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Angeli, arcangeli e forze invisibili
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E-book294 pagine4 ore

Angeli, arcangeli e forze invisibili

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Info su questo ebook

La vita di Cayce, il “profeta dormiente”, subì un cambiamento drastico grazie all’influenza degli angeli. Il suo reale incontro con uno di loro, all’età di tredici anni, lo portò a scoprire il dono unico e particolare che gli permise di aiutare nel corso della sua vita migliaia di persone. Cayce fu in grado di entrare in uno stato di sonno autoindotto e di rispondere in modo preciso a qualsiasi domanda postagli. Gli vennero rivolte anche domande sulla natura degli angeli e degli arcangeli e sul loro ruolo nell’umanità. Le sue “risposte” danno una visione affascinante non solo degli arcangeli e degli angeli custodi, ma anche dello scopo della loro manifestazione nel nostro tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2014
ISBN9788827224748
Angeli, arcangeli e forze invisibili
Autore

Edgar Cayce

Nato nel Kentucky (USA) nel 1877 e morto nel 1945, è considerato uno dei più grandi medium e guaritori dei nostri tempi. Durante le sue particolari trance medianiche, ha eseguito oltre 14.000 consultazioni e analisi, dando anche consigli di tipo medico-empirico, oggi raccolte presso la ARE (Association for Research and Enlightment). Circa 8000 delle sue “letture” hanno carattere medico e psicologico; le altre rispondono a questioni storiche, scientifiche, esoteriche, archeologiche, politiche e sociali.

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    Anteprima del libro

    Angeli, arcangeli e forze invisibili - Edgar Cayce

    COPERTINA

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    ANGELI, ARCANGELI E FORZE INVISIBILI

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    Prefazione di G. Scott Sparrow

    EDGAR CAYCE - ROBERT J. GRANT

    Traduzione a cura di

    <www.edgarcayce.it>

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    Copyright

    ANGELI, ARCANGELI E FORZE INVISIBILI

    di EDGAR CAYCE - ROBERT J. GRANT

    Prefazione di G. Scott Sparrow

    Traduzione a cura di ww.edgarcayce.it>

    Titolo originale dell’opera:

    EDGAR CAYCE ON ANGELS, ARCHANGELS AND THE UNSEEN FORCES

    © Copyright 1994 by Robert J. Grant

    Per l’edizione italiana: © Copyright 2014 by Edizioni Mediterranee

    ISBN 978-88-272-2474-8

    Prima edizione digitale 2014

    Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    www.edizionimediterranee.net

    Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma

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    Dedica

    Questo libro è dedicato con amore

    a mio padre e a mia madre,

    George H. e Mary Lou Grant

    Prefazione

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    In Occidente abbiamo finito per dipendere dalle prove scientifiche per confermare le nostre teorie sul mondo e sui misteri che ancora ci sconcertano. Dato questo orientamento empirico realistico, mi pare notevole che oggigiorno tante persone ancora credono in Dio, quando Dio non sembra affatto disponibile per noi. Come viene sorretta questa fede? Quando sfioriamo appena questa fede, di solito scopriamo che i credenti hanno delle prove empiriche sorprendentemente ricche e varie della presenza di Dio nella loro vita. Tipicamente hanno avuto sogni, visioni e avvenimenti inspiegabili che formano una base personale per la loro fede nell’invisibile.

    Non sempre esperienze di questo tipo sono state viste favorevolmente dalla religione organizzata. Dai tempi della Riforma, i protestanti in particolare hanno considerato con diffidenza ogni cosa, per quanto sublime, che si trovi fra un individuo e il suo Dio. Quando la gerarchia sacerdotale fu spazzata via dallo sforzo di Martin Lutero di eliminare gli ostacoli umani percepiti a quel tempo fra noi e Dio, fu deposta anche la gerarchia spirituale degli angeli e dei santi. Ai protestanti non rimase che provare a mettersi in relazione con Dio da una distanza che fu improvvisamente priva di mediatori umani e divini.

