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Krakatoa Suisse: Come la pandemia Covid innescò l'eruzione monetaria elvetica ovvero Krakatoa Suisse
Krakatoa Suisse: Come la pandemia Covid innescò l'eruzione monetaria elvetica ovvero Krakatoa Suisse
Krakatoa Suisse: Come la pandemia Covid innescò l'eruzione monetaria elvetica ovvero Krakatoa Suisse
E-book129 pagine1 ora

Krakatoa Suisse: Come la pandemia Covid innescò l'eruzione monetaria elvetica ovvero Krakatoa Suisse

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Info su questo ebook

Mentre la pandemia da Covid attanaglia il mondo, un’eruzione del tutto particolare colpisce la Svizzera. Da banche e da condotte sotterranee fino a quel momento sconosciute non fuoriesce lava, ma denaro. Dollari, euro, sterline, yen, franchi, le valute che contano nel mondo. Voragini nelle strade, aeroporti e stazioni inagibili, incidenti e feriti si assommano in un turbinio di cartamoneta. È il Krakatoa Suisse.
Nel mistero, sembra la catastrofe, eppure così non sarà. Come mai?
Due anni dopo tre giornalisti di Lugano, Ginevra, Zurigo, in concomitanza con la Krakatoafest, neo istituita festa nazionale che celebra il ritorno alla prospera normalità elvetica, ricostruiscono i fatti in un instant book – questo – che in aggiunta contiene una chicca da Pulitzer, l’intervista esclusiva al capo degli gnomi delle banche svizzere, il Grande Gnomo, che si presenta come il curatore degli interessi della risorsa mondiale delle risorse, il denaro. E spiega le origini dell’eruzione, sulle quali appunto ha influito e non poco la pandemia da Covid.
Il testo, mentre esprime la consapevolezza del Grande Gnomo circa l’interconnessione di finanza, diritti, libertà individuale e di stampa, ripercorre le conseguenze mondiali dell’evento Krakatoa e si sofferma più in dettaglio sul caso della confinante Italia.
E c’è di più …
LinguaItaliano
Data di uscita4 ott 2020
ISBN9788869632488
Krakatoa Suisse: Come la pandemia Covid innescò l'eruzione monetaria elvetica ovvero Krakatoa Suisse

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    Anteprima del libro

    Krakatoa Suisse - Luigi Rigamonti

    Luigi Rigamonti

    COME LA PANDEMIA COVID INNESCÒ L’ERUZIONE

     MONETARIA ELVETICA OVVERO KRAKATOA SUISSE

    A cura di Edgardo Sangalli (Corriere del Ticino), Isolde Zeiss (Neue Zürcher Zeitung), Victor Duboissy (Tribune de Genève)

    Elison Publishing

    Copertina di Jacopo Pigoni

    © Elison Publishing

    Tutti di diritti riservati

    elisinpublishing@hotmail.com

    www.elisonpublishing.com

    ISBN 9788869632488

    Indice

    1) L’ANNIVERSARIO

    2) LE AVVISAGLIE. TUTTI MUFF COME NON MAI

    3) Il PROBLEMA DEI FLUSSI MONETARI

    4) LA RETE

    5) BREVI NOTE SULLE IPOTESI CONCERNENTI L’ORIGINE DEL SISTEMA

    6) IL CEDIMENTO DELLA RETE

    7) IL GRANDE GNOMO E L’ESECUTIVO FEDERALE DI FRONTE ALLA CRISI

    8) LE RIPERCUSSIONI INTERNAZIONALI

    9) IL CASO ITALIA

    10) RESPONSABILITÀ DELLA SVIZZERA?

    11) L’ASSO NELLA MANICA

    12) VITTIME, DANNI, COSTI, INDENNIZZI

    13) L’INTERVISTA

    14) SOMMARIO CRONOLOGICO DEL KRAKATOA

    1) L’ANNIVERSARIO

    Lugano, 15 luglio.

    Due anni esatti!

    A detta degli organizzatori ci attende una Krakatoafest spettacolare. Più entusiasmante di quella dello scorso anno perché sarà senza mascherina. La pandemia è scomparsa da noi e in buona parte del mondo grazie al vaccino, che la popolazione svizzera ha assunto con responsabile prontezza.

    Una Krakatoafest spettacolare a detta pure di Großer Zwerg!

    Sì, il Grande Gnomo, le Grand Gnome, il capo di tutti gli Gnomi della finanza elvetica ha rilasciato una intervista. Per la prima volta! Proprio per questo anniversario. Pubblicata in contemporanea dal noi del Corriere del Ticino, dalla Neue Zürcher Zeitung di Isolde Zeiss e dalla Tribune de Genève di Victor Duboissy.

