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Malato oncologico cronico
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E-book136 pagine1 ora

Malato oncologico cronico

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Info su questo ebook

Oreste Montano non sa cosa gli riserverà il futuro. Sta lottando da anni contro un melanoma infiltrante ulceroso, la sua quotidianità è fatta di prelievi ed esami clinici, di una continua attesa dei risultati delle analisi, di piccole e grandi vittorie che gli danno la forza di reagire. La sua immensa gioia di vivere, però, non vacilla neanche un istante: l’onestà delle sue parole è disarmante, non c’è posto per sterili paure, è più forte la determinazione a guardare avanti con un’inesauribile energia.
Malato oncologico cronico è dunque un inno alla vita, alla bellezza dell’alba che prende il posto dell’oscurità e regala la promessa di un nuovo giorno da riempire di speranza, al calore di un braccio pronto a sostenere e aiutare, alla potenza di una risata liberatoria. È un abbraccio a chi pensa di non farcela, per ricordare che la vita merita sempre di essere vissuta al meglio con intensità e coraggio, persino quando si cade nello sconforto di fronte alla sofferenza. Ma è anche un ringraziamento a chi, sfogliando uno dei suoi dieci libri, si è avvicinato in punta di piedi alla storia di un uomo speciale che con le sue parole continuerà a vivere per donare ancora il suo sorriso a chi ne avrà bisogno.

Oreste Montano è nato a Roma il 22 maggio 1950. Ama definirsi “un inguaribile ottimista” nonostante tutto. Ha una grande passione per la vita e per il mare. Malato oncologico cronico è il suo decimo libro. Ha già pubblicato Arcobaleno sereno, L’amore non ha età, Il futuro vivrà!, Se ognuno di noi, Camilla la coccodrilla, Biagio il cane randagio, Vibrazioni, La playa, Percorso oncologico, tutti editi da Albatros il Filo, con i quali ha vinto numerosi Premi Letterari.
LinguaItaliano
Data di uscita30 giu 2020
ISBN9788830624207
Malato oncologico cronico

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    Malato oncologico cronico - Oreste Montano

    montano_piatto.jpg

    Oreste Montano

    Malato oncologico cronico

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-6185-038-5

    I edizione giugno 2020

    Finito di stampare nel mese di giugno 2020

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Vorrei dedicare questo mio ultimo libro a una persona meravigliosa che purtroppo ci ha lasciati prematuramente.

    Ha lottato fino all’ultimo istante della sua giovane vita con un coraggio e una volontà fuori dal comune, ma alla fine ha dovuto arrendersi.

    Il suo viso era sempre accompagnato da un sorriso.

    Le sue labbra facevano risaltare un rossetto rosso con il quale cercava di continuare ad amare la vita anche quando il dolore aumentava e la malattia pian piano iniziava a toglierle tutte le forze.

    Eravamo stati entrambi colpiti dalla stessa patologia: Melanoma infiltrante ulceroso quarto stadio non operabile che ha procurato alcune metastasi.

    Come tanti altri malati affetti dalla nostra malattia ci eravamo iscritti al gruppo: Melanoma parliamone insieme, presieduto dalla presidente Monica Forchetta, anche lei aveva un melanoma che stava combattendo da più di sei anni.

    Monica è una ragazza molto preparata, piena di iniziative che si mette a disposizione degli iscritti, portando avanti il suo compito in maniera eccellente e instancabile.

    La presidente mi aveva contattato per farmi partecipare a un’importante intervista radiofonica nella quale io e Azzurra avremmo dovuto rappresentare tutti i malati di melanoma.

    Azzurra con la sua eccezionale canzone LETTO 23, un brano che fa letteralmente vibrare interpretato in maniera sublime, e io con il mio libro Percorso oncologico che stava riscuotendo un grande successo editoriale.

    Sono stato costretto a rinunciare all’intervista perché in quel momento ero ricoverato. Alcuni miei valori erano impazziti improvvisamente a causa delle forti terapie alle quali ero sottoposto e mi avevano costretto a un digiuno assoluto di dodici giorni.

    Quindi non ero in condizioni ideali per poter fare un’intervista.

    Però era stata l’occasione giusta per conoscere Azzurra.

    Avevamo preso l’abitudine di sentirci tutti i giorni.

    Io ogni volta che ascoltavo LETTO 23 provavo una forte emozione e le facevo i miei più sinceri complimenti, lei aveva letto il mio libro Percorso oncologico che le era piaciuto molto.

    Azzurra era costretta a stare a letto, così le avevano consigliato i medici, mentre io dovevo stare a digiuno.

    Con la sua innata dolcezza Azzurra mi diceva: «Oreste, sai cosa possiamo fare? Io posso mangiare ma non camminare, tu puoi camminare ma non mangiare, allora tu cammini anche per me e io mangio anche per te. In questo modo ci aiutiamo a vicenda».

    Solo una persona così sensibile sarebbe stata capace di fare questa proposta che ha contribuito a rafforzare il nostro legame diventato davvero profondo in poco tempo.

