2100 Redenzione
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Anteprima del libro
2100 Redenzione - Stefano Boaretto
Buddha
Capitolo primo
I
Società degli Evoluti. Anno 2100.
Da qualche parte nelle Alpi Carniche
Costituzione degli Evoluti
1 La Società degli Evoluti si dichiara libera da qualsiasi moneta di scambio e da qualsiasi lavoro che impieghi denaro come merce di scambio. Inoltre è abolita ogni forma di tecnologia che impieghi l'uso di elettricità.
2 La nostra società permette solo il lavoro come propria passione, e se eseguito in modo volontario e senza accettazione o richiesta di alcun pagamento.
3 La nostra Costituzione punisce qualsiasi forma di schiavitù, compresa quella formata dal denaro e dal lavoro.
4 La nostra società promuove l'uso della ragione per le azioni umane e abolisce l'uso dell'istinto. Ogni azione istintuale diversa dall'amore, dalla gentilezza e compassione sarà punita con l'esilio nel Mondo dei Purificati.
5 Si devono rispettare tutti gli esseri viventi, qualsiasi forma posseggano.
6 È vietato il commercio di risorse naturali. Ogni risorsa donataci da Madre Natura va usata con parsimonia.
7 La Società degli Evoluti si basa sulla cultura. La scuola è obbligatoria perché solo con la conoscenza non si commettono gli errori del passato.
8 Non è concessa alcuna forma di religione poiché tutte le forme di adorazione portano alla corruzione della persona.
9 È vietata qualsiasi forma di cura e prevenzione delle malattie, dato che nella legge numero 5 si esprime il totale rispetto per gli esseri viventi.
10 La Società degli Evoluti incentiva la selezione naturale. È vietata qualsiasi forma di intervento umano nell'evoluzione delle specie viventi.
11 È vietata l'interazione con gli abitanti del Mondo dei Purificati e sono vietate le visite alle rovine di Cibor senza espressa autorizzazione degli anziani.
12 Ogni violazione alle leggi della Costituzione sarà punita con l'esilio nel Mondo dei Purificati.
«Buongiorno bambini, penso che mi conosciate tutti. Io sono Deborah, la fondatrice della nostra società, e per il vostro primo giorno di scuola vi spiegherò le leggi che regolano le nostre vite.»
A quel punto Deborah, dopo aver scritto alla lavagna la Costituzione della Società degli Evoluti ed essersi presentata, si voltò a guardare gli alunni. La classe era composta da bambini che avevano sei anni. Era il loro primo giorno e Deborah fece dire a ognuno il proprio nome. Il rituale di pronunciare il proprio nome era necessario poiché la società continuava a crescere e gli altri componenti non possedevano una memoria artificiale integrata al cervello, come lei.
Aveva enunciato la Costituzione e ora ascoltava il nome di ognuno associandolo al viso. A giro concluso domandò: «C'è qualcuno che ha domande?»
Una bambina alzò la mano. «È vero quello che dicono i miei genitori?»
«Che cosa dicono Isabel?»
«Loro dicono che sono una bambina fortunata perché vivo in un mondo migliore di quello in cui sono nati loro.»
Deborah sorrise e disse: «Hanno ragione. Sai, prima che arrivassero le macchine e privassero l'umanità della tecnologia, le famiglie pagavano le scuole per permettere ai figli di studiare, e per far ciò dovevano lavorare. Se i bambini non fossero andati a scuola non avrebbero potuto lavorare, mentre oggi voi studiate e imparate senza dover lavorare e nessuno paga per voi. Ognuno di voi, e noi, è libero. Che tutti siano liberi da un sistema corrotto come quello del denaro, è un grande traguardo. Ecco perché tutti voi siete fortunati.»
Isabel si sedette soddisfatta quindi Deborah chiese: «C'è altro?»
Nessuno si propose.
II.
Anno 2100.
Iter, Cadarache, sud della Francia.
Società dei Purificati.
Era accaduto così velocemente che le conseguenze si rivelarono meno severe di quanto si fossero aspettati. Entrambi, sia Leonardo che Anna, immaginarono che non appena Regina avesse scoperto che aspettavano una figlia, sarebbero stati uccisi, privati della loro individualità o peggio che la loro figlia sarebbe stata privata della vita, tuttavia non accadde nulla di tutto ciò.
Il fattore per cui la punizione fu più leggera di quanto ipotizzato fu che la scoperta arrivò nel momento in cui Regina stava trasferendo l'intero alveare in un altro luogo, perciò molte delle sue risorse e del suo tempo erano state assorbite dal trasloco.
