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I nuovi mondi
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E-book115 pagine1 ora

I nuovi mondi

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Info su questo ebook

Il difficile percorso affrontato in questo libro parte da una sintetica, personale e multidisciplinare analisi della società attuale per poi parlare del sistema economico capitalistico, mettendo in luce le sue oggettive storture e contemporaneamente la sua enorme forza accresciuta dal fenomeno della globalizzazione e dalla mancanza di alternative valide teoriche/pratiche. Si cerca di immaginare un percorso di cambiamento che porti a nuovi meccanismi di differenziazione e motivazione degli individui, che permetta di abbandonare le produzioni inutili per concentrare le risorse umane sulle vere necessità evolutive. Se il cambiamento socio-economico e politico, proposto nella seconda parte, risulterà non attuabile a causa della spinta di fenomeni, di qui a poco ingovernabili, quali: l'insostenibile pressione demografica con migrazioni di massa e lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali.

Se non si troverà una soluzione socialmente più accettabile, l'unica scelta incruenta percorribile in futuro sarà emigrare al di fuori del nostro stesso pianeta iniziando la nuova era dell’”homo extra-terrestre”.
LinguaItaliano
Data di uscita18 dic 2020
ISBN9791220302166
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    I nuovi mondi - Alfredo Beneduce

    Sommario

    CAPITOLO 1 - La nostra società e i pilastri su cui si fonda

    1.1 Primo Pilastro: La natura dell’uomo, le due facce della medaglia

    1.2 Secondo pilastro: Il sesso

    1.3 Terzo pilastro: Matrimonio e adulterio

    1.4 Quarto pilastro: La legge e il rimorso

    1.5 Quinto pilastro: Il lavoro e il denaro

    1.6 Considerazioni finali

    CAPITOLO 2: Il sistema capitalistico

    2.1 Economisti e Politici

    2.2 La base del Capitalismo: Il modello delle scelte razionali

    2.3 Effetti distorsivi

    2.3.1 Consumatori Vs Imprenditori

    2.3.2 Decremento demografico

    2.4 Alternative attuali

    2.4.1 Imprese Sociali

    2.4.2 Le cooperative :I consumatori come soggetto centrale della società

    CAPITOLO 3 Il futuro che vorrei.

    Nuova società e nuova economia

    3.1 Le grandi mete

    3.1.1 Nuove fonti di energia possibilmente pulite

    3.1.2 Nuovi motori per viaggi spaziali

    3.1.3 Crioconservazione.

    3.1.4 l’individuazione puntuale del meccanismo d’invecchiamento.

    3.1.5 Ridurre/annullare il tempo per dormire

    3.2 Le classifiche

    3.3 Dal denaro ai pacchetti di crediti e benefit

    3.4 Il lavoro finalizzato

    3.5 Altri aspetti politico/sociali futuristici

    3.5.1 Politica e democrazia partecipativa

    3.5.2 Fiscalità e influenza nelle attività sociali

    3.5.3 L’educazione

    3.5.4 Lingua universale

    3.5.5 Tra reale e virtuale

    3.5.6 L’esoscheletro

    3.5.7 Tessera unica

    3.5.8 Vegetariani e frugiferi

    3.5.9 Avatar pubblico

    3.6 Conclusioni

    APPENDICE A Bitcoin

    APPENDICE b Path of Exile

    Alfredo Beneduce

    I nuovi mondi

    Titolo | I nuovi mondi

    Autore | Alfredo Beneduce

    ISBN | 979-12-20300-32-2

    © 2020 - Tutti i diritti riservati all’Autore

    Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore.

    Youcanprint

    Via Marco Biagi 6 - 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    PROLOGO

    Pensate al classico pesce rosso che vive all'interno di una palla di vetro riempita d'acqua. Se potesse avere una intelligenza cosa penserebbe e vedrebbe? Sicuramente vedrebbe l'esterno in maniera deviata con forme allungate, colori sfuocati e magari penserebbe che noi siamo i suoi dei che vengono a nutrirlo. Se fosse particolarmente bravo, il pesce elaborerebbe delle leggi fisiche / scientifiche su ciò che vede all'esterno e sicuramente queste leggi sarebbero giuste all'interno della sua palla di vetro, ma non all'esterno perché quello che vede il pesce non è la realtà che c'è fuori. E se anche noi umani fossimo nella stessa situazione del pesce rosso? …¹

    Per evolvere, tutte le nostre convinzioni e certezze devono essere messe in discussione. La società che i nostri padri hanno costruito intorno a noi è la migliore delle realtà? Gli altri esseri umani percepiscono il mondo esternamente allo stesso modo mio? Siamo pronti per dei cambiamenti rapidi o siamo destinati a una lentissima evoluzione?

