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Il dono dei pensieri: Pagine di diario
Il dono dei pensieri: Pagine di diario
Il dono dei pensieri: Pagine di diario
E-book450 pagine4 ore

Il dono dei pensieri: Pagine di diario

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Info su questo ebook

«Attraverso le pagine di un diario si snoda una lentissima storia di un rapporto mai definito e mai concluso. Il testo presenta elementi di indagine psicologica della protagonista che, pur nella specificità dei diversi elementi della sua personalità, rappresenta l’universo femminile nelle varie sfaccettature. E anche nelle varie età. Si avvicina il momento in cui è d’uopo parlare con lo stesso spirito di libertà e disincanto di altri doni con l’aiuto di Geras, il dio della vecchiaia.» (Graziella Dragoni
LinguaItaliano
Data di uscita7 dic 2022
ISBN9791222037332
Il dono dei pensieri: Pagine di diario

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    Anteprima del libro

    Il dono dei pensieri - Graziella Dragoni

    GRAZIELLA DRAGONI

    IL DONO DEI PENSIERI

    Pagine di diario

    Atile edizioni

    DEDICA

    SEI TU IL DIARIO CHE STO SCRIVENDO

    Difficile fare un bilancio di un sentimento… anzi criminale.

    Si può registrare una nascita,

    ma non la conclusione di un sentimento.

    Un sentimento non sparisce mai del tutto.

    Forse si trasforma… deperisce… scoppia…

    Ma concluso, mai.

    Questo è il senso dei pensieri di questi diari;

    sono come lettere, a volte inviate,

    a volte riposte per secoli nel cassetto,

    spesso senza risposte.

    Uno spaccato di vite interiori, di un sentire profondo.

    Bisogno di dire, a prescindere.

    Parole dedicate ai tanti aspetti di diverse persone…

    o forse racchiuse in una sola persona, unica.

    Il diario è un ponte gettato tra due piani,

    tra due momenti di esistenza, tra situazioni eterogenee…

    è una melodia nuova cantata con gli stessi suoni o silenzi.

    Non avevi capito? È il mio esserci.

    Un dono di pensieri.

    PREFAZIONE

    Con linguaggio semplice e colloquiale tipico del diario quale genere letterario, la scrittrice e poetessa Graziella Dragoni viaggia sul piano psicologico e spirituale attraversando sentimenti, emozioni, segmenti di pensieri in compagnia di un pacchetto di personaggi che, in fondo, è un io narrante ben strutturato che si muove sull'orlo di un filo logico senza cadere nella banalità e nell'oscitanza. Sono personaggi che confluiscono in una sola fonte energetica, riconducibili a un solo sentimento, che si spogliano scoprendo la nudità di quella linea di demarcazione che divide l'essere umano fra ciò che vuole e ciò che non vuole mostrare agli altri. Ma sono personaggi che si staccano da un unico monolito, come pietre, e prendono vita grazie a quel filo logico, il pensiero, che li equilibra e li sovrasta e li separa e li riunisce allo stesso tempo. Pensiero che è la ricchezza interiore della nostra scrittrice, che non si arrende a Procuste ed esprime se stessa per essere compresa nelle varie e diverse sfaccettature e sfumature della sua personalità.

    L'impressione è che sia Soledad – Solitudine – a dare un senso filosofico a questo diario. Ella scrive una « sorta di diario per me stessa» in cui ci sono «pensieri senza ordine» che rivelano la sua natura, il suo percorso di formazione.

    Soledad appare come un elemento di raccordo fra i vari personaggi, che sono le componenti palpabili dell'essenza della scrittrice Graziella Dragoni. La solitudine, quando non imposta da situazioni o da persone, è una condizione interiore dell'individuo di isolamento – e solo è chi vuol esserlo – che lo sprona a un dialogo con se stesso, spesso a scoprire i tanti aspetti, identitari, della propria personalità, ma anche quegli elementi unici e coerenti della condotta cognitiva. E qui, in questo stretto anfratto, la nostra scrittrice si rifugia e scrive e la scrittura, come per un bimbo potrebbe essere il suo peluche preferito, è il suo «sostegno», è il luogo della sincerità, dove si può stare «senza bisogno di veli» dove trovano spazio i «fantasmi» che, talvolta, «prendono il sopravvento».