    Non sorprende che questa condizione non potesse durare poiché, tutte le volte che forti desideri spirituali legittimi vengono repressi – o ritenuti irrilevanti o irreali –, alla fine riemergono ovunque nelle esperienze private degli individui. Oggi, in libri come Stiamo ascoltando gli angeli?¹, di Robert J. Grant, vediamo che questo succede in modo rilevante. Apparizioni di Maria, incontri con il Cristo e la manifestazione di angeli si uniscono per formare argomenti e prove convincenti del fatto che Dio, così austeramente lontano, arrivi fino a noi.

    Altrove ho scritto degli incontri odierni con il Cristo (I Am with You Always, pubblicato nel 1995 da Bantam Books). Di conseguenza mi sono spesso posto domande sulla relazione fra gli angeli e il Cristo, non tanto da un punto di vista teologico, quanto da una visuale psicologica – cioè dal punto di vista del bisogno umano. La domanda era: perché la gente ha bisogno degli angeli e come differisce questo bisogno da quello di un Maestro o Redentore più umano?

    Quello che mi viene in mente è che gli angeli sono sempre stati la voce personale, benché non umana, di Dio. Essenzialmente, essi sono emanazioni dalla Realtà più elevata che, nondimeno, evitano di incarnarsi del tutto. A paragone di insegnanti e ministri umani, rimangono per sempre puri e non macchiati dalla vita ordinaria. Gli angeli danno a Dio una sorta di dimensionalità rarefatta, come faccette di una gemma che riflettono e rivelano la sua bellezza intrinseca. Sono come raggi colorati dell’unica Luce, dando una tonalità particolare a ciò che, in se stesso, racchiude ogni cosa ed è aspecifico. Penso che abbiamo bisogno di questa dimensionalità per escogitare un piano per vivere, poiché raramente è abbastanza soddisfacente contemplare un’interezza indistinta quando quaggiù lottiamo contro dei problemi ben precisi.

    Psicologicamente gli angeli hanno molto senso perché avvicinano il divino di più al regno umano. Ma se gli angeli hanno a che fare con le emanazioni di Dio, allora Cristo ha a che fare con l’incarnazione di Dio, un passo avanti nella fase in cui Dio viene espresso in forma personale.

    Attingendo a varie fonti, Robert J. Grant sostiene che un angelo in particolare, l’arcangelo Michele, sia stato impegnato ad aiutare a sovrintendere l’incarnazione di Cristo. Inoltre Michele sembra essere attivo nelle nostre faccende via via che si presentano nuovi sviluppi. Si ha l’impressione che questo angelo sorvegli le manifestazioni di Dio nel mondo. Si potrebbe dire che egli sia l’angelo dell’incarnazione.

    Per i lettori non cristiani è forse interessante sapere che questa relazione fra Dio, gli angeli e l’incarnazione di Dio è descritta in modo simile in altre religioni. Nel buddhismo Mahayana, per esempio, l’universo è rappresentato dal sacro mandala – un disegno circolare che descrive il rapporto del divino col mondo fenomenico. Nel centro del mandala risiede il Buddha primordiale, Vairocana. Rappresentato dalla luce bianca, Vairocana è molto simile alla nostra divinità trascendente che contiene ogni cosa, ma è priva di specificità. Intorno a lui, tuttavia, ci sono quattro Buddha dyani che, come gli angeli, non sono mai stati incarnati. Ognuno di loro esprime un attributo particolare dell’unione divina, come la saggezza che tutto discerne o la saggezza dell’uguaglianza. Un Buddha dyani, in particolare Amoghasiddhi, rappresenta la saggezza che tutto compie – l’impulso di portare il divino nell’espressione materiale. Come Michele, questo Buddha si tiene un po’ in disparte dal resto, perché sovrintende al processo di incarnazione.

    L’importanza di questo essere angelico per il Mahayana non è sorprendente poiché, in antitesi con altre forme di buddhismo, il buddhismo Mahayana sottolinea che l’impresa più elevata per un’anima sia ritornare sulla terra come un essere illuminato – cioè incarnarsi per illuminare il mondo. Così non sorprende che i seguaci del Mahayana si dedichino alla pratica di spostare Vairocana dal centro del mandala alla periferia e di mettere nel centro invece Amoghasiddhi. Meditando su questa nuova configurazione, chi medita afferma l’importanza dell’incarnazione sull’emancipazione – una vita di servizio al di sopra perfino della libertà da cui si potrebbe trarre piacere superando il ciclo della rinascita.

