Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Re dei Re: Gesù e la discendenza davidica di Erode il Grande
Il Re dei Re: Gesù e la discendenza davidica di Erode il Grande
Il Re dei Re: Gesù e la discendenza davidica di Erode il Grande
E-book284 pagine3 ore

Il Re dei Re: Gesù e la discendenza davidica di Erode il Grande

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

A distanza di duemila anni, le origini della famiglia di Gesù sono

ancora un mistero irrisolto. In questo nuovo studio, l'autore

ricostruisce la storia e la genealogia della famiglia di Gesù,

dimostrando come suo padre, Giuseppe, fosse un comandante dell'esercito

romano e un parente del re Erode, famiglia cui era legata anche la

dinastia della madre di Gesù.

Nel libro si

evidenzia come il re Erode il Grande fosse uno dei discendenti dei

deportati di Babilonia, una stirpe che mescolò il suo sangue con quello

dei re tolemaici e seleucidi.

Attraverso la

scoperta dell'identità della quinta moglie di Erode il Grande, Cleopatra

di Gerusalemme, viene inoltre data soluzione ai motivi che portarono

Gesù alla rivolta sociale per la quale venne processato e condannato dal

prefetto della Giudea Ponzio Pilato.

Un processo avvolto finora nel mistero, dove la surreale narrazione evangelica trova finalmente una spiegazione plausibile.

Nello

studio viene anche rivelata la discendenza della famiglia di Gesù,

portando numerose prove del fatto che il Cristo fosse lo zio di Paolo di

Tarso, personaggio che reinventò il cristianesimo costruendo un culto

solare su Gesù.

Nella parte finale del libro

viene infine svelato come Pietro, Paolo e altri discendenti erodiani

costruirono la prima Chiesa cristiana, collocando in posizioni

strategiche personaggi che diedero origine a casate papali e famiglie

nobiliari che troviamo ancora oggi al vertice del potere.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mag 2021
ISBN9791220337373
Il Re dei Re: Gesù e la discendenza davidica di Erode il Grande

Leggi altro di Alessandro De Angelis

Autori correlati

Correlato a Il Re dei Re

Ebook correlati

Storia ebraica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Re dei Re

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Re dei Re - Alessandro De Angelis

    Capitolo I

    La discendenza erodiana e tolemaica di Gesù

    Nei due volumi di Codex Jesus, abbiamo visto che Gesù apparteneva alla famiglia dei Boeto, ma che era anche Oniade e Giusto.

    Gesù era discendente dei re sumeri attraverso Noè, alias Ziusudra, decimo re della lista reale sumerica. Noè era chiamato anche Giusto:

    Il Signore disse: Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio¹.

    Questa la genealogia da Noè fino a Gesù da parte paterna, passando attraverso uno dei suoi figli: Sem-Arfacsad-Cainam-Sela-Eber-Falek-Ragau-Seruc-Nacor-Tare-Abramo-Isacco-Giacobbe-Giuda-Fares-Esrom-Aram-Aminadab-Naasson-Salmon-Booz-Obed-Iesse-Davide-Salomone-Roboamo-Abia-Asaf-Giosafat-Joram-Ozia-Jotham-Acaz-Ezechia-Manasse-Amon-Giosia-Ieconia-Salatiel-Zorobabele-Abiud-Eliachim-Azor-Sadoc-Achim-Eliud-Eleazar-Mattan-Giacobbe-Giuseppe-Gesù.

    Sadoc, in ebraico Tzadok, vuol dire Giusto; il primo Sadoc che conosciamo era un sacerdote ebraico discendente da Eleazaro, figlio di Aronne, che aiutò il re Davide durante la rivolta del figlio Assalonne e fu quindi determinante nel portare al trono il re Salomone. Questo Sadoc fu il primo Sommo sacerdote del Tempio di Gerusalemme, dopo che Salomone ebbe eretto il tempio.