    Nel viaggio emozionale all'interno del poliedrico mondo interiore della scrittrice, che si esprime anche con racconti e poesie, non ci si può esimere da considerazioni sul simbolismo, in un periodo storico in cui la visione globale dell'umanità ci esorta a riflettere sul declino di molti valori. Ma la Dragoni non si lascia suggestionare da allusioni fantastiche, piuttosto manifesta il suo allontanarsi da situazioni formali e conformiste non ignorando la dualità fra bene e male, consapevolizzandosi e aspirando a ideali di libertà, verso i quali anche la solitudine Soledad può portare completandosi:

    « È sempre viva nella mia memoria l’immagine degli angeli caduti che sentono il bisogno di radunarsi ogni sera sui tetti dei palazzi e delle torri, non più in cielo, non in terra fra gli uomini; un’immagine di nostalgia struggente, nella sensazione sospesa fra l’essere e il non essere; come compare nel film Il cielo sopra Berlino.

    Ma più che di angeli, io parlo di ali, il mezzo simbolico con il quale ci si può elevare dalla terra verso l’infinito. Le ali mi affascinano; con esse si conquista la leggerezza, ci si libera del peso del quotidiano, si vola verso la libertà.

    Per me le ali sono simboli di aspirazioni, di movimento; sono il mezzo per allontanarsi da situazioni formali e conformiste.

    Il corpo è pesante, io non ho ali per volare; ma la mia mente è in grado di farlo ed è ad essa che applico le ali… che spesso non mi sorreggono, in balia di ogni corrente di materialità.

    Mi preoccupo delle ali troppo esili negli angeli; sapranno sostenere un lungo volo? »

    " Il dono dei pensieri: pagine di vita, intime, preziose, esposte al pubblico su una bancarella di pensieri. Pensieri dell'eclettica Dragoni espressi da porzioni di donna che si possono apprezzare «solo in blocco, insieme, come unite in una sola persona», che deve essere libera di gestire la propria vita e di pensare senza altrui interferenze, pur nella propria fragilità femminile, pur in «descalation». Interessanti le riflessioni della scrittrice sull'indifferenza, che, di certo, non oscurerà e getterà nell'oblio Il dono dei pensieri perché questo dono – questo gioiello – rappresenta un cammino esperienziale che, senza difficoltà, può aiutare a capire conflitti interiori, o dissonanze cognitive, e armonie nell'incontro fra i pezzi" che compongono la personalità di ciascun essere umano.

    Elena Midolo

    PREMESSA

    La nostra vita interiore racchiude almeno un segreto, il più inossidabile segreto che mai potrà essere penetrato e svelato nella sua complessità.

    Nella vita di ogni persona accade qualcosa di significativo che acquista un particolare valore per se stessi, indipendentemente dalla considerazione degli altri: un avvenimento che per molti può sembrare banale, per chi lo vive può essere talmente importante da suscitare vive emozioni.

    Tutti, quindi, abbiamo qualcosa che ci rende unici e che vale la pena di salvare; basta cercarlo fra tutto ciò che ci accade o che pensiamo ed esprimerlo con semplicità.

    La forma più immediata per prendere consapevolezza della ricchezza del nostro mondo interiore è il diario , una modalità di scrittura adottata da celebri autori della letteratura di ogni tempo.

    I diari celebri

    Diversi scrittori ci hanno lasciato un proprio diario, strutturato in maniera molto diversificata da un autore all’altro, a dimostrare la flessibilità di questa forma di espressione linguistica scritta.

    Ne ricordiamo qualcuno, per cogliere spunti utili alla scrittura creativa.

    Partiamo dalla motivazione: perché tenere un diario?

    Per molti è il desiderio di confidare segreti a una pagina che sostituisce un amico, ma le spinte possono essere innumerevoli.

    Dostoevskij è spinto dalla curiosità di osservare volti sconosciuti incontrati casualmente e a inventare storie immaginarie:

    " Vagando per le strade, mi piace osservare certi passanti del tutto sconosciuti, studiare i loro visi ed indovinare chi sono, come vivono, di che cosa si occupano e che cosa li interessa particolarmente in un dato momento." 1

    Saper cogliere il momento giusto per descrivere una sensazione è determinante per lo scrittore statunitense Burroughs:

    " Uno scrittore deve prendere le cose quando vengono; una idea, una volta perduta, non torna più indietro." 2

    Per Cesare Pavese scrivere è un ripensare avvenimenti più o meno illuminati, non un lasciarli avvenire sotto una stessa inesistente luce diffusa. 3

    Nei tre brani citati troviamo le basi della struttura del diario.

