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Viaggio di ritorno a Mur
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E-book95 pagine1 ora

Viaggio di ritorno a Mur

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Info su questo ebook

Il mio nome è, Mur. Vengo da un paese multidimensionale chiamato Terra di Mur, Lemuria per coloro che ricordano le origini della nostra evoluzione all"interno di una struttura biologica. Mur è, il mio nome angelico che mi accompagna lungo questo viaggio di ritorno a me attraverso il percorso della storia dell"umanità,. Il nostro viaggio è, affascinante, pieno di avventure e sfide fino alla vita presente, dove sappiamo che è, arrivato il momento del risvegliarsi alla Coscienza, al mondo angelico dal quale proveniamo e alla verità, di chi siamo in realtà,. Questo piccolo racconto è, il finale di un sogno millenario, ma necessario per la completa realizzazione dell"Anima nel suo percorso mitico e mistico verso la Divinità,. E" dedicato a tutti coloro che cercano la loro verità,.
LinguaItaliano
EditoreExlibric
Data di uscita10 lug 2020
ISBN9788418230837
Viaggio di ritorno a Mur

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    Anteprima del libro

    Viaggio di ritorno a Mur - Cristina Fábregas

    vita.

    MEMORIE DELLE INDIE OCCIDENTALI

    Le memorie delle Indie Occidentali sono le memorie della mia vita. Si dà la coincidenza inesistente che siano la stessa cosa. Come è possibile che in un punto determinato del tempo/spazio avvenga tutto simultaneamente? Questa vita è la sintesi di molte vite, di tutte le mie vite passate, probabilmente.

    Comincio queste memorie dal presente, ma mi accorgo che si dilatano in un infinito passato che si estende verso un infinito futuro, fino all’estremo in cui perdo il punto presente.

    Quando molti anni fa arrivai in questo luogo insolito, ricordo il sobbalzo che produsse nelle mie cellule. Dicono che esiste una memoria cellulare, io lo posso confermare. Ebbi la sensazione di tornare a casa, in un luogo conosciuto e benevolo come una benedizione del Paradiso.

    Sì, fu come ritornare al Paradiso perduto, recuperare la sensazione di essere vivo, vibrante, una terra bella fatta di luce e colore. E’ sempre esistita nella mia fantasia l’idea di un’isola idilliaca dove tutto è possibile, un’utopia, il paese delle meraviglie dove impera la creatività nella piena libertà di azione, di espressione, principalmente per chi come me non ha voluto adattarsi ad una vita piatta, convenzionale, vuota di contenuto in una società e in una cultura decadenti ma, soprattutto, profondamente ipocrite.

    Scoprire questo mondo nelle Indie Occidentali fu per me un àncora di salvezza che mi garantì la sopravvivenza molto oltre ciò che mi sarei mai potuta immaginare. Fu come l’esca d’oro che attrae il camminante portandolo a vivere i suoi sogni più pazzi...a realizzare imprese che altrimenti non avrebbero mai avuto luogo.

    Mi innamorai di questo luogo romantico o forse mi innamorai di un sogno che mi avrebbe portato all’incontro con me stessa senza alcuna possibilità di sbagli, né di scuse, né di imbrogli. La nuda verità, crudamente, in tutta la sua scarna bellezza. Ci innamoriamo dei nostri sogni come pretesto per andare oltre i nostri limiti personali ed altri limiti imposti in gran parte da un contesto accomodante, timoroso, che l’unica cosa che vuole è controllare gli individui per averli a sua disposizione.

    La famiglia come istituzione per eccellenza di travisamento della libertà e della sovranità dell’individuo, al quale fa credere che non esistano altre vite degne al di fuori del clan che gli ha dato la vita. La famiglia, il più efficace strumento di controllo della società del benessere che mantiene le persone come ostaggi in una ipnosi collettiva di menti addormentate, senza la minima coscienza di noi stessi.

    Questa società e questa cultura in cui sono nata non erano fatte per me. Troppo strette, troppo spente, troppo rigide, troppo tutto...Mi sono sempre sentita come un pesce fuor d'acqua, mi mancava l’ossigeno, mi mancava la vita, la luce, la verità. Nonostante sia vero che non mi è mai mancato nulla di materiale la parte spirituale lasciava molto a desiderare. Fin dalla più giovane età intrapresi una quasi disperata ricerca dell’aldilà, volevo ricordare, ricordarmi, sapere Chi Sono Io.

