Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Mese in onore di San Michele Arcangelo
Mese in onore di San Michele Arcangelo
Mese in onore di San Michele Arcangelo
E-book227 pagine1 ora

Mese in onore di San Michele Arcangelo

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La spiritualità Michelita, cioè, la devozione al Principe della Milizia Ceste San Michele Arcangelo, è molto diffusa. La Chiesa Cattolica, ma anche altre chiese cristiane, dedicano un mese intero all'Arcangelo Celeste. Questa devozione antichissima, vuole mettere in intimità i fedeli con l'Arcangelo, chiedendo aiuto e protezione. Questa pia devozione è molto efficace come difesa contro il male. 
LinguaItaliano
Data di uscita23 ago 2020
ISBN9781716707674
Mese in onore di San Michele Arcangelo

Leggi altro di Aa.Vv.

Autori correlati

Correlato a Mese in onore di San Michele Arcangelo

Titoli di questa serie (95)

Visualizza altri

Ebook correlati

Cristianesimo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Mese in onore di San Michele Arcangelo

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Mese in onore di San Michele Arcangelo - AA.VV.

    Giorno

    Mese in onore di San Michele

    (Onoriamo anche l’Angelo Custode con una preghiera al giorno)

    Curato da Fra Giovanni Maria Maddamma

    01 Settembre: Grandezza di San Michele nella natura

    I. Considera come San Michele Arcangelo è il più nobile e il più bello fra tutti quei nobilissimi Spiriti che compongono la milizia celeste; Egli è il primo tra i primi Principi; poiché creati che furono gli Angeli vennero divisi in tre Gerarchie, ciascu­na Gerarchia in tre Cori; ogni Coro risultò d'innu­merevoli Spiriti, e ciascuno Spirito fu abbellito di quelle doti e perfezioni, che convenivano al grado ed uffizio, cui Dio l'aveva destinato. Il Coro superiore perciò contiene le perfezioni del Coro infe­riore, il Coro più sublime le perfezioni e le bel­lezze di tutti i Cori inferiori. Così insegna San Tom­maso. L'Arcangelo Michele è nel primo Ordine di quelle schiere Angeliche e per la dignità e per gli onori superiore a tutti i beati Angeli, come scrive San Ba­silio. Chi potrà comprendere quale sia la bel­lezza di sua natura, che primeggia su tutti gli An­geli? Egli è veramente il più perfetto, il più bello, il più grande di tutti i beati Spiriti!

    II. Considera come il Profeta Giobbe guardan­do la nobiltà di natura degli Angeli, li chiamava figli di Dio per eccellenza, e li paragonava alle stelle del mattino; certamente dobbiamo tenere con San Pantaleone che San Michele Arcangelo è la prima, la più grande e la più bella Stella Angelica, la più luminosa nel Cielo del Paradiso, Colui che tiene il primo luogo tra quello sterminato nu­mero di Angeli. Poichè egli sta al sommo grado di tutto l'essere creato, la sua spirituale natura è la più nobile e pura di quante furono create da Dio. Per questo San Gelasio lo chiama sommo Ministro del Trono della Santissima Trinità. Men­tre gli altri Angeli si velano il volto, San Michele canta, con gran confidenza e senza stupore, il tri­sagio dei Serafini, è a Dio il più vicino, è degli Angeli il più nobile, il più sublime; perciò si chia­ma Arcangelo, non perchè sia del Coro degli Ar­cangeli, ma perchè di tutti gli Angeli è il Capo, il Duce, il più grande per natura. O eccellenza veramente ammirabile! O principe veramente grande!

