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Ricatto di cuore: Harmony Collezione
Ricatto di cuore: Harmony Collezione
Ricatto di cuore: Harmony Collezione
E-book173 pagine2 ore

Ricatto di cuore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

- Io non ti sposerò mai!

- Se non mi sposi ti ritroverai in mezzo a una strada!

Emily Sherwood non avrebbe mai immaginato di dover sostenere una simile conversazione. Eppure è quel che le accade quando decide di intervistare un'attrice che si è ritirata dalle scene. Damien Margate, milionario e nipote della donna, è convinto che Emily sia solo un'arrivista, in cerca di un facile scoop da vendere al miglior offerente. Lui sa che lei ha bisogno di denaro, e in cambio del silenzio stampa le offre un matrimonio di convenienza. Più che una proposta, un ricatto in piena regola. Forse, però, la passione che si scatena tra loro è un motivo sufficiente per dire sì.

LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2015
ISBN9788858939031
Ricatto di cuore: Harmony Collezione
Autore

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Ricatto di cuore - Melanie Milburne

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    His Inconvenient Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Melanie Milburne

    Traduzione di Lara Zandanel

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-903-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Non sopportava che Danny arrivasse sempre in ritardo.

    Emily controllò l’orologio di nuovo e sospirò. Perché Danny non poteva essere puntuale, almeno una volta? Suonò il campanello e lei scattò in piedi, lanciando un’occhiata veloce alla sua immagine nello specchio. Dopo aver fatto un paio di respiri profondi per calmarsi, aprì la porta con un gran sorriso di benvenuto stampato sul viso.

    «Tu?» fissò il fratello maggiore di Danny. «Cosa ci fai qui?»

    Gli occhi scuri di Damien Margate esaminarono l’abito rosso da cocktail e poi tornarono al suo viso, prima di rispondere freddamente: «Danny non ha fatto in tempo. Sono venuto io al suo posto».

    Emily rimase a bocca aperta e una sensazione di panico le strinse lo stomaco.

    «Non è... ferito o qualcosa del genere, vero?»

    Damien scosse la testa. «Non ancora» disse enigmatico.

    Emily lo guardò negli occhi con un’espressione guardinga.

    «Ma non capisco, Danny sa quanto sia importante questa serata per me. Perché non ha telefonato per dirmi personalmente che non ce la faceva?»

    Lui alzò le spalle in quel modo odioso che l’aveva infastidita sin dalla prima volta che si erano incontrati.

    «Anch’io non sono sempre al corrente delle intenzioni di mio fratello. E mi rendo anche conto di quanto sia faticoso tollerare la mia presenza, ma ormai sono qui e tu puoi decidere. Vuoi essere accompagnata da me?»

    Gli occhi di lei esaminarono la sua figura, alta e imponente nell’abito nero, con il classico papillon perfettamente simmetrico rispetto alle punte del colletto. Danny l’avrebbe avuto ancora slacciato al momento di suonare il campanello. Ma dopotutto, lui non aveva niente in comune con Damien.

    «Non vorrei rubarti del tempo prezioso» cominciò a dire con una punta di sarcasmo. «Sono sicura che hai di meglio da fare che accompagnarmi a una premiazione letteraria.»

    Gli occhi, profondi e indecifrabili, cercarono quelli di lei. «Al contrario. Non ho niente di meglio da fare... stasera.»

    Emily si sentì fremere di rabbia. Come osava presentarsi lì e deriderla? Sapeva quanto lo odiava, soprattutto da quando lui aveva espresso le sue opinioni sulla biografia che lei aveva preparato sulla loro zia Rose. L’aveva accusata di insinuarsi nella loro famiglia per inventare una serie di bugie su una vecchia signora che non poteva difendersi.

    «Niente appuntamento galante stasera?» La bocca di Emily non riuscì a trattenere un sorriso ironico «O la tua partner ha deciso di passare la serata col suo legittimo marito, tanto per cambiare?»

    Capì che sarebbe stato meglio tacere solo quando finì di parlare. Lo sguardo di lui si era indurito e gli occhi color cioccolato scintillavano di rabbia repressa.

