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Cattive Ragazze: Cattive Ragazze, #7
Cattive Ragazze: Cattive Ragazze, #7
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E-book149 pagine1 ora

Cattive Ragazze: Cattive Ragazze, #7

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Info su questo ebook

Beh, dopotutto l'idea della telecamera non è stata così intelligente!!!!

Sandy e Remmy sono in un mucchio di guai, non solo con il preside, ma anche con i loro genitori che sono davvero delusi! Verranno mai perdonate e i loro amici le abbandoneranno per essere state così sciocche?

La notizia del campeggio della scuola rallegra le ragazze...tutti in classe ne sono super emozionati. Sfortunatamente, Remmy finisce con un gruppo di ragazze che non sarebbero state la sua prima scelta. Ma decide che finché Bridget sarà con lei tutto andrà bene. Inoltre, ci sarà anche Charlie. Sfortunatamente, una delle ragazze crea dei problemi! Chi ne è responsabile? Che cattiveria prepara? Scaricate questo libro per scoprirlo. 

LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2021
ISBN9781071564950
Cattive Ragazze: Cattive Ragazze, #7

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    Anteprima del libro

    Cattive Ragazze - Katrina Kahler

    Indice dei contenuti

    Capitolo Uno – Colte sul fatto

    Capitolo Due – Provare a spiegare

    Capitolo Tre – Comincia la punizione

    Capitolo Quattro – Un nuovo inizio

    Capitolo Cinque – I preparativi

    Capitolo Sei – Primo giorno di campeggio

    Capitolo Sette – Secondo giorno di campeggio

    Capitolo Uno – Colte sul fatto

    Mentre Remmy e Sandy sedevano attorno al tavolo della cucina fronteggiando le espressioni deluse dei loro genitori, decisero che forse l’idea di smascherare il bullo di Sandy non fosse stata grandiosa. Eppure, il senno di poi adesso non era loro di alcuna utilità, non potevano tornare indietro nel tempo e modificare ciò che avessero fatto. Dovevano invece affrontarne le conseguenze.

    Marcus le fissava mentre tamburellava le dita sul tavolo. Tap, tap, tap...Il suono echeggiava nella testa di Remmy che voleva disperatamente che lui smettesse e dicesse qualcosa.

    Finalmente, Marcus si fermò e le fissò. ‘Ragazze, è arrivato il momento di dire la verità. Non voglio bugie...ci siamo capiti?’

    Dapprima, nessuna delle due ragazze disse niente, ma si scambiarono sguardi preoccupati e poi abbassarono lo sguardo sul tavolo. Remmy si sentiva sopraffatta dalla delusione dei loro genitori. Le sembrava di respirarla e di sentirsi soffocare.

    ‘Mi dispiace, mi dispiace davvero,’ disse tutto d’un fiato. ‘Abbiamo piazzato la telecamera lì ma-’

    ‘Lo abbiamo fatto solo per cercare di scoprire chi mi stesse bullizzando. Non credo ci sia da farne una tragedia,’ disse Sandy con un’alzata di spalle.

    ‘Cassandra, non ti ho cresciuta facendoti pensare che lasciare delle telecamere in bagno fosse una cosa accettabile.’ Disse Marcus fulminandola con lo sguardo. ‘Non puoi metterti a filmare le persone senza il loro permesso. Siete entrambe veramente fortunate che il vostro preside abbia deciso di non coinvolgere la polizia.’

    ‘La polizia?’ Chiese Sandy con espressione scioccata.

    ‘Sì, la polizia. Il preside ha deciso di occuparsi personalmente della faccenda. Avete idea di quanto sia stato imbarazzante per noi due ricevere la sua chiamata? Eravamo così delusi e ci siamo vergognati come dei ladri.' Disse Marcus scuotendo la testa.

    ‘Mi dispiace davvero tanto,’ disse Remmy tra i singhiozzi. ‘Non volevamo che qualcuno ci restasse male, volevamo solo scoprire chi stesse bullizzando Sandy.’

    ‘Sì, se avessimo avuto le prove di chi mi stesse bullizzando, adesso non saremmo noi ad essere nei guai,’ sbuffò Sandy.

    ‘Non importa quanto la situazione sia brutta, non potete andare in giro a piazzare telecamere!’ Disse Janice cercando di restare calma.

    ‘Immagino che al momento non ci abbiamo riflettuto su, ci dispiace,’ rispose Remmy.

    ‘Quello che avete fatto non farà altro che causarvi ancor più problemi a scuola. È questo quello che volete?’ Chiese Janice con gli occhi segnati dalle lacrime.

    ‘No,’ mormorarono Remmy e Sandy all’unisono.

    ‘Bene, perché non abbiamo bisogno di ulteriori drammi nelle nostre vite. Credevo davvero che le cose si fossero sistemate...e adesso questo.’ Janice si asciugò gli occhi con un dito.

    ‘Abbiamo scritto il messaggio sullo specchio solo per scoprire chi mi stesse bullizzando. Ero stanca di lasciare che il bullo avesse il controllo della situazione e volevo provare chi ne fosse responsabile. Quindi, va bene, forse la telecamera è stata un’idea infelice, ma avevamo bisogno di prove!’ Disse Sandy incrociando le braccia. ‘Sembra veramente ingiusto che noi siamo nei casini mentre chi mi bullizza non lo sia.’