Mentre Regina trasferiva la propria mente e il proprio corpo nel nuovo luogo, e mentre i robot e i cyborg lavoravano per soddisfare i suoi ordini, ignorò cosa stesse accadendo oltre i propri confini. Nella concitazione del trasloco tralasciò che Deborah ed Ennio avevano raccolto un piccolo gruppo di ragazzi rimasti orfani, e che questi ultimi avevano accettato il loro progetto di fondare una nuova umanità. Tale negligenza conseguì che negli anni futuri al nuovo insediamento dell'alveare, la Società dei Purificati crebbe di numero e di dimensioni.
Inoltre, con l'arrivo degli esiliati dalla Società degli Evoluti, Regina dovette ordinare di allargare l'alveare per costruire nuove sale per i nuovi lavoratori. Ciò procurò un nuovo problema: quest'ultimi non erano né cyborg né macchine. Erano esseri umani in ogni parte del corpo.
A tale scopo l'alveare fu diviso in quattro sezioni. Una per i cyborg, una per le macchine, una per gli umani de-individualizzati e l'ultima per i reclusi.
Ai reclusi fu negato l'accesso al di infuori dei confini della loro dimora.
III
Società degli Evoluti
Dopo aver dissipato i dubbi, Deborah cominciò a narrare la nascita della loro società. Afferrò il gesso e tracciò alla lavagna un cerchio in cui abbozzò i continenti come erano rappresentati nel libro che aveva sottomano.
«Questo cerchio è il nostro pianeta, che si chiama Terra, e le zone colorate di verde sono le terre emerse. Tutto il resto è acqua. Le zone emerse si chiamano continenti ed essi sono suddivisi in regioni. Noi siamo europei perché viviamo qui, in Europa, ma se potessimo ingrandire la parte continentale chiamata Europa, come sto facendo adesso, ecco che notiamo un pezzo di terra che ricorda uno stivale da donna. È la nostra nazione, l'Italia. E noi dove ci troviamo? Più o meno in questa parte dell'Italia nord-orientale, fra le montagne che un tempo confinavano con la Slovenia. Ho detto che un tempo l'Italia confinava con la Slovenia; già perché oggi non esistono più i confini. Le nazioni sono rimaste divise nelle memorie degli anziani e nulla più.»
Mentre Deborah spiegava, i bambini era impegnati a riprodurre su carta quanto stava disegnando.
Poi l'insegnante si voltò e disse: «Inizierò con una domanda: quando comincia la nostra storia? La storia della nostra società iniziò vent'anni fa in una città di nome Cibor che si trovava più a ovest, ai piedi delle montagne, in quella che è l'attuale costa sud orientale del Mare Padano. Cibor era una città molto tecnologica e moderna, schiacciata fra le colline e le montagne più a nord, e il mare a sud-est, ma quella che è la costa odierna, cinquanta anni fa era terraferma.
«All'inizio del secolo non c'era il Mare Padano, bensì il Mare Adriatico, che era una porzione del Mare Mediterraneo, ma nel corso degli anni il mare avanzò allagando così buona parte delle coste. Molti di voi avranno sentito parlare dai genitori o dai vostri parenti che sotto il mare esistono delle città sommerse; si riferiscono a quell'evento. Detto ciò, vi racconterò una storia. Tutto cominciò moltissimo tempo fa quando non esisteva nulla, nemmeno l'universo.
«Ci fu una grandissima e potentissima esplosione che fece nascere tutto ciò che conosciamo, dalle stelle, al cielo, alla terra, al mare fino agli esseri viventi. Gli scienziati gli hanno dato il nome di Big Bang, tradotto come il grande scoppio, ma in realtà nessuno ha scoperto le sue cause perché nessuno di noi esisteva a quell'epoca. Stiamo parlando di tredici miliardi di anni fa. Prima che gli scienziati cercassero di risolvere il mistero delle origini dell'universo, l'unica spiegazione possibile sulle nostre origini si trovava in testi definiti sacri. Questi libri erano religiosi e narravano come delle entità chiamate Dio, Buddha, Allah, Odino, Zarathustra, Zeus, Giove e molti altri, avessero costruito ogni cosa.
«Cos'è la religione? È l'insieme delle credenze e riti che coinvolgono gli uomini o le comunità umane nell'esperienza di ciò che si considera sacro o delle divinità. Perché sono nate? Per spiegare fenomeni ed eventi naturali che l'uomo nei tempi passati non sapeva spiegare. Vi starete chiedendo perché abbiamo deciso di cancellare le religioni dalla nostra società. Per due motivi: uno perché sono nate sulla base di superstizioni, quindi ignoranza dell'Universo e delle sue leggi, secondo perché per millenni gli uomini hanno giustificato le loro azioni istintuali nascondendosi dietro alle parole scritte delle divinità che veneravano.
