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Gli Illuminati di Baviera: Tra Storia e Leggenda
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Gli Illuminati di Baviera: Tra Storia e Leggenda
E-book146 pagine1 ora

Gli Illuminati di Baviera: Tra Storia e Leggenda

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Gli Illuminati di Baviera tra storia e leggenda”, ovvero la    decennale parabola della setta segreta fondata il Calendimaggio del 1776 da Adam Weishaupt. La prima organizzazione dell’Ordine, comprendeva solo tre gradi, Noviziato, Minervale e Minervale Illuminato. Adolph von Knigge aggiungerà la
seconda e la terza classe, ovvero la Massoneria Simbolica e
Scozzese e i Piccoli e Grandi Misteri.
Nel 1786 l’Ordine viene soppresso, con la denuncia nei       confronti dei membri, il sequestro dei documenti e la fuga da Ingolstadt di Weishaupt.
 
La “fortuna” degli Illuminati oggi, dove per “Illuminati” si intendono le élite di potere, non storicamente ma ideologicamente derivanti dal pensiero di Weishaupt. L’ascesa della dinastia  Rothschild e dei rapporti tra Illuminati e Massoneria, delle “teorie del complotto” e del caso della setta segreta studentesca Skull and Bones; l’ultimo parte tratta il ruolo degli Illuminati nella finanza, nella guerra e negli affari internazionali, cercando di identificare i “Nuovi Illuminati” e concludendo mostrando gli attuali filoni dell’Illuminatismo.
 
Raffaele Russo (Torre del Greco, 1987) vive e lavora ad Ercolano. È laureato in Scienze della comunicazione e in Scienze della formazione primaria all'Università degli studi di Salerno. Oltre a questo volume, ha   pubblicato "L'esoterismo tra letteratura e cultura popolare", edito nel 2012. Ha esercitato anche la professione di giornalista e tra i suoi interessi figurano la musica (è autore di numerose canzoni), i mezzi di comunicazione e la formazione scolastica.
 
LinguaItaliano
Data di uscita22 set 2020
ISBN9788869375668
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    Anteprima del libro

    Gli Illuminati di Baviera - Raffaele Russo

    sitografia

    ​Introduzione

    Questa trattazione nasce dalla mia passione, nata a fine 2012, per i temi cardine del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale, ovvero, detta in poche parole, l’idea che un gruppo di persone in maniera segreta sia responsabile dell’andamento economico, finanziario e storico del nostro mondo. Un argomento che di per sé non ha una validità storica, se non ricondotto alla decennale parabola di Adam Weishaupt e dei suoi uomini, gli Illuminati di Baviera, appunto. E così ho cominciato da lì, parlando della vita del figlio del Professore di Diritto Imperiale all’Università della Baviera, delle sue origini nella città di Ingolstadt e del suo anticattolicesimo e antigesuitismo sfrenato, così come sfrenata era la sua ambizione di potere. Fino ad arrivare al fatidico Calendimaggio 1776, che sarebbe il Primo Maggio, quando, insieme ad altri quattro personaggi, ovvero Massenhausen (Aiace), Bauhof o Baubof (Agatone), Max Elder von Merz (Tiberio) e Andreas Sutor (Erasmus Rotero-damus), diede origine all’Ordine degli Illuminati di Baviera, attribuendo a sé stesso il nome di battaglia di Spartaco, in onore dello schiavo ribelle che guidò la terza guerra servile nell’antica Roma. La struttura della sua società segreta era a gradi, dove i neofiti non conoscevano i superiori e non conoscevano gli scopi reali dell’organizzazione. La prima struttura, primordiale, comprendeva tre gradi, che in realtà costituivano la prima classe, il Vivaio. I gradi erano Novizio, Minervale e Minervale Illuminato, che nella nuova versione scaturita dalla riforma del suo braccio destro Adolph von Knigge diventa Illuminato Minore. Già, perché nonostante sia Adam Weishaupt il fondatore e la mente dell’Ordine, non si può negare che senza altri personaggi, come Adolph von Knigge, ma anche come Zwack e il Marchese Costanzo di Costanzo e, l’Ordine non si sarebbe mai potuto evolvere. Mentre Zwack fu utilissimo nel reclutare nuovi potenziali Illuminati di Baviera, e Costanzo compì un viaggio per cercare di porre una loggia sotto il controllo degli Illuminati, a Knigge si deve la riforma dell’Ordine del 29 gennaio 1782, dove alla prima classe, che abbiamo appena citato, venne aggiunta la seconda e la terza classe. La seconda classe comprendeva la Massoneria Simbolica e Scozzese, dove all’interno c’erano rispettivamente i grandi di Apprendista, Compagno e Maestro, e Illuminato Maggiore e Illuminato Dirigente; nella terza classe invece erano contenuti i Piccoli Misteri, ovvero Prete e Principe, e i Grandi Misteri, ovvero il Mago e l’Uomo-Re, che rappresenta il vertice di questo schema piramidale. La situazione comincia ad incrinarsi già nel 1781, quando Joseph Utzschneider fu il delatore della prima denuncia ai danni degli Illuminati di Baviera, verso la principessa Marie-Anna di Baviera. Nel corso di cinque anni, il sequestro di tantissimo materiale cartaceo, una serie di scritti di botta e risposta e la fuga da Ingostadt di Adam Weishaupt posero fine ufficialmente all’Ordine nel 1786, dopo dieci anni dalla nascita. Ma fu un caso che l’Ordine venne soppresso proprio a pochi anni dalla Rivoluzione Francese? Evidentemente no, e così la pensano sia John Robison, autore delle Prove di una cospirazione, sia l’abate Augustin Barruel, autore dell’opera in cinque volumi Memorie per la storia del giacobinismo, di cui il terzo volume è dedicato interamente e specificamente agli Illuminati di Baviera. Il primo giunge alle sue conclusioni anche dopo l’esperienza da fisico e anche attraverso la frequentazione in prima persona della Massoneria, attraverso il Rito Scozzese. Per Robison i fautori della Rivoluzione Francese non potevano essere i Giacobini, perché altrimenti non sarebbero finiti anche loro sul patibolo; i Giacobini sarebbero quindi anche loro pedine all’interno di un grande gioco comandato da un insieme di altre persone, che Robison individua anche negli Illuministi, oltre che negli Illuminati (si parla più di una volta, nella trattazione, dell’ambiguità terminologica tra queste due definizioni). Per Barruel invece, l’esperienza degli Illuminati rientra nella cospirazione dell’anarchia, ovvero la cospirazione contro la società. Anche se va detto che le tre cospirazioni, quella dell’empietà contro Dio e il Cattolicesimo, e quella della ribellione, contro la monarchia, insieme a quella dell’anarchia, sono strettamente legate e consequenziali. Non a caso Adam Weishaupt era anticattolico e mirava a sovvertire i governi così come erano. Il secondo capitolo si chiude con l’analisi dell’opera del filosofo Friedrich Schiller, Il visionario ossiano. Memorie del Conte di ***, pubblicato su rivista nel 1787 e in volume nel 1795. Esso rappresenta l’esempio concreto di come le società segrete siano finite nella letteratura del periodo immediatamente antecedente la Rivoluzione nonché immediatamente successivo alla soppressione ufficiale dell’Ordine degli Illuminati. Nel romanzo, che in realtà è più corretto definire saggio, le società segrete, la loro onnipresenza e pervasività, sono rappresentate dalla misteriosa figura dell’Armeno.

