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La strada è in salita ma la vista è grandiosa Vol II
La strada è in salita ma la vista è grandiosa Vol II
La strada è in salita ma la vista è grandiosa Vol II
E-book184 pagine2 ore

La strada è in salita ma la vista è grandiosa Vol II

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Info su questo ebook

Railey spera di essere arrivata a Miami per restare ed iniziare una nuova vita uguale a quella dei suoi amici ma il suo passato è più vicino di quanto crede. Il segreto della sua famiglia, da cui cerca di fuggire da sempre, sta venendo fuori portando con sé la sua paura più grande: la verità.
Tra Railey e Luke sboccia subito un'attrazione reciproca che, giorno dopo giorno li spaventa sempre di più, tanto da scoprire che qualcuno osserva ogni loro mossa. Chi li sta seguendo? Riusciranno ad avere le risposte che cercano? Railey si metterà sulle tracce dei tasselli mancanti della sua famiglia, in un percorso ad ostacoli più duro e tortuoso di quanto si aspettasse.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita28 apr 2021
ISBN9788833668741
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    Anteprima del libro

    La strada è in salita ma la vista è grandiosa Vol II - Samanta Demuru

    Demuru

    La strada è in salita ma la vista è grandiosa

    II Volume

    CAPITOLO 1

    Corro dimenticandomi di tutto e tutti, senza pensare a quanto incosciente sia stato il mio gesto ma in questo momento penso solo al vento che sferza il mio volto alla velocità che mi rende viva, e che annebbia per un pó i miei pensieri.

    Quando finalmente arrivo a casa, continuo ad avanzare fino ad inserire la chiave nella porta, e mi dirigo di corsa verso il bagno per togliermi il sangue dalle mani.

    Sfrego i palmi l'uno contro l'altro finché non ritornano del loro colore naturale.

    Dopodiché mi precipito nella mia stanza e mi chiudo al suo interno, come a proteggermi dal resto del mondo, solo allora mi fermo finalmente a riprendere fiato.

    Deglutisco, poi mi dirigo verso lo specchio della mia stanza, come ho fatto a pestare a sangue un ragazzo?

    Io non volevo che succedesse, volevo solo farlo stare zitto! Non volevo la sua compassione e neanche che mi dicesse che mi capiva ma non aveva il diritto di leggere il mio fascicolo e dirlo a tutti.

    Ho sempre odiato le persone che si credono capaci di comprendere il mondo o le persone, di fare della morale, quando in realtà non sanno nulla. Si credono a modo loro superiori ed è proprio il genere di persone che mi sta più sul cazzo. Come se potessero capire realmente il tuo dolore, ti consigliano come superarlo, ma non sanno che a volte è proprio il dolore a tenerti ancorato al suolo, a tenerti in vita. Non sanno che a volte le persone non vogliono superare il dolore, e che quel dolore le fa crescere, le fortifica, le riveste di una dura corazza impenetrabile, le trasforma in ogni cosa. Dopotutto, il mondo è solo un grande bordello di lunatici che si spostano nella stessa direzione del vento: quella più favorevole.

    Ormai mi sono trasformata in una macchina da guerra e distruggo tutto ciò che mi sta intorno...e non posso più cambiare.

    Perché i problemi mi seguono ovunque vada? Perché mi è venuta la brillante idea di sfidare Amber?

    E poi c'è quel ragazzo davanti al cancello con quei occhi tanto familiari...perché mi stava fissando e perché prima viene verso di me e poi sparisce nel nulla?

    Sento che sto per diventare pazza in questa città.

    La suoneria del mio telefono mi fa svegliare da questa specie di incubo, e senza guardare chi è, rispondo.

    *Pronto*.

    *Sirenetta*...Kyle!

    Una lacrima mi scende dal viso. *K-kyle, come stai?* domando.

    *Riri, stai piangendo?*

    *Io n-no* mento.

    *Smettila di mentire. Dove sei?*

    Sospiro. *A casa*

    *Aprimi*

    Il campanello suona e senza pensarci un attimo mi precipito alla porta e quando la apro lui è realmente lì, davanti a me, con il sorriso sulle labbra.

    -Non mi fai entrare?- dice sorridendo.

    Improvvisamente gli salto addosso e lo abbraccio con le lacrime che scendono sulle mie guance. - Che ci fai qui?- riesco a domandargli tra un singhiozzo e l'altro.

    -Avevo bisogno di vederti, di stare anche solo un paio d'ore con te-

    Lo faccio entrare e dopo aver chiuso la porta ci sediamo sul divano. - Come sei arrivato fino a qui? E come facevi a sapere l'indirizzo?-

    -Papà mi ha prestato la sua auto e l'indirizzo me l'ha dato Derek- dice.