    Perciò possiamo metterci in comunione con gli angeli, i Buddha dyani e altri esseri archetipo che esprimono la dimensionalità di Dio e possiamo inoltre essere in comunione con quella forza angelica il cui impeto è far scendere Dio perché viva fra noi come espressione completa dell’infinito nel finito.

    In questo libro esaltante e ben documentato, Robert J. Grant ha fatto un lavoro eccellente descrivendo gli angeli da molti punti di vista senza concretizzare oltremodo questi esseri. Ampliando la gamma di fenomeni angelici a campi di per sé solitamente non connessi con gli angeli, egli ci ricorda che, cosa più importante, abbiamo a che fare con un intervento spirituale che può assumere molte forme. Così lascia aperta la possibilità che la gente percepisca questo intervento secondo il proprio sistema di convinzioni.

    In uno degli incontri con Cristo descritti nel mio libro I Am with You Always, una donna vede un Essere di Luce nel bosco. Chiede: Chi sei?. L’Essere risponde: Alcuni mi chiamano Buddha e altri mi chiamano Cristo. Poi ella dice: Non conosco Buddha. L’Essere replica: Allora sono Cristo. Questa esperienza indica che Dio non si fa un problema del nostro bisogno di sperimentarLo secondo le nostre convinzioni e circostanze: lo Spirito è deliziosamente e amorevolmente compiacente. Quindi dovremmo forse sentirci liberi di permettere a noi e ad altri di metterci in relazione col divino attraverso le forme riccamente diverse e vitali a nostra disposizione. Oggi per molti di noi ascoltare gli angeli può essere uno dei modi migliori per entrare in una comunione con la nostra natura spirituale più profonda che può trasformare la nostra vita.

    G. Scott Sparrow

    Introduzione

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    Da molto tempo mi affascina il concetto che ci siano angeli capaci di guidarci, influenzarci, dirigerci e ispirarci nella nostra vita dai regni invisibili. Mi sono convinto della realtà degli angeli durante il periodo in cui ho lavorato all’ospedale con i malati terminali. Ho visto molte persone che, libere dal dolore nelle ultime ore della loro vita, diventavano lucide e parlavano di visioni di angeli che erano venuti ad aiutarle ad andare dall’altra parte. Tali esperienze non furono solo un conforto per il paziente, ma anche per le famiglie che desideravano per i loro cari malati terminali qualche sollievo dalle devastazioni del cancro o dell’Aids.

    Secondo molti volontari dell’ospedale con cui ho parlato, le visioni in punto di morte di angeli sono particolarmente frequenti fra i bambini. Non penso che tali visioni siano allucinazioni causate dalle medicine o dal dolore intenso. Sono convinto che, proprio come abbiamo un gruppo di medici e infermiere che aiutano in sala parto a far nascere un bambino in questo mondo, ci siano quegli spiriti, angeli e guide che aiutano i moribondi – quando un’anima nasce dall’altra parte. Ho condotto un’inchiesta informale fra amici e colleghi e ho trovato un numero sorprendentemente alto di persone che pensavano di aver avuto un incontro con un angelo. Queste storie sono ciò che inizialmente mi ha portato a concepire questo libro e a esaminare il quadro più ampio dell’influenza degli angeli nella nostra vita.

    Sono stati scritti molti libri sulla realtà degli angeli e sulla loro interazione con l’umanità. In questo libro ho cercato di sostenere che le attività degli angeli nel nostro tempo non siano affatto casuali, ma che ci sia una finalità nella loro interazione che va oltre la trasformazione individuale. Attualmente sta avvenendo un mutamento o cambiamento globale nella nostra cultura che, accompagnato dall’influenza degli angeli, costituisce una possibilità esaltante: stiamo entrando nell’alba di un’era di grande risveglio e realizzazione spirituali e gli angeli ci stanno assistendo in questo risveglio.

