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Un progetto pericoloso: Harmony Collezione
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E-book149 pagine2 ore

Un progetto pericoloso: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Addio vacanze! Amy Chapman è costretta a rinunciare all'agognato periodo di ferie, ma lo fa di buon cuore perché deve assistere l'adorata nonna Bea che si è fratturata un'anca e ha bisogno di aiuto: vuole modificare la struttura della casa per muoversi più facilmente una volta dimessa. Amy accetta volentieri di seguire le fasi della ristrutturazione, ma l'entusiasmo si smorza appena incontra l'architetto con cui lavorerà: è quel "farabutto" di...

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858943939
Un progetto pericoloso: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Un progetto pericoloso - Christine Flynn

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Forbidden Love

    Silhouette Special Edition

    © 2001 Christine Flynn

    Traduzione di Maria Elena Giusti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-393-9

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Non credo di averti mai vista così nervosa, Amy. Sei sicura che sia tutto a posto?»

    Amy Chapman si passò le dita fra i corti capelli neri e, con un sorriso distratto, guardò la lista che aveva in mano. «Sto benissimo, nonna. È solo che ci sono diverse decisioni da prendere per i lavori. Ho già contattato alcune imprese...»

    «Non è da te essere così nervosa.»

    «Ti ho detto la verità, va tutto bene.»

    «Non credo» insistette la nonna. «Sei sempre piena di energia, ma oggi mi sembri agitata e... disorientata.»

    «Non sono disorientata» replicò Amy guardando fuori dalla finestra. «Voglio solo organizzare tutto nel migliore dei modi.»

    «Sai di cosa avresti bisogno?» La nonna strinse le labbra sottili.

    «Di cosa?»

    «Di un uomo.»

    Amy si fermò ai piedi del letto di ferro e osservò la nonna, la treccia di capelli argentati sulla giacca da camera fucsia e gli acuti occhi nocciola dietro la montatura dorata degli occhiali bifocali.

    «Proprio così» insistette Bea Gardner posando lo sguardo sui pantaloni sportivi della nipote e sulla camicia dal taglio maschile. «Hai quasi ventott’anni e non frequenti nessuno da quando ti sei lasciata con Scott un anno fa. Sono certa che avrai solo l’imbarazzo della scelta a Eau Claire. Perché non esci con qualcuno?»

    «Perché non mi invitano.»

    «Non ci credo. Sei una bella ragazza, Amy, sei simpatica e intelligente.»

    «E tu sei di parte, nonna.»

    «Su questo non posso darti torto, ma non credo alle tue scuse. Se è vero che nessuno ti invita ad uscire potresti fare tu il primo passo. I tempi sono cambiati e agli uomini fa piacere ricevere un invito da una bella donna. Li fa sentire più sicuri.»

    Amy sorrise guardando la nonna con affetto. Si sentiva un po’ imbranata confrontando la sua scarsa iniziativa con quella di una vecchietta di ottantadue anni, ma in quel momento le sembrava impossibile pensare di chiedere a un uomo di uscire.

    «Pare che quelli interessanti siano già tutti occupati» ribatté con un sospiro.

    «Che sciocchezze! Il mondo è pieno di uomini in gamba, basta solo dar loro la possibilità di dimostrarlo.» L’espressione perplessa di Bea aggiunse qualche ruga alla sua fronte. «Certo, è difficile che tu riesca a trovare qualcuno se ti precludi sempre ogni possibilità.»

    «Nonna!» protestò Amy. «Sono qui per organizzarti il rientro a casa, non per parlare della mia vita sentimentale.» Aggrottò le sopracciglia. «Con questo discorso, ti riferisci per caso a Scott?»

    «Oh, no!» Bea scosse dolcemente la testa. «So che i tuoi genitori lo ritenevano perfetto per te e ideale per seguire la contabilità di tuo padre, ma francamente...» Abbassò la voce lanciando un’occhiata verso la porta aperta. «Era fin troppo evidente che fra voi non c’era attrazione. Una donna ha bisogno di passione, mia cara, di qualcuno che la faccia sentire unica al mondo. Non era certo a Scott che mi riferivo, ma al tuo vicino di casa, il geologo. Non mi avevi detto che lo trovavi attraente? E poi, cosa mi dici del nuovo direttore della scuola?»

    Anche Amy guardò in direzione della porta. Era sorpresa che la nonna si fosse accorta della mancanza di passione che aveva caratterizzato il rapporto tra lei e Scott Porter.

    Tra loro due, infatti, non era mai scoccata la scintilla del vero amore, neppure all’inizio. Anzi, se doveva essere sincera con se stessa, nella sua vita, non aveva mai provato una vera attrazione per qualcuno.

    Ma non era certo il momento per fermarsi ad analizzare il proprio passato. Il fatto di dover trascorrere tutta l’estate a Cedar Lake era già abbastanza impegnativo senza complicarsi ulteriormente l’esistenza.

    «Il geologo è un donnaiolo, quindi niente storie serie» rispose. «Quanto al direttore, giochiamo a softball insieme, ma siamo solo amici. Non mi sembra corretto avere una relazione con un collega di lavoro.»

    Prima che la nonna avesse il tempo di ribattere, Amy preferì cambiare argomento. In quel momento non le andava proprio di spiegarle che il problema principale era con se stessa e non con gli uomini.

