causa delle differenze nella proporzione di grasso, muscolo e osso nel loro corpo. Le persone con più grasso avranno una percentuale più alta di carbonio e una percentuale minore della maggior parte degli altri elementi (il rapporto d’idrogeno sarà circa lo stesso).

    Il corpo umano adulto ha una media di 60% acqua. Questo varia sostanzialmente in base all'età, sesso e adiposità. In un ampio campione di adulti di tutte le età ed entrambi i sessi, si è scoperto che la frazione d'acqua per peso era del 57% per le donne e del 63% dell'acqua per gli uomini.

    L'acqua è l'11% d’idrogeno per massa, ma il 67% dell'idrogeno atomico in percentuale; questi numeri, insieme a percentuali complementari di ossigeno nell'acqua, contribuiscono maggiormente alle figure complessive di massa e composizione atomica. A causa del contenuto di acqua, il corpo umano contiene più ossigeno in massa di qualsiasi altro elemento e più idrogeno per frazione atomica di qualsiasi altro elemento.

    Gli elementi elencati di seguito come Essenziale per gli esseri umani sono quelli elencati dalla Food and Drug Administration (USA) Come nutrienti essenziali, così come sei elementi aggiuntivi: ossigeno, carbonio, idrogeno e azoto (i componenti fondamentali della vita sulla Terra), zolfo (essenziale per tutte le cellule) e cobalto (componente necessaria della vitamina B12). Gli elementi elencati come Possibilmente o Probabilmente essenziali sono quelli citati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Stati Uniti) come benefici per la salute umana e possibilmente o forse essenziali. Circa il 99% della massa del corpo umano è composta di sei elementi principali: ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio e fosforo. In percentuali inferiori all'1% sono presenti potassio, sodio, rame, magnesio, ferro, silicio, e altri componenti, per un totale di 60 elementi che complessivamente compongono l'organismo di un adulto.

    Ognuno di questi elementi, aldilà della predominanza per quantità e peso nel corpo umano, svolge funzioni essenziali per l'organismo.

    Nella presente guida prenderemo in esame sedici di questi elementi, metallici e minerali, presenti nell'acqua di mare e con particolare interazione con l'organismo.

    La scelta verte dalla ricca bibliografia esistente cui, grazie alla ricerca medica, gli studi e le pubblicazioni scientifiche, si sono ottenute le conoscenze sul funzionamento e l'interazione nell'organismo, sulle proprietà terapeutiche e i benefici alla salute del corpo umano.

    Calcio (Ca)

    Il calcio è il quinto minerale più abbondante nella crosta terrestre e anche il quinto disciolto nell'acqua di mare. Grazie al calcio, tutti gli animali vertebrati formano il loro scheletro, gli organismi marini formano l'esoscheletro, le valve e i gusci.

    Il calcio è il minerale più abbondante presente nel corpo. Rappresenta l’1,5-1,9% del nostro peso corporeo. Il calcio è presente principalmente nelle ossa (98%), in minima parte nei denti (1%) e nei liquidi corporei (1%).

    La funzione principale del calcio nel nostro organismo è legata alla costruzione di ossa e denti, dove svolge un ruolo strutturale, a livello dell’apparato muscolo-scheletrico. Costituisce inoltre una funzione di riserva, per mantenere la concentrazione plasmatica e assicurare alcuni fabbisogni metabolici.

    Il calcio però svolge anche altre importanti funzioni vitali. Regola la contrazione muscolare, per cui per esempio un buon apporto di calcio riduce i crampi. Agisce sulla trasmissione degli impulsi nervosi, mantenendo sano il sistema nervoso. Il calcio, poi, normalizza la circolazione sanguigna e regola la frequenza del battito cardiaco, tiene bassa la pressione arteriosa e il livello di colesterolo, inoltre, concorre alla coagulazione del sangue. Il calcio è anche implicato nella permeabilità della membrana cellulare, nella moltiplicazione e nella differenziazione delle cellule, nella sintesi di alcuni ormoni e nell’attivazione di determinati enzimi.

    Il fabbisogno giornaliero di calcio varia da individuo a individuo, secondo età, sesso e condizioni fisiologiche. Negli adulti 800 mg, nei bambini (fino ai 10 anni) 400-500 mg, negli adolescenti 1.000-1.300 mg, negli anziani 1.000 mg, nelle donne incinte e che allattano 1.200-1.500 mg.

    Dopo il picco di maturità scheletrica (20-30 anni), la densità di del calcio nelle ossa inizia a calare gradualmente con l’età. Il calcio è fondamentale per la costituzione dell’apparato scheletrico già nei primi mesi di sviluppo fetale, ecco perché nelle gestanti e durante l’allattamento il fabbisogno aumenta. In caso di carenza di calcio, si possono verificare vari disturbi, anche gravi.

    Se il calcio manca nei primi anni di vita, le problematiche riguardano soprattutto la struttura ossea, che presenta una ridotta densità minerale, con rischio di deformazione ossea e rachitismo.

    Se non c’è il giusto apporto di calcio con l’alimentazione i sintomi variano dalla semplice presenza di crampi muscolari (anche a livello addominale) ai formicolii alle dita, mal di testa e vuoti di memoria, irritabilità e nervosismo, pelle secca, unghie fragili e caduta dei capelli; per poi passare a disfunzioni vere e proprie a carico dell’apparato osteo-articolare, come dolori alle ossa, fragilità e rischio di fratture, carie ai denti, decalcificazione ossea negli anziani e osteoporosi nelle donne in menopausa.

    Fosforo (P)

    Il fosforo è un elemento indispensabile in tutte le trasformazioni energetiche a livello cellulare: nel corpo umano è presente nel sangue, nelle ossa, nei denti nel tessuto nervoso, nel cuore, nei muscoli, nelle molecole del materiale genetico (DNA e RNA) e nelle membrane cellulari.

    Il fosforo contribuisce all’assorbimento del calcio nell’intestino (il rapporto è 1 atomo di fosforo ogni 2,5 di calcio). Rafforza il potere rigenerativo delle cellule ed è fondamentale alla formazione ossea, alla produzione di energia e alla

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