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Metatrekking: Ovvero un discorso sul trekking
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Metatrekking: Ovvero un discorso sul trekking
E-book136 pagine1 ora

Metatrekking: Ovvero un discorso sul trekking

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Info su questo ebook

Un lavoro che parla di trekking e che affronta il tema sotto diversi punti di vista. Una guida AIGAE (Guida escursionistica ambientale e guida ufficiale del Parco dell'Alta Valsesia) e una filosofa esperta in Philosophy for children (P4C). Due professionalità che si incontrano in montagna e condividono sentieri, fatica e un percorso intellettuale che li porta a disquisire sui diversi significati della escursione naturalistica. Cammi-nare in natura non è semplicemente condurre un gruppo da un punto A ad un punto B ma, per la figura dell'accompagnatore, deve essere una possibilità di divulgazione, di fare cultura e di ri-educare gli escursionisti al dialogo (ai ritmi, ai silenzi, alle sorprese) con la natura. Due approcci diversi tradotti in due stili apparentemente opposti ma in realtà complementari. Uno spunto per una riflessione forse non nuova ma mai inutile e fine a sé stessa.
LinguaItaliano
Data di uscita24 nov 2021
ISBN9791220370363
Metatrekking: Ovvero un discorso sul trekking

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    Anteprima del libro

    Metatrekking - Giorgio Farinetti

    Il punto di vista di una G.A.E.

    di Giorgio Farinetti

    Introduzione

    Partiamo dal presupposto che le guide siano tutte in possesso delle caratteristiche tecniche che permettono di fare un buon lavoro. Tanto per fare qualche esempio sono a conoscenza dei principi del Nordic walking per insegnare a camminare con i bastoncini, sanno allacciare diversi modelli di ciaspole, sanno calzare un paio di ramponcini da escursione, sanno valutare un escursionista in base all'attrezzatura, all'abbigliamento e al modo di camminare. Inoltre hanno studiato abbastanza da saper descrivere le caratteristiche naturalistiche ed escursionistiche del territorio in modo semplice, esauriente ed esaustivo oltre ad avere buone conoscenze di storia locale, tradizioni, leggende, usi e costumi.

    Quindi perché questo lavoro? Permettetemi un'ovvietà: fare la GAE¹ (guida ambientale escursionistica) non è soltanto mettersi alla testa di un’escursione. Sono necessarie competenze che vanno aldilà del mero tecnicismo e che, ribadisco, nelle pagine che seguono, è dato per scontato; è fondamentale l'aspetto psicologico che non sempre è affrontato durante i vari corsi siano essi di preparazione che di aggiornamento. Così, queste competenze sociali (per così dire), dobbiamo guadagnarcele sul campo con l'esperienza, vale a dire facendo errori più o meno grossolani durante il lavoro sul campo mettendo a rischio il buon risultato finale.

    L'approccio, quindi, è di tipo diverso. Psicologico certo, ma anche filosofico. Sviluppare una filosofia del portare la gente a camminare è una delle chiavi per offrire al cliente un modo nuovo di vivere la propria passione, un ri-scoprire un hobby (sport? passatempo?) e vederlo con nuovi occhi.

    ___________________

    ¹ In Italia la Guida Ambientale Escursionistica, in acronimo GAE, è una figura professionale del comparto del turismo che lavora in stretta interazione con l'ambiente naturale. Le guide ambientali escursionistiche accompagnano singoli o gruppi in visita alle aree d’interesse ambientale, illustrandone gli aspetti naturalistici, antropici e culturali, ma senza l'uso di mezzi per la progressione alpinistica. A piedi, in bicicletta, a cavallo, canoa o kayak, con la tecnica dello snorkeling negli ambienti acquatici e in generale con qualsiasi mezzo non a motore. Svolgono la loro attività in aree protette e non, spaziando dall'accompagnamento in natura alla divulgazione e alla realizzazione di progetti di educazione ambientale.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Guida_ambientale_escursionistica

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/cultura-turismo-sport/turismo/professioni-turistiche/accompagnatore-naturalististico-guida-escursionistica-ambientale

