Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Genitori si diventa
Genitori si diventa
Genitori si diventa
E-book224 pagine1 ora

Genitori si diventa

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Uno strumento veloce per aiutare a fare il genitore.
Utilissimo per chi ha figli “in arrivo” o molto piccoli. 
Nessuno insegna a fare i genitori e bisognerebbe leggere una grande quantità di libri per poter scegliere e raccogliere le nozioni utili.
Questo libro è fatto per tutte le persone che vogliono apprendere la non facile arte di essere genitori: troverete in un solo testo tante informazioni e conoscenze sull’argomento.
Il testo spazia dalla PNL al Counseling alle neuroscienze, fornisce informazioni teoriche, esercizi e consigli pratici. 
È ricco e allo stesso tempo semplice da comprendere.

Daniela Giuliani è nata e vive a Firenze. 
Ha lavorato moltissimi anni come Insegnante di scuola primaria; adesso è in pensione. 
Ha il diploma di Counselor Psicosomatico e il Master in PNL.
Ha adottato una bimba (che ora ha 40 anni) e si è accorta che avrebbe potuto essere una madre migliore se avesse avuto più conoscenze. Anche per questo si è poi informata e formata, ha studiato e ha raccolto indicazioni, spiegazioni e consigli utili all’essere genitori.
Il suo più grande desidero è aiutare e condividere quello che sa, attraverso i corsi che tiene e i suoi scritti.
Ha già pubblicato una fiaba, Il castello invisibile, e un manuale PNL e dintorni per bambini e ragazzi.
LinguaItaliano
Data di uscita31 ott 2022
ISBN9788830672277
Genitori si diventa

Correlato a Genitori si diventa

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Genitori si diventa

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Genitori si diventa - Daniela Giuliani

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Contatti

    Daniela Giuliani 3396672094 (anche Wa e T.me)

    danielagiuliani55@gmail.com

    (manuale per genitori che ancora non lo sono,

    ma anche per quelli che lo sono già)

    Con un pizzico di PNL e di Counseling

    I vostri figli non sono figli vostri.

    Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa.

    Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.

    E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.

    Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri

    pensieri.

    Perché essi hanno i propri pensieri.

    Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime.

    Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

    Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.

    Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.

    Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.

    L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.

    Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere.

    Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo.

    Da Il profeta di Kahlil Gibran

    PREFAZIONE

    Il libro è scritto con un linguaggio chiaro e diretto, che mette a disposizione dei genitori la grande esperienza dell’autrice in campo educativo, comunicativo e nella programmazione neurolinguistica. È un testo agile, molto pratico, ricco di esempi e di esercizi semplici, che aiutano a comprendere il mondo del bambino e i determinanti dei suoi comportamenti all’interno della relazione con gli altri ed i genitori in particolare.

    Un testo rivolto a genitori in divenire a cui vengono forniti strumenti semplici ed efficaci per riflettere sul proprio ruolo e sulle modalità con cui cercano, come tutti i genitori, di riuscire a fare il meglio per il proprio bambino.

    Sono strumenti che possono arricchire sensibilmente il bagaglio delle competenze di ciascun genitore, aiutandolo a vivere meglio con se stesso e con gli altri, e rendendolo più capace di trovare la propria strada per accudire, crescere ed educare il proprio bambino, che nessuno conosce meglio di lui.

    Dott. Gherardo Rapisardi, pediatra e neonatologo

    INTRODUZIONE

    Mi chiamo Daniela Giuliani, sono nata a Firenze dove vivo e lavoro; sono un’insegnante di scuola primaria in pensione dal settembre 2018. Sono sempre stata interessata al funzionamento della mente umana, così ho ottenuto il diploma di Counseling e anche il Master in PNL.

    So che queste conoscenze potrebbero aiutare le persone ad avere una vita migliore, perciò ho preparato dei percorsi, degli incontri e dei corsi per ragazzi, adulti e famiglie, in particolare su Comunicazione, Emozioni e Ottimismo.

    E poi ho pensato alle persone che vogliono diventare genitori o che lo sono già.

    Quindi mi sono fatta queste domande:

    * Come comunichiamo con i nostri figli?

