Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Italia Luna
Italia Luna
Italia Luna
E-book76 pagine51 minuti

Italia Luna

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Fantascienza - racconto lungo (47 pagine) - Una scoperta sconvolgente sulla Luna cambierà per sempre la storia del nostro Paese?


Sulla Terra le cose vanno sempre peggio: la natura si rivolta, la vita diventa impossibile, la gente fugge. Masse di profughi in fuga dal disastro si riversano sulla Luna, dove l’estrazione dell’acqua dal suolo e l’avvio della terraformazione rendono possibile un nuovo inizio. È allora che avviene l’incredibile scoperta che dà il titolo al racconto. Ma il nuovo mondo sarà migliore di quello precedente? O siamo destinati a ripetere gli stessi errori? Cosa c’è di sbagliato in noi? E che cosa ci può salvare?


Stefano Zampieri è uno scrittore e filosofo veneziano. Rapito fin da ragazzo dalla filosofia ha studiato, scritto, insegnato, ha partecipato alla fondazione della Consulenza Filosofica in Italia, ha presieduto Associazioni di filosofi e ha fatto ricerca. Ora si dedica anima e corpo alla narrazione nel campo della distopia critica. Oltre ad alcuni racconti ha pubblicato due romanzi: Da un altro mondo con l’editore Calibano e Prigionieri della libertà con l’editore Robin. Il suo racconto Ombre è stato fra i vincitori del Dystopian Contest 2020. Scrive recensioni per Leggere Distopico.

LinguaItaliano
Data di uscita1 mar 2022
ISBN9788825419528
Italia Luna

Leggi altro di Stefano Zampieri

Correlato a Italia Luna

Ebook correlati

Fantascienza per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Italia Luna

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Italia Luna - Stefano Zampieri

    1

    Quando la trivella principale si fermò ci fu un attimo di sospensione. Si sentì solo il fischio delle trivelle secondarie che sparavano gas ad altissima pressione. Poi d’improvviso il suolo tremò. Sentimmo nitidamente le vibrazioni anche alla Base. Un’esplosione enorme investì tutti al cantiere. Un immenso getto di ghiaccio frantumato fuoriuscì dalla perforazione e s’alzò così alto nel cielo che lo si poteva vedere a distanza di chilometri.

    Il getto si trasformò presto in una nuvola bianca che ricadde lentamente al suolo sotto forma di neve e ghiaccio.

    Alla Base facemmo festa per tre giorni: era una vittoria straordinaria. Aver trovato l’acqua e averla liberata sulla superficie significava poter dare il via al processo di terraformazione. Un corpo celeste inerte, sterile e inabitabile, poteva prendere vita.

    * * *

    – Non è solo una questione di soldi.

    Lo ripetemmo all’infinito a quelli che ci chiedevano perché avessimo scelto di mollare tutto e trasferirci sulla base lunare. Certo pagavano bene, più di quanto avremmo mai potuto guadagnare sulla Terra, ma non era l’unica ragione. I volontari della base lunare avevano tutti storie strane alle spalle. Gente in fuga, gente che aveva conti in sospeso con la giustizia, gente che sceglieva la Luna perché sulla Terra non ci poteva più stare. Era finita da un pezzo l’epoca romantica degli scienziati ricercatori, mossi solo dalla voglia di scoprire e di indagare i profondi misteri della natura. La maggior parte dei coloni sperava di avere una seconda occasione.

    Io e Max eravamo amici da sempre. Avevamo deciso di tentare la sorte insieme. Fuggivamo da un mondo ostile e da un futuro che ci appariva troppo povero.

    Fin da ragazzini avevamo sognato tante volte la nostra vita, immaginando successi e affermazioni. Ma dopo la laurea non eravamo riusciti a trovare lavori soddisfacenti, e ci eravamo arrangiati con quello che capitava. Lavoretti insignificanti, demoralizzanti, umilianti. Niente che potesse spingerci, che ci potesse motivare, che ci consentisse di progettare un’esistenza.

    Così ci venne l’idea di cercare fortuna sulla Luna. Eravamo abbastanza giovani e abbastanza in gamba da poterci candidare per una simile avventura.

    E non ce ne pentimmo.

    Le selezioni furono durissime, ma noi eravamo coraggiosi e ben allenati. Le superammo brillantemente entrambi. Poi ci fu il periodo dell’addestramento. E fu davvero impegnativo. Molti nostri compagni abbandonarono. Noi tenemmo duro. Avevamo una straordinaria voglia di vita che ci sosteneva.

    I tre giorni di viaggio furono più difficili del previsto, avevamo fatto qualche simulazione ma in fondo non eravamo mai stati veramente nello spazio. E chi non l’ha provato non lo può capire. Quella sensazione di mancanza del terreno sotto i piedi, quell’idea di essere in una situazione terribilmente precaria, nella quale il tuo corpo è leggero, inconsistente, senza forze, e allo stesso tempo così fragile e indifeso. Basta una piccola lacerazione o un po’ di polvere spaziale, una minima deviazione di traiettoria, e di te non resta nulla.

    Ecco, è una sensazione per niente piacevole.

    * * *

    La scoperta della grande riserva di acqua sotto la superficie segnò l’inizio di una storia nuova. Non solo per la Luna, ma anche per noi. Ci rendemmo conto che la nostra vita poteva appartenere a un’altra dimensione. Fino a pochi mesi prima eravamo due giovani spiantati in un mondo esausto. Ora appartenevamo a una élite che poteva veder crescere una natura nuova, potevamo partecipare a una storia che nessun essere umano aveva ancora vissuto

    * * *

    Un altro evento memorabile fu quando fu messo in funzione lo Scudo Dipolo in orbita stazionaria tra la Luna e il Sole. Un sistema formato da due satelliti che, emettendo cariche elettriche di segno opposto, era in grado di creare una magnetosfera artificiale che avvolgeva tutto il pianeta proteggendolo dalle radiazioni e dal vento solare. In questo modo era possibile bloccare la dispersione atmosferica, sviluppare la pressione e consentire un graduale aumento della temperatura.

    Era il passo decisivo verso la terraformazione di quell’agglomerato di sabbie e rocce morte.

    Il ghiaccio continuava a sgorgare dalla perforazione senza sosta, era una riserva immensa che aveva aspettato millenni per essere liberata. Mano a mano che la temperatura si faceva più mite, cominciò a sciogliersi e a trasformarsi in pozze.

    Gli scienziati non impiegarono molto a confermare che, pur avendo una composizione più ricca di minerali di quella terrestre, l’acqua lunare era potabile. Si cominciò subito a costruire

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1