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Sussurri Spettrali
Sussurri Spettrali
Sussurri Spettrali
E-book155 pagine2 ore

Sussurri Spettrali

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Info su questo ebook

Uno studente universitario alle prese con una tesi sulla paura spinge le sue ricerche un po' troppo oltre...


Un uomo scopre di essere il prossimo in linea di successione per diventare il Tristo Mietitore, ma non vuole rinunciare alla sua vita...


Un angelo costringe un uomo a rivivere il suo peggior ricordo...


Un ex-nazista, nascosto in Canada, è perseguitato da qualcosa di più che dal suo passato...


una coppia perseguitata da un atto indicibile commesso con le migliori intenzioni ma con tragiche conseguenze...


Persone inseguite da sussurri dal passato che provano a dimenticare e lasciarsi alle spalle. Ma non importa quanto ci provino, quanto lontano scappino, li aspetta sempre. E proprio quando pensano di essere in salvo, i sussurri ricominciano...

LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2023
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    Anteprima del libro

    Sussurri Spettrali - Joseph Mulak

    Sussurri Spettrali

    SUSSURRI SPETTRALI

    JOSEPH MULAK

    Traduzione di

    GIULIA ROASIO

    Copyright (C) 2017 Joseph Mulak

    Layout design e Copyright (C) 2023 by Next Chapter

    Pubblicato 2023 da Next Chapter

    Copertina di The Cover Collection

    Questo libro è un’opera di finzione. Nomi, personaggi, luoghi e incidenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza ad eventi attuali, locali, o persone, vive o morte, è puramente casuale.

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, incluse fotocopie, registrazioni, o da qualsiasi archiviazione delle informazioni e sistemi di recupero senza il permesso dell’autore.

    INDICE

    La Paura Stessa

    A Casa Per Le Vacanze

    Gli Occhi Del Terrore

    Ferite

    I Peccati Di Ieri

    Consumato

    Mostro

    Antenati

    La Morte Cammina Fra Di Loro

    Perduto

    Un Tantino Spettrale

    Caro lettore

    Sull'autore

    Alla mia famiglia, per il loro amore, supporto e incoraggiamento, che potrebbero venire meno se qualcuno di voi leggesse questo libro veramente.

    LA PAURA STESSA

    Apprezzo davvero molto che tu mi stia aiutando con la mia tesi

    Jeremy non disse nulla. Rimase semplicemente a fissare Mike, con gli occhi che si muovevano di lato, seguendolo mentre camminava avanti e indietro

    Tutte quelle altre persone che hanno provato a dare una mano sono state inutili continuò Mike. Tutto quello che desideravo fare era uno studio approfondito della paura. Scoprire cosa spaventa davvero la gente. Volevo arrivare dritto alla radice del problema. Imparare cosa fa scattare la loro paura e come si sviluppa nel corso degli anni. Il mio obiettivo era comprendere come ci si sente ad essere esposti a qualcosa che ci terrorizza veramente.

    Mike smise di passeggiare per un breve istante. Appena abbastanza per lanciare un'occhiata a Jeremy per accertarsi che stesse ancora prestando attenzione. Sai cosa mi hanno dato quegli altri? Un bel niente. Avevo chiesto cosa li spaventa e mi hanno dato risposte come la sofferenza dei propri cari, povertà, malattia, e morte. Neppure uno di loro ha offerto una risposta originale. Beh, c'è stato il tizio che aveva la jangelaphobia. Sai cos'è? Paura delle sostanze gelatinose...come il Jell-O.

    Ridacchiò al ricordo. Lo so continuò. Non è carino ridere delle paure altrui. Specialmente per qualcuno che sta studiando per diventare uno psichiatra, come me. Ma andiamo. Paura delle gelatine? All'inizio pensavo che il tizio stesse scherzando, quindi gli ho chiesto di tornare il giorno dopo. Mi sono portato una ciotola di Jell-O per vedere cosa sarebbe successo. Mike aveva cominciato a ridere ancora più forte adesso. Non voleva più uscire da sotto il tavolo finché non l'avessi portata fuori dalla stanza. Dio, quel tipo aveva bisogno di un aiuto serio. Seriamente, come posso usare questo tizio come caso studio per una tesi? Chi mi crederebbe? Il mio professore penserebbe che mi sia inventato io tutta la storia.