    Un altro interesse, che mi ha portato a scrivere questo libro, è la vita affascinante del profeta dormiente Edgar Cayce, dalla cui opera e dalle cui letture medianiche ho attinto ampiamente in questo libro. La vita di Cayce subì un cambiamento drastico grazie all’influenza degli angeli. Il suo reale incontro con uno di loro all’età di tredici anni fu per lui la punta dell’iceberg: arrivò fino a diventare uno dei sensitivi più importanti del mondo, che, durante la sua vita, aiutò migliaia di persone con questo suo dono unico e particolare. Dopo il suo incontro con l’angelo, Cayce fu in grado di entrare in uno stato di sonno autoindotto e di rispondere in modo preciso a qualsiasi domanda postagli. L’accuratezza di queste risposte è stata documentata a fondo attraverso la sua capacità fuori del comune di diagnosticare le malattie e di prescrivere delle cure per persone che non aveva mai né incontrate né viste. Più tardi nella sua vita la gente fece domande sulla natura di angeli e arcangeli e sul loro ruolo nell’umanità. Queste risposte danno una visione affascinante non solo degli arcangeli e angeli custodi, ma anche dello scopo della loro manifestazione nel nostro tempo.

    Le informazioni che Cayce forniva mentre era addormentato sono chiamate letture: di esse ce ne sono oltre 14.000. Si può dire a ragione che l’incontro che Cayce ebbe con un angelo sia stato il primo passo nel suo ruolo come profeta e veggente moderno nel XX secolo. L’angelo lo indirizzò verso una realtà più grande di quanto ne fosse consapevole in precedenza. Sono convinto che questo sia vero per tutte le esperienze con angeli. Il primo contatto o la prima esperienza è l’inizio. Ho scritto questo libro allo scopo di esaminare il quadro più ampio dell’influenza angelica rispetto alla nostra evoluzione personale e planetaria: veniamo guidati per conseguire una realtà spirituale più grande non solo dagli angeli, ma anche da Dio che ci manda questi messaggeri angelici.

    È vero che l’interazione del genere umano con gli angeli ci sia stata in tutte le epoche. Tuttavia ci sono tempi critici nell’evoluzione della terra in cui la presenza angelica è più influente. Penso che la nostra epoca sia uno di quei periodi. Le informazioni nelle letture medianiche di Cayce indicano che ora siamo nel periodo più importante della storia mondiale, un periodo in cui la spiritualità viene risvegliata ovunque nelle menti delle persone. Com’è avvenuto duemila anni fa, gli angeli stanno di nuovo proclamando questa ascesa nella coscienza spirituale come fecero durante il tempo di Cristo. Mi sono convinto di credere questo grazie alla mia ricerca e al mio studio riguardo alle letture di Cayce durati oltre quindici anni. Cayce non solo dava informazioni sugli angeli; nelle sue letture medianiche egli ricevette messaggi diretti dagli angeli che oggi sono applicabili a ciascuno di noi. Questi messaggi ispiranti ci vengono dati in preparazione di una consapevolezza spirituale superiore che sta proprio cominciando a nascere nel nostro tempo. Però è nostra la scelta di riconoscere questa coscienza spirituale crescente ed esserne parte o di non tenerne conto e restare immersi nelle nostre vite materiali.

    Mi sorprese il fatto che non fosse stato scritto un libro sulla comunione di Cayce con gli angeli. Questo materiale è importante, perché le sue esperienze confermano che non siamo soli nelle nostre imprese quotidiane, e c’è molto di più da scoprire quando esaminiamo la loro influenza riguardo all’evoluzione spirituale della coscienza. Questo concetto va oltre un fenomeno angelico e colloca l’esperienza sul piano di un’umanità che sta cambiando, crescendo e mettendosi maggiormente al corrente dell’attività spirituale del mondo materiale. La mia speranza è che questo libro aiuti il lettore non solo a comprendere le influenze angeliche, ma anche a riconoscere che una voce spirituale chiama ciascuno di noi in modo personale.

    Nel 1933 un giovanotto si recò da Edgar Cayce per chiedere dell’attività medianica e angelica. Voleva sapere quale fosse la realizzazione psichica più elevata. Cayce rispose: Dio, il Padre, parla direttamente ai figli degli uomini – proprio come Lui ha promesso². Penso che gli angeli siano le voci dirette che Dio usa per parlare a noi – se soltanto volessimo ascoltare. Altre fonti comprese in questo libro – Rudolf Steiner, George Ritchie, C.S. Lewis, Emanuel Swedenborg, Il Libro di Enoch, la Bibbia – così come le letture di Cayce, mettono questa idea delle comunicazioni angeliche in correlazione a un passo necessario nel nostro viaggio verso la comunione cosciente con Dio.