    Sadoc discendeva in linea paterna da Eleazaro, figlio di Aronne, e nella discendenza di Esdra compare come la nona generazione, in linea paterna diretta, discendente da Fineas, figlio di Eleazaro:

    «Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, figlio di Azaria, [...], figlio di Zadok, figlio di Achitub, figlio di Amaria, figlio di Azaria, figlio di Meraiot, figlio di Zerachia, figlio di Uzzi, figlio di Bukki, figlio di Abisua, figlio di Fineas²».

    Il Sommo sacerdozio rimase ai sadochiti dal tempo di Sadoc fino al sorgere dei Maccabei, verso il 167 a.C. I discendenti di Sadoc crebbero in rango ed influenza, cosicché suo figlio Azaria fu uno dei dignitari di Salomone ed Aimaaz, che sposò una figlia di Salomone, Bosmat, era probabilmente un altro dei figli di Sadoc.

    Un altro Sadoc compare nella genealogia di Gesù dell’evangelista Matteo; il fondatore dell'ebraismo riformato, Abraham Geiger, riteneva che la setta giudaica dei Sadducei prendesse il nome proprio da questo Sadoc, che insieme a Boethus era studente di Antigono di Soko.

    Antigono di Soko era a sua volta un discepolo di Simeone detto il Giusto secondo la Mishnah. Simeone aveva l’epiteto di Giusto e Sadoc vuol dire Giusto; quindi sia Sadoc che Boeto dovevano essere fratelli, probabilmente nipoti di Simeone.

    Simeone era sommo sacerdote (219–199 a.C.) durante il periodo del Secondo Tempio. Due figli di Simeone erano Onia III e Gesù, il cui nome fu ellenizzato in Giasone, nome che ci porta al Gesù figlio di Giuseppe e Maria.

    Secondo 2 Maccabei, un funzionario ellenizzante del Tempio che si chiamava anche lui Simone, indusse Seleuco a saccheggiare il Tempio. Il tentativo non ebbe successo e la corte non perdonò mai il Sommo Sacerdote. Quando Antioco IV Epifane divenne re nel 175 a.C., Onia III fu obbligato a cedere il sommo sacerdozio a suo fratello Gesù, un ellenizzatore come Paolo di Tarso, che prese per questo motivo il nome di Giasone.

    Gesù/Giasone aveva un figlio il cui nome era Antipatro:

    Ora abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giasone e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro. [...] Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l'amicizia con noi³ .

    Il figlio di Giasone, Antipatro, fu inviato a Roma nel 145 a.C. per rinnovare l'alleanza con gli spartani. Antipa era anche il padre di Antipatro, a sua volta padre del re Erode il Grande. Antipa, nonno di Erode il Grande, era lo stratega di Alessandro Ianneo e di sua moglie Alessandra Salomè.

    Alessandro Ianneo era il figlio di Giovanni Ircano, della dinastia degli asmonei, e regnò dal 103 al 76 a.C. insieme con la moglie Salomè Alessandra. All'inizio del suo regno si svolse la cosiddetta guerra degli scettri, combattuta tra Ianneo e i rivali tolemaici Tolomeo IX, Tolomeo X e Cleopatra III.

    Antipa, nonno di Erode il Grande, era quindi il figlio di Antipatro e nipote di Gesù/Giasone? Gesù apparteneva alla famiglia degli oniadi e Gesù/Giasone era il fratello di Onia III e suo nonno era Onia II. Suo padre era chiamato Giusto e il fratello di Gesù era chiamato Giacomo il Giusto; infine il suo nome Gesù discende da Gesù/Giasone. Dulcis in fundo, Gesù apparteneva alla classe sacerdotale e Gesù/Giasone era esponente della famiglia sacerdotale degli oniadi. Lo storico Giuseppe Flavio scrive che il suo nome era originariamente Gesù (in ebraico Yēshua`, שישוע ).