    Qual è il ponte che collega la storia moderna alla storia contemporanea, e in generale, la Storia alla leggenda? Quella della fortuna degli Illuminati oggi, descritta e giustificata attraverso l’ascesa della dinastia dei Rothschild, che a partire dal 1743 cominciano a venire alla ribalta internazionale, diventando una delle famiglie più potenti e monopolizzatrici della finanza mondiale. Una dinastia non storicamente collegata agli Illuminati bavaresi, ma certamente da un punto di vista ideologico, avendo messo in atto il piano solo teorizzato da Weishaupt e soci. Poi si parla del rapporto tra Illuminati e Massoneria, che spesso vengono confusi, ma sono due entità diverse, soprattutto considerando che la Massoneria nasce con altre intenzioni e ideali rispetto alle Logge deviate che collaboreranno con gli Illuminati di Baviera. Illuminati di Baviera la cui fortuna sfocia delle varie teorie del complotto sviluppatesi dal XX secolo fino ad oggi, teorie del complotto dove questo non è solo segreto, ma può essere anche palese, e in tal caso si parla di open conspiracy. Oltre ai Rothschild, anche una società segreta statunitense nata all’Università di Yale nel 1832 sembra aver raggiunto gli scopi che gli Illuminati di Baviera si erano preposti, e questa società è la Skull and Bones, divenuta un caso mediatico all’alba degli anni ’80 del Novecento come entità occulta di cui facevano parte personaggi di grandissimo rilievo dell’establishment americano. In sostanza, è corretto affermare che gli Illuminati non hanno mai smesso di operare se per Illuminati intendiamo coloro che hanno portato avanti le idee di controllo mondiale del gruppo bavarese. E tra questi, oltre ai Rothschild, vi sono anche i Rockefeller, che hanno nella figura di David (1915-2017) il principale rappresentante di quello che oggi chiamiamo Nuovo Ordine Mondiale, essendo sia tra gli iniziatori delle conferenze del Gruppo Bilderberg, sia il fondatore della Commissione Trilaterale. I Nuovi Illuminati sono appunto le élite di potere, che hanno avuto un ruolo decisivo nella finanza e nella nascita della moderna teoria del debito; nella guerra, dove l’entrata in campo degli Alleati era in realtà una mossa premeditata atta a salvare le banche; e negli affari internazionali, appunto con le conferenze annuali che vedono un centinaio di persone particolarmente potenti e influenti, discutere in gran segreto del futuro storico e finanziario del nostro pianeta. Una fortuna quella degli Illuminati, sia pratica sia teorica, dove per teoria intendiamo i tre filoni in cui si è sviluppato l’Illuminatismo, quello discordiano di Robert Anton Wilson, che scredita e si burla delle teorie del complotto; quello protestante fondamentalista di David Allen Rivera, che ben si inserisce nella tradizione protestante statunitense; e quello dell’esoterismo popolare, in controtendenza rispetto al filone protestante e dove fatti storicamente accertati vengono mischiati alle allegorie, generando talvolta ambiguità.