    Occorre una motivazione: curiosità, voglia di sfogarsi, spirito di osservazione, concretizzare il pensiero, ansia di scrivere...

    Tempestività: scrivere quando si ha qualcosa di urgente da dire, non rimandare fidandosi della memoria...

    Episodi salienti: ripensare agli avvenimenti importanti e descrivere quelli che danno emozioni...

    Testimonianza di una vita

    Una scrittrice da me particolarmente amata è l’inglese Virginia Woolf, la quale ci ha lasciato belle pagine di diario tenuto regolarmente per ben ventisette anni, nel quale annotava quello che faceva, ciò che pensava di sé, delle persone care, del suo lavoro di scrittrice.

    La lettura del suo diario ci consegna indicazioni e spunti preziosi per scoprire un metodo per tenere un diario.

    Seguiamo la traccia attraverso le sue parole. 4

    Lunedì, 4 agosto

    " In attesa di comprare un quaderno nel quale annotare le mie impressioni... è meglio che scriva qui."

    All’inizio il diario è infatti scritto su semplici fogli di carta bianca, tenuti insieme con degli anelli.

    Per fissare un’immagine, utilizziamo il primo foglietto che abbiamo a disposizione.

    Mercoledì, 7 agosto

    " Il diario assorbe tutte le mie meticolose osservazioni su fiori, nuvole, coleotteri e prezzi di uova; e poiché sono sola, non ho altri eventi da annotare. Come tragedia abbiamo avuto un bruco schiacciato; come emozione il ritorno della domestica..."

    Anche le cose più semplici meritano di essere descritte, come tutto ciò che sa dare emozioni.

    Mercoledì, 19 marzo

    " Così veloce si accumula la vita che non ho tempo di registrare l’ammucchiarsi, ugualmente veloce, delle riflessioni: che annoto sempre come mi vengono, per inserirle poi qui."

    Quando un’idea attraversa la mente, o nasce una riflessione, è importante mettere nero su bianco, senza preoccuparsi di dare nell’immediato una sistematicità allo scritto.

    Domenica di Pasqua, 20 aprile

    " Che tipo di diario vorrei fosse il mio?

    Un tessuto a maglie lente, ma non sciatto; tanto elastico da contenere qualunque cosa mi venga in mente, sia solenne, lieve o bellissima.

    Vorrei che somigliasse a una scrivania vecchia e profonda o a un ripostiglio capace, in cui si butta un cumulo di oggetti disparati senza nemmeno guardarli bene.

    Il requisito principale non è far la parte del censore, ma scrivere come detta l’umore, e di qualunque cosa..."

    Con le metafore del tessuto a maglie larghe, della vecchia scrivania, del ripostiglio, Virginia ci indica le basi più creative per interpretare questa forma di scrittura, il diario giornaliero, come strumento capace di accogliere le più disparate sensazioni, le osservazioni più insolite, le fugaci impressioni apparentemente accatastate alla rinfusa, ma che conferiscono una luce unica ai momenti della nostra vita.

    Perché tenere un diario

    Per l’autrice l ’abitudine a tenere un diario rappresenta un incentivo a scrivere; si fissano sulla pagina ogni giorno, o ogni qualvolta se ne presenta l’esigenza, gli episodi importanti, si descrivono certi particolari che colpiscono, si esprimono sensazioni immediate.

    Sul proprio diario si scrive con continuità, si colgono le esperienze più significative, ritenute tali in modo insindacabile dall’autore.

    Lo stile del diario è semplice e conciso, con l’uso di diversi tipi di frasi: frasi semplici, frasi nominali, frasi esclamative, che esprimono stupore, meraviglia, con il punto esclamativo alla fine!

    (Dragoni G., Laboratorio di scrittura creativa, 2004/05, L'educatore, Fabbri Editore)

    Graziella Dragoni

    I PERSONAGGI DEL DIARIO

    Avverte Virginia Wolfe: IMPORTANTE! Nel diario si scrive in prima persona!

    Ovviamente, ma troviamo esempi di diari in cui ci si nasconde dietro un altro personaggio per mantenere una parvenza di pudore; o ancora si può fingere di aver trovato un diario segreto e lo si ripropone in forma impersonale!

    Nei diari che presentiamo, occorre dire che, mentre è una mano sola quella che scrive materialmente le pagine, diversi appaiono i personaggi che ne esprimono i contenuti, anche se formano un’unica persona.

