Cambiamento di Stato Prima Fase
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Anteprima del libro
Cambiamento di Stato Prima Fase - Lavirrealista
CAMBIAMENTO DI STATO
PRIMA FASE
Lavirrealista
Virrealismo Publishing
Indice
Riconoscimenti
Della Stessa Autrice
Breve Glossario e Neologismi
Nota alla Seconda Edizione
Prologo - Guerriera Per Caso
Cambiamento di Stato Prima Fase
1
2
3
4
5
Flashforward 3
6
7
8
9
Flashforward 2
10
11
12
Flashforward 1
13
Approfondimenti
Robotica e Virtualità Come il futuro sarà trasformato dalla robotica e dalla realtà virtuale
Tecnologia Intelligente 2.0 Preannuncia La Fine Delle Grandi Multinazionali
Evoluzione Guidata dall'Uomo Verso Nuove Forme di Vita Intelligente
L’autrice
Riconoscimenti
Cambiamento di Stato Prima Fase
Lavirrealista
ISBN 9781909078369
In copertina:
Two Planets with Rising Star © Enrico Agostoni, Dreamstime.com
Render of Molecule © Dmitry Sunagatov, Dreamstime.com
Digital Entity Life Form – Impressione artistica di Lavirrealista, on background image: Abstract Virtual Technology, Dreamstime.com
Team work © Satori13, Dreamstime.com
E-AI © Elsar77 | Dreamstime.com
Seconda Edizione: Aprile 2023
© VIRREALISMO PUBLISHING
Tutti i Diritti Riservati
Pubblicato da Virrealismo Publishing
www.virrealismo.com
Della Stessa Autrice
Narrativa:
Virtualità Reali
Racconti Dalla Galassia Madre, che include:
La Guerra dei Plutonidei
Zetana La Disconnessa
Cervelli Prestati
Pianeti Sotto Vetro
Tuméng
Guerriera per Caso
Saggistica:
Robotica e Virtualità - Come il futuro sarà trasformato dalla robotica e dalla realtà virtuale
Tecnologia Intelligente 2.0 Preannuncia la Fine delle Grandi Multinazionali
Evoluzione Guidata dall’Uomo – Verso Nuove Forme di Vita Intelligente
Breve Glossario e Neologismi
Unione per il Progresso della Specie - (abbreviato UPS o semplicemente Unione) Un'organizzazione mondiale dedicata al progresso umano alla quale appartengono tutti i Centri del pianeta.
UPS è un'unione di Centri solida e globalizzata. È un corpo sociale senza confini o divisioni nazionali di alcun tipo.
Centro - Insediamento umano occupato da Unioniani.
I Centri sono microcosmi auto-organizzati e autosufficienti che usano le tecnologie più avanzate e sono popolati da individui che hanno un solo obiettivo comune: contribuire all'evoluzione della specie umana.
Sono vibranti e pieni di vita e attività. Sono protetti da biobarriere.
I Centri, tanto che siano abitati da piccoli gruppi di individui o da grandi comunità (che possono contenere anche diversi milioni di individui) si trovano ovunque, in ogni angolo del pianeta.
Quelli di costruzione più recente vengono costruiti necessariamente all'interno di ciò che rimane delle antiche regioni metropolitane ma la maggior parte di essi si trova ben oltre i loro confini. Infatti, gli Unioniani preferiscono ubicare i Centri sulle cime delle montagne che sovrastano le antiche aree metropolitane, da secoli in stato di totale abbandono e più che altro popolate da Esterni
Biobarriere - Scudi protettivi fatti di materiale quasibio.
Il loro scopo è quello di garantire la protezione dei Centri dai pericoli ambientali e dall'aggressività degli Esterni. Ideate da secoli dai primi fondatori dei Centri, le biobarriere sono eccezionali opere di ingegneria biologica; impenetrabili gusci protettivi costruiti con materiali quasibio.
Inizialmente vennero create per aiutare i futuri Unioniani a difendersi in un mondo disastrato ma in modo da evitare eccessivi e inutili spargimenti di sangue. Da secoli, grazie a questi scudi di protezione, gli Unioniani non conoscono più gli orrori della guerra. Gli Unioniani non aggrediscono e non possono essere aggrediti.