    III. Considera poi, o cristiano, qual'è la tua gran­dezza nell'ordine della natura. L'uomo è fra gli es­seri della terra il più nobile, contiene in sé le per­fezioni delle altre specie, cioè l'esistenza dei fossili, la vita degli alberi, i sensi degli animali, l'intelli­genza degli Angeli. Il corpo è il mondo in piccolo: l'anima porta scolpita l'immagine di Dio sostanza spirituale, dotata di mente capace di co­noscere Dio, e di volontà idonea ad amarlo; sostan­za tanto nobile, che poco differisce dagli Angeli. Qual uso hai fatto della tua eccellente natura e dei doni naturali di cui Dio ti arricchì? L'Arcangelo Michele creato da Dio sì nobile, e di tanti doni ar­ricchito, tutto rivolse a glorificare Dio Creatore, tu, invece, forse ti sei servito dei tuoi doni naturali, del tuo corpo e dell'anima non per lodare, ma per disonorare Dio, non per venerarlo, ma per insultarlo, non per glorificarlo, ma per offenderlo maggiormen­te! A che ha servito sinora il tuo corpo? Alla ini­quità ed alla immondezza! Di che si è occupata l'anima tua? Di conoscere le vanità di questo mon­do, non le grandezze di Dio. La tua volontà, invece d'amare il sommo ed unico bene, ha amato i beni fallaci di questo mondo. Cerca di umiliarti, rientra in te stesso, impara ad apprezzare la tua eccellenza e dignità, apprendi dall'Arcangelo Michele a conformare la vita alla eccellenza della natura, e pregarlo infine che ti ottenga la grazia di non più disonorare la tua natura, ma di vivere piuttosto a norma di quel fine, per cui Dio ti creò.

    Prima apparizione di San Michele sul Gargano

    La Grotta di San Michele sul Gargano

    Era l'anno 490 quando il giorno 8 maggio si veri­ficò la prima apparizione di San Michele sul Gargano. Il fatto avvenne così. Un capitano delle armi Sipon­tine, ricco di poderi e di greggi, ed altrettanto pio e caritatevole, possedeva un monte distante circa sei miglia da Siponto, ora detto Manfredonia che era il pascolo dei suoi armenti. Tra questi si trovava un toro feroce, smisurato e torvo, il quale una volta di primavera si segregò dagli altri. Venuto il ca­pitano a riveder gli armenti mentre accompagnato da servi faceva ricerca del toro, lo rinvenne in una profonda spelonca in un luogo erto e difficile; e siccome non era possibile trarlo fuori vivo di là, pensò riaverlo morto, e scaricò verso di esso il suo arco; ma la freccia invece di ferire il toro, rivolta a mezz'aria la punta, tornò indietro e ferì nel petto il capitano. L'avvenimento del tutto nuovo riempì di stu­pore gli spettatori, e si diffuse la notizia di esso non solo nelle vicinanze della selva donde molti corsero a vedere il ferito, ma pervenne anche fino al Ve­scovo di Siponto, San Lorenzo Maloriano, di nazio­nalità greca, cittadino di Costantinopoli, e stretto congiunto dell'Imperatore Zenone. Il santo Prelato, pensando che non senza mistero si era verificato quello strano avvenimento, ricorse a Dio per lume ed intelligenza. Ordinò per tutta la città un triduo di preghiere e di digiuni per impetrar da Dio la grazia di conoscere il mistero di così strano fatto. Ascoltò Dio l'umile ricorso del Vescovo e del po­polo, cosicchè mentre verso l'aurora il piissimo Ve­scovo stava pregando nella cattedrale di Siponto, gli apparve San Michele e gli disse «Tu hai agito molto saggiamente chiedendo all'altissimo Iddio la rivelazione e la ragione per cui la freccia scoccata contro il giovenco si sia invece rivolta contro l'ar­ciere. Sappi dunque che ciò è avvenuto appunto per opera mia. Io sono l'Arcangelo Michele, che sto davanti al Trono di Dio, ed io ho stabilito di abitar qui, e parimenti di aver preso in custodia questo luogo. Questi segni ho voluto io dare, affinchè cia­scuno sappia, come d'ora innanzi il Gargano sarà in mia tutela». Così disse San Michele a San Lorenzo Vescovo, e disparve.