    A gente d’ogni ceto, che ha fatto incontri con gli angeli, è rimasto un sapere incredibile che supera la pura e semplice convinzione spirituale. Queste persone sanno, senza ombra di dubbio, che Dio esiste ed è intimamente consapevole e amorevolmente memore di loro. Gli angeli, così credono in molti, sono stati mandati per ricordarci che in mezzo alle nostre pene e tribolazioni c’è sempre la speranza che siamo amati e assistiti da un Creatore al di là della portata della nostra comprensione. Personalmente credo che gli angeli ci vengano mandati dal Creatore per metterci in condizione di renderci conto che non c’è una grande differenza fra il mondo visibile e quello invisibile. Nella coscienza stiamo arrivando sempre più vicino a una comprensione piena, più chiara, non solo di noi stessi come anime, ma anche del nostro rapporto con Dio. Questo, credo, è una parte del messaggio più importante degli angeli.

    Ringraziamenti

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    Si esprime riconoscenza ai seguenti editori per l’autorizzazione di ristampare dalle loro pubblicazioni:

    Return from Tomorrow, di George C. Ritchie, M.D., con Elizabeth Sherill. Copyright © 1978 di George C. Ritchie, M.D. Ristampato col permesso della Baker Book House Company.

    The Boy Who Saw True, anonimo, con introduzione, postfazione e note di Cyril Scott. Copyright © 1953 di C.W. Daniel Company, Limited. Ristampato col permesso di C.W. Daniel Company, Ltd., Editori, 1 Church Path, Saffron Walden, Essex CB10 1JP, Inghilterra.

    Creating with the Angels – An Angels-Guided Journey into Creativity, di Terry Lynn Taylor. Copyright © 1993 di Terry Lynn Taylor. Ristampato col permesso di H.J. Kramer, Inc., P.O. Box 1082, Tiburon, CA 94920.

    Know Your Angels – The Angel Almanac with Biographies, di John E. Ronner. Copyright © 1993 di John E. Ronner. Ristampato col permesso di Mamre Press, 107 Second Avenue, Murfreesboro, TN 37130.

    Tutte le citazioni della Bibbia sono della versione di Re Giacomo della Bibbia inglese. Le citazioni da Il Libro di Enoch sono tratte dalla traduzione di Richard Laurence; Londra: Kegan, Paul, Trench & Co., 1883.

    L’Association for Research and Enlightenment, Inc. (ARE) è un’associazione per chi è interessato allo studio e all’uso delle letture medianiche di Edgar Cayce.

    Per fini di rimando e per conservare l’anonimato, a ogni persona che otteneva una lettura da Cayce veniva attribuito un numero che la lettura riporta invece del nome della persona. Per esempio, la lettura 3902-2 fu fatta per la persona a cui è stato assegnato il numero 3902. Questa lettura particolare fu la seconda che quella persona ottenne da Cayce. I numeri delle letture per i passi scelti in questo libro si trovano nelle note di chiusura.

    1. Non siamo soli

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    "Poiché egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti

    in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno

    perché non inciampi nella pietra il tuo piede".

    Salmo 91,11-12

    Un Lazzaro moderno

    Il dottor George Rodonaia, medico, psichiatra e scienziato russo, era davvero nei guai. Aveva oltrepassato i suoi limiti, ma non sospettava nulla. Per quanto ne sapeva, l’Unione Sovietica era al corrente solo del suo lavoro come professore all’Università della Georgia, ma il dottor Rodonaia si sbagliava. Il KGB l’aveva pedinato come dissidente politico ed era informato delle sue attività segrete col movimento clandestino. Il suo compito principale nel movimento era fare uscire illegalmente i dissidenti dalla Russia verso gli Stati Uniti e altre nazioni democratiche. Essi pubblicavano notiziari, creavano contatti sociali con altri che la pensavano allo stesso modo e prontamente mobilitavano le persone a una rivoluzione pacifica. Per il dottor Rodonaia il comunismo era inaccettabile ed egli si dedicava agli ideali della libertà.