    Volete leggerla subito? La trovate a pag. 85. È autonoma in questa ricostruzione degli eventi di due anni or sono. Non poteva che esserlo. Quando mai un simile scoop mondiale!? Il Grande Gnomo che parla!

    Quel martedì! L’intera Svizzera divenne il gigantesco cratere di un vulcano assolutamente speciale e inusitato, con migliaia di bocche che da banche e sotterranee condotte, allora tanto sconosciute quanto onnipresenti, eruttavano non lava ma banconote, dai nostri franchi ai dollari, dagli euro alle sterline agli yen – le valute che contano!

    Parve l’inizio della fine. Parve Il Krakatoa più devastante e perentorio del mondo, secondo la definizione che valse notorietà straordinaria alla blogger viennese Sissi2000. E da allora questo termine, Krakatoa, e la sua variante Krakatoa Suisse sono entrati nel nostro lessico familiare.

    Oggi non una traccia. Per questo se la Festa dello scorso anno fu liberatoria poiché confermava passato il pericolo, ma era pur sempre amareggiata dal doveroso e ottemperato obbligo della mascherina, la Festa Krakatoa odierna sarà superlativa, più coinvolgente addirittura di quella del Primo Agosto, beninteso intoccabile! Chi mai vorrebbe spegnere grigliate, fuochi, spettacoli pirotecnici con l’accompagnamento di musiche e corni delle Alpi, da cui divampa la nostra ferma e miracolosa identità in un orgoglioso sventolare di bandiere? Avremo – e già abbiamo – due Feste Nazionali! Che ci meritiamo eccome!

    Perché è ferma e miracolosa questa nostra identità, nonostante due religioni e quattro lingue in appena 41.285 km²? – si chiedono da decenni studiosi, politici, politologi, persone comuni al di fuori delle nostre sicure frontiere.

    Dopo quel 15 luglio di due anni or sono equivale chiedersi perché non siamo colati a picco travolti dal magma di banconote che ci si rovesciava addosso. Per il valore specifico che la Svizzera rappresenta nel mondo è la risposta, come sappiamo e come il Grande Gnomo ha ribadito nell’intervista; valore che si incarna in ogni cittadino e ne costituisce l’identità.

    Questa del 15 luglio è dunque una data che segna non solo il ripristino della prospera normalità dopo la crisi, ma ribadisce il ruolo primario e inimitabile della Confederazione nel mondo.

    Gli indici di afflusso economico-finanziario sono stati in costante crescita anche durante la prima metà di quest’anno; le valutazioni degli istituti internazionali di analisi macroeconomica e dei centri di elaborazione econometrica prevedono un trend analogo per il futuro.

    Si è persino concluso il lungo contenzioso con gli USA e con alcuni Stati europei sul tema dei fondi ospitati nel nostro Paese e delle tassazioni richieste a questi capitali posti nella tutela dei nostri confini. Come avrete di certo seguito, l’esecutivo elvetico ha sottoscritto accordi in merito coi governi interessati e tutto è avvenuto con reciproca soddisfazione delle parti coinvolte – governi, banche, depositanti – grazie anche alla rapida e rassicurante capacità mostrata dal nostro sistema bancario e dall’intero popolo della Confederazione di fronteggiare e risolvere la crisi Krakatoa. L’intero popolo non dimentichiamolo! E quindi l’ineguagliabile Asso nella manica, no? Come Großer Zwerg ha sottolineato nell’intervista.

    2) LE AVVISAGLIE. TUTTI MUFF COME NON MAI

    Una mattina uguale alle altre, quel martedì di due anni fa.

    Bella giornata sull’intera Confederazione, cielo sereno, temperature estive. Lo zero termico si era stabilizzato da oltre una settimana a 3100 metri, l’anticiclone delle Azzorre si estendeva su larga parte dell’Europa centro meridionale. Parecchi, non moltissimi come prima della pandemia, avevano prenotato le vacanze fuori dalla Confederazione, altri prevedevano di partire di lì a poco, se non in quel fine settimana, per le località balneari e vacanziere di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Croazia; altri erano già partiti, sebbene in numeri ancora ridotti per il Covid. Solo nei Grigioni era previsto qualche annuvolamento, che si sarebbe dissolto senza dar luogo a precipitazioni.

    Eppure – quante testimonianze! – molti si svegliarono più muff del solito. Peggio anche di quanto il Covid non la facesse da padrone nelle nostre teste e nei nostri animi tra ospedali, media, ambulanze, mascherine.