    Mike si interruppe per un momento.

    La smetteresti di guardarmi così? Sì, sono consapevole di quanto poco professionale sia per me ridere di questo tizio, ma non posso farci niente. E poi, questa cosa della psichiatria non è stata neanche un'idea mia. È di mia madre. Lei pensava che ci sarei stato portato perché apparentemente sono sensibile e comprensivo verso gli altri. Pensa un po'. L'ho ingannata o che?

    Un'altra risata.

    "Ma seriamente, faccio questo solo perché lei aveva delle così grandi speranze per me e non voglio deluderla come ha fatto mio fratello. Ha mandato la sua vita a rotoli e si è dato alle droghe, tutte quante. Abbiamo perso i contatti con lui più di un anno fa e non sappiamo nemmeno se sia morto o se sia in carcere. Dopo che si è messo sulla cattiva strada, io ho deciso che sarei stato quello che si sarebbe fatto avanti e avrebbe reso Mamma orgogliosa. Ecco perché ero così amareggiato per tutte le persone che ho intervistato. Sapevo che non avrei mai potuto scrivere una buona tesi usando quegli idioti come casi studio.

    Per un attimo avevo pensato davvero di aver deluso Mamma."

    Si fermò e si voltò verso Jeremy. E poi, dal nulla, è uscita fuori. La soluzione per il mio problema. Quello che dovevo fare era tracciare una paura proprio nel momento in cui viene concepita e studiarla mentre continua a crescere e diventa una vera e propria fobia. Sembra complicato, non è vero? Voglio dire, dovrei essere lì nell'esatto istante in cui qualcuno comincia ad aver paura di qualcosa. Quali sono le probabilità? L'unico modo in cui avrei potuto essere sicuro che sarebbe successo era scatenare la paura da me stesso.

    Mike passeggiò intorno a Jeremy e gli mise la mano sulla spalla. Ed ecco dove sei entrato in gioco tu, amico mio. Notò che Jeremy stava tremando, e ne fu contento. Se ti avessi chiesto ieri, quando ci siamo incontrati per la prima volta, di cosa avevi paura, cosa avresti detto? Aspettò un attimo, come se si aspettasse che l'altro uomo rispondesse, e poi continuò. Mi avresti dato una di quelle risposte prestabilite come tutti gli altri? Probabilmente no. Tu sei giovane, in buona forma. Pensi ancora di essere invincibile. Probabilmente mi avresti detto che non avevi paura di nulla.

    Mike camminò verso il tavolo a un paio di metri di distanza e cominciò ad esaminare gli strumenti. Si sarebbe conservato quelli buoni per dopo. Il coltello sarebbe bastato per la loro prima sessione. Poi camminò di nuovo verso Jeremy. Una volta che il giovane ebbe visto il coltello nella mano di Mike, cominciò a piagnucolare e delle lacrime iniziarono a scendergli lungo le guance.

    Vedi come è perfetto tutto ciò? Tu non avevi paura di me ieri. Ma sono sicuro che ne hai adesso. E con il passare delle settimane, riuscirò a vedere come la paura diventa più intensa. Questa sarà una tesi grandiosa. Cominciò a incidere il braccio di Jeremy. Poteva vedere gli occhi del suo prigioniero che si ingrandivano mentre si agitava per liberarsi dalle sue catene. Nello stesso tempo stava urlando qualcosa, ma Mike non riusciva a distinguere cosa quel qualcosa potesse essere attraverso il bavaglio.

    Oh, sì, questo sarà divertente disse Mike, ignorando le urla di Jeremy. Mamma sarà così orgogliosa.

    A CASA PER LE VACANZE

    Laura avrebbe trovato bello avere tutta la famiglia insieme per Pasqua, se davvero fosse stato bello. Era lì più per obbligo che per altro. Aveva provato a convincere il suo nuovo ragazzo a non venire, ma lui aveva insistito nel conoscere la sua famiglia. Lei sapeva che se ne sarebbe pentito.

    Faccio solo una corsa al bagno le sussurrò Ryan all'orecchio mentre si alzava e scompariva. Laura dette per scontato che fosse un messaggio in codice per devo andarmene via dalla tua famiglia di pazzi per qualche minuto.