    Il Cremlino sapeva che lo stimato professore fosse il nemico e per molti mesi aveva progettato nei particolari il suo assassinio. Per ironia della sorte, il dottor Rodonaia si sentiva al sicuro dov’era. Era riuscito a ottenere un visto d’uscita ed era stato invitato negli Stati Uniti in gran parte per il suo lavoro universitario scientifico, medico e accademico.

    Anche in Russia aveva raggiunto una posizione rispettabile. Era laureato in psicologia, teologia, scienze e lingue orientali. Era pieno d’entusiasmo quando arrivò all’aeroporto per incontrare la sua famiglia che stava aspettando di partire con lui per gli Stati Uniti. Finalmente stava lasciando la Russia per andare in cerca di una vita libera dalle limitazioni e dall’oppressione del comunismo. Non vide la macchina che girava lentamente a meno di un isolato di distanza, né vide il vigile KGB mentre seguiva i suoi movimenti.

    Quando il dottore scese dal marciapiede per attraversare la via a quattro corsie per il terminal, l’agente del KGB all’improvviso diede gas alla sua automobile a quattro porte ammaccata e percorse la via a tutta velocità verso di lui. Il dottore ebbe solo il tempo di vedere la macchina avvicinarsi. Raggelò. La macchina lo investì a 70 km l’ora, gettandolo sulla strada, fratturandogli il cranio e spezzandogli il collo e la spina dorsale. Gli agenti del KGB si allontanarono a tutta velocità dal loro assassinio. Sulla strada giunsero degli spettatori curiosi. Quando arrivò un’ambulanza, il dottor Rodonaia era ormai morto.

    I tecnici sanitari caricarono il suo corpo sull’ambulanza e lo portarono all’obitorio della città. Dopo diversi giorni sarebbe stata eseguita un’autopsia. Di solito questa sarebbe stata la fine della storia del dottor Rodonaia, ma dopo tre giorni, inspiegabilmente, si sarebbe svegliato dalla morte, solo per rivelare che aveva avuto delle esperienze straordinarie nei mondi dei morti.

    L’anima del dottor Rodonaia osservò la rimozione del suo corpo dalla strada da una posizione vantaggiosa e singolare: sopra la scena vide l’insieme degli ultimi istanti della sua vita e come il suo corpo veniva riposto in una cella frigorifera.

    Stranamente distaccato, rivolse la sua attenzione ai suoi dintorni insoliti. Oscurità. Buio pesto. Nero.

    Dove sono, pensò. Non sono morto? Non c’era alcuna ansietà. Fluttuando in un mare di contentezza, il dottor Rodonaia non sentì dolore né ansia.

    Un punto di luce cominciò ad apparire nell’oscurità. Gradualmente la luce aumentò ed egli si sentì attratto da essa. Avvicinandosi di più a questa luce, provò una gioia e una pace immensa. Poi fu assorbito dalla luminosità. Era solo, ma si sentì completamente circondato da un amore insondabile. Non vide nessuno; non vennero ad accoglierlo né guide né parenti defunti.

    Si rese conto che la luce non era una persona, bensì un’intelligenza – viva – più viva di qualsiasi persona che avesse mai conosciuto. All’interno della luce c’erano dei mondi. Di lì a poco vide la luce divisa in settori: altri esseri all’interno di un Essere più grande. Si accorse che anch’egli era una luce come la sfera nella quale si trovava. Voleva esplorare questi corpi luminosi radianti e immediatamente si ritrovò immerso in sfere di luce. Avevano dei nomi: Saggezza e Conoscenza. Due sfere d’intelligenza distinte, ma avevano un’origine comune.

    Il dottor Rodonaia si stupì che la Conoscenza e la Saggezza di cui fece l’esperienza fossero intelligenze al di là delle sue fantasie; erano le cause di ogni cosa che si poteva imparare nel mondo fisico. Avrebbe riflettuto in seguito, al momento del risveglio alla realtà, che queste sfere celestiali comprendevano lo spirito umano, ma erano più grandi, molto più grandi di un corpo o essere terreno. Viaggiando dentro l’infinito di questa luce, fece l’esperienza di una forma

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