Julia Jones – Gli Anni dell’Adolescenza: Libro 7- A Testa Alta
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Julia Jones Gli Anni dell’Adolescenza - Libro 7...
Quando il cyberbullismo giunge ad un livello senza precedenti, Julia decide è ora di farsi valere. Ma riuscirà a fermare Sara una volta per tutte? O la sete di vendetta di Sara sarà troppo intensa? E cosa succederà quando Ky inizierà a mostrare un improvviso interesse per Julia?
In questa aggiunta alla serie troverete un libro ricco di drammi, colpi di scena, e ancor più romanticismo. Vi coinvolgerà dall’inizio alla fine, sorprendendovi con una conclusione romantica. Una montagna russa d’emozioni.
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Anteprima del libro
Julia Jones – Gli Anni dell’Adolescenza - Katrina Kahler
Capitolo Uno
Non appena suonò la campanella, mi affrettai ad uscire dalla classe, desiderosa di sfuggire allo sguardo assassino di Sara e alle sue minacce. Ma conoscevo il suo segreto. Ed era giunto il momento di approfittarne. Quando mi passò accanto, le lanciai un’occhiataccia. Dovevo farmi forza e tenere la testa alta, per farle capire non la temevo.
Spazzando via per un momento le preoccupazioni ed i pensieri riguardo Sara, mi rivoltai a guardare l’interno della classe e vidi Blake che si dirigeva verso di me. Era l’occasione perfetta per parlargli, per chiarire le cose. Tuttavia, una stretta improvvisa al braccio mi fece sussultare. Mi voltai pensando fosse Sara. Ero pronta ad affrontarla, proprio lì davanti a tutti.
Ma invece di quella ragazzina malvagia, mi ritrovai davanti il volto preoccupato di Becky. Julia, devi assolutamente venire con me. Ho bisogno di mostrarti qualcosa.
Il suo tono incalzante catturò immediatamente la mia attenzione.
Blake si stava avvicinando alla porta, e tentennai. Becky, mi spiace ma ora proprio non posso,
Mormorai, cercando di liberarmi dalla sua presa.
Vieni con me!
Disse, stringendomi il braccio ancor più saldamente e trascinandomi lungo il corridoio.
Sospirai esasperata mentre apriva la porta e mi conduceva nel bagno delle ragazze.
Frustrata per aver dovuto rinunciare a parlare con Blake, sbuffai infastidita. Cosa c’è? Che cosa vuoi mostrarmi?
Si diresse verso il cubicolo centrale e spalancò la porta. Guarda!
Raggiungendola, in piedi al suo fianco, rimasi paralizzata. Istintivamente, sapevo che quella scoperta avrebbe avuto un impatto su di me. Ma non ero preparata ad una tale visione. Quando i miei occhi si posarono sulla scritta sul muro, rimasi a bocca aperta dall’orrore.
La scritta diceva... VUOI DIVERTIRTI UN PO’? CONTATTAMI! @juliajones. Accanto al testo era disegnata una ragazza dai capelli lunghi, nuda e con un sorrisetto malizioso sul volto.
Non ci posso credere!
E c’è dell’altro!
rispose Becky, spingendomi all’interno del cubicolo e chiudendo la porta alle nostre spalle.
Sul retro della porta, tra le altre cose precedentemente scritte o disegnate con la penna, o incise nel legno, c’erano delle nuove aggiunte, che includevano il mio nome su Instagram...
Adoro i bagni di bolle. E a te, che cosa piace? Mandami un PM a qualsiasi ora! @juliajones
Vuoi divertirti un pò? Mandami un PM! @juliajones
Se vuoi fare festa, mandami un messaggio @juliajones
Fissai le scritte incredula.
Devi parlarne con qualcuno,
disse Becky. O non si fermeranno mai!
Poi, quando un gruppo di ragazze entrò in bagno chiacchierando, aprì la porta del cubicolo ed uscì velocemente, seguita da me.
Le ragazze ci guardarono sorprese. Due di loro frequentavano la nostra classe di storia, erano le tipe che stavano parlando di me poco prima. La ragazza più alta, dai lunghi capelli neri, gli occhi pesantemente truccati con matita e mascara, e svariati piercing alle orecchie, ridacchiò. Poi si rivolse alla sua amica e disse. Eccola lì...sempre a divertirsi!
L’altra ragazza sorrise, e il resto del gruppo scoppiò a ridere. Mi fissavano, attendendo la mia reazione, scrutandomi da testa a piedi.
La ragazza dai capelli scuri, incapace di resistere alla tentazione di provocarmi nuovamente, continuò. Quante altre cose divertenti hai in programma di fare oggi, Julia?