    Non che gliene facesse una colpa. Con le costanti critiche di sua madre verso chiunque le stesse intorno e le minacce di morte alla nipote alla minima parvenza di disubbidienza, c'era più che abbastanza per far scappare via chiunque. I commenti inappropriati di suo padre che avevano, in più di una occasione, mandato sua figlia fuori dalla stanza in lacrime, si aggiungevano al mix. Sua sorella, Karen, e suo marito, Cody, erano semplicemente degli idioti. Il suo ex-marito, Luke, li aveva sempre presi con le molle ed era molto paziente con loro. Era in momenti come questo che lui le mancava. Le mancavano anche i bambini di lui. Non avrebbe potuto chiedere figliastri migliori. Ben educati e cortesi, era una gioia stargli intorno.

    Ooh...ti sta sussurrando delle sdolcinatezze all'orecchio? ridacchiò Karen.

    Non vorresti forse saperlo? ribatté Laura.

    A pensarci bene, forse no.

    Già si intromise Cody. Noialtri non vogliamo sentirlo. Poi tornò a succhiare la carne dall'osso, mentre Laura si chiedeva se stesse provando ad arrivare anche al midollo.

    Cazzo, stai succhiando quel coso così intensamente che si direbbe che tu abbia fatto molta pratica gli disse Laura. Nella maggior parte delle famiglie tutto ciò sarebbe stato inaccettabile per una conversazione durante una cena. In quella di Laura, tuttavia, la cosa era quasi incoraggiata.

    Chiedi a Ryan. Lui sa tutto su quanta pratica io abbia fatto.

    Gli altri risero, anche Laura ridacchiò un pochino. Non era facile metterla in imbarazzo.

    L'hai almeno registrato per me?

    Ovvio. È su YouTube.

    Lo guarderò stanotte a letto.

    Ken, come al solito, non disse nulla e continuò a divorare le sue patatine fritte, infilandosele a manciate in bocca. Aveva imparato molti anni prima che, quando era circondato dalla moglie e dalle figlie, era meglio tenere la bocca impegnata con il cibo così da non poterla aprire per mettersi nei guai. Mi chiedo cosa stia stia trattenendo Ryan così a lungo. Si chiese Laura ad alta voce, tirandosi in piedi.

    Forse si è perso nella magione di mamma. intervenne Karen.

    La pianteresti? disse Paula. Se vuoi una magione dì a quello sfaticato di tuo marito di trovarsi un lavoro e di comprartene una. E poi allora voi due e quella tua mocciosa potrete levarvi dalle palle da casa mia.

    Proprio mentre usciva dalla cucina Laura sentì Cody chiedere cosa avesse fatto esattamente per meritarsi quel commento. Laura conosceva la filippica che avrebbe fatto la madre – sulla mancanza di occupazione di Cody – e fu felice di essere uscita dalla stanza e di non doverla ascoltare per l'ennesima volta.

    Lentamente si arrampicò su per le scale fino al secondo piano, ascoltando mentre quelle scricchiolavano sotto ai suoi piedi. Aveva scherzato molte volte sull'aver paura di precipitare giù con loro un giorno o l'altro, ma con ogni nuova visita la paura diventava sempre più una realtà. Veramente l'intera casa avrebbe avuto bisogno di essere buttata giù e ricostruita da capo. Ma Paula era troppo tirchia per far fare qualsiasi lavoro. Ken aveva lentamente insistito ogni volta che ne aveva avuto l'occasione. Anche se lui e la moglie erano separati, lui era ancora al guinzaglio ed era praticamente a sua completa disposizione.

    Apparentemente, non era ancora arrivato a fare alcun lavoro su quelle scale dato che Laura poteva giurare di riuscire a sentire il legno che si affossava sotto i suoi piedi.

    Fece un sospiro di sollievo quando fu arrivata al secondo piano, dandosi della sciocca per aver avuto così paura di salire le scale. Era solo felice che non ci fosse nessun altro lì a guardarla.

    Si sorprese di essersi ritrovata al buio. Quella era la prima volta di Ryan a casa di sua madre, e lei era sicura che non avrebbe saputo orientarsi abbastanza da muoversi senza luce.

    Andò a tentoni per più o meno un

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