Sherlock Holmes e l'impiccato

Di James Moffett

Giallo - racconto lungo (30 pagine) - Un nuovo mistero per Sherlock Holmes: un impiccato il cui volto è coperto da una maschera della commedia dell’arte

Nella tranquilla e distinta Weighhouse Street, in una casa malmessa e cadente che appare come una ferita aperta in mezzo alle eleganti dimore di mattoni rossi, è avvenuta una terribile morte sulla quale indaga Sherlock Holmes. In una stanza logora, illuminato da un’inquietante luce verde e fredda che promana dal caminetto, è appeso al soffitto un impiccato il cui volto è coperto da una maschera della commedia dell’arte. È un suicida o la vittima di un omicidio quell’uomo che il Dottor Watson scambia per una spaventosa presenza spiritica?

Nei primi anni della sua infanzia James Moffett non era un lettore particolarmente entusiasta. La sua disposizione è cambiata quando, all’età di 10 anni, ha scoperto un libro sulla vita ai tempi del Medioevo. Da quel momento ha iniziato ad assorbire tutti i tipi di fatti e storie, andando indietro fino all’epoca romana e spingendosi in avanti fino all’età vittoriana.

Nel corso della sua breve carriera di scrittore ha pubblicato una raccolta di storie brevi e due romanzi con protagonista Sherlock Holmes, oltre a dei racconti apparsi in due antologie dedicate sempre a quel personaggio letterario. Cura inoltre un blog sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien, A Tolkienist Perspective. Nel tempo libero legge a più non posso, beve il tè e pratica il tiro con l’arco.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 19 ott 2021
• ISBN: 9788825417814

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

James Moffett

Sherlock Holmes e l'impiccato

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Luigi Siviero

ISBN 9788825417814

© 2021 James Moffett

Titolo originale: The Hanging Man - da The Trials of Sherlock Holmes di James Moffett

Edizione ebook © 2021 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Luigi Siviero

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e l'impiccato

1.

2.

3.

4.

5.

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Il libro

Un nuovo mistero per Sherlock Holmes: un impiccato il cui volto è coperto da una maschera della commedia dell’arte

Nella tranquilla e distinta Weighhouse Street, in una casa malmessa e cadente che appare come una ferita aperta in mezzo alle eleganti dimore di mattoni rossi, è avvenuta una terribile morte sulla quale indaga Sherlock Holmes. In una stanza logora, illuminato da un’inquietante luce verde e fredda che promana dal caminetto, è appeso al soffitto un impiccato il cui volto è coperto da una maschera della commedia dell’arte. È un suicida o la vittima di un omicidio quell’uomo che il Dottor Watson scambia per una spaventosa presenza spiritica?

L'autore

Nei primi anni della sua infanzia James Moffett non era un lettore particolarmente entusiasta. La sua disposizione è cambiata quando, all’età di 10 anni, ha scoperto un libro sulla vita ai tempi del Medioevo. Da quel momento ha iniziato ad assorbire tutti i tipi di fatti e storie, andando indietro fino all’epoca romana e spingendosi in avanti fino all’età vittoriana.

Nel corso della sua breve carriera di scrittore ha pubblicato una raccolta di storie brevi e due romanzi con protagonista Sherlock Holmes, oltre a dei racconti apparsi in due antologie dedicate sempre a quel personaggio letterario. Cura inoltre un blog sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien, A Tolkienist Perspective. Nel tempo libero legge a più non posso, beve il tè e pratica il tiro con l’arco.

1.

Il 1887 fu un anno eccezionale per quanto riguarda il crimine. L’Orrore di Knightsbridge, la Rapina a Edgware, la Crisi Mayfair – solo per citare alcuni fra i più noti misfatti che fecero versare fiumi d’inchiostro e sollevarono clamore. Non che Londra fosse mai stata liberata dalle ondate incessanti di violenza e decadenza di cui era capace il cinismo umano. In ogni caso, ovunque il crimine divampasse il mio amico Sherlock Holmes era sempre là a domare le fiamme e rimettere le cose in ordine. Il suo ragionamento metodico e la sua arguzia analitica erano richiesti da molti: dal più nobile dei clienti alla più povera delle vittime. Delle anime in pena di Scotland Yard, che non perdevano occasione per chiedergli consigli e consultarlo, molto è stato detto da altre parti. Il suo terreno di caccia erano le vie interminabili e i vicoli nascosti di questa grande città. Era la spina nel fianco di cospiratori e assassini e l’eroe delle vittime. Le sfumature della natura umana erano prive di importanza per Sherlock Holmes: era come una macchina, inalterabile e intoccabile dalle emozioni, destinato solamente a raccogliere sfide per il resto della sua vita, immutabile e incessante.

Una mattina di inizio novembre stavo facendo colazione nei nostri alloggi al 221B di Baker Street. Sebbene dal piano terra fosse giunto un clangore, prodotto dalla signora Hudson che svolgeva le faccende domestiche, mangiai in silenzio, cercando di immaginare dove potesse essere il mio amico. Era una mattinata particolarmente gelida, e non avendo nessun paziente da ricevere quel giorno mi ero concesso di svegliarmi ben più tardi del sorgere del sole. Erano le dieci e un quarto e il mio compagno, se fosse stato lì, sarebbe già stato seduto sulla sua poltrona per dare una scorsa ai giornali, nella speranza di raccattare una qualsiasi informazione che gli permettesse di combattere la noia. Oppure sarebbe stato ricurvo sulle sue attrezzature da laboratorio a esaminare composti di anidride carbonica e acido solforico. Sapevo che da più di un mese a quella parte non c’erano stati casi significativi, e dopo avere fatto luce sulla faccenda della famiglia Rolestine appena una settimana prima, Sherlock Holmes era stato ancor meno comunicativo del solito.

Mentre riflettevo su queste faccende seduto al tavolo della cucina, sentii un suono di passi debole e inconfondibile provenire dalle scale. La nostra padrona di casa entrò mentre stavo finendo la colazione.

– Un telegramma per lei, Dottor Watson – disse la signora Hudson porgendomi una striscia di carta ripiegata, per poi tornare alle sue faccende domestiche. Mentre andavo in salotto, alla finestra che dà su Baker Street, aprii il telegramma.

Nuovo caso per le mani.

Mi troverà a Weighhouse Street n. 19

– S.H.

Non potei non sorridere leggendo quelle parole. Chiaramente il mio amico aveva trovato un’occasione di mettere in mostra