Nel corso del tempo le biobarriere erano state significativamente migliorate per proteggere i Centri anche dai veleni dell'atmosfera ed erano anche capaci di mantenere un ambiente climatico interno umanamente sopportabile.
Quasibio – - Si riferisce a materiali con caratteristiche organiche e altre qualità che vengono sintetizzate nei laboratori Unioniani.
Unioniano - - Abitante e nativo dei Centri.
Esterno – Abitante e nativo degli insediamenti al di fuori dei Centri.
Dopo secoli di lotte, divisioni e raccapriccianti orrori, i sopravvissuti dei gruppi etnici originali che una volta avevano popolato il pianeta si erano raggruppati di nuovo.
Gli Esterni sono i cittadini di un mondo post-apocalittico devastato da cambiamenti climatici, distruzione ambientale e secoli di guerra. Sopravvivono senza scopo ai margini dell'umanità.
Essi sono divisi in clan e organizzati in strutture sociali gerarchiche e primitive in uno stato di guerra continua tra loro, nella più grande tradizione dell'umanità. Nei periodi di tregua si uniscono per attaccare invano i Centri dell'Unione.
Obsoleti - Gente vissuta durante il periodo che va dalla Prima Guerra Mondiale fino alla creazione dei primi Centri, verso la metà del terzo millennio.
Indie-Coop - Luogo di sviluppo tecnologico in cui gli Unioniani realizzano le loro idee.
Le indie-coop sono laboratori di innovazione dove Unioniani con interessi comuni trascorrono il loro tempo e si dedicano allo sviluppo di molteplici progetti.
Esse sono focolai di idee, centri tecnologici… in breve le indie-coop sono dove tutto accade.
Dotate di eccellenti attrezzature all'avanguardia esse sono i veri e propri laboratori di tutta l'Unione e le loro numerose strutture sono a libera disposizione dei propri collaboratori.
Tifiti - Il tifiti è una metodologia raffinata di scambio usata in tutti i Centri dell'Unione; si tratta di una forma evoluta di baratto.
Il tifiti è altruismo intelligente, utile all'individuo quotidianamente, ai Centri occasionalmente e in generale a totale vantaggio di tutto il corpo UPS.
Ha le sue origini in un antico concetto di biologia evolutiva detto anche altruismo reciproco
Il nome deriva da Tit-For-Tat
(Io ti do tu mi dai
).
Personal V-Com - Chiamato anche PV o semplicemente Personal, è un piccolo pacchetto bioelettronico utilizzato anzitutto come normale dispositivo di comunicazione.
I PV ricevono ed elaborano dati di tutti i tipi e comunicano con il cervello degli Unioniani attraverso i rëcettori.
Molte persone hanno questi minuscoli dispositivi innestati nei propri corpi, ma alcuni preferiscono quelli esterni tradizionali. Essi possono essere attivati o disattivati da chi li possiede.
Rūchel - Elemento luminoso che permette la visualizzazione di virtualità reali.
Sono costituiti da una forma di radiazione che viene assorbita dai sensori visivi artificiali e trasmessa al cervello producendo in questo modo l'esperienza reale
di una visione creata artificialmente.
Rëcettori - - Organi di senso artificiali.
Non c'è Unioniano che non li possiede. I rëcettori sono piccoli impianti elettrici collocati in varie parti del corpo umano. Ricevono dati da vari programmi e sistemi e imitano alla perfezione il lavoro delle cellule sensoriali.
Comunicano direttamente al cervello visioni, odori, suoni, gusti, spazio, tempo, freddo, caldo e tante altre sensazioni interne ed esterne. I rëcettori simulano o travestono la realtà e permettono all'esperienza virtuale di diventare indistinguibile dalla realtà
.
Sensorium - Un oscillatore neurale che emette radiazioni straordinarie capaci di interagire con le sinapsi umane.
Può essere programmato a quattro livelli di frequenza. Ogni frequenza colpisce il cervello in modo diverso. È ampiamente utilizzato come potenziatore della realtà, per il richiamo della memoria e consente un'immersione totale in un'esperienza simulata.
Cubo – - Una sofisticata macchina a grandezza naturale solitamente di forma cubica e spesso vuota dentro.
Grazie ai rëcettori e alle radiazioni da sensorium, l'occupante è in grado di percepire la virtualità reale, la realtà virtuale e le simulazioni ed è anche in grado di ricevere o inviare dati di tutti i tipi.