    Troviamo quindi pensieri formulati via via da una moltitudine di protagonisti, tanti quanti sono i lati di un’unica personalità: Soledad, Sognatrice, Scrittrice/Narratrice., Creatura di Mare, Lettrice di carta, Maestraforever,

    Chiedo venia e perdono. Di tanto in tanto, prorompe un personaggio esterno, alias Affabulatore, alias Serial Killer, alias Dioniso in persona.

    Impossibile ignorarlo.

    SOLEDAD è la protagonista attorno alla quale ruotano le altre figure; vive in disparte in fondo al pozzo con il suo Lato Oscuro, di cui è gelosissima.

    Solo lei decide chi e cosa accogliere nei suoi momenti nei quali sente il bisogno di ritirarsi in disparte. Sa che deve toccare il fondo di disperazione per poi poter risalire.

    Si esprime con frasi brevi come un respiro:

    Lasciami

    vivere

    come voglio:

    sola

    come un fiore

    nascosto fra le felci

    più dentro

    nel dentro

    più dentro di me

    nel luogo

    delle intime

    ferite. 1 G.D, in disparte

    Soledad ama la solitudine, come la poetessa Alda Merini che dice:

    Se anche ti lascerò per breve, solitudine mia,

    se mi trascina l’amore, tornerò,

    stanne pur certa;

    i sentimenti cedono, tu resti.

    SOGNATRICE vive intensamente le proprie sensazioni, emozioni, illusioni. Si concede completamente alle esperienze, senza remore, e per questa sua predisposizione spesso subisce delusioni, indifferenze, abbandoni. Appare avida di attenzioni e di affetti.

    Coltiva un dialogo immaginario con Dioniso, l’ambiguo Dio, quando le fa visita di notte e l’incoraggia con parole lusinghiere:

    Che il tuo sogno superi ogni aspettativa e ti sconvolga nel profondo.

    Voglio vederti cadere. E quando cadrai, saprai rialzarti più forte di prima.

    In questi casi, Sognatrice si consegna e si abbandona alle confidenze.

    Mio giovane amico, m i dici che vuoi vedermi cadere per poi risalire.

    Vuoi veramente conoscere la mia natura?

    Sono già caduta più volte e mi sono rialzata,

    precipitata in caduta libera

    nell’abisso della morte voluta

    nei vortici di amori impossibili

    nell’oblio dell’orgasmo dei sensi

    fra fiamme di cattiverie e indifferenze…

    Ti basta mio giovane amico delle ore perdute?

    Comprendi ciò che sono e ciò che ti chiedo?

    Dovrai, se necessario, aiutarmi a precipitare,

    a spegnere nella morte ogni passione:

    questo è il mio piano segreto per te.

    Quindi mantieniti forte, coltiva l’ebbrezza dell’altitudine

    perché quello che siamo e ciò che siamo chiamati a fare

    non può essere coltivato nell’orticello della banalità.

    CREATURA DI MARE ha un rapporto esclusivo con il mare, l’acqua, l’aria, le distese, gli orizzonti, il cielo.

    Si sente una creatura d’acqua. Si reca a dialogare con le onde del mare per trovare ispirazione e svelare le proprie emozioni in piena libertà.

    Siede sugli scogli e guarda il mare, lo sente vivo, vicino a lei, comprensivo, mai indifferente; inventa dialoghi con i gabbiani, immagina lunghi voli, scambia promesse con le creature del mare. Si ritrova nei versi di Neruda che inneggia al bisogno intimo del mare che lo accompagna sempre e ovunque.

    Ho bisogno del mare perché m'insegna:

    non so se imparo musica o coscienza:

    non so se è onda sola o essere profondo

    o sola roca voce o abbacinante

    supposizione di pesci e di navigli.

    Il fatto è che anche quando sono addormentato

    circolo in qualche modo magnetico

    nell'università delle acque.

    Non sono solo le conchiglie triturate

    come se qualche pianeta tremante

    partecipasse lenta morte,

    no, dal frammento ricostruisco il giorno,

    da una raffica di sale le stalattiti

    e da una cucchiaiata il dio immenso.

    (Pablo Neruda, Memorial de Isla Negra)

    LETTRICE DI CARTA ama leggere libri con copertina docile al tatto e trascrive spunti tratti dalle sue letture per parlare delle sue riflessioni con altri.

    Condivide non solo letteratura, ma anche dipinti, film, musiche, tutti i suoi interessi.