    Dopo questa introduzione, andiamo a vedere nei dettagli tutti i punti affrontati in essa. Buona lettura!

    Raffaele Russo

    ​LA DECENNALE PARABOLA DEGLI ILLUMINATI DI BAVIERA

    Adam Weishaupt, detto Spartaco:

    la sua vita prima degli Illuminati

    Il percorso di quelli che diventeranno gli Illuminati di Baviera ha stranamente inizio in una città piccola e tra le meno conosciute, ovvero Ingolstadt, un luogo di cultura e soprattutto di religione, con una certa presenza di conventi e chiese. Bisogna considerare che la Germania di fine Settecento era divisa in numerosi stati regolati dall’alto dall’Impero, il cui potere era ubicato a Vienna. Inoltre, nel periodo della Riforma Protestante, la Baviera fu l’unica tra le aree di lingua tedesca insieme all’Austria a non tradire il pontificato. Ingolstadt è situata tra due città importanti, Monaco, la capitale, che nei secoli era divenuta un centro economico di primo piano, e Norimberga. È in questo scenario che nasce e cresce il futuro fondatore dell’Ordine degli Illuminati di Baviera, Adam Weishaupt, che come nome di battaglia prenderà quello di Spartaco.

    Johann Adam Weishaupt nacque a Ingolstadt il 6 febbraio 1748, da famiglia cattolica, figlio del professore Joseph-George Weishaupt (1717-1754) e di una nipote del barone Johann-Adam von Ickstatt (1702-1776). Il matrimonio dei suoi genitori fu una mossa che consentì a George Weishaupt di diventare il protetto del suocero, tanto che nel 1746 il barone lo fece titolare della cattedra di Diritto Imperiale all’Università Statale della Baviera a Ingolstadt. In quell’anno George aveva ventinove anni, una condizione economica agiata e nessun problema di salute che avrebbe fatto prevedere la sua prematura scomparsa. Alla nascita di Adam il barone Ickstatt si occupò subitaneamente del nascituro, e fu anche padrino di battesimo. Avrebbe sostituito la figura del padre George a tutti gli effetti, divenendo il responsabile in toto dell’educazione del piccolo Weishaupt, ma in quel momento non ne poteva essere consapevole. Nel 1754, durante una vacanza, il padre di Adam Weishaupt morì improvvisamente a soli trentasette anni, così tocco a Ickstatt occuparsi come detto della cura e dell’educazione del futuro Spartaco. Anche la madre, della quale non si ha certezza nemmeno del nome (probabilmente si chiamava Caroline), con gli anni sparì dai documenti e dalla vita del figlio. È per il suo tutore che Weishaupt avrebbe sviluppato le sue principali attitudini, come il carattere ambizioso, la consapevolezza del proprio valore, la preferenza per le discipline psicologiche e per quelle sociali, ed anche uno spiccato anticlericalismo. A proposito di quest’ultimo punto, la sua avversione in particolare fu per i Gesuiti, visti come simbolo di superstizione e arretratezza. Peraltro, proprio negli anni della formazione intellettuale di Adam Weishaupt i Gesuiti vivevano la loro fase di declino; infatti, cominciarono a essere osteggiati per ragioni politiche e per l’influenza che avevano sui regnanti. Oltre ad occuparsi di Weishaupt, il barone Ickstatt nel 1741 fu chiamato dall’Elettore Carlo Alberto a Monaco per diventare precettore del figlio Massimiliano Giuseppe. Con il fanciullo Ickstatt vide l’opportunità di un’ascesa da una piccola città come Ingolstadt a una grande città come Monaco, e inoltre ottenne risultati simili a quelli ottenuti con il futuro Spartaco per quanto concerne l’educazione e la formazione. Infatti, il barone riuscì a convertire Massimiliano Giuseppe allo spirito dei Lumi e alle dottrine dei philosophes, avendola vinta su Stadler, un gesuita che invece tentava di dare al piccolo una convinzione sul mondo diametralmente opposta, di stampo chiaramente più religioso e clericale. Si può dire che la vittoria di Ickstatt su Stadler fu una sorta di prova generale di quello che sarebbe accaduto con Weishaupt. Infatti, al ritorno a Ingolstadt, in qualità di barone dell’Impero, titolo che appunto gli fu attribuito in segno di riconoscenza dall’erede di Carlo Alberto di Monaco,

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