Dimensioni e geometrie di questi piccoli ambienti multiuso sono tuttavia molteplici e le intere strutture possono anche comprendere telai meccanici e ingegneristici e vari tipi di coperture. Di forma cubica o no, grandi o piccoli, i cubi eseguono programmi che riproducono il mondo in forma virtuale.
Realtà Virtuale - Immersione parziale in un ambiente artificiale prodotto da dispositivi elettronici e percepito attraverso dispositivi esterni.
Virtualità Reale – Immersione totale in un ambiente artificiale percepito attraverso lo stimolo diretto del cervello tramite, per esempio, radiazioni particolari prodotte da un oscillatore neurale tipo il sensorium.
Ciò si traduce in un'esperienza totalmente indistinguibile da quella derivata da un ambiente fisico reale in contrasto con la realtà virtuale.
Nota alla Seconda Edizione
Cambiamento di Stato Prima Fase è stato pubblicato per la prima volta nel 2016. Questa seconda edizione, insieme alla correzione di piccoli errori e refusi e lievi modifiche editoriali, inizia ora con Guerriera Per Caso, un racconto pubblicato nel 2014 e precedentemente allegato alla prima edizione del romanzo. Guerriera Per Caso è un brano di narrativa climatica che si svolge in un futuro prossimo quando una serie di eventi hanno portato l'umanità al collasso sociale e rappresenta l'antefatto di Cambiamento di Stato. Lara, la guerriera per caso, fa parte di un nuovo gruppo di esseri umani geneticamente modificati che saranno i fondatori dell’Unione per il Progresso della Specie (UPS
), la nuova organizzazione sociale che nel corso dei secoli riuscirà a preservare il nucleo della conoscenza umana con l'obiettivo di costruire una società ipertecnologica mai vista prima.
Cambiamento di Stato è ambientato in un futuro più lontano quando l'UPS è al suo apice e diventa uno dei punti cardine della storia. Ma il tema centrale del libro è la tecnologia stessa, basata (come sempre nei miei scritti) sul concetto di virtualità reale
che offre la totale sensazione realistica della realtà in una dimensione virtuale e permette alle persone di andare oltre i limiti dello spazio fisico.
Le future tecnologie di Cambiamento di Stato si basano su un massiccio sviluppo della biotecnologia che ha portato alla costruzione di materiali quasibio
, impianti neurali e altri interventi di bio-potenziamento che sono riassunti nella sezione Breve Glossario e Neologismi, originariamente allegata nella prima edizione ma ora collocata all'inizio del libro. Tutti questi nuovi materiali, dispositivi, strumenti, sistemi e metodi aiutano l'UPS a costruire una società avanzata libera da conflitti e divisioni, una sorta di utopia. Naturalmente, dato l'enorme sviluppo della scienza applicata e il potere notevolmente aumentato dei suoi prodotti, la possibilità del suo utilizzo per fini dannosi è sempre presente e il lato oscuro del black mirror distopico emerge verso la fine del libro presagendo l'ambientazione del successivo romanzo: La Legge di Senrequan
.
Cambiamento di Stato Prima Fase non è quindi solo un'esplorazione di possibili sviluppi tecnologici futuri ma indaga anche come una società altamente tecnologica potrebbe influenzare il comportamento umano. In che modo la gente del futuro interagirà con esseri senzienti artificiali e fino a che punto le persone riusciranno a vivere in parte nel mondo fisico e in parte in un ambiente virtuale reale? Come supplemento al libro, sono ora inclusi anche tre brevi saggi, pubblicati alcuni anni fa solo in inglese, che esaminano questi temi di fondo.
Un altro miglioramento in questa seconda edizione di Cambiamento di Stato riguarda la manipolazione temporale della trama cronologica ottenuta attraverso tecniche di flashback e flashforward, ovvero procedimenti narrativi che interrompono lo sviluppo cronologico della storia per inserirvi un episodio del passato o del futuro. Ad esempio, all'interno della narrazione stessa le memorie rievocate con strumenti tecnologici sono tutti presentati sottoforma di flashback e sono sempre scritti nel presente indicativo. Tre capitoli del libro nominati nella prima edizione Intermezzo
sono esempi di flashforward e quindi in questa seconda edizione sono stati rinominati come tali. Inoltre, ognuno di essi è anche numerato 3, 2 e 1 per indicare la loro sequenza temporale invertita.