    A Lettrice piacerebbe chiamarsi e firmarsi Inkheart – Cuore d’inchiostro; possedere una dote magica e terribile: leggendo un libro a voce alta, essere in grado di evocare i personaggi che comparirebbero in carne e ossa nella vita del lettore.

    " La passione per la lettura Maggie l’aveva ereditata proprio dal padre. Quando andava in camera sua a farsi consolare dopo un brutto sogno, niente la faceva riaddormentare meglio del suo respiro tranquillo e di quel rumore di pagine sfogliate. Nulla scacciava le sue inquietanti fantasie meglio del fruscio della carta stampata".

    (Funke C., Cuore d’inchiostro, Oscar Mondadori, Milano 2004)

    Inoltre, a Lettrice piace: …l’uso caratteristico delle citazioni letterarie come pezze d’appoggio per spiegare meglio il proprio umore.

    Significa semplicemente rafforzare e sottolineare un discorso con quella che sembra un’espressione felice.

    (Guidacci M., in Dickinson E., Lettere, XIII, Bompiani, MI 1995)

    MAESTRAFOREVER f in da quando, piccola, impartiva lezioni ai gatti, ai sassi, ai pazienti nonni del cortile.

    Maestraforever ancora si sente in dovere di dare consigli, far riflettere, motivare, incitare all’apprendimento e all’autonomia, mostrare soluzioni per risolvere conflitti e problemi di varia natura. A volte, purtroppo, senza esserne richiesta.

    Dopo anni di studi e approfondimenti in occupazioni varie, sa che nel profondo del suo animo sarà sempre maestra. Si riconosce nei pensieri di grandi maestri dell’umanità.

    Il maestro, se egli davvero è saggio, non vi invita a entrare nella casa della sua sapienza, ma vi guida sulla soglia della vostra mente. (Khalil Gibran)

    Parole veritiere, come quelle del Proverbio cinese: Il Maestro apre la porta, ma tu devi entrare da solo.

    E Confucio riporta questo dialogo fra discepolo e maestro:

    Zigong, il discepolo, obiettò:

    «Ma se il Maestro non parla, che cosa potranno tramandare i suoi discepoli?»

    Confucio disse: «Che il cielo forse parla? Le quattro stagioni seguono il loro corso e tutti gli esseri sono procreati. Che il cielo parla?»

    In ultima analisi, trova sagge le parole di Daniel Pennac:

    Forse è questo insegnare: farla finita con il pensiero magico, fare in modo che a ogni lezione scocchi l’ora del risveglio.

    A Maestraforever, che conserva disegni, frasi, quaderni, fotografie delle sue scolaresche, piacerebbe richiamare i suoi scolari uno a uno, ormai grandi, e dire loro, parafrasando:

    Tempo verrà

    in cui, con esultanza,

    saluterai te stesso arrivato

    alla mia porta, nel tuo proprio specchio,

    e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

    e dirà: Siedi qui. Mangia.

    Amerai di nuovo l’alunno che era il tuo Io.

    Siediti. È festa …

    (Derek Walcott in Le regole della libertà)

    NARRATRICE/SCRITTRICE. Per Scrittrice, scrivere è vita. Si presenta con il suo motto nelle pagine dei suoi libri:

    Io scrivo…

    perché non oso esprimere i miei sentimenti a voce, sono troppo profondi…

    perché sono emotiva, appassionata e permalosa…

    perché amo leggere e condividere con altri i miei pensieri…

    perché non sono un animale sociale, ma non per questo non mi sento meno sola…

    perché vorrei stimolare chi non lotta per la propria autonomia…

    perché mi affeziono spesso alle persone sbagliate, nel momento sbagliato…

    perché dico che voglio scappare e volare, ma in realtà resto ancorata alle situazioni…

    scrivo perché qualcuno mi legga!

    Una questione di metodo. G D.

    Scrivere è proprio tutto, amare e disamare,

    volere il bello e il brutto,

    tenersi monte e mare…

    Ora mi salta in mente, non so come,

    di dire a tutta questa gente

    che scrivere è morire.

    5 (da Diario senza le date, Marino Moretti)

    A volte si presenta come Scrittrice. Di tanto in tanto si cimenta a creare in proprio poesie, racconti, leggende, fiabe, miti, sia per sublimare ed esprimere liberamente il proprio sentire, sia per aggirare temi scottanti con un linguaggio meno diretto e crudo, sia per nascondersi e non svelarsi interamente.

    Attinge dalla creatività, dal mondo fiabesco, fantastico, mitologico.

