Nina
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Info su questo ebook
Lui e lei, questi i loro nomi.
Il ricordo vivido, contorto ma ancora ben presente di lei che se n'è andata o che forse non si era mai fermata davvero. Una storia che ricomincia improvvisamente un giorno qualsiasi quando i ricordi tornano a galla prepotenti, alla fine della rabbia che inizialmente rende impossibile guardare le cose con la giusta dose di sincerità.
Raccontare l'amore pur restando originali non è certo facile, probabilmente si è già detto tutto.
Oppure, (altrettanto probabile) ognuno di noi se lo racconta a proprio modo.
Mi piace pensare che NINA non sia soltanto un libro che parla d'amore, piuttosto una lettera scritta e mai consegnata. Scritta alla mia maniera.
Una sorta di messaggio nella bottiglia gettata in mare che aspetta d'essere raccolta e raccontata a qualcun'altro.
In amore non si vince mai e nemmeno si perde. In amore conta solo la pelle che ci metti senza bisogno di portarla a casa ogni volta.
Del resto a me piace pensare che "Quando una storia finisce l'amore non muore mai ma vola in cielo come l'anima...."
Perdonami per i minuti che trascorrerò lontano da te, ma tutto il tempo che ci posso mettere varrà il ritorno perfetto.
Perché sai già che la promessa del mio bacio nel tuo vale più di tutti i baci che sono serviti a raccontarlo.
Perdonami per l'uomo che vorrei essere e che non sono mai stato, ma ci vuole troppo coraggio anche ad immaginarmi felice senza di te.
(Me ne sono accorto subito, la prima volta che ho provato a dimenticare).
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Anteprima del libro
Nina - Lele Silingardi
Librinmente
Copyright
© Copyright Librinmente
© Copyright Prospettiva editrice
Civitavecchia, novembre 2020
1° edizione
Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171
della legge 22 aprile 1941, n. 633).
ISBN 9788897911845
I lettori che desiderano informazioni possono visitare il sito internet:
www.prospettivaeditrice.it
epigrafe
Arrivederci alla prossima sera semmai.
Semmai ce ne sarà occasione.
Semmai saremo capaci di riconoscerci
fra le strade di questa vita,
che ha sempre fretta di giungere a qualcosa ad ogni costo.
Di costruire per smontare.
Di conoscere per dimenticare.
Di celebrare per poi sciogliere.
dedica
Questo libro è dedicato
a tutti coloro
che hanno la pelle graffiata.
Da un tatuaggio o cicatrice che sia.
Prologo
Il cane abbaia e tira le coperte.
Un filo di luce sottile che penetra dalla finestra della stanza e i loro corpi uniti come se li erano sempre immaginati, vicini come dovevano essere fin dall’inizio. L’ultimo brandello di notte era fuggito via veloce nel momento in cui lei chiuse gli occhi per sempre, portandosi via il ricordo della vita così come gliel’avevano sempre raccontata. I loro occhi calarono nello stesso sguardo in un attimo, nel momento stesso in cui s’accorsero che la loro pelle era già la stessa cosa. Ogni momento che lei ancora non sapeva era già vero nel destino di lui che la respirava da così vicino.
(Come doveva essere fin dall’inizio).
Le loro mani unite a trattenersi fino a domani, in quell’incastro perfetto di cui tanto avevano sentito parlare.
Perdonami se ancora non so cosa sarà della nostra vita insieme, le disse semplicemente questo lui, mentre le labbra di lei avevano già cominciato a chiamarlo.
Perdonami se ancora non so quanto tempo ci metterò a realizzarla, ma sicuramente so già che nome darle.
Perdonami se perdo tempo a pensare cosa ne sarà di noi, mentre tu che t’avvicini ogni mattina sarebbe l’unica cosa certa da sapere. Perdonami se puoi, ma ogni volta che pronuncio il tuo nome ho la netta sensazione d’averlo già pronunciato mille altre volte, mentre il sorriso di lei venne a galla per sempre e lui a indossarlo per intero.