Nel complesso, con tutte queste significative alterazioni del flusso temporale dentro una possibile futuristica società tecnologica fatta di realtà miste (che di per sé hanno il potenziale di cambiare e migliorare gli esseri umani) vi offro un affascinante viaggio nel tempo. E, data la sua relatività, i lettori che si lasceranno trasportare in questo futuro eccitante e strano, se si lasceranno coinvolgere, lo vivranno anche.
Lavirrealista
Prologo -
Guerriera Per Caso
Piangeva e urlava dentro di sé e avrebbe voluto morire lei stessa. Lei aveva voluto solo studiarla la vita, ruggì già trasformata in bestia, non distruggerla!
Guerriera Per Caso, Lavirrealista, Virrealismo Publishing 2014.
PIANETA TERRA, 31 MARZO 2014
Un gruppo di scienziati, per conto delle Nazioni Unite, pubblica un rapporto sconcertante e dichiara che il mondo non è preparato al clima che cambia. Migliaia di studi scientifici confermano che il riscaldamento globale avrà un impatto duro, diffuso e irreversibile
, una minaccia per l'umanità. Molti rimangono scettici, altri accettano l'idea ma solo a parole e presto tutti dimenticano e continuano a comportarsi come se niente fosse.
Qualche generazione più tardi gli scienziati si armano ma il modello militare è nuovo. Loro non combattono in difesa dei propri beni, delle proprie famiglie, degli ideali, delle religioni. Loro combattono per difendere la vita! E hanno anche un nuovo tipo di arma, quella che era stata la prima, e le sue munizioni, quelle accumulate nel tempo.
PIANETA TERRA, EMISFERO ORIENTALE, PRIMA METÀ DEL TERZO MILLENNIO D.C.
A bordo di una nave, mare sudorientale
Lara era seduta sul letto della cabina. Sembrava quasi di pietra, un’entità fisica senza il morbido velo dell’emozione. Girava e rigirava tra le mani la sottile scatola piatta. Era fatta di un materiale polimerico lucido, liscio, nero e di vecchia fabbricazione ma, se era vero quello che Sen Lao aveva detto esserne il contenuto allora quel piccolo strano oggetto racchiudeva il suo passato e il suo futuro.
Gli anni erano scivolati via da quando aveva lasciato i grandi alberi, lassù sulle colline. Le pareva di sentire ancora tra i capelli e sulla pelle l’odore intenso della terra umida, dei funghi e delle orchidee selvagge. Ricordava le atmosfere giocose di quei giorni infiniti quando insieme al padre e alla madre esploravano, si rincorrevano, si tuffavano nelle acque blu e nuotavano sotto le cascate, e alla fine buttati per terra guardavano il cielo e si facevano domande oppure passavano ore e ore intenti a osservare il brulichio della vita sparso tra l’erba; il piccolo e affascinante mondo degli insetti. Ricordava l’erbario, la serra e il suo piccolo nascondiglio. Lo aveva costruito lei stessa in un angolo del laboratorio, che era la stanza più grande della casa. Da lì dentro osservava con attenzione i suoi, mentre crescevano le strutture sociali dei microbi e classificavano le colture batteriche, proprio come facevano con i pochi uccelli del lago quando si erano stancati di guardare le formiche. Metodica, diligente prendeva nota di tutto ciò che essi facevano. Furtiva sgattaiolava nel laboratorio, pigliava quanto le serviva, tornava dentro il suo piccolo regno e li imitava.
Poi un giorno all’alba, la madre l’aveva svegliata dolcemente e, insieme al padre, scesero giù al fiume. Le dissero che da quel momento cominciava la sua grande avventura. Lei salì sulla barca. Quella fu l’ultima volta che vide il sorriso dei suoi. Appariva e spariva, curioso, tra i movimenti ritmici delle braccia intente a disegnare amorose quell’ultimo saluto nella grande lavagna invisibile dell’aria.