    Il fratello di Gesù/Giasone, Onia III, era legato alle tradizioni ebraiche e le difendeva contro le infiltrazioni culturali ellenistiche. Già Simone, un funzionario del Tempio, era entrato in rotta con lui e aveva cercato di accattivarsi le simpatie dei governanti siri, consigliandogli di attingere dal tesoro del Tempio. Onia aveva cercato di dissuadere Eliodoro, inviato dal re Seleuco IV, dal depredare il Tempio, ma il Libro dei Maccabei riferisce che Eliodoro fu comunque costretto a desistere dall'apparizione di un cavaliere dorato. Simone allora cercò di incolpare Onia III dell'accaduto, accusandolo di essere stato lui stesso ad opporsi con la forza all'inviato del re. Mentre Onia III stava recandosi dal re per chiedere un intervento pacificatore, Seleuco morì e salì al trono Antioco IV Epifane, a cui Giasone promise 440 talenti d'argento in cambio del sommo sacerdozio, oltre a 150 come extra, se gli fosse stata concessa l'autorità di erigere e controllare un ginnasio e altre istituzioni nello stile della polis greca a Gerusalemme.

    Antioco accettò e Giasone diventò così sommo sacerdote dal 175 al 171 a.C. In occasione dei giochi quinquennali in onore di Eracle presso Tiro, Giasone inviò trecento dramme per destinarle a sacrifici religiosi. Menelao, fratello di quel Simone che era entrato in contesa con il sacerdote Onia III, offrì altri soldi per ottenere il sommo sacerdozio al posto di Giasone. Giasone fu quindi deposto dal sommo sacerdozio e lasciò Gerusalemme rifugiandosi nell'Ammanitide.

    Nel 168 a.C. Giasone tentò di recuperare il potere perduto con un colpo di mano militare, facendo una strage dentro Gerusalemme, ma l'azione si risolse in un fallimento e lui fu costretto nuovamente alla fuga, finendo i suoi giorni da esule a Sparta.

    Questo fu probabilmente il motivo per cui Sadoc e Boeto furono inviati da Antigono di Soko a studiare la Torah da Simone il Giusto. Giasone era anche il padre dei due, oltre che di Antipatro, ed era in esilio a Sparta. Il nonno Simone il Giusto inviò così Sadoc/Giusto e Boeto a studiare la Torah dal suo allievo Antigono di Soko.

    Questo farebbe di Maria Boeto, terza moglie del re Erode il Grande, una discendente di Simone il Giusto, nonché imparentata agli erodiani grazie a Giasone, padre di Boeto e di Antipatro, bisnonno di Erode il Grande.

    Antipatro, padre di Erode il Grande e figlio di Antipa, stratega di Alessandro Ianneo e di Alessandra Salomè, sposò la principessa Cipro, e oltre che ad essere consigliere di Giovanni Ircano II, fu nominato procuratore da Giulio Cesare nel 41 a.C., mentre un altro figlio di Antipa, Fallione, ebbe una figlia a cui diede il nome di Berenice.

    Berenice è un nome legato a molte regine tolemaiche. Il motivo per cui diede questo nome a una sua figlia è da ricondursi alla famosa Guerra degli scettri, un conflitto bellico combattuto tra il regno tolemaico di Cipro di Tolomeo IX, il regno tolemaico d'Egitto di Cleopatra III e Tolomeo X, con il coinvolgimento del regno di Giudea di Alessandro Ianneo.

    La Guerra degli scettri fu combattuta dal 103 al 101 a.C., in Celesiria, con l'intervento di Tolomeo IX negli affari della Giudea.

    Quando nel 116 a.C. morì il re d'Egitto Tolomeo VIII Evergete, questi lasciò il regno alla moglie Cleopatra III e al figlio maggiore Tolomeo IX Sotere. Cleopatra III, però, preferì a quest’ultimo il secondogenito Tolomeo X Alessandro, che nel 107 a.C. fu messo alla guida del regno d'Egitto.