    Preghiera da recitare il 01 Settembre

    Gloriosissimo S an Michele, mi rallegro con Voi del­la sublimissima natura tanto perfetta e bella, che supera gli Angeli tutti, e ringrazio la Santissima Tri­nità di averVi creato sì grande ed eccellente; mi confonde però innanzi a Voi la mia indegnità, non avendo io saputo conoscere ed apprezzare la mia grandezza. Ricorro fiducioso alla vostra protezione, e Vi prego di ottenermi dalla Divina Maestà lume alla mente per poter apprezzare d'ora innanzi la mia dignità, e fervore alla volontà perchè viva sempre grato al mio Creatore. Amen

    Salutazione del 01 Settembre

    Io Vi saluto, o San Michele;

    Voi che siete la prima e più luminosa

    stella dell'Angelico splendore,

    illu­minate l'anima mia.

    Fioretto del 01 Settembre

    Inginocchiato innanzi ad una Immagine di San Michele reciterai tre Pater, Ave e Gloria in ringraziamento alla Santissima Trinità per aver creato San Michele sì grande di natura. Reciterai, oggi, ed in ogni dì, la seguente coro­nella al Santo Principe, chiedendo nella Offerta questa grazia speciale: che ti faccia conoscere l'obbligo di venerare Dio coi doni di natura.

    Inno a San Michele del 01 Settembre

    Virtù del Padre e gloria, Gesù, vita ai redenti, Te noi lodiam fra gli angeli Dal labbro tuo pendenti. Di duci schiera innumera Pugna per te fedele; Ma della croce il labaro Invitto erge Michele. Ei caccia all'imo tartaro Il capo del dragone; dall'alto il duce fulmina e insiem lo stuol fellone Contro il superbo demone seguiam noi questo Duce, Onde l'Agnel ci prodighi Serti d'eterna luce. Al Padre e insieme al Fi­lglio, a Te Consolatore. Per gli infiniti secoli, Siccome fu, sia onore. Così sia.

    I GRAZIA: Vi domandiamo, o Arcangelo Michele, insieme col Principe del primo Coro dei Serafini, che vogliaTe accendere il nostro cuore con le fiamme del Santo amore, e che per mezzo Vostro possiamo disprez­zare i lusinghevoli piaceri del mondo. Pater, tre Ave e un Gloria.

    II GRAZIA: Vi chiediamo umilmente, o Principe della cele­ste Gerusalemme insieme col capo dei Cherubini, che vi ricordiate di noi, specialmente quando sare­mo assaliti dalle suggestioni del nemico infernale; onde col vostro aiuto divenuti vincitori di Satana, facciamo di noi stessi un intero olocausto a Dio no­stro Signore. Pater, tre Ave e un Gloria.

    III GRAZIA: Devotamente Vi supplichiamo, o invitto Campio­ne del Paradiso insieme col Principe del Terzo Coro, cioè dei Troni, che non permettiate che noi, vostri fedeli, siamo oppressi dagli spiriti infernali. Pater, tre Ave e un Gloria.

    IV GRAZIA: Umilmente in terra prostrati Vi preghiamo, o pri­mo Ministro della Croce dell'Empireo insieme col Principe del quarto Coro, cioè delle Dominazioni, che difendiate tutta la Cristianità in ogni sua oc­correnza, ed in particolare quelli che ci governano, dando loro grazie di saggezza e di prudenza. Pater, tre Ave e un Gloria.

    V GRAZIA: Vi preghiamo, Santo Arcangelo, che insieme col Principe del quinto Coro, cioè delle Virtù, vogliate liberare noi, vostri servi, dalle mani di tutti i nostri nemici, dai falsi testimoni, dalle lingue cattive, dalle discordie: la nostra patria ed in particolare questa città dalla fame, dalla peste, dalla guerra e da ogni male che il nemico delle anime suole suscitare a nostro danno. Pater, tre Ave e un Gloria.

    VI GRAZIA: Vi scongiuriamo, o Condottiero delle Angeliche milizie e Vi preghiamo insieme col Principe che tie­ne il primo luogo fra le Potestà, le quali

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1