    Muff, lo sappiamo bene noi svizzeri, non è un umore ballerino, meno che meno un frutto allappante di variazioni meteorologiche. Muff è il nostro sentirci infastiditi, nervosi; come non a posto. La pandemia l’aveva accentuato, non v’è dubbio, ma quella mattina c’era qualcosa di più. Per questo il risveglio muff, con cielo limpido, alba luminosa, sole vivace, temperature gradevoli che irrompevano da persiane e tapparelle, filtravano dalle tende, si allargavano nei polmoni aprendo i vetri, rese i muff più muff. Da Zurigo a Coira, da Ginevra a Bellinzona, da St-Moritz a Losanna.

    Muff i netturbini che rimuovevano i rifiuti della raccolta differenziata, i macchinisti che prendevano servizio nelle stazioni, gli autisti dei bus e del Postale, le casalinghe che preparavano il caffè, i panettieri che non riuscivano ad addormentarsi dopo avere sfornato pane bianco a Lugano e schwarzes Brot a Lucerna, i parroci e i pastori che si accingevano al primo uffizio, medici e infermieri che finivano il turno di notte quanto quelli che davano loro il cambio. E voi?

    Klara Frisch, professoressa di matematica in pensione di Friburgo, dichiarò che quella mattina le parevano muff le cialde della macchina espresso. Trovava una simile idea oltremodo bizzarra, ma non riusciva a togliersela di testa.

    Olivier Lury, 43 anni, proprietario del bar La Tour di Montreux ebbe la medesima impressione avviando la Mercedes. Il suono del motore non era rotondo, gli si piantò in testa. E l’aveva ritirata nuova di zecca giusto la settimana precedente. Così litigò con sua moglie Anne-Marie, pretendendo provvedesse lei al bar, perché lui era intenzionato a litigare con chi gli aveva venduto l’auto. Io – sottolinea ancora sbalordito – che mai ho litigato in vita mia! Può testimoniarlo chiunque e ne conosco di gente!

    Due risposte scelte a caso tra le migliaia fornite alla domanda "Che cosa facevate e come vi sentivate quella mattina? che è stata rivolta da radio, TV, giornali, sondaggi, siti web, social subito dopo i fatti. Fu per immobilizzarci a ricordo in quel momento dei momenti, un fissarsi per rivedersi in quella singola avventura individuale che diveniva storia collettiva. Fu il nostro trovarci la Storia che pulsava sotto i piedi" come disse Raymond Rochat, docente di Fisica all’École Polytechnique Federale di Losanna, sottolineando la S maiuscola.

    Le risposte sono state più volte pubblicate e di sicuro in casa avrete giornali, magazine, libri, cd che le raccolgono o le avrete archiviate sul PC. Probabilmente qualcuno di voi sarà stato intervistato o avrà condiviso la propria testimonianza. Molti l’hanno fatto, perché raccontando ci si sente parte della collettività e mai come in quella occasione ne ho avvertito sia il bisogno che il dovere ci ha detto Bernardette Laffort, avvocatessa matrimonialista con studio a Ginevra.

    La stessa domanda, come sapete, è stata proposta in occasione della Festa Krakatoa dello scorso anno. Analogamente allo scorso anno potrete inviare le risposte al sito www.krakatoafest.ch.

    Non tutte le risposte sono date, rassicuratevi! Ve ne proponiamo apposta due raccolte in questi giorni; due davvero particolari.

    Stavo radendomi. ricorda Josef Loetscher, direttore della sede centrale della UBS di Zurigo. 68 anni, due lauree, economia e diritto, una vita alla UBS. Alto, fisico asciutto come asciutte sono le sue frasi. Folti capelli brizzolati un tempo castano chiari, divisi da una precisa scriminatura a sinistra, occhi azzurri, mani curate, dita affusolate e agili; da pianista, sottolinea. Ci accomiaterà eseguendo con perizia e sensibilità la Eine kleine Nachtmusik.

    Autore che amo, Mozart, per la gioiosa tristezza che attraversa la sua musica. commenta.

    "Erano le 7:12. – la sua testimonianza – Ogni mattina mi rado tra le 7:10 e le 7:15. E mi sono tagliato, non uso rasoio elettrico, qui, sotto la basetta destra. Mai successo. Può capitare, ammetto. Però proprio quella mattina. Avvertivo qualcosa, non me lo spiegavo, ma c’era. Inusitato. Per questo mi è tremata la mano. L’ho capito quando tutto era avvenuto. Sì, le 7:12 al momento del taglio – picchietta col dito il Rolex Oyster Perpetual d’oro – Non che l’avessi al polso.

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