    -E Lucy? Perché non è venuta?-

    Sospira. - Ha un po' di problemi-

    -Del tipo?- inizio a preoccuparmi.

    Si passa una mano sul viso. - Sente la tua mancanza ed è diversa da quando te ne sei andata- dice, -esce di meno e i voti a scuola stanno calando. Ma tu non dovresti essere a scuola?-

    -È una lunga storia-

    Ride. -Tranquilla, ho sempre tempo per la mia sirenetta-

    Ci dirigiamo in camera mia e gli spiego tutto quello che è successo in questa merdosa giornata, da quando ho sfidato Amber a quando Set mi ha sputtanato davanti a tutti.

    -L'hai picchiato a sangue?- dice all'improvviso.

    -Io non volevo, Kyle! Era come se il mio corpo si muovesse da solo!- dico piangendo.

    -Mi guardavano come se fossi stata uno psicopatica- continuo -non voglio più mettere piede in quella scuola-

    -Adesso stai esagerando, magari capiranno il motivo che ti ha spinto a farlo-

    -E se invece mi denuncia?- dico appoggiando la testa sul suo petto.

    -Non ti denuncerá, stai tranquilla-

    ****

    -Lucky, lasciali stare...ci spiegherà tutto quando si alzeranno- dice una voce femminile.

    -Stai scherzando vero? Ha picchiato un ragazzo a sangue, è scappata da scuola, e adesso se ne sta tranquilla nel letto con un ragazzo!- piano piano la voce si fa sempre più chiara e apro leggermente gli occhi.

    Davanti alla porta ci sono Luke e Kate che discutono. Cerco di girarmi ma c'è un braccio che mi blocca.

    Ora ricordo! Stavo parlando con Kyle di quello che era successo a scuola e dopo dobbiamo esserci addormentati.

    -E poi chi cazzo è quel ragazzo attaccato a lei?-

    -E io come faccio a saperlo?- dice mia sorella. -Senti, per prima cosa abbassi il tono di voce se no li svegli e due appena si sveglierà parleremo! Ora andiamo via!- dice Kate spingendolo fuori dalla stanza per poi chiudere la porta.

    Mi metto a sedere e mi volto verso Kyle. Quando dorme è troppo adorabile, sembra un piccolo cucciolo di foca.

    Di foca?

    Si, le foche sono adorabili.

    Gli accarezzo la guancia e cerco di svegliarlo in un mondo un pó più carino rispetto alle altre volte. Di solito, quando restavo a dormire da Lucy, andavo nella stanza di Kyle e saltavo sopra al suo letto facendolo cadere per terra. Era esilarante vedere la sua faccia mezza addormentata e arrabbiata di prima mattina.

    Ma niente, non si sveglia. Provo a scuoterlo delicatamente e a chiamarlo varie volte ma lui si gira dall'altro lato dandomi la schiena. Ah si? Vuoi la guerra? È guerra sia!

    Ma non volevi svegliarlo in un mondo più carino?

    Io ci ho provato. Sarà per un'altra volta.

    Ho intenzione di fargli uno scherzo e di riprenderlo con il telefono.

    Lui la mattina è abbastanza rincoglionito e dice sempre cose che non hanno senso, ho intenzione di farmi una grossa risata.

    Mi posiziono davanti al letto e faccio partire il verso del gallo, che avevo scaricati anni fa apposta per lui, e inizio a filmare.

    Kyle si muove un pó ma non si sveglia, allora alzo il volume.

    Si alza e comincia a camminare per la stanza come uno zombie. Io sto già ridendo.

    -Accidenti! Quella dannata gallina si è di nuovo nascosta sotto il letto- si lamenta Kyle.

    Si distende per terra e comincia a tastare sotto il letto.

    -Gallina! Dove sei? Coccodè Coccodè- comincia a dire con una voce strana.

    È inutile dire che io sto morendo dalle risate e infatti Kyle se ne accorge risvegliandosi dal suo stato di trance.

    -Allora eri tu, brutta stronza- si infuria ma io continuo a ridere come una matta mentre stoppo il video.

    Com'è dolce il sapore della vendetta.

    CAPITOLO 2

    Una settimana. Una stramaledettisima settimana da quando non parlo più con i ragazzi e Ronnie.

    Dopo che Kyle se ne andò, scesi in sala da pranzo e trovai tre paia di occhi che mi scrutavano: un paio mi guardavano con tristezza, un altro con compassione e l'ultimo, quelle di cui mi importa di più, mi guardavano con delusione, rabbia e confusione.

