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Il cinematografo della morte
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E-book98 pagine1 ora

Il cinematografo della morte

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Storico - romanzo breve (56 pagine) - Totò viene inviato nelle Filippine in segno di amicizia dell’Italia fascista verso il Giappone. Con lui c’è un ufficiale tedesco che ha un segreto inquietante, che forse era meglio che Totò non scoprisse


È il 1942, e se in Europa si combatte da anni, adesso il Giappone sta attaccando le Filippine in mano americana. Le autorità fasciste inviano nell’arcipelago Totò, camicia nera di Napoli. Con lui c’è Helmut, un agente dell’Abwehr, i servizi segreti nazisti.

Totò vorrebbe fare amicizia con il misterioso Helmut, ma questi è sempre freddo con lui, così Totò si arrende a un viaggio privo di emozioni nelle Filippine. Ma tutto cambia quando alcuni indigeni vengono trovati uccisi, assassinati dopo tremende torture.

Adesso Totò ha paura, si chiede cosa succederà, ma forse sarebbe meglio che non lo scoprisse perché la verità è molto più sconvolgente di una guerra mondiale.


Kenji Albani è nato a Varese il 13 novembre 1990 (è italiano nonostante il nome giapponese). Segnalato al concorso Giulio Perrone Editore nel 2008, ha ha pubblicato racconti brevi sulla rivista Writers Magazine Italia, Brakhu e Racconticon, pubblica inoltre con frequenza racconti brevi sul magazine online L’Undici e la piattaforma per scrittori Edizioni Open. Inoltre, ha pubblicato una quindicina di articoli di vario genere (dallo sportivo al culturale, passando per la paleontologia) su siti e riviste specializzati. Nel settembre 2018 ha pubblicato per i tipi di Delos Digital l’ebook nella collana Imperium Il serpente che si morde la coda, nel gennaio 2019 l’ebook Il grande attacco per la collana History Crime e nel marzo 2019, di nuovo nella collana Imperium, Dare vita, dare morte. Infine, nel maggio 2020 ha pubblicato un racconto nell’antologia Dark Graffiti che ha curato per la collana Odissea di Delos Digital. Nell’ottobre 2020 esce il saggio sulla Guerra Iran-Iraq intitolato La primissima Guerra del Golfo per la collana I nodi della storia. Nel luglio 2020 si è laureato all'Università degli Studi dell'Insubria di Varese, facoltà scienze della comunicazione, e nel settembre 2018 si è diplomato come sceneggiatore di fumetti alla Scuola del Fumetto di Milano. Lavora come sceneggiatore per Ilmiofumetto e sempre per L’Undici ha ideato e sceneggia le strisce satiriche di Fratello – Il dittatorello di Còndoria le quali sono disegnate dalla fumettista Amelia.

LinguaItaliano
Data di uscita15 dic 2020
ISBN9788825414158
Il cinematografo della morte

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    Il cinematografo della morte - Kenji Albani

    A cura di Daniele Pisani

    Kenji Albani

    Il cinematografo della morte

    ROMANZO BREVE

    ISBN 9788825414158

    © 2020 Kenji Albani

    Edizione ebook © 2020 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Collana a cura di Daniele Pisani

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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    Pensiamo che chi acquista un ebook ne diventi il proprietario. E debba essere libero di gestirlo, copiarselo, convertirlo e conservarlo come meglio crede.

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Il cinematografo della morte

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Epilogo

    Ringraziamenti

    Ti è piaciuto questo libro?

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    Il libro

    Totò viene inviato nelle Filippine in segno di amicizia dell’Italia fascista verso il Giappone. Con lui c’è un ufficiale tedesco che ha un segreto inquietante, che forse era meglio che Totò non scoprisse

    È il 1942, e se in Europa si combatte da anni, adesso il Giappone sta attaccando le Filippine in mano americana. Le autorità fasciste inviano nell’arcipelago Totò, camicia nera di Napoli. Con lui c’è Helmut, un agente dell’Abwehr, i servizi segreti nazisti.

    Totò vorrebbe fare amicizia con il misterioso Helmut, ma questi è sempre freddo con lui, così Totò si arrende a un viaggio privo di emozioni nelle Filippine. Ma tutto cambia quando alcuni indigeni vengono trovati uccisi, assassinati dopo tremende torture.

    Adesso Totò ha paura, si chiede cosa succederà, ma forse sarebbe meglio che non lo scoprisse perché la verità è molto più sconvolgente di una guerra mondiale.

