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Investire DOCG Distillati di educazione finanziaria
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E-book176 pagine1 ora

Investire DOCG Distillati di educazione finanziaria

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Info su questo ebook

Quarto libro dedicato alla Educazione Finanziaria "frizzante" e leggera come un calice di vino. Un'avventura iniziata nel 2015 attraverso i Salotti Finanziari e con più di 150 post sui social.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2022
ISBN9791221426298
Investire DOCG Distillati di educazione finanziaria

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    Anteprima del libro

    Investire DOCG Distillati di educazione finanziaria - Silvio Frontini

    Il valore in un bicchiere

    Aperitivo a mo’ di prefazione

    Le ricorrenze, le celebrazioni, i momenti importanti, quelli che danno senso e valore alla nostra vita, sono sempre accompagnati da un brindisi. In un certo senso, dunque, entrano a far parte del nostro patrimonio di ricordi assieme al sentore e al sapore del vino con il quale abbiamo alzato i calici.

    I vini italiani, inoltre, sono venduti in tutto il mondo e proprio dalla produzione d’eccellenza sono nati gli acronimi DOC, DOP, DOCG, a designare quelle particolari caratteristiche attribuibili al vitigno, all’ambiente e ai metodi di produzione che ne certificano il pregio (da almeno 10 anni), come accade, ad esempio, con il nostro Brunello di Montalcino. Dietro a quella Denominazione di Origine Controllata e Garantita c’è il lavoro di intere generazioni, il valore del territorio, della tradizione, ma anche una garanzia che fa la differenza nel mercato locale come in quello globale.

    Ecco cosa ritroviamo in ogni buon calice di vino: il calore della terra, i profumi della vegetazione, la ricerca sapienziale tra tradizione e innovazione. Un buon vino infatti dipende da due principali fattori: quello oggettivo e quello soggettivo. Il primo indubbiamente non è replicabile in quanto la qualità del prodotto finale dipende della composizione del terreno, dall’esposizione della vigna, dalla localizzazione geografica, per cui un ottimo vino prodotto in una particolare zona controllata e garantita non potrà essere uguale a quello prodotto anche con la stessa pianta in un’altra parte del mondo.

    Il secondo fattore invece dipende più essenzialmente dall’amore, dalle conoscenze, dalla tenacia di chi lo produce.

    Ma che rapporto c’è tra vino e finanza? Più di un elemento accomuna questi due mondi, a partire dal tempo. Per ottenere un buon vino occorre poter attendere, saper distinguere il giusto momento di maturazione per il raccolto, conoscere accuratamente le procedure elaborative e prevedere l’opportuna stagionatura, in botti di legno e nel silenzio delle cantine, lontano dal frastuono della vita di tutti i giorni. Così in finanza per far crescere il proprio patrimonio occorre lasciare che il tempo faccia il suo percorso senza lasciarsi influenzare troppo dal normale susseguirsi di momenti di euforia o di volatilità che caratterizzano il mercato.

    Non sempre le nostre scelte in ambito finanziario hanno la saggezza e la competenza necessarie per poter valorizzare al meglio i patrimoni, così come i viticoltori d’eccellenza sanno fare con i loro vini. Molto più spesso accade che le nostre scelte siano influenzate da pregiudizi forti e statici come tradizioni indiscusse (dal mattone al conto corrente) o da paure suscitate dall’ultima notizia ribadita dai media e dai social, che ci spingono a fai-da-te quasi sempre rovinosi.

    Non sarà dunque un caso se, a ben leggere tra le righe degli esperti di finanza comportamentale, anche insigniti da Nobel per la rilevanza e l’attualità dei loro studi, possiamo ritrovare molti dei medesimi principi sapienziali adoperati da chi produce vini di successo.

    Inoltre, viviamo in una costante accelerazione, nella quale cambiamenti anche bruschi ci spingono a veloci modifiche persino delle abitudini più quotidiane, come è accaduto, ad esempio, con la pandemia del Covid 19. Cose che una volta erano molto semplici nella nostra vita di tutti i giorni, come prendere un caffè con gli amici seduti comodamente in un bar, per quasi due anni sono diventate impossibili e foriere di nuove paure.

    Anche l’uso delle nuove tecnologie ha avuto una forte accelerazione, coinvolgendo persino persone che sino a poco fa non avevano idea di cosa fosse uno smartphone, un computer, i social, una web camera, una video conferenza… Basti pensare che, nei momenti bui della pandemia, l’unica forma di possibile dialogo tra nonni e nipotini ha avuto luogo solo nello spazio virtuale di piattaforme come Skype e Zoom oppure in video-chiamata...

    Tra mutamenti così rapidi, imprevedibili e diffusi, persino fare la spesa è diventato più complicato e si è diffusa una crescente consapevolezza nell’orientarsi verso un certo tipo di scelte.

    Come si potrebbe quindi pensare che a seguito di cambiamenti così veloci e pervasivi la vitalità finanziaria possa essere rimasta ancora legata al semplice conticino, al libretto postale o ai rassicuranti titoli di Stato? Meno che mai, dunque, si possono oggi cavalcare le sue onde con i tanto pubblicizzati strumenti del fai-da-te: sarebbe come affrontare l’oceano con una barchetta costruita in cantina o pretendere di farsi il vino in terrazza! Sono già diversi anni, ad esempio, che i rendimenti dei titoli di Stato, anche in nazioni con un basso rating di valutazione come l’Italia, sono a zero: solo con l’inizio del 2022, a seguito del violento rialzarsi dell’inflazione, sono tornati in rialzo. Cosa comporta tutto ciò nelle nostre scelte finanziarie? Non sempre è facile poter distinguere da soli le rotte migliori, soprattutto durante le tempeste provocate dalle varie crisi.