«Se qualcuno aveva una spiegazione diversa per qualche fenomeno era un eretico e veniva ucciso, se conosceva le proprietà mediche delle erbe era una strega e veniva assassinata dopo essere stata torturata, mentre se costui decideva di scatenare una guerra contro un popolo o una nazione allora era il volere di Dio. Inoltre le religioni cancellarono il culto della Madre Terra e lo trasformarono in una serie di culti dove le divinità principali erano maschili. Da quel momento gli uomini legittimarono la propria supremazia sulle donne. Quando abbiamo fondato la Società degli Evoluti abbiamo deciso di cancellare l'ingiusto premio e ridare a Madre Terra il suo meritato posto. Se ognuno di noi è qui lo deve a Madre Terra, un vero e proprio organismo vivente.»
Uno dei bambini più piccoli alzò la mano. «Cos'è Dio?»
A quella domanda Deborah sorrise. «Dio è il nome di una sconosciuta entità che, secondo l'umanità, è responsabile della creazione di tutto ciò che conosciamo. Nessuno ne conosce il volto, il corpo, e se esista o meno. Possiede moltissimi nomi che gli sono stati attribuiti nel corso dei millenni dalle varie culture del mondo. Può essere un'unica entità o svariati esseri, ma nessuno ne conosce l'identità. Esistono testi sacri che descrivono le esperienze e le sue parole, che i presunti messaggeri di Dio venuti sulla Terra, hanno insegnato agli uomini, i quali li venerarono senza rispettare i loro insegnamenti.
«Il problema delle religioni era che ognuna s'intersecava con altre religioni confinanti, influenzandone i miti e i nomi delle divinità. Ad esempio, per coloro che erano cristiani, Dio aveva creato tutto mentre suo figlio, Gesù, venne sulla Terra sotto forma umana per salvare l'umanità dal peccato originale, ma è certo che la figura di Gesù affonda le radici nell'immagine egizia del dio Osiride. Infatti entrambe erano divinità solari mentre i loro contrapposti erano i signori delle tenebre, quindi della Luna. Gesù aveva la madre, Maria, che era la riproposizione della dea egizia Iside. O ancora per i mussulmani il creatore era Allah mentre il suo messaggero era Maometto, figure simili ma con nomi diversi alle divinità ebraiche, ovvero Yahweh e il messaggero Gesù. Questo perché ebrei e mussulmani abitavano regioni confinanti con gli egiziani, che a loro volta erano vicini dei Sumeri e dei Babilonesi, e così via.
In tutte le religioni esistono i concetti del bene e del male, concetti che sono raffigurati dal giorno e dalla notte, quindi dal Sole e dalla Luna.
«Perché è stata fatta tale divisione? Be' perché da tempo immemore gli esseri umani temono il buio. Dopotutto siamo animali diurni e l'oscurità ci spaventa poiché non vediamo bene di notte, e senza la vista siamo perduti. Inoltre la notte è la metafora dell'ignoranza e ciò rappresenta la paura dell'ignoto.
Oltre a ciò i testi religiosi erano anche testimonianze storiche di miti ed eventi accaduti in passato che nel tempo andarono perduti. Per esempio, in tutte le religioni si raccontava di un immenso diluvio avvenuto non si sa quando, che sommerse il mondo e da cui si salvarono solo le coppie di ogni specie vivente, poi si è scoperto che alla fine dell'ultima glaciazione molte terre furono sommerse e che il diluvio universale è solo un mito che narra di quell'evento; oppure si raccontava di disastri naturali che stravolsero la vita degli abitanti e che furono spiegate con storie di fantasia per attribuirne una spiegazione che non esisteva, come la caduta delle mura di Gerico o la distruzione di Sodoma e Gomorra, o ancora si narrava di invasioni di popoli che distrussero città e ne saccheggiarono le ricchezze. Di quelle città mitiche, nei secoli seguenti, furono trovate le prove archeologiche.»
A quel punto, Deborah tornò sull'argomento principale del giorno. Doveva spiegare le cause che condussero lei ed Ennio a fondare la Società degli Evoluti.
«Bene bambini, adesso vi farò una domanda: cos'è successo il 14 luglio 2080?»
I bambini si guardarono, ma nessuno era in grado di rispondere.