    «Suppongo che Danny ti stia di nuovo riempiendo la testa di sciocchezze senza senso, giusto?» Il tono non tradiva alcuna emozione, eppure Emily aveva la sensazione di essere riuscita a scalfire il suo abituale autocontrollo ferreo. Percepire di averlo innervosito anche solo un po’ la fece sentire potente, una sensazione che non provava spesso accanto a Damien Margate.

    «Non sapevo che fosse un segreto di famiglia» aggiunse avventatamente. «O per lo meno non un altro.»

    Con un solo passo Damien annullò la distanza che li separava, afferrandole il polso sottile con una stretta delicata ma ferma. Emily fu costretta ad alzare lo sguardo per riuscire a guardarlo negli occhi; era dieci centimetri più alto del metro e ottanta di suo fratello, e la intimidiva intenzionalmente, ne era certa.

    «Un consiglio, Miss Sherwood.» Parlava con tono pacato ma le sue parole tradivano una vaga minaccia. «Potrai anche avere in programma di scrivere un libro su uno dei miei parenti, però questo non ti dà la libertà di fare congetture sulla mia vita privata. Chiaro?»

    Lei tentò di sostenere il suo sguardo, tuttavia era impossibile. Guardò il nodo del papillon e poi l’espressione della sua bocca, risoluta e contrariata.

    «Non sono affatto interessata alla tua vita privata» rispose a denti stretti. «Sempre che tu ne abbia una. Ora, per favore, lasciami andare.»

    «Per come la vedo io, hai due possibilità. Puoi andare a questa serata da sola, inducendo le malelingue a chiedersi perché tu non sia accompagnata, o puoi andarci con me.»

    «Le malelingue avranno di sicuro di che parlare se mi presento con te» puntualizzò. «È Danny il mio fidanzato, non tu.»

    «Lui non è disponibile stasera» le ricordò. «Fare coppia con me darebbe più autorevolezza ai tuoi piani di documentare la vita di mia zia.»

    Avrebbe voluto sbattergli in faccia i suoi consigli, ma aveva ragione lui. La presenza di un membro della famiglia sarebbe stata notata dalla stampa e avrebbe dato maggiore credibilità al suo lavoro.

    Aveva bisogno di un successo pieno. La sua agente era un po’ incostante nel sostenerla e, dato che le vendite dell’ultima biografia erano andate maluccio, non aveva altra scelta. Ma perché non poteva essere Danny ad accompagnarla? In fondo tutti sapevano che facevano coppia fissa, e ciò avrebbe di certo aiutato la sua immagine.

    «Allora?»

    «Sembra che io non abbia molta scelta.» La voce di Emily era carica di risentimento.

    Le lasciò il braccio, ma continuò a fissarla negli occhi.

    «Scommetto che questa serata è di primaria importanza per te. Non è vero?»

    Era stata proposta per un premio, insieme ad altri due biografi. La promozione, soprattutto quella fatta da se stessa, non faceva per lei, ma la sua agente aveva insistito tanto.

    «Ho bisogno di far crescere l’aspettativa. La gente è curiosa di conoscere la vita privata delle celebrità.»

    «Meritano di conoscere la verità e non le fantasticherie inventate per assicurarsi le vendite.»

    Emily gli lanciò un’occhiata di sfida.

    «Che te ne importa, scusa? Non ho in programma di scrivere nulla su di te.»

    «Ti assicuro, Miss Sherwood, che se scriverai anche una sola parola che mi riguardi risponderai personalmente delle conseguenze.»

    «Questo dovrebbe spaventarmi? Temo che non funzioni. Ho in programma di scrivere un libro su tua zia e nulla di ciò che dirai potrà farmi cambiare idea.»

    «Non dire che non ti avevo avvertito.» I suoi occhi brillarono pericolosamente. «Puoi avere anche catturato mio fratello, però io sono tutt’altra storia.»

    Qualcosa di lui la metteva a disagio. Ma gliel’avrebbe fatta vedere! Quella sera poteva risollevarsi dalla difficile situazione economica in cui si trovava, e per questo nessuna minaccia l’avrebbe fermata.

    «Capisco perfettamente, Mr. Margate, sono molto onorata che tu possa accompagnarmi a questo evento. Prendo lo scialle e dopo possiamo andare.»

    Si precipitò a prendere la borsa e lo scialle con un sorriso di vittoria accennato sulle labbra. Damien pensava di poterla minacciare con i suoi occhi luminosi come i diamanti, ma fino a prova contraria era ancora lei a tenere le redini del gioco. Lui non aveva idea di quante cose sapesse sul suo conto. Immaginava già la sua reazione quando alla fine avrebbe svelato tutto su di lui e la sua famiglia.

    La serata era al culmine quando arrivarono. L’agente di Emily, Clarice Connor, andò loro incontro sollevando il bicchiere di champagne in segno di saluto.

    «Tesoro! Con che eleganza arrivi in ritardo!» Baciò Emily sulle guance prima di squadrare Damien dalla testa ai piedi. «Guarda, guarda, il fratello maggiore. Bella mossa, Emily.»

    «Non penso che ci conosciamo.» Damien tese la mano.

    Clarice gliela strinse. «Il piacere è tutto mio. È meraviglioso che sia potuto venire stasera.» Si voltò verso Emily. «Dov’è il tuo ragazzo?»

    La sua bocca si tese nel notare lo sguardo sardonico di Damien alle parole di Clarice.

    «Lui...»

    «Lui manda le sue scuse» intervenne Damien prima che Emily potesse pensare a qualcosa da dire. «Ha avuto un imprevisto.»

    «Be’» Clarice agitò la mano, «è servito allo scopo, vero, tesoro?»

    Emily sentì il rossore colorarle le guance.

    «Ma che bello che lei sia riuscito a esserci.» Clarice sorrise a Damien in maniera innaturale.

    «Sono certo che alla fine sarà una serata memorabile» rispose con un sorriso freddo.

    «Senz’altro.» Clarice si rivolse a Emily: «C’è un giornalista del Melbourne Age che vuole intervistarti. Gli ho chiesto di fissare un appuntamento, ma insiste per parlarti stasera. Penso che dovresti fare tutto il possibile per promuovere questo nuovo progetto, anche se significa familiarizzare con persone che di solito non frequenti». A quelle parole lanciò a Damien un’occhiata significativa, ma lui si era già voltato a parlare con una donna che era appena arrivata.

    Emily osservò la signora elegante mentre si avvicinava, l’abito nero aderente che sottolineava le sue curve.

    «Damien! Che bello vederti.»

    Qualcosa sul viso di lui doveva averla messa in guardia dalla presenza di Emily perché la squadrò subito dalla testa ai piedi.

    «Ciao. Sei qualcuno di importante?»

    Emily non sapeva cosa rispondere al saluto della donna. Lanciò un’occhiata a Damien ma il suo viso, come sempre, era impassibile.

    «Nerolie, lei è Emily Sherwood» disse Damien. «Ti presento Nerolie Highstock.»

    Gli occhi di Nerolie non corrispondevano assolutamente al sorriso sulle sue labbra. «Oh, anche lei è una scrittrice? Temo di non aver mai sentito parlare di lei fino a stasera.»

    Era una provocazione. Emily sapeva di non essersi qualificata per il Booker Prize, ma il suo primo libro aveva avuto un discreto successo, anche se l’ultimo non era entrato nella top ten. Nerolie si godeva i primi posti in classifica del suo unico libro con un irritante atteggiamento da primadonna. Emily non poteva criticare apertamente il suo successo, ma fra sé e sé pensava che era dipeso solo dal fatto di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, che per Nerolie era il letto del suo agente.

    «Suppongo dipenda dal genere che si preferisce» rispose Emily pungente.

    Nerolie scelse di ignorarla e si rivolse a Damien.

    «Deduco che tu sia qui per assicurarti che Miss Sherwood si comporti bene? Ho sentito che è stata piuttosto spietata con gli scheletri degli armadi che ha esaminato in precedenza.»

    Con uno sguardo di fuoco Emily squadrò la donna negli occhi. «Così ha letto i miei libri? Mi

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