    «Ho contattato le imprese della lista che mi hai dato, per le modifiche che dobbiamo apportare alla casa» dichiarò mostrando alla nonna il foglio. «La Triple A Renovators verrà oggi pomeriggio. La Cedar Lake Construction ci manderà un preventivo entro giovedì mattina, mentre la Four Pines Remo del and Repair non può accettare lavori fino a set tembre e, secondo me, è troppo tardi.»

    Bea sbuffò. «Peccato per la Four Pines, sono molto bravi.» Lisciando il lenzuolo, guardò Amy aprire la borsa per riporvi il foglio. «Non ti interessa proprio nessuno?» insistette inarcando un sopracciglio.

    Amy non si considerava una persona particolarmente virtuosa, ma una delle caratteristiche che le aveva sempre permesso di sopravvivere all’interno della sua famiglia era la pazienza. Si era dimostrata una virtù fondamentale anche per il suo lavoro, visto il contatto quotidiano che aveva con i bambini. «No, nonna» rispose con la massima calma.

    Fra tutti i parenti, quella deliziosa ottantenne, che dimostrava vent’anni di meno, era sempre stata la sua preferita. Energica e piena d’iniziativa, aveva sempre vissuto libera da ogni condizionamento e ora era costretta all’inattività da una frattura alle anche che le impediva di camminare. Era caduta in casa mentre riverniciava i mobiletti della cucina di rosso vivo, giusto per dare un po’ di colore al l’ambiente, come poi aveva precisato.

    In più di un’occasione, Amy aveva desiderato di essere come lei, ma sapeva che la cosa era impossibile. «Non mi interessa proprio nessuno» concluse con tono leggermente seccato.

    Abbastanza acuta da capire quando era ora di lasciar cadere un argomento, la nonna prese tre boccette di smalto dal comodino. «Peccato» mormorò guardando i diversi colori per decidere quale usare. «Ho chiesto un preventivo anche alla Culha ne Contracting. Michael Culhane mi ha assicurato che manderà suo nipote stamattina per dare un’occhiata alla casa.»

    Amy fissò la nonna sbarrando gli occhi. «Culhane?» chiese confema incredula.

    «Mmh...» canticchiò Bea, ancora indecisa sul colore dello smalto. «Ho saputo da Mae Cutter che Nick sta terminando la ristrutturazione dell’ambulatorio del cugino per conto di suo zio, e pare che abbia fatto un bel lavoro.»

    Confusa, Amy guardò la nonna che accostava le varie tonalità alla pelle per scegliere la più appropriata. Era assurdo pensare che Nick Culhane, ormai affermato architetto, avesse deciso di lavorare per un’impresa di Cedar Lake, indipendentemente dal fatto che fosse di proprietà di suo zio. Secondo diverse voci, infatti, aveva aperto uno studio a New York e pareva anche che avesse avuto successo. Ancora più assurdo, però, era che sua nonna avesse contattato proprio lui.

    «Che cosa ci fa qui?» Amy scosse la testa. «E poi perché ti sei rivolta proprio lui? Hai forse scordato come si è comportato con Paige?»

    Bea si guardò la mano stendendo le dita nodose. «Al contrario di quanto pensa tua madre, ho ancora una memoria di ferro. Ricordo perfettamente cosa ha fatto a Paige. L’ha lasciata un mese prima del matrimonio, ma sono passati dieci anni e ciò non ha niente a che vedere con la ristrutturazione della mia casa. Più ditte riuscirò a contattare, meglio potrò decidere a chi affidare il lavoro. Una donna deve sempre poter scegliere.» Dopo aver osservato di nuovo le boccette, scelse il color corallo. «Smettila di aggrottare le sopracciglia, tesoro, o finirai col coprirti di rughe.» Da dietro le lenti bifocali, Bea guardò oltre la porta. «Si parla del lupo e...»

    Amy non poté non pensare che forse sua nonna non era lucida come aveva creduto. Benché Bea Gardner fosse stata spesso in disaccordo con buona parte della famiglia, si era sempre comportata correttamente nei confronti di tutti, soprattutto se si trattava di prenderne le difese.

    Amy aveva solo diciassette anni quando Nick Culhane aveva lasciato Paige, ma ricordava ancora quanto sua sorella avesse sofferto.

    «Nick» disse Bea facendola sussultare.

    «Signora Gardner» rispose una voce profonda alle sue spalle.

    «Entra pure.» Lo invitò Bea e, indicando Amy con un cenno del capo, aggiunse: «Ti ricordi di lei, vero?».

    Dopo essersi voltata per salutarlo in modo educato, Amy rimase immobile davanti a lui.

    Una camicia scozzese e un paio di jeans sdruciti sopra gli scarponi da lavoro: Nick era ancora più in forma di quando l’aveva visto l’ultima volta.

    Il tempo gli aveva solo giovato, aggiungendo un tocco di maturità a quanto, già in passato, era perfetto. Le pieghe ai lati della bocca e le piccole rughe attorno agli occhi non facevano che aumentare il suo fascino, rendendolo irresistibile agli occhi di ogni donna.

    Amy non lo ricordava così alto e non ricordava neppure il blu così intenso dei suoi occhi. Capelli scuri dal taglio perfetto, viso abbronzato per il lavoro all’aria aperta, muscoli compatti ed espressione decisa; era un uomo che riusciva ad attirare l’attenzione di chiunque gli stesse accanto.

    «Certo che mi ricordo» rispose con il tono cortese di chi non vuole mettere a disagio il suo interlocutore. «Dal momento che ha visite, posso tornare più tardi.»

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