Perdonami per i minuti che trascorrerò lontano da te, ma tutto il tempo che ci posso mettere varrà il ritorno perfetto. Perché sai già che la promessa del mio bacio nel tuo vale più di tutti i baci che sono serviti a raccontarlo.
Perdonami per l’uomo che vorrei essere e che non sono mai stato, ma ci vuole troppo coraggio anche ad immaginarmi felice senza di te.
(Me ne sono accorto subito, la prima volta che ho provato a dimenticare).
PARTE PRIMA. Un posto fantastico
Lui si trovò davanti ai suoi occhi all’improvviso.
Fece finta di non capire, ma nell’istante esatto in cui tentò di non pensarci ammise già la colpa. Quello sguardo si posò su quel corpo di donna con tutta la naturalezza e l’appagamento di una folata di vento primaverile, e nel momento esatto in cui lei lo vide arrivare e cercò di ripararsi, ammise già la tentazione.
Quante volte t’ho mancata finora. Scusami, ma non sapevo ancora come coglierti, disse lui. Era stupido pensare che la vita fosse solo un gioco del quale sorprendersi continuamente da soli, disse lei. Oggi è magnifico meravigliarsi di questa vertigine che nasce, senza sapere dove condurrà esattamente.
Erano due luci antichissime quella sera, partite tanto tempo prima da universi così lontani che non si sarebbero mai potute incontrare.
Il battito delle tue ciglia scure è uno spazio impenetrabile e sperduto, pensò lui. Da dove giunge quel segreto che mi stai chiedendo di svelare? Raccontami qualcosa di me, disse lei. Raccontami qualcosa di me che nessun altro sappia mai desiderare.
Sembrava passato un secolo quella sera, ma quel viaggio interminabile durò semplicemente un momento, semplicemente per quell’attimo. Per quell’attimo che evidentemente bastava.
Il suo cuore aveva ricominciato a battere.
***
Avrei voluto vivere meglio e farmi trovare pronto per te, oggi. Ma arrivi sempre quando smetto d’aspettarti.
Lui le prese la mano e la trascinò davanti al mare.
Erano due granelli di sabbia finissimi, gli ultimi rimasti a vibrare nell’aria al termine di una violenta tempesta che aveva spremuto e prosciugato il cielo. Poi caddero a terra in un momento, quando lei si voltò di spalle e abbassò lo sguardo, allontanando le labbra da quel bacio che li avrebbe compromessi per sempre. Intorno a loro l’orizzonte di novembre. Faceva freddo quel giorno e il vento che soffiava da est li faceva tremare. Lui allargò le braccia e la invitò ad entrare.
Nel mio abbraccio c’è ancora posto per qualcosa. C’è ancora spazio per accoglierti.
Allora lei si convinse e si strinse a lui con tutta l’energia che sapeva. I loro respiri smisero per un attimo d’esistere, soffocandosi in quell’apnea che durava da sempre.
Solo nel silenzio ti ritrovo. Il tuo tormento non mi risparmia e mi scava il petto. Devi ancora giungere a me e già ti odio per il male che mi farai.
Lui le prese il viso fra le grandi mani e le chiese perdono.
Scusa, ma non riesco a impedirmi d’immaginarti felice insieme a me. Sei così leggera che meriti di sentirti desiderata. Meritiamo di far morire d’invidia il mondo.
Solo con te ci riuscirei, solo con me ci riusciresti, vero?
Sarà il nostro segreto. Il segreto della nostra pelle strofinata e bollente. Il segreto delle nostre mani che si scalano per avvicinarci. Morirò per i gesti che consumerai sul tuo corpo con carezze che non saranno le mie. E t’amerò per sempre, con cura assoluta. E già ti chiedo scusa se non ci riuscirò come vorrai, ma ti prometto che ricomincerò da capo l’indomani.
Ma intanto buonanotte, ti lascio solamente se t’allontani da me