Come in un puzzle le immagini di quel lungo viaggio prendevano forma una dopo l’altra; la foresta, le drammatiche sculture delle rocce, i terrazzi... I soli nascevano e la barca procedeva lenta, instancabile. Quelle forme si allontanavano, diventavano via via sagome sempre più scure, indistinguibili fino a sparire nella distanza. Da tempo ormai li aveva rimpiazzati il silenzio limaccioso del fiume che era diventato grande, monotono e sembrava non finire più. Ogni tanto il residuo di qualche albero morto spuntava sugli argini spogli e arrendeva i pochi rami rimasti a un sole implacabile. Questo fiume ci porterà al mare, aveva pensato lei per consolarsi. Poi finalmente la laguna. Che delusione! Anche quella era scura e non parlava. Il mondo aveva perso i suoni, le forme e i colori. Il forte odore dell’acqua putrida saliva lento insieme al velo sottile di una nebbia malsana. E questo deve essere il famoso odore salmastro, si era detta con disappunto. Con quel pensiero ci fu una pausa tra i ricordi.
Mentre le dita di Lara continuavano a cercare l'apertura di quella strana scatola, un sorriso breve apparve sul suo viso ancora teso. Quella era stata la prima volta che aveva visto il mare. Il mare! Ma quanto era diverso da come lo aveva sempre immaginato. Doveva essere blu, vigoroso, spumeggiante. Non una grande pozza triste, scura e maleodorante.
Man mano che si addentravano nella laguna c’erano sempre più barche e dalle sue prospettive la distesa d'acqua sembrava quasi solida, tanto era piena di cose. Su quelle acque morte galleggiava di tutto. L’uomo che remava ogni tanto le sorrideva. Lui era diverso dalle facce ombrose e sporche che si reggevano a galla solo grazie al signor Archimede, si ricordò di aver pensato mentre penzolando pigramente la gamba dal bordo legnoso guardava l’acqua e ripensava un po’ crucciata ai suoi giochi dentro il piccolo nascondiglio. Allora si rimetteva a scandagliare con sguardi tolleranti quel mondo alieno che faticava a stare a galla e lo faceva con la stessa curiosità con la quale aveva imparato a osservare tutto. Paziente, aspettava. Si diceva che prima o poi avrebbero dovuto raggiungerlo il mare vero, altrimenti perché i suoi l’avevano lasciata andare? Quella non poteva che essere la sua prima vera esplorazione. Avrebbe raccolto tanti campioni da portare a casa. Una lista infinita di vite prendeva posto nella piccola testa, dalle più semplici alle più complesse. I suoi sarebbero stati molto orgogliosi del suo bottino, pensava gongolante. La barca scivolava silenziosa su quel liquido denso e lei, stanca di guardare quel mondo triste, si era accoccolata sul fondo del barcone e continuava a immaginare pesci colorati guizzanti tra le onde giocose, lo scintillio del blu morbido che aveva sempre sognato, i coralli, le foreste sottomarine… Poi il buio. Quando si svegliò erano già arrivati al Centro. Subito tanti nuovi amici, nuovi giochi, nuova vita. Quella era la vera sorpresa. E il Centro era indubbiamente il luogo più bello che avesse mai potuto immaginare. Una roccia inabitabile trasformata in un’oasi lussureggiante capì dopo. Eppure, dalle sue alture verso est poteva comunque vederlo, il mare! Ogni tanto si affacciava dalle terrazze mozzafiato dell’ultimo livello dei laboratori, quelli incastonati nelle rocce della scarpata più ripida e ignorando le mangrovie putrefatte immergeva gli sguardi giù dentro le onde alla ricerca di coralli e pesci tropicali.
Ora era seduta sul letto della cabina di una nave e là fuori, finalmente, il mare! Ma Lara sembrava averlo dimenticato e l’unica cosa che sentiva erano i fiumi di parole dentro quella sottile scatola nera. Solo l’idea di ciò che essa conteneva aveva già riportato alla mente un pezzo di tempo. Sen Lao gliel'aveva data la mattina precedente, al termine dell’ultima assemblea. Lara guardava intensamente l'oggetto e d’un tratto un pensiero mandò in frantumi il rifugio del tempo perduto. Quegli istanti della sua infanzia, fuoriusciti dalle memorie come roccia fusa, e i terribili eventi delle ultime ventiquattro ore avevano qualcosa in comune fra di loro: un addio e una barca.
È l’alba del giorno prