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Storie di donne
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E-book141 pagine2 ore

Storie di donne

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Info su questo ebook

L’autore scrive le gesta di alcune donne. Ginevra, che conosce Roberto in chat e ne rimane stregata; Diletta, che dopo anni incontra di nuovo un tipo conosciuto in discoteca, sempre di fronte allo stesso bivio esistenziale; Anna donna adulta che ha una storia con una ragazzo molto più giovane di lei; Sara, separata, la quale subisce uno stupro dall’ex marito; Elisabeth, con le nozze alle porte che flirta con un personaggio pubblico e infine Camilla alla ricerca del principe azzurro che arrivi su un cavallo bianco. Tutte queste donne hanno in comune qualcosa: “ossia cambiare la propria esistenza”.
LinguaItaliano
Data di uscita18 set 2020
ISBN9788831694643
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    Anteprima del libro

    Storie di donne - Silvia Rossi

    essi.

    CAPITOLO 1

    Innamorarsi in chat

    Non riesco proprio a capire perché debba iscrivermi a questa diavoleria.

    - Dai fallo non ne resterai pentita.

    Senti Simone, io non comprendo neppure a cosa serva.

    - Non fare la solita, ci siamo tutti. Iscriviti e basta. Quando mi devi scrivere qualcosa, anche dall’ufficio, lo fai da li, vedrai che non si accorgerà nessuno.

    Ma pensi sia una cosa pericolosa? Insomma, io non sono esperta di social network, come devo comportarmi? E se iniziano a scrivermi?

    - Ma sei proprio testona. Come ti ho spiegato prima, accetti l’amicizia solo a chi vuoi tu, parli solo con chi vuoi tu, puoi avere anche soltanto me come amico. Poi se ti conosco sono convinto che entro breve avrai una flotta di gente.

    Se lo dici tu. Va bene, dai. Giusto per questa volta, ti ascolto. Ma

    - Cos’altro c’è?

    Ma il mio ragazzo sarà contento di questo?

    - Ginevra, tesoro mio, la mia ragazza non lo sa. Tu fai come vuoi, se vuoi dirglielo, fallo, altrimenti mantieni l’anonimato, ti iscrivi con un nome di fantasia, non inserisci le tue foto e ne fai quello che meglio credi. In chat alla fine puoi essere chi vuoi, puoi inventarti tutto quello che ti passa per la testa, fin quando troverai qualche sprovveduto che ci crede. Sta a te decidere se essere te stessa o crearti un personaggio o mille. Nessuno sa realmente chi sei o se al mattino vieni a lavorare con me in questo ufficio dove si gela, o fai la badante o fai la pornostar o sei un noto avvocato. Puoi essere chiunque, a tua discrezione. Ricordati però che anche dall’altra parte puoi incontrare chicchessia, quindi occhio a quello che dici, fai, o racconti, poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertita.

    Senti Simo, ma allora a che serve iscriversi ad una cosa del genere se rischio di espormi con personaggi che non esistono o sono solo il risultato della fantasia di un disgraziato che non si accetta o si sente troppo insicuro per mostrarsi per quello che è, o peggio qualche baldo giovane fidanzato o sposato, frustrato dalla propria storia. Scusa, non volevo offenderti, però questo penso.

    - Tranquilla non mi sento affatto offeso, in effetti tutti i torti neppure li hai, ma come faccio a dire a Deborah che non voglio più stare con lei, ora che i suoi si sono lasciati, che lei è dovuta andare in Belgio con la madre ed il suo nuovo compagno, e la vedo si e no una volta ogni due mesi? Non me la sento adesso come adesso. Sarebbe una mazzata troppo grande per lei da poter sopportare, già ha questo terribile fardello da portarsi addosso che non vorrei dirle anche che non provo più nulla, oltre pena profonda e rammarico, aspetto si stanchi.

    Tu sai che su questo non sono affatto d’accordo, lo hai sempre saputo. Cosa ci guadagni a stare attaccato ad un pc a raccontare storie di te a ragazze sprovvedute e credulone o che hanno bisogno soltanto di sentirsi dire certe parole e si accontentano anche di quelle di uno sconosciuto?

    - Giny forse non ci guadagnerò un gran che, ma in quei momenti sento di stare meglio, sento di non fare troppo male a Deborah, non essendo me. Come se vivessi nella vita di un altro, è come se io fossi un altro, allora essere quello mi fa sentire bene.

    Sei un vigliacco. Ti nascondi dietro ad un dito, ma lo vedi che sei un ragazzone e questo dito non ti copre? Dai Simone, trovati qualcosa di più gratificante da fare invece di stare a cazzeggiare con delle tipe sconosciute in una chat e soprattutto, se vuoi un consiglio, metti un punto a questa relazione che sta diventando squallida.

    - Allora ti iscrivi?

    Ti odio, sei tremendamente odioso e infantile quando fai così.

    Mentre ti faccio la predica tu esci fuori con queste domande idiote. Comunque certo che mi iscrivo, a maggior ragione, brutto asino che non sei altro, così almeno ti controllo e giuro ti farò fare brutta figura con quelle poverette in cerca di affetto e non solo.

    - Perfida, sei perfida. Forza dai, prima che arrivi il capo, devo tornare nel mio ufficio. Iniziamo subito l’iscrizione. Nome?

    Ginevra Rossi.

    - Quindi ti iscriverai con il tuo nome?

    Certo. Non sono una vigliacca come te, poi lo dirò ad Andrea.

    - Non ti sopporto quando sei così brava ragazza.

    Tutta invidia la tua. Brameresti per trovare una perla come me.

    - Stai zitta e scrivi i tuoi dati che ho poco tempo.

    Sei antipatico.

    - Acida.

    Bamboccio.

    - Befana

    Ti odio

    - Non è vero, mi vuoi bene, siamo amici da anni, quindi falla finita e scrivi che se ci beccano a fare queste puttanate ci licenziano entrambi.

    Dunque: bla, bla, bla. Abbiamo finito?

    - Si, ora mandami la richiesta di amicizia.

    E come si fa?

    - Ma dove hai vissuto fino ad oggi?

    In una grotta. Dai, se ero capace facevo da sola.

    - Inviata. Ora ti accetto. Da adesso sei libera. Fanne buon uso. Ok?

    Ok! Simy, scusa l’ultima cosa.

    - Dimmi

    Come devo fare per scriverti?

    - Scrivimi su whatsapp.

    Daiiiiii. Falla finita.

    - Flash!!! allora entri qua ed inizi la conversazione. Eccolo, il direttore. Sono qui per chiederti le copie delle fatture del materiale della commessa di Torino, poi lascia parlare me.

    Si, si.

    La porta si spalancò di botto, come se il direttore volesse cogliere di sorpresa qualcuno, ma visto si erano accorti Simone aveva già preso in mano un mazzo di fogli a casaccio e stava ricordando a Ginevra di quelle copie.

    Buongiorno direttore.

    - Buon giorno signori. Lei Simone come mai si trova qua?

    - Ma direttore avevo bisogno di questi documenti, poi ho chiesto a Ginevra se poteva farmi le copie di alcune fatture, ma stavo giusto uscendo.

    Bene, vada allora.

    Ginevra lei mi ha preparato i documenti che le avevo chiesto?

    Certo Dottore, li ho lasciati nel suo ufficio.

    - Allora vado a dargli un’occhiata, mi auguro per lei che vadano bene perché oggi la giornata non è andata per niente come avrebbe dovuto e vorrei evitarle un richiamo.

    Me lo auguro. Si rilassi un po’, le farà sicuramente bene.

    Il direttore era appena uscito, quando Ginevra si accorse che il computer aveva fatto uno strano suono.

    Oh cielo, dalla fretta ho dimenticato di chiudere questo attrezzo. Chi sarà? E chi può essere se non quell’incapace di là, ma che ha scritto? Sei una leccapiedi: - Dottore si rilassi. Io non mi devo rilassare dopo tutto il lavoro che ho fatto per iscriverti?

    Gli risponderò dopo, mi sa che è meglio, se il direttore rientra siamo rovinati. Non va sempre bene.

    Ginevra tornò a casa, ma la curiosità di capire come funzionasse quel mezzo infernale la stuzzicava parecchio.

    Bene, allora veniamo a noi. Ora proviamo a caricare delle foto. Ci sono queste che sembrano carine. Andrea stasera è in netto ritardo. A no, eccolo!!! Amore ciao. Ben arrivato. Vieni qua che voglio farti vedere dove mi ha fatta iscrivere Simone.

    - Neanche un bacio, stasera, mia piccola stella?

    Ohi scusa, ero presa nel caricare le mie foto, ti prego di perdonarmi. Com’è andata la giornata? Hai cenato?

    - Si si, tranquilla, tutto a posto. Su fammi vedere. Ma è un social network?

    Si, Simone dice che c’è un sacco di gente. Sono tutti qua dentro.

    - Ma tu che bisogno hai di iscriverti?

    In verità nessuno, ma lui dice che è divertente e che è un modo come un altro per restare in contatto anche con persone che magari non vedi da tempo, con i vecchi compagni di scuola. Mi piacerebbe provare, ma se la cosa dovesse disgustarmi mi cancellerò. Ti infastidisce?

    - No, so la persona che sei, quindi non provo certo paura di un social network. Magari un giorno iscriverai anche me.

    Certo amore, sarei contenta se anche tu lo facessi.

    - Scusa tesoro, ma stasera però sono stanchissimo, sono passato giusto un attimo perché avevo bisogno di vederti ma ho urgenza di stendermi le gambe, domattina dovrò alzarmi nuovamente alle quattro.

    Tranquillo, tesoro. Non c’è nessun problema. Dormiamo insieme?

    - Ma stasera è meglio di no, domattina poi sveglierei tutti alzandomi a quell’ora. Preferisco tornare a casa.

    Va bene, come credi. La vuoi una camomilla prima della nanna?

    - No, vado. La mia camomilla è stata vederti. Ora sto bene, sai che non riesco ad andare a dormire se non vedo il visino della mia stella.

    Amore mio. Come farei senza di te. Allora buona notte. Mandami un messaggio prima che dormi.

    - Certo stellina.

    Andrea tornò a casa. Ginevra adesso era sola e poteva dedicarsi a questa attività, fin quando non sarebbe arrivato Morfeo. Terminò di caricare le foto che aveva scelto, poi iniziò ad inviare richieste di amicizia in qua ed in là a tutte le persone che le venivano in mente.

    L’indomani mattina la sveglia aveva sortito in Ginevra lo stesso effetto di una bomba. Era praticamente sconvolta, il sonno non le era affatto bastato per stare a spulciare in quell’aggeggio. Giunse in ufficio praticamente con le occhiaie che le arrivavano al pavimento.

    - Buondì Ginevra. Dico che hai combinato stanotte?

    Ohi Simy, Buongiorno a te. Maledetto tu e le tue invenzioni, sono stata a caricare foto e prendermi gli affari degli altri fino a notte fonda. Lo sapevo che non dovevo confondermi con te.

    - Ah bene! Allora vuol dire che ti è piaciuto?

    In effetti non posso negarti il contrario, mi sono divertita parecchio a ricercare persone che conosco e sinceramente devo ammettere che giusto pochissimi non ci sono, o magari ci sono ma sono iscritti con pseudonimi che ignoro.

    - Mica pretenderai di ritrovare tutti nel giro di una notte?

    No, però la cosa mi aveva un po’ preso la mano e così ho fatto troppo tardi.

    - Dai ora scappo, ci vediamo alla pausa pranzo.

    Si, a dopo!

    La giornata scorse rapidamente, quella sera Andrea era troppo stanco per poter uscire e quando avvertì Ginevra che non si sarebbe presentato lei era già in pigiama, quindi aveva la serata davanti per ridare un’occhiatina.

    Quante richieste di amicizia! Wow che spettacolo. Ma questo Iron X adesso chi sarà? Accetto via, si farà vivo.

    Neanche due secondi dopo.

    - Ciao

    Ciao Iron X.

    Vediamo se questo è l’imbecille di turno!

    - Ti disturbo?

    Se mi avessi disturbata non avrei risposto.

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