    Proprio partendo da questi interrogativi ho sentito la necessità di scrivere sui meccanismi che regolano la nostra esistenza soprattutto dal punto di vista economico/sociale.

    Poi ho analizzato le storture del sistema economico capitalistico imperante e le difficoltà maggiori che ho affrontato in questo lungo percorso, sono state nel proporre delle alternative concrete perché le poche soluzioni immaginate, per essere migliorative, presuppongono di superare interessi egoistici consolidati nel tempo e meccanismi che fanno leva su aspetti negativi insiti nella natura dell’uomo.

    Per questo ho cercato di immaginare un mondo diverso in cui alcune soluzioni potrebbero essere attuate subito e altre solo nel lungo termine. Il rischio di cadere nell’utopia è stato il freno e la trappola da evitare più difficile nell’immaginare questa nuova realtà. Infatti, qualunque soluzione, anche la più studiata e razionale, può sempre essere facilmente tacciata di utopia fino a quando non trova applicazione reale. Poi ho pensato di correre il rischio e proporre un’alternativa che portasse internamente un‘idea potente, avvincente. Sono sicuro che, seminare idee che hanno come finalità una maggiore felicità collettiva, non potranno che germogliare in menti fertili, producendo alternative inaspettate.

    CAPITOLO 1 - La nostra società e i pilastri su cui si fonda

    Tutti noi siamo come uccelli chiusi in gabbia. Pensiamo di essere felici, di avere la libertà di fare quello che vogliamo, ma in realtà siamo talmente abituati a essere schiavi del sistema che non sappiamo più distinguere le cose importanti, né a immaginare un modo di vivere differente. Le gabbie sono tante una nell’altra. Se riuscissimo a liberarci di una, c’è ne è sempre un’altra più piccola e con sbarre sempre più robuste, ma il paradosso è che se anche fossero tutte aperte, non voleremmo via perché non siamo abituati più a volare.

    Lo stato, la religione, la scuola, il lavoro, noi stessi abbiamo creato un mondo che si modifica lentissimamente e l’abbiamo strutturato in modo tale che chi va al di là, nel bene o nel male, è fuori dello schema e quindi pericoloso. Viviamo in un grande sogno collettivo creato dalla nostra stessa immaginazione, solido, anzi granitico, ma che si sgretola facilmente davanti ai nostri occhi alle prime domande ingenue fatte da un bambino: Papà, Mamma perché ci sono le guerre? Perché ci sono persone che muoiono di fame? Perché viviamo così?. Alla fine tocca a ogni genitore raccontare ai propri figli la realtà. Purtroppo fingere non serve a niente, ma una spiegazione, prima di darla a loro, bisognerebbe fornirla a noi stessi.

    Per questo, prima di tentare di proporre una mia visione alternativa della realtà, analizzerò quello che vedo io al di fuori della boccia di vetro. Tutte le considerazioni successive, quindi, sono state elaborate attraverso intuizioni personali senza avere la pretesa di un’analisi sociologica o scientifica dei comportamenti umani. Analizzerò, in particolare, quelli che secondo me sono i fondamenti psicologici e biologici alla base dei comportamenti, la gratificazione per l’attività compiuta, il riconoscimento sociale e il sistema delle punizioni per comportamenti asociali.

    1.1 Primo Pilastro: La natura dell’uomo, le due facce della medaglia

    Per Freud le radici del disagio dell’uomo civile nascono dalla società da lui stessa creata per organizzare un’esistenza altrimenti caratterizzata da soprusi, caos e insicurezza. […] La civiltà dell’uomo² (intesa come insieme di società e di cultura) è debitrice alla sessualità delle stesse forze compulsionali con le quali le fa argine. Nessuna conquista dell’uomo sarebbe possibile senza una costante sottrazione di energie sessuali che, attraverso i fondamentali processi della rimozione e della sublimazione, sono poste al servizio di mete collettive. Dall’altra, la civiltà tende ad aumentare continuamente le sue richieste di sacrifici pulsionali, aggravando il deficit dell’uomo moderno sino a introdurre una vera e propria

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