    Mia sorella, con mio grande stupore, è corsa ad abbracciarmi e a dirmi che supereremo anche questa. Logan non parlò ma potevo leggere nei suoi occhi la compassione, che cosa schifosa, poi c'erano i suoi occhi, quei fantastici occhi marroni che mi trasmettono una tale calma da far svanire la mia rabbia ma che questa volta mi facevano solo innervosire di più.

    Mi fece il terzo grado per Kyle, dicendomi che non doveva mettere più piede in casa sua ma, per sua sfortuna, quella era anche casa mia. Mi disse che ero stata una stupida, un irresponsabile e che questa volta l'avevo fatta grossa, ma la cosa che mi fece andare fuori di testa fu l'ultima frase che mi disse: Credi che a tua madre piacerebbe tutto questo? Sei solo una ragazzina che non sa mantenere la calma. Una pazza ossessionata dal suo passato.

    Ma lui cosa ne vuole sapere della mia vita? Tutti pensano di sapere tutto e invece sanno meno di niente!

    Quando siamo a scuola ci evitiamo e a casa pure. Una volta ho provato a sedermi in mensa al tavolo con gli altri ma mi sentivo troppo a disagio, mi guardavano tutti e poi c'era troppa tensione in quel tavolo.

    Quindi ora, dopo due ore di economia a dir poco strazianti, decido di evitare la mensa anche oggi e di mettermi sotto il mio albero a mangiare il mio buonissimo panino con pomodoro e mozzarella.

    Io e questo albero ci facciamo compagnia da circa una settimana. Qui sotto si sta benissimo, c'è un leggero venticello e nessuno ti disturba. Finalmente un po' di tranquillità.

    -Ehi piccola Tyson, che ci fai qui? Mi stavi aspettando?-

    Addio tranquillità.

    -Non cominciare a rompere, Johnson!- dico seccata.

    -Ok ok scusa non avventare la tua ira su di me, non ti è bastato Set?-

    Senza rispondergli, dedico tutta la mia attenzione al mio panino. Sto morendo dalla fame.

    -E quello?-

    -Quello cosa?-

    -Quello che hai in mano-

    Sbuffo. -Un elefante- dico ironica.

    -Con che cos'è?-. Ma perché gli sto rispondendo?

    -Vermi, occhi di coccodrillo e lingua di serpente, ti piace?- fa una faccia schifata.

    Ma davvero?

    -Johnson, è un dannato panino con pomodoro e mozzarella-

    -Mangi davvero quella roba? Di solito voi ragazze mangiate solo insalata-

    Rido. - È chi ti dice che sono una ragazza?-

    -Fidati lo sei-, dice avvicinandosi mordendo il mio panino.

    Brutto schifoso pervertito mangiatore di panini!

    Che insulto!

    -Ehi! Nessuno ti ha dato il diritto di farlo, mangiatore di panini abusivo!-. Con un morso mi ha spazzolato metà panino!

    Lui sorride. - Levati quel sorrisetto dalla faccia perché potrei vomitarti sulle scarpe- dico fingendo un conato.

    -Chi è Thomas?- chiede all'improvviso.

    Lo sapevo...

    -Alcuni dicono che è un tuo ex che ti ha mollata, ma io non ci credo-

    -Sono tutte cazzate e scommetto che le ha inventate quella vipera di Amber o la statua di suo fratello-

    Sospiro frustrata. - Era mio fratello gemello- riesco a dirgli guardando per terra. Non voglio che girino cazzate!

    Lui resta lì senza dire niente. Lo guardo negli occhi e capisco che muore dalla voglia di sapere che gli è successo ma non vuole chiedermelo ma stranamente, per una volta, mi ispira fiducia e tranquillità.

    -Una notte, quando aveva quattro anni, non riusciva a respirare e mia madre l'aveva portato all'ospedale, il giorno dopo mi dissero che era morto...-

    -Perché me l'hai raccontato?-

    'Non ne ho idea..'

    -Non voglio che girino idiozie su di lui...- dico guardando le mie scarpe. -Ti chiedo solo un favore- continuo.

    -Cosa?-

    -Nessuno di voi deve nominare mai più il nome di mio fratello, altrimenti non mi limiterò soltanto a picchiarvi- mi avvicino al suo viso, -dillo anche a quelle merde dei tuoi amici-

    ****

    Arrivo nella classe di musica tutta intera, ho già conosciuto il professore la scorsa settimana e mi piace parecchio come insegna. Quando entro, mi metto in un banco infondo alla classe in modo da non dare nell'occhio e non avere nessuno accanto. Ma la mia missione fallisce quando tutti mi guardano, molto probabilmente per la storia di Set.

    Per mia sfortuna, anche Amber segue questo corso. Oggi è vestita -per modo di dire- con un vestito verde ancora più stretto di quello dell'ultima volta

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