    Tolomeo Sotere andò nel governatorato egizio di Cipro, dove si impose come monarca indipendente dal regno egizio. Dal 134 a.C. Giovanni Ircano I governava il regno di Giudea e nel 104 a.C. morì; gli successe il figlio maggiore Aristobulo I, il quale però fu fatto uccidere dal fratello Alessandro Ianneo, che prese così il potere in Giudea.

    Nel 103 a.C. Alessandro Ianneo attaccò la città di Tolemaide in Fenicia e i cittadini di Tolemaide chiamarono in loro aiuto Tolomeo IX Sotere, che accettò di recarsi in Giudea pensando che da lì avrebbe potuto sferrare un attacco all'Egitto per riconquistare il trono che gli era stato sottratto.

    Le cose però non andarono nel verso giusto, in quanto un cittadino di Tolemaide, Demeneto, convinse gli abitanti della città a non accogliere Tolomeo Sotere, dicendo loro che avrebbe portato guerra e avrebbe fatto arrivare anche gli eserciti egizi che avrebbero devastato tutta la Celesiria.

    Quando Tolomeo IX arrivò a Tolemaide, trovò così le porte della città chiuse e lui si accampò al di fuori di essa.

    Alessandro Ianneo chiamò quindi in suo aiuto Cleopatra III e Tolomeo X Alessandro, che decisero di recarsi in Giudea. Quando Tolomeo IX scoprì che Alessandro Ianneo aveva chiamato in suo aiuto la madre e il fratello, lasciò i suoi generali ad assediare Tolemaide e lui si diresse verso l'interno della Giudea con un esercito di trentamila uomini per affrontare Alessandro Ianneo, che aveva radunato un esercito di cinquantamila unità.

    Alessandro Ianneo e Tolomeo IX si scontrarono sulle rive del fiume Giordano, e Tolomeo IX uscì vittorioso dalla battaglia. Nel frattempo Cleopatra III e Tolomeo Alessandro erano giunti sul luogo dello scontro e, mentre Cleopatra iniziò un assedio di Tolemaide, Tolomeo X Alessandro andò a Damasco, per conquistare delle roccaforti importanti con cui controllare il territorio.

    Tolomeo IX si recò poi a Gaza dove iniziò una serie di attacchi all'Egitto, convinto di poterlo riprendere. A questo punto Cleopatra III richiamò Tolomeo X Alessandro in Egitto per controllare i confini del regno e Tolomeo IX vide fallire la sua campagna per la riconquista del trono.

    Le truppe egizie rimasero in Giudea fino al 102 a.C., e Cleopatra nel 101 a.C. concluse un patto di alleanza a Scitopoli con Alessandro Ianneo che giurava fedeltà all'Egitto, mantenendo però il suo titolo reale.

    Ora, durante questa guerra, Antipa era lo stratega di Alessandro Ianneo; Fallione era uno dei suoi figli, probabilmente il maggiore, e si ritrovò coinvolto in questa guerra che li vedevano alleati di Cleopatra III e

    Tolomeo Alessandro X. Niente di più logico quindi che durante il patto di alleanza con i regnanti egizi sposò una figlia di Tolomeo X e di Berenice III di nome sconosciuto.

    Da notare che anche Salomè, sorella di Erode il Grande e figlia di Antipatro fratello di Fallione, mise il nome Berenice ad una sua figlia, a dimostrazione di un legame parenterale che ci fu da parte di suo zio. Difficilmente avrebbero messo un nome di regina egizia alle loro figlie se non ci fosse stato un matrimonio con i tolemaici: avrebbero svilito il loro ruolo e la loro casata nobiliare, legata addirittura ad una discendenza davidica da parte di Simone il Giusto e di Gesù/Giasone a discapito di quella tolemaica, che era di provenienza ellenica e non legata ai Giudei.