    Marcus mantenne un atteggiamento severo. ‘Ci sono dei modi per affrontare le cose e questo non è uno di essi.’

    ‘Quindi credi che vada bene che qualcuno mi bullizzi?’ Chiese Sandy adombrandosi.

    ‘Cassandra, non è quello che sto dicendo e lo sai. Non puoi decidere di sistemare le cose da sola, non è il modo di risolverle.’

    Sandy si spinse indietro nella sedia. ‘È uno schifo!’

    Janice e Marcus si scambiarono uno sguardo prima che Marcus scuotesse la testa. Fissò sua figlia. ‘Hai fatto una cosa sbagliata. Remmy se ne rende conto, perché tu no?’

    ‘Ho detto che la telecamera è stata un’idea sbagliata, ma ero disperata. Sapevo che se non avessi fatto qualcosa sarei stata bullizzata in continuazione. Non hai idea di cosa sia, la mia vita è stata orribile.’

    ‘Remmy, non puoi metterti a spiare la gente,’ disse Janice.

    ‘Lo so,’ sospirò Remmy. ‘Mi dispiace. È stata una cosa stupida.’

    ‘Facciamo tutti degli errori; la cosa importante è imparare da essi...’

    ‘È una cosa ridicola,’ interruppe Marcus. ‘Mi vergogno di entrambe. Infatti, non voglio vedere nessuna delle due al momento. Credo sia meglio che andiate nelle vostre camere!’ Gridò.

    Entrambe le ragazze si guardarono prima di spingere indietro le sedie. Sandy attraversò la stanza imbronciata, mentre Remmy lanciò a sua mamma uno sguardo dispiaciuto prima di seguire Sandy. Volevano provare che Sydney fosse il bullo di Sandy ma avrebbero dovuto capire...scrivere un messaggio falso sullo specchio e piazzare una telecamera nel bagno non era la cosa giusta da fare. Adesso erano nei guai fino al collo e non erano ancora riuscite a provare se il bullo fosse Sydney o meno.

    Sandy si precipitò in camera sua e sbatté la porta dietro di sé. Sapeva che non avrebbero dovuto usare la telecamera per spiare la gente ma lo avevano fatto per disperazione. Credeva fosse del tutto ingiusto che fossero così incasinate, mentre la regina Sydney probabilmente si trovava in qualche spa snob ricevendo trattamenti costosi.

    Remmy entrò in camera sua e chiuse la porta. Chiuse le tende e si lasciò cadere sul letto. Trasse conforto dall’oscurità e dall’aspetto deprimente della stanza che si accordavano con il suo umore attuale. L’unica cosa che avesse cercato di fare era stata aiutare Sandy e adesso era in un mare di guai. Iniziava a dubitare cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato. Sembrava che i bulli la passassero liscia. Sandy l’aveva bullizzata per mesi senza finire nei guai e chiunque stesse bullizzando Sandy per ora la stava passando liscia allo stesso modo. Eppure, cercare di provare chi fosse a bullizzare Sandy si era rivelato un colossale fallimento.

    Niente di tutto ciò sembrava giusto ma del resto la vita a volte era ingiusta. Remmy non poteva negare però che piazzare la telecamera nel bagno non fosse stata la più brillante delle idee. E neppure scrivere il messaggio falso per catturare la reazione delle persone. Sperò solo che Bridget non litigasse di nuovo con lei appena avesse scoperto quello che aveva fatto. Che sua mamma e il suo patrigno fossero arrabbiati con lei era una cosa...ma non poteva sopportare il pensiero di perdere di nuovo la sua migliore amica. E poi c’era Charlie, non voleva nemmeno pensare di perderlo di nuovo, soprattutto adesso che stavano di nuovo assieme.

    Si rese conto che in futuro avrebbe dovuto riflettere di più sulle sue azioni e che non avrebbe dovuto acconsentire a seguire idee che non la convincessero. Sebbene le dispiacesse per Sandy, non voleva perdere i suoi amici a causa della sua sorellastra e delle sue idee tutt’altro che brillanti.

    ‘Mai più messaggi sullo specchio e filmare la gente,’ disse Remmy sottovoce.

    Le lacrime iniziarono a scorrerle lungo le guance, ma furono seguite da una risata. Rise in maniera incontrollabile finché il suo stomaco non iniziò a dolere. Non c’era niente di divertente nella situazione, eppure continuò a piangere e ridere allo stesso tempo. Piangeva per quanto si sentisse triste e rideva di quanto fosse stata stupida a mettersi in questa situazione.

    Aveva voluto aiutare Sandy. Ma era riuscita solo a rendere le cose peggiori.

    Capitolo Due – Provare a spiegare

    Remmy afferrò il suo portatile e lo accese. Decise che la cosa migliore da fare fosse mandare un messaggio a Bridget e a Charlie e spiegare ciò che era successo, prima che lo venissero a sapere da qualcun altro. Entrò su FB. La sua chat emise un tintinnio e apparve un messaggio da parte di Sandy:

    >Beh, è stato un vero schifo!!!

    >Sì, è vero. Che facciamo adesso?

    >Non lo so. Però penso siamo in grossi guai, hai visto la faccia di mio papà? Stava fumando di rabbia. Ad un certo punto pensavo che gli sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.

    >Lo so, anche mia

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