    Pietro Citati nella Colomba pugnalata, parlando di Marcel Proust, dice che in una narrazione troviamo le parole di chi racconta un argomento, legando a esso tutto ciò che serve per la storia, ma troviamo anche la voce dell’autore, persona che ha la propria vita reale e particolare: sono quindi due le voci presenti in un racconto: quella del Narratore e quella dell’Autore.

    " Dobbiamo stare attenti a riconoscerle. In quella voce unica stanno nascoste due persone, fuse nello stesso involucro: Marcel il Narratore e Marcel Proust, l’Autore di questo libro, che ogni tanto si distacca invisibilmente dal primo Marcel, e, dietro le sue spalle, fa un piccolo cenno, che ci spalanca un orizzonte diverso.

    Nulla è più facile che sbagliare, confondere le due voci, fraintendere il significato del libro. Se vogliamo capire, dobbiamo avere nella memoria l'intera Recherche e tutti i personaggi e i paesaggi e i motivi e le immagini e le parole, che formano un solo intreccio".

    Proprio così: acuto e pertinente!

    AFFABULATORE, alias SERIAL KILLER DEI SENTIMENTI, alias DIONISO. Nei diari, il dio Dioniso è il personaggio nascosto ma onnipresente, attento e affabulatore, che spesso interviene direttamente nei pensieri, nei dialoghi e nelle vicende dei personaggi, da Soledad alla Sognatrice, a tutti gli altri, con provocazioni, riflessioni, spunti.

    " L’uomo ha i piedi ancora nel fango e la testa sempre nelle nuvole" così afferma Maiullari.

    Nella Mitologia riscontriamo esempi palesi di questo concetto: da un lato in Dioniso e dall’altro in Apollo. La figura di Dioniso evoca pulsioni sfrenate e manifestazioni di istinti primari, mentre Apollo raffigura la razionalità e la bellezza estetica. Mentre ritroviamo il comportamento apollineo nei momenti creativi a rappresentare il lato espressivo, troviamo le fonti del dionisiaco nella passionalità e negli eccessi emotivi senza limiti. Si completano a vicenda.

    La natura del dionisiaco ha bisogno di infinito, di emozioni, come la passione, il desiderio; ha bisogno di " abbandono, debolezza, smarrimento".

    I

    E se ti mostro

    il mio lato oscuro,

    cosa ne farai?

    FOTO DI COSTANZA SASSANO

    L’INIZIO

    È il giorno della Madonna del Fuoco.

    4 febbraio

    Fu proprio una sera di un 4 febbraio che, dopo anni di silenzio, avvenne un incontro fortuito che sarebbe stato foriero di cambiamenti, di speranze, di aspettative, di svolte: dal buio di un parcheggio comparve, inaspettatamente, l’Affabulatore, alias Killer dei Sentimenti, alias Dioniso e, da allora, i personaggi iniziarono a raccontarsi e a scrivere questo DIARIO.

    Parole dette,

    pensate,

    lette, scritte,

    forse mai spedite…

    Lettere indirizzate

    al proprio interiore.

    (Guidacci M., in Dickinson E., Lettere, XXX, Bompiani MI 1995)

    FEBBRAIO

    Mi svincolo dai veli

    che annodano pensieri

    in composta apparenza

    e libero coriandoli di seta.

    4 febbraio - ore 24:00

    Coltivo nel mio intimo il bisogno di confidarmi, di essere accettata, e anche di trovare disponibilità a essere curata nel mio lato più nascosto.

    L’inaspettato incontro mi fa ricordare una frase:

    "E se ti mostro il mio lato oscuro...

    E se t'apro il mio cuore e ti mostro il mio lato debole... che farai?"

    (Pink Floyd, The final cut)

    Dal sogno escono alcuni versi in ricordo di una canzone, si compone un dialogo immaginario.

    E se ti mostro il mio lato oscuro

    mi stringerai a te?

    E se t’apro il mio cuore

    e ti mostro il mio lato debole

    che cosa ne farai?

    Il desiderio si fa risposta:

    me ne prenderò cura

    come tu farai col mio.

    Spazio d’intesa

    verità incalzante

    tempo-spazio senza età

    voglia di volare e di cadere

    presagio di tormentosa solitudine.

    Il lato oscuro – SOGNATRICE

    I l mattino successivo

    La maestra di cuore invita a fare esercizi di leggerezza:

    essere felici senza riserve per le parole e i rinnovati intenti della giornata odierna;

    credere alle buone intenzioni senza approfondire troppo o

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