Risposi lanciandole un’occhiataccia disgustata mentre controllavo il bisogno di sbatterla al muro. Becky, percependo la mia tensione, mi afferrò per un braccio e sussurrò al mio orecchio. Andiamo.
Probabilmente tornerà a casa per godersi la Jacuzzi ancora un po’, un altro bagno di bolle. Non vedo l’ora di scoprire cos’altro pubblicherà online!
La voce della ragazza dai capelli scuri mi seguì fino alla porta. Il suono delle risate del gruppo si affievolì quando la porta si chiuse alle mie spalle.
Volevo solamente scappare; uscire da scuola il prima possibile.
Quando uscimmo in corridoio, sembrava tutti gli sguardi fossero puntati su di me.
Capitolo Due
Presi un respiro profondo e prima di correre via dissi a Becky. Devo scappare.
Cercai disperatamente di trattenere le lacrime mentre pronunciavo queste parole.
Prima Becky avesse la possibilità di rispondere, stavo già correndo lungo il corridoio che a quell’ora era pieno di studenti. Alzando lo sguardo, notai Ky tra la folla. Stava ridendo e scherzando con i suoi amici. Quando mi vide, vacillò, e anche nella fretta, notai la sua espressione curiosa.
Sapeva tutto? Che avesse visto tutti i post e commenti alla mia foto nella Jacuzzi...quella foto che urlava...guardami, guardami...sono in un bagno di bolle...ti piacerebbe unirti a me?
Anche se non erano queste le parole utilizzate nella didascalia, l’immagine dava quell’impressione. Un’immagine vale più di mille parole. Avevo sentito quella frase svariate volte in passato, e quella foto in un bagno di bolle dava un’idea sbagliata di me. Una pessima impressione.
L’umiliazione che provavo crebbe non appena realizzai che, chiaramente, Ky aveva visto il post. Come avrebbe potuto esserselo perso? Era praticamente ovunque su internet, disponibile per il mondo intero. Non capivo perché m’infastidisse così tanto l’idea che l’avesse visto.
Tra pochi giorni, l’anno scolastico sarebbe terminato, e speravo sarei riuscita a mettermi tutto questo alle spalle. Ma la verità era che la vita su internet non si fermava mai. Era un ciclo continuo che veniva aggiornato ogni giorno, ogni millisecondo. Chissà dove sarebbe finita quell’immagine. Magari persone in Australia, all’altro capo del mondo, ne stavano già ridendo.
Haha! Guarda un po’ questa ragazza...
Hai visto il post con la ragazza in un bagno di bolle? No? Non è possibile! Devi assolutamente vederlo. L’ho appena condiviso sulla mia pagina così puoi darci un’occhiata...
Ed ora era stato invaso persino il mio spazio personale a scuola. Ogni ragazza che usava il bagno avrebbe visto le scritte sul muro ed i commenti incisi sulla porta. Sarei presto diventata la zimbella dell’intera scuola.
Mille pensieri mi attraversavano la mente quando mi fermai al mio armadietto. Anche nel bel mezzo di tutto quel caos, avevo bisogno di prendere i libri che mi servivano per prepararmi agli esami del giorno dopo. Aprì la porta dell’armadietto, e sentì una mano afferrarmi il braccio.
Quando guardai su, vidi il volto preoccupato di Ky. Julia, stai bene?
Mandai giù il nodo in gola, non osavo parlare. Asciugando le lacrime che mi bagnavano le guance, riuscii ad annuire.
Non ti preoccupare di tutte quelle cose pubblicate online, Julia. A volte le persone si comportano davvero in modo idiota. Se ne dimenticheranno presto; troveranno qualcos’altro su cui concentrarsi.
Il suo tono rassicurante mi toccò il cuore, e per un attimo mi persi nei suoi profondi occhi blu, gli occhi che mi avevano fatto sciogliere il cuore in così tante occasioni in passato.
Ma non dissi nulla. Non volevo commuovermi ulteriormente, non potevo permettermelo. Dovevo evitare di mettermi ancor più in imbarazzo.
Presi i libri, chiusi la porta dell’armadietto, e sorrisi a Ky con gratitudine prima di dirigermi velocemente verso la porta d’uscita.
Capitolo Tre
Controllai l’orario degli autobus, ma nessuno passava a quell’ora quindi non ebbi altra scelta se non tornare a casa a piedi. Con la vista offuscata dalle lacrime, speravo Ky mi avrebbe rincorsa; magari per stringermi in un abbraccio o offrirmi altre parole di supporto.
Ma sapevo ciò avrebbe reso la situazione ancor più complicata. Il fatto che Ky mi cercasse era disorientante. Così inaspettato che ora provavo un vertice di emozioni. Non avevo davvero bisogno di aggiungere tutto questo alla confusione che si era creata nella mia vita.
Nonostante tutto