    In nessun trattato di economia viene riportato quello che oggi pare quasi ovvio: che a prestare dei soldi, ad esempio, c’è il rischio sempre maggiore che alla scadenza si riceva un capitale dal valore decisamente minore, senza contare il rischio di default dell’emittente. Richiedere dunque un prodotto finanziario a capitale garantito è come cercare un lavoro a tempo indeterminato, con la sicurezza di non essere mai licenziati. I mercati azionari, d’altronde, sono soggetti a periodi di volatilità sempre più ravvicinati e pensare di potersi districare tra simili tempeste gestendo da soli i propri risparmi non è più sostenibile.

    Come potrebbe quindi tutelarsi un piccolo risparmiatore? Sicuramente attraverso una buona educazione finanziaria! Dovrebbe anzi diventare un più diffuso servizio, in uno Stato moderno, quello di educare i suoi futuri cittadini introducendo i principi di educazione finanziaria anche dalle scuole. L’ANASF (Associazione Nazionale dei Consulenti Finanziari), ad esempio, da diversi anni ha avviato diversi percorsi di educazione finanziaria nelle scuole, suscitando molto interesse tra i ragazzi coinvolti nell’iniziativa.

    Per quanto mi riguarda, ho iniziato ed attivato a mia volta un percorso educativo nel lontano 2015 con i primi Salotti Finanziari svolti nella mia città, Arezzo, e nel paese che mi ha affettuosamente adottato, Rignano sull’Arno.

    Ho raccolto questa mia esperienza nel libro I miei primi Salotti Finanziari (2019), quasi una sorta di diario tematico e operativo, dove ho riportato anche le ansie da me provate e l’entusiasmo riscosso dai partecipanti. Si è così venuto a tracciare un percorso educativo che è continuato con altri salotti ed altri eventi, organizzati con altri colleghi, a cui hanno preso parte educatori di notevole livello, come il Prof. Ruggero Bertelli dell’Università di Siena, il Prof. Fabrizio Crespi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Dott. Sergio Sorge - Funder di Progetica,

    Carlo Alberto Carnevale Maffè - SDA Bocconi e moltissimi altri.

    In Aspettando il metrò e Noi in finanza, i miei due titoli successivi (2020), ho perseverato nell’intento di contribuire a formare maggiore consapevolezza finanziaria con uno stile leggero ed ironico, adatto a tutti e sempre vicino alla realtà quotidiana.

    Ho trasmesso educazione finanziaria anche attraverso continui post, con cadenza settimanale, sui più importanti social e in canali specifici come la rubrica Agorà della rivista on-line «We-Wealth» o tra le voci della consulenza in Wall Street Italia.

    In questo quarto libro dedicato all’educazione finanziaria, ho mantenuto lo stesso format per cercare di spiegare la finanza con semplici storielle, aneddoti e metafore di facile e immediato apprendimento. Alcuni capitoli sono stati originariamente pubblicati sul mio sito www.silviofrontini.it, all’interno del blog, nel corso degli ultimi due anni (gli si distingue dalla data), ed opportunamente aggiornati ove d’uopo; alcuni altri sono stati pubblicati altrove ed altri ancora molto probabilmente si trasformeranno in futuri post da far circolare periodicamente sui social professionali e non, perché anche gli elementi più legati a momenti particolari di rapide mutazioni, come quelle che stiamo tutti vivendo, contengono indicazioni finanziarie valide in ogni tempo e circostanza.

    Il mio scopo non è certo quello di trasformare i miei lettori in esperti di finanza, ma di renderli più consapevoli nelle loro personali decisioni di gestione.

    Anche la scelta di presentare i vari argomenti con la breve formula di domanda\risposta è radicata in conversazioni reali che negli ultimi anni ho ripetutamente intavolato con i miei clienti, ciascuno diverso ed unico per temperamento, attitudini, obiettivi, esigenze, bisogni e prospettive. Come un buon vino da curare in ogni suo diverso particolare.

    Ho una frase di Nicolò Machiavelli che mi è rimasta sempre cara e che ripropongo quasi in ogni salotto come monito: Dove men si sa, più si sospetta. È con questo spirito che continuo ad occuparmi di educazione finanziaria con dedizione ed entusiasmo, affinché i patrimoni delle persone possano essere personalmente curati e garantiti da scelte consapevoli, proprio come un viticultore DOCG farebbe con le sue uve, i suoi vitigni, le sue botti per poter dare alla vita quel sapienziale e tranquillo gusto dell’eccellenza che poi ritroviamo in ogni brindisi, in ogni calice con il quale festeggiamo la nostra esistenza.

    Buona lettura

    I computer sono inutili.

    Ti sanno dare solo risposte.

    La risposta di un motore di ricerca

    è solo un prodotto preconfezionato basato su una domanda di mercato.

    (Pablo Picasso)

    Abecedario per un futuro sereno

    Quando ti domandi se investire a lungo termine sia una decisione saggia, considera queste buone pratiche che possono aiutarti a rimanere finanziariamente ben investito indipendentemente da come si muoveranno i mercati.

    Purtroppo, ogni volta che il mercato scende, alcuni investitori iniziano a chiedersi se non sarebbe meglio rimanere in liquidità. Anche quando si è alle prese con mercati forti, possono esserci giorni e persino settimane difficili, che potrebbero mettere alla prova il coraggio di un investitore.

    C’è un modo per prevedere e anticipare i cali del mercato?

    La risposta non può essere che negativa.

    Anche per gli investitori esperti può essere difficile individuare questi eventi in anticipo, così da programmare la propria strategia

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