    Perché camminare

    Innanzitutto cominciamo a dire che camminare è Salutare. Che l'attività all'aria aperta sia salutare è quasi lapalissiano. Camminare in natura riduce lo stress, allarga la mente, si pratica un esercizio fisico adeguato ai nostri ritmi e alle nostre possibilità fisiche. Se praticato in modo adeguato e con i ritmi che il nostro corpo ci richiede l'effetto benefico, sarà assicurato. Risulta molto utile per combattere la ruminazione² (quello che gli psicologici intendono come attenzione focalizzata sui sintomi di un disagio e sulle sue possibili cause e le conseguenze, in contrapposizione alle sue soluzioni). Infine mi sembra quasi un’offesa farvi notare di quanto faccia bene l'attività all'aria aperta. Elencare i vantaggi di una passeggiata in faggeta rispetto a un paio di ore passate davanti ad un reality show televisivo, suona un po’ bizzarro come (l'ananas sulla pizza); quindi ve ne risparmierò l’esposizione.

    Camminare è Semplice. Le tecniche (se così possiamo chiamarle) per camminare sono alla portata di tutti. Familiarizzare con i bastoncini da trekking non è complicato e ben presto si riuscirà a ottimizzare gli sforzi e distribuirli in modo uniforme tra gambe, busto e braccia. Il nostro corpo ci richiederà il ritmo e la cadenza che serve per camminare su qualsiasi percorso. Basterà assecondarlo per essere in armonia con se stessi e non andare in debito. Imparare ad ascoltarsi è certamente la cosa più difficile. Siamo costantemente presi e distratti da una marea di cose che abbiamo dimenticato di ascoltare le richieste della nostra fisicità. Sarà banale da dire ma fermarsi a riposare quando si è stanchi, non andare di corsa (salvo che non ci si stia allenando per una maratona), concentrarsi sul qui e ora senza farsi stressare dal raggiungimento della meta, dai tempi C.A.I., dalle prestazioni degli altri camminatori sono di vitale importanza per una giornata soddisfacente e rilassante. Se ci diamo ascolto, capiamo e comprenderemo molto bene quali sono i nostri limiti e le nostre possibilità. Non tutti gli hikers arrivano alla Capanna Margherita³ come non tutti i tennisti arrivano al Central Court di Wimbledon. Anni di esperienza in montagna (e di tennis) m’impongono di dirvi che si sopravvive anche senza 8000 (e senza Wimbledon). Non si può non ammirare i protagonisti d’imprese eccezionali come invidio molto gli amici i quali, più modestamente, sono stati (anche più volte) in cima alla seconda montagna d'Europa, ma non è una colpa se a 4000 m uno sta così male da non stare in piedi. Del resto non sono mai arrivato neanche in Inghilterra, figuriamoci a Wimbledon. Me ne sono fatto una ragione da tempo. Fatevela anche voi. Probabilmente siamo bravi in altri campi.

    Camminare è Economico. Capi firmati o materiali tecnici da imprese estreme non sono necessari. Il nostro campo base è un’automobile solitamente parcheggiata poco lontano da un locale riscaldato che ci può offrire le più avanzate tecniche di sopravvivenza (stufa accesa, piatti tipici, buon vino e birra artigianale). Ci sono mete bellissime e soddisfacenti da raggiungere anche con un paio di pedule sotto i 100 €, uno zaino da 40 € e una coppia di bastoncini da 30 €. Le guide non sono così care se si pensa un attimo al lavoro che c'è dietro ad un'escursione, alla responsabilità che la guida si mette nello zaino e alla tranquillità di camminare con un professionista che si prende cura di voi con il buon senso del padre di famiglia (come recita la legge).

    Camminare si fa sempre. Hiking è attività che non ha limiti di età. Gli unici limiti che abbiamo sono quelli che il nostro corpo ci impone ma, se stiamo bene, è come il gioco dell’oca, va bene per tutti: dai 9 ai 99 anni.

    ___________________

    ² La ruminazione è l'attenzione focalizzata sui sintomi di un disagio, e sulle sue possibili cause e le conseguenze, in contrapposizione alle sue soluzioni, secondo gli stili di risposta teoria proposta da Nolen-Hoeksema (1998). A causa degli stili di risposta

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