«Ve lo dirò io. Il 7 luglio 2080 è una data entrata nella storia. Quel giorno è nata Regina, un virus informatico che era presente nella rete globale digitale e che quel giorno si trasformò. Adesso non vi spiegherò cos'è un virus informatico e cos'era Internet, né cosa è un computer, ma Regina infettò un computer intelligente e da quel momento acquisì ogni informazione presente in quel computer e nella rete globale digitale, ovvero Internet.»
I bambini la stavano ascoltando senza capirci nulla, anche se alcuni di loro avevano già sentito alcune cose dai genitori.
«Ebbene da quel momento tutto è cambiato. Regina si impadronì degli esseri umani-macchine, i cyborg, di ogni macchina costruita dall'uomo e di ogni tecnologia che utilizzasse l'energia elettrica. Da quel giorno l'umanità è diventata più autonoma, più povera e meno ingiusta, ovvero libera da se stessa. La società in cui siete nati, in cui vivete e a cui appartenete, è un tentativo di migliorare ciò che è rimasto del genere umano dopo la nascita della singolarità tecnologica.»
Nel frattempo, in un'altra classe, un insegnante si apprestava a svolgere la sua prima lezione a un gruppo di ragazzi più grandi di quelli che aveva Deborah. Entrò, depose una borsa con alcuni libri dopodiché si presentò agli alunni.
«Buongiorno ragazzi, io sono il vostro insegnante di storia. Per chi non mi conoscesse di nome o fosse nuovo, come mi sembra di vedere dal viso, io sono Eros e questo è il mio primo giorno da insegnante.»
A quel punto fece ciò che richiedeva il protocollo ovvero fare il giro di nomi degli alunni, quindi poté iniziare la lezione.
«Cominceremo con una domanda: che cos'è la singolarità tecnologica? È un punto ipotetico nello sviluppo della civiltà in cui il progresso tecnologico accelera oltre le capacità umane di previsione e comprensione. Tale punto era stato ipotizzato più volte nei decenni precedenti, ma mai nessuno ne aveva previsto con esattezza il momento in cui si sarebbe verificato. Perché vi chiedo questo? Facciamo un salto all'indietro nella storia della rivoluzione tecnologica. Partiamo di un tempo ben definito. Siamo a cavallo fra il 1760 e il 1830 durante il regno di re Giorgio III, re di Gran Bretagna e d'Irlanda, e il regno di Guglielmo IV. In questo periodo ci fu l'avvio del settore tessile, di quello metallurgico e di quello estrattivo del carbone. I macchinari erano azionati dal vapore acqueo, che tramite la combustione del carbone faceva bollire l'acqua, che a sua volta evaporava dalle cisterne. A questo punto il vapore incanalato azionava dei pistoni che generavano il moto delle macchine.
«Dopo la prima rivoluzione giunse la seconda nel 1870 con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. Nel 1970 arrivò la terza con l'introduzione dell'elettronica e dell'informatica. In ultima abbiamo la quarta, la quale integrò le tecnologie precedenti con l'automazione. Quest'ultima è terminata il 14 luglio del 2080. Questa data è anche da ricordare perché pose la fine al capitalismo e all'umanità come descritta nei libri. Prima di allora gli uomini vivevano per il lavoro, per i soldi, per il commercio, per le religioni, per la corruzione e per la distruzione del pianeta. Avevano quasi smesso di fare figli, erano violenti e in sovrannumero, avevano smarrito gli ideali di miglioramento della specie, erano privi di interessi che non fossero legati ai soldi e alla tecnologia, non interagivano attivamente fra di loro bensì a distanza, non si sposavano, non scrivevano più a mano, e anche il lavoro, che da sempre era stato considerato come un obiettivo della vita, aveva smesso di essere una priorità per il benessere dei popoli, ma era diventato un modo per schiavizzare gli stessi.
«Quando nacque il primo essere vivente artificiale, Regina, nessuno avrebbe immaginato con precisione quali conseguenze avrebbe causato. I catastrofisti della fantascienza del ventesimo e ventunesimo secolo immaginavano che avrebbe condotto all'estinzione il genere umano, mentre i filosofi più ottimisti credevano il contrario. Entrambi avevano ragione e torto. La vita artificiale è una realtà, ma anche l'umanità è reale. A oggi conviviamo senza interferire negli affari di una o dell'altra. Vent'anni fa abbiamo deciso di scegliere la via dell'evoluzione che per miliardi di anni ha progettato e definito la vita su questo pianeta. Potremmo chiamarla convergenza evolutiva. Significa che entrambe le società percorrono strade simili, ma che nessuno sa a cosa porteranno.
«La differenza