    L'autore

    Kenji Albani è nato a Varese il 13 novembre 1990 (è italiano nonostante il nome giapponese). Segnalato al concorso Giulio Perrone Editore nel 2008, ha ha pubblicato racconti brevi sulla rivista Writers Magazine Italia, Brakhu e Racconticon, pubblica inoltre con frequenza racconti brevi sul magazine online L’Undici e la piattaforma per scrittori Edizioni Open. Inoltre, ha pubblicato una quindicina di articoli di vario genere (dallo sportivo al culturale, passando per la paleontologia) su siti e riviste specializzati. Nel settembre 2018 ha pubblicato per i tipi di Delos Digital l’ebook nella collana Imperium Il serpente che si morde la coda, nel gennaio 2019 l’ebook Il grande attacco per la collana History Crime e nel marzo 2019, di nuovo nella collana Imperium, Dare vita, dare morte. Infine, nel maggio 2020 ha pubblicato un racconto nell’antologia Dark Graffiti che ha curato per la collana Odissea di Delos Digital. Nell’ottobre 2020 esce il saggio sulla Guerra Iran-Iraq intitolato La primissima Guerra del Golfo per la collana I nodi della storia. Nel luglio 2020 si è laureato all'Università degli Studi dell'Insubria di Varese, facoltà scienze della comunicazione, e nel settembre 2018 si è diplomato come sceneggiatore di fumetti alla Scuola del Fumetto di Milano. Lavora come sceneggiatore per Ilmiofumetto e sempre per L’Undici ha ideato e sceneggia le strisce satiriche di Fratello – Il dittatorello di Còndoria le quali sono disegnate dalla fumettista Amelia.

    Dallo stesso autore

    Kenji Albani, Il serpente che si morde la coda Imperium ISBN: 9788825406757 Kenji Albani, Il grande attacco History Crime ISBN: 9788825407945 Kenji Albani, Dare vita, dare morte Imperium ISBN: 9788825408416 Kenji Albani, Dark Graffiti Odissea Digital ISBN: 9788825412239 Kenji Albani, La primissima guerra del Golfo Nodi della storia ISBN: 9788825413250

    1

    Nippon banzai! Nippon banzai!

    Gridavano così, mentre con i Type 99 allungati dalle baionette partivano all'assalto delle postazioni americane.

    Totò era rimasto colpito dalla combattività dei soldati giapponesi. Erano incoscienti anche quando dovevano aggredire un rilievo sulla cui cima c'erano nidi di mitragliatrici. Prima si riempivano di propaganda patriottica, poi innestavano le baionette e partivano all'attacco.

    Le Browning M1919 latravano frantumando i corpi degli attaccanti, ma ogni volta, nonostante le perdite pesanti, i giapponesi arrivavano in cima e facevano strage dei difensori.

    Alla fine, Totò risaliva la china con Helmut e osservava più da vicino gli effetti di quegli assalti.

    I giapponesi non brillavano per pietà e altruismo. Che fossero americani o filippini, i soldati nemici erano uccisi anche se non avevano più alcuna arma in mano. Pochissimi erano tanto fortunati da essere risparmiati, ma Totò sapeva che il loro destino era triste. Sarebbero finiti in un campo di lavoro dopo una marcia lunga decine di chilometri.

    Molti di quei prigionieri erano impressionati dal fatto che ci fossero due occidentali fra le linee giapponesi. In questo caso sbattevano le palpebre, quasi non ci credessero.

    Totò ed Helmut non erano fantasmi, erano consiglieri militari dell'Impero Italiano e del Terzo Reich, rispettivamente. Era più che altro un gesto simbolico dei governi di Roma e Berlino, dato che non facevano null'altro se non farsi fotografare davanti alle artiglierie americane ricoperte di cadaveri. Ma sì, un minimo di aiuto dalle potenze europee.

    – Ma il tuo vero nome?

    Totò guardò Helmut. Parlavano in tedesco, anche se Totò avrebbe preferito l’italiano. – Mi chiamo Antonio, ma il mio nome in codice è Totò, per l'appunto.

    – Colorito.

    – Sì, infatti. – Totò represse una smorfia. Lo trovava antipatico e altezzoso. Per un certo verso Helmut era molto simile ai giapponesi. Avevano tutti quanti un'arroganza che rasentava la Luna. E dire che Totò aveva sperato che i giapponesi fossero brava gente. Invece, trovava più somiglianti per indole agli italiani i filippini. Anche se poi, questi ultimi, non brillavano come soldati.

    – Signori, signori. – Il sergente Hikaru avanzò.

    – Cosa vuoi tu? – Helmut, quasi, non voleva neanche chinare il capo per guardarlo.

    – La macchina vi attende. Venite con me, prego.

    – Sì, d'accordo.

    Totò perse tempo a osservare i prigionieri. Gli piangeva il cuore perché avevano delle espressioni mortificate.

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