    All'inizio dell'88 a.C. Tolomeo X fu cacciato dagli alessandrini e fuggì in Asia minore con Berenice III e la figlia. Poi cercò di riconquistare il trono ma morì in battaglia e Tolomeo IX, il padre di Berenice III, tornò a essere faraone. Berenice tornò quindi in Egitto e venne associata al trono dal padre Tolomeo IX.

    Maria Boeto, terza moglie di Erode il Grande e madre di Gesù Cristo, era la figlia di Simone, figlio di Boeto; Simone, padre di Maria, era sacerdote ad Alessandria d’Egitto. Sappiamo che Gesù era discendente di Sadoc e che quest’ultimo aveva un fratello di nome Boeto. Quindi il Boeto padre di Simone sacerdote ad Alessandria d’Egitto, nome che ci riporta a Simone il Giusto, doveva essere il figlio di Sadoc/Giusto e bisnonno di Maria.

    ___________________

    ¹ Gn. 2,7-9.

    ² Es. 7, 1-4.

    ³ I Mac. 12, 16 e 14, 22.

    Capitolo II

    Il Re dei Re

    Simone il Giusto discendeva dai deportati di Babilonia. Il suo bisnonno era Onia I, figlio di Jaddua e sommo sacerdote tra la fine del IV e l'inizio del III secolo a.C..

    Jaddua lo ritroviamo in Nehemia, capitolo 12, dove si parla del rientro a Gerusalemme dei deportati di Babilonia da parte di Nabucodonosor:

    Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figliuolo di Scealthiel, e con Jeshua: Seraia, Geremia, Esdra, Amaria, Malluc, Hattush, Scecania, Rehum, Meremoth, Iddo, Ghinnethoi, Abija, Mijamin, Maadia, Bilga, Scemaia, Joiarib, Jedaia, Sallu, Amok, Hilkia, Jedaia. Questi erano i capi de’ sacerdoti e de’ loro fratelli al tempo di Jeshua. Leviti: Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebia, Giuda, Mattania, che dirigeva coi suoi fratelli il canto delle laudi. Bakbukia e Unni, loro fratelli, s’alternavan con loro secondo il loro turno. Jeshua generò Joiakim ; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada; Joiada generò Jonathan; Jonathan generò Jaddua.

    Jeshua è il nome di Gesù in aramaico ed era padre di Gioacchino, Joiakim in aramaico.

    Ricordiamo che la madre di Maria Boeto, alias Maria madre di Gesù, era figlia di Anna nel Protovangelo di Giacomo e nel Vangelo dello pseudo-Matteo. Anna, nome legato ad Anania e agli oniadi, come vedremo in seguito, era dunque la moglie di Simone Boeto e dopo la sua morte sposò per levirato il fratello di Simone, Gioacchino.

    Ma come abbiamo visto, anche Simone Boeto discendeva da Gesù/Giasone; quindi ritroviamo nella genealogia dei deportati di Babilonia i nomi sia di Gesù che di Gioacchino, che arriveranno fino ai personaggi legati a Gesù Cristo.

    Non solo, abbiamo visto che anche Erode il Grande discendeva da questi personaggi sempre da Gesù/Giasone, quindi anche Erode discendeva dai deportati di Babilonia?

    Lo storico alla corte di Erode il Grande, Nicola di Damasco, affermava che il re discendeva dagli antenati che facevano parte dell’élite storica di Gerusalemme, che era stata portata dal re Nabucodonosor a Babilonia.

    Tito Flavio Giuseppe disse che Nicola di Damasco scrisse questo per compiacimento di Erode, ma noi abbiamo visto che invece corrisponde alla verità. Quindi perché Tito Flavio Giuseppe cercò di screditare questa affermazione?

    Lo storiografo ebreo era originariamente uno zelota che combatté la prima guerra giudaica contro Roma, e sia Giuseppe, padre di Gesù, che lo stesso Gesù erano proromani, tanto che, come abbiamo visto nei due volumi di Codex Jesus, fu proprio Gesù bar Gamala a chiamare Vespasiano in suo soccorso, quando erano in battaglia contro gli idumei e gli zeloti nel 68 d.C.