    Chi Sono Io?

    Mi sentivo piena di me stessa, traboccante di vita, con idee mie proprie di come devono essere le cose, ma una personalità così non poteva far parte di una società convenzionale. I miei matrimoni furono per me una fonte di esperienza senza eguali. Mi iniziarono alla vita adulta di donna sposata, di madre, di casalinga e di moglie. Come donna giovane iniziai a scoprire ciò che la vita deve offrire: il divertimento, le uscite notturne, le amicizie, le storie, i viaggi, il sesso, il potere...Tutto ciò fu molto interessante e contribuì a formarmi un’idea di me stessa che più tardi avrei dovuto verificare.

    Tutte queste diverse vite erano come film in parte irreali. Io mi sentivo come un personaggio che interpreta un ruolo, ma senza essere realmente me stessa. Avevo sempre questo senso di futilità, di superficialità, c’era sempre qualcosa che mi sfuggiva, che non riuscivo a vedere chiaramente, qualcosa di fugace come l’Anima.

    Non sospettavo allora che tutto facesse parte di una trama molto ben tessuta per prepararmi all’incontro più importante della mia vita: Me Stessa.

    Mettere piede in questa terra rappresentò per me la libertà, la possibilità di creare una nuova vita nella Nuova Terra. Non sapevo allora di che si trattava, quali sarebbero state le tappe, le prove da superare, gli obblighi e le responsabilità da assumere. Tutto era nuovo e radioso come in un sogno che non ci mostra ancora il rovescio dell’arazzo dove trama e ordito tessono il disegno della nostra vita, che in definitiva, ci permette di vedere noi stessi come un riflesso in uno specchio.

    Comprare questa proprietà e venire a vivere qui rappresentò per me l’emancipazione dal sistema in cui ero nata, ero stata educata e avevo vissuto la metà della mia vita cercando di adattarmi alle convenzioni senza mai crederci. Io sapevo che c’era molto di più, molto di più che vivere in maniera automatica, io volevo sperimentare, realizzare tutto il mio potenziale interiore a qualsiasi costo, perché altrimenti non sarebbe valsa la pena vivere.

    Non mi sorprese vedere che nessuno lo capiva. Per la gente che vive dentro lo zoo è più facile supporre che tu sia pazza, che sei egoista e naturalmente una traditrice perché abbandoni il clan. Fu difficile per me superare questa prima prova ma non potevo tornare indietro, per me era tutto o niente. Decisi di mettere tutta la mia passione nel creare un mondo a mia immagine e somiglianza, senza avvertire allora che quello stesso mondo avrebbe creato me. Un giorno me ne andai nelle Indie Occidentali il cui nome era così evocativo che mi faceva sognare. Questa era la cosa necessaria, svegliarsi dal sonno per vivere creando i propri sogni. Smettere di essere colui che subisce il sogno per trasformarsi nel Creatore dei propri sogni.

    Dal piccolo cottage di legno, genuinamente caraibico, dove vivo e dove scrivo queste memorie, ascolto la musica Blues che mi arriva attraverso le finestre aperte. C’è in corso una festa nella proprietà vicina. Questa musica mi riempie di nostalgia di un mondo che sta per finire. Non è che vorrei trattenerlo o tornare indietro, ma è che so che lo sto lasciando per sempre e sento allegria e dolore allo stesso tempo. Dell’espansione che il mio Essere ha sperimentato negli ultimi tempi fa parte contemporaneamente anche la contraddizione, ciò fa sì che la vita sia più ricca e completa.

    Ricordo i viaggi in ferry che dovevo fare frequentemente, imbarcazioni antiche, anche se rimesse a nuovo, piene di incanto. Vedo me stessa seduta in coperta con indosso un ampio vestito di cotone fantasia ed un cappello a tese larghe di feltro a forma di fungo. L’isola principale è la più grande e la sua capitale, dagli antichi edifici coloniali, mi affascinava. Avevo l’abitudine di perdermi per le strade secondarie affollate di negozi e di bancarelle traboccanti di

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