    * Come capirli e farci capire?

    * Come aiutare i figli a gestire le loro emozioni?

    * Possiamo aiutarli a essere ottimisti?

    * Possiamo farli stare bene?

    Perciò ho preparato un percorso per genitori che già lo sono o che vogliono diventarlo. In più ho deciso di trasformare il corso in un libro, questo libro, perché un libro rimane e lo potrete rileggere tutte le volte che volete, nonché consigliarlo o regalarlo ai vostri amici.

    Nessuno nasce genitore, lo impariamo strada facendo…

    …perché nessuno nasce imparato

    Ci sono delle cose che, a saperle prima, AIUTANO.

    COMINCERETE A:

    Ø Conoscere origine e funzione delle Emozioni

    Ø Riconoscere, evitare gli errori nella Comunicazione

    Ø Comunicare in modo efficace

    Ø Utilizzare l’Ascolto Attivo

    Ø Conoscere e ri-conoscere la PNL intorno a noi

    Ø Usare e insegnare l’Ottimismo

    I FIGLI

    A volte i figli arrivano come una seccatura, sicuramente un grosso impegno, anche economico, ma quello che più conta per loro è essere visti come sono in realtà, non come volete che siano o come vorreste che fossero (volevo un maschio…).

    Il bambino è influenzato dal modo in cui viene guardato e ascoltato da chi sta con lui, prima di tutto i genitori. Il neonato si accorge se è accolto, accudito, e anche se chi se ne occupa si interessa ad altro.

    Il pediatra e neonatologo Dr. Rapisardi parte dalla certezza che tutti i genitori vogliono fare il meglio per il loro bambino ed enuncia quelli che sono i bisogni irrinunciabili dei bambini:

    - Protezione fisica

    - Relazioni di accudimento costante (esperienze rela-

    zionali)

    - Rispetto delle differenze individuali

    - Esperienze appropriate al livello di sviluppo

    - Limiti chiari e coerenti

    - Comunità stabili

    Importantissime le cure materne durante i primi nove – dodici mesi per un sano sviluppo del bambino. I bambini in orfanotrofio stanno fermi, non sentono la voglia di camminare, di parlare.

    Se il bambino non si sente amato, non pensa mai che i genitori sono manchevoli, ma che lo è lui, che lui è sbagliato e non è degno di essere amato. Se le madri sono poco accudenti, probabilmente le loro figlie saranno a loro volta madri poco accudenti.

    I bambini sentono se non sono desiderati e nella loro vita cercheranno (inconsciamente) persone che non li amano a conferma di questo.

    Fin dai primi giorni la relazione madre – bambino, oltre a proteggere e a nutrire, gli permette di conoscere la realtà e di apprendere a regolare le emozioni.

    Il neonato già riesce ad imitare alcune espressioni che gli vengono fatte vedere, come tirar fuori la lingua o spalancare la bocca. Il bambino imita sempre l’adulto, ad esempio vuole dargli da mangiare perché vede che così fanno con lui.

    Parlate loro normalmente, i piccolissimi usano spesso un linguaggio incomprensibile. Anche se i bambini storpiano le parole o non sanno pronunciarle, voi sì. Può essere carino dire BUA invece di dolore, ma li aiuterete di più se chiamate le cose con il loro nome (o usate tutte e due le parole).

    A sette – otto mesi subentra la paura verso persone o ambienti sconosciuti, perché il bambino non si sente al sicuro; in queste situazioni, di solito osserva il genitore e si tranquillizza.

    I bambini vogliono essere protetti e anche arginati. Hanno bisogno di limiti sicuri entro i quali muoversi e non perdersi.

    Non riempiteli di giocattoli. Fate loro provare il gusto dell’attesa e, quando sono più grandi, del guadagno meritato, ad esempio come ricompensa per piccoli lavori o senso del dovere. Anche una piccola cosa, se attesa e desiderata, acquista un grande valore. La ricompensa non è detto che debba essere un premio materiale, può essere anche un apprezzamento, una lode, un abbraccio, un sorriso. Usare i premi è più efficace che usare le punizioni.

    Invece delle punizioni, potete far notare che le loro

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1