    La sofferenza di Azzurra aumentava ogni giorno ma non si nascondeva, continuava a fare dei video in diretta accompagnati da un immancabile sorriso e da una gioia di vivere.

    La sua vocina flebile ma sicura iniziava in questo modo: «Amiciiiii la vita è bella! Non dobbiamo dimenticarlo mai!».

    Era lei a spronare gli altri e a invitarli a reagire senza farsi prendere dal panico.

    È stata un esempio per tutti e rimarrà eternamente nel mio cuore e in quello di tutti coloro che hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerla e apprezzarne le virtù.

    Quando ho avuto la triste notizia della sua fine non sono riuscito a trattenere le lacrime e ho iniziato a singhiozzare senza controllo.

    Lascia a tutti noi in eredità il suo coraggio fuori dal comune e la sua determinazione a non arrendersi mai.

    La sua canzone LETTO 23 è un vero capolavoro artistico che merita di essere diffusa e colgo l’occasione per invitarvi a cercare di diffonderla il più possibile, la sua interpretazione deve rimanere eterna.

    Cara Azzurra, cara amica mia, avresti meritato di diventare una malata oncologica cronica ma non ti è stato possibile.

    Cara Azzurra, cara amica mia, ti porterò per sempre nel mio cuore.

    Alla tua scomparsa, dopo aver asciugato le mie lacrime, ho immediatamente composto questa poesia per te.

    Oreste

    Azzurra

    AZZURRA come il cielo AZZURRA come il mare

    AZZURRA che sa cantare, AZZURRA che fa emozionare

    AZZURRA non sa odiare AZZURRA sa solamente amare

    Dopo tanta sofferenza piangiamo la tua assenza

    Hai lasciato un vuoto indicibile dimenticarti sarà impossibile

    AZZURRA tra le stelle per te sono le più belle

    Il tuo rossetto rosso ce lo hai lasciato addosso

    Continua a cantare in Paradiso e rivedremo il tuo bel viso

    La tua voce mai ci lascerà e LETTO 23 trionferà

    Il tuo non è un addio hai un posto accanto a DIO.

    tvb

    rip

    Il tuo amico Oreste

    Mi ritrovo in ospedale con la pompa infusionale

    L’uscita del libro Percorso oncologico mi ha riempito di una gioia immensa perché ero riuscito a scongiurare il timore che potesse uscire postumo.

    Solo il fatto di poterlo toccare e accarezzare con le mie mani, con l’amore e la delicatezza di quando si fa la prima carezza a un bambino appena nato, mi aveva donato quella sana e indispensabile serenità interiore che rafforza le difese immunitarie così importanti in questo momento particolare della mia vita, permettendomi di fare tante mie dediche autografe a un numero elevato di lettori.

    Erano segnali forti che rafforzavano ancora di più la mia immensa gioia di vivere con coraggio e determinazione.

    Percorso oncologico è stato il mio nono libro; i primi otto li avevo scritti con la penna, quest’ultimo con il cuore aperto, senza né fronzoli né freni.

    Le parole e gli argomenti sono venuti spontaneamente come l’acqua del mare e da subito ho capito che il mio messaggio spontaneo era stato recepito, poiché ho iniziato ad avere tanti attestati di stima che mi hanno gratificato.

    Ho deciso di partecipare al prestigioso Concorso Letterario Internazionale Lilly Brogi La pergola Arte di Firenze 2019,

    XI

    edizione, avendo la gradita notizia di essermi classificato al primo posto ricevendo i complimenti per il mio modo leggero e confidenziale con il quale parlavo di un argomento così terribile, duro e scottante.

    Venivo invitato ufficialmente alla premiazione che si sarebbe svolta a Firenze il 26 ottobre in una bella sala nei pressi del Duomo.

    Dopo i ringraziamenti di rito confermai la mia gradita partecipazione per il ritiro dell’ambito premio e feci immediatamente il biglietto ferroviario andata e ritorno.

    Da Roma a Firenze è una volata; Firenze città d’arte, Firenze che mi aspettava, Firenze che avrei rivisitato dopo qualche anno, Firenze che offre sempre emozioni forti, Firenze arrivo! Firenze a presto!

    Tutti piacevoli pensieri in libertà che mi facevano già pregustare una giornata che sarebbe stata indimenticabile.

    Ingenuamente avevo fatto un programma: passeggiata artistica fino all’ora di pranzo, poi avrei avuto l’imbarazzo della scelta per degustare qualche tipico piatto della cucina toscana.

    A seguire: pausa caffè e avvicinamento al luogo della premiazione.

    Naturalmente il tutto a piedi; camminare, camminare e camminare ancora mi procura serenità e felicità che mi fa star bene essendo un elisir naturale utile al corpo e alla mente.

    Cerco di farlo quotidianamente, Firenze avrebbe aggiunto quel tono artistico che non guasta mai.

    Ma la vita,

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