    Inoltre Giuseppe padre di Gesù era anche ufficiale romano sotto il governatore Varo e suo cugino Erode il Grande e suo zio Antipatro, padre di Erode il Grande, erano alleati con Roma.

    Giuseppe Flavio, nonostante successivamente si alleò con i Romani come disperato tentativo, riuscito, di salvarsi la pelle, aveva quindi tutti i motivi per cercare di screditare sia Erode il Grande sia, implicitamente, anche Gesù, erodiano e proromano.

    In alternativa, è semplicemente possibile che la fonte che Tito Flavio Giuseppe ritenesse più attendibile fosse errata, cosa che non stupisce in quanto le fonti genealogiche dell'epoca si contraddicono continuamente.

    Giuseppe, padre di Gesù, era cugino di Erode il Grande e venne chiamato a sedare una rivolta dei Giudei con le sue truppe, come riportato da Tito Flavio Giuseppe in Antichità Giudaiche, Libro XVII, 294:

    Intanto erano venuti Giuseppe, cugino del re Erode, Grato e Rufo in testa alle loro truppe , e anche i Romani che erano stati sotto l'assedio; ma Sabino non comparve davanti a Varo, poiché aveva lasciato la città per la costa marina.

    Immagine tratta da: http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=J.+AJ+17.294&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0145.

    Il testo greco parla esplicitamente di cugino (anepsiòs), quindi Giuseppe doveva essere uno dei figli di un fratello del padre di Erode il Grande, Antipatro.

    Antipatro ebbe due fratelli, Giuseppe e Fallione. Giuseppe ebbe un figlio di nome Giuseppe che venne ucciso molto prima di questi eventi, quindi è da escludere che questi fosse lo stesso Giuseppe, cugino di Erode, che sedò la rivolta giudaica; di Fallione sappiamo poco e viene menzionato da Tito Flavio Giuseppe solo in una occasione, quando parla della sua uccisione in Guerra Giudaica, I, 130:

    Ma ad Aristobulo non bastò l'averla scampata; avendo raccolto tutte le sue forze si gettò all'inseguimento dei nemici e, avendoli attaccati nei pressi della località chiamata Papirone, ne uccise più di seimila, fra cui anche Fallione, il fratello di Antipatro .

    Lo stesso nel libro di Antichità Giudaiche nel Libro XIV, 33:

    In seguito Scauro ritornò a Damasco, mentre Aristobulo marciò, con una grande forza, contro Areta e Ircano, li impegnò in combattimento in un luogo detto Papirone, li sconfisse e uccise intorno a seimila nemici, e tra i caduti c'era Fallione, fratello di Antipatro .

    Giuseppe doveva quindi essere un figlio di Fallione; tra l’altro è stata ritrovata un’iscrizione che nomina un certo Antigono, figlio di Fallione⁴. Questo nome, trovato nel sarcofago a Scitopoli, conferma ancora di più le forti relazioni che intercorrevano tra erodiani e tolemaici, coinvolti con la Guerra degli scettri, con Antipa stratega di Ianneo a supporto di Cleopatra III e Alessandro Tolomeo X.

    La figlia di Tolomeo VIII e di Cleopatra III era infatti Cleopatra Selene, che ebbe come consorti Tolomeo IX, Antioco VIII, Antioco IX e Antioco

    X. La sorella, Cleopatra IV, fu espulsa dall’Egitto nel 115 a.C. da sua madre Cleopatra III, che fece sposare suo figlio Tolomeo IX a Cleopatra Selene. Cleopatra IV allora andò a Cipro , radunò un esercito e tentò di sposare l'altro fratello, Tolomeo X Alessandro. Non essendo riuscita nell'intento, andò in Siria, dove sposò Antioco IX Ciziceno, con il quale forse ebbe il figlio Antioco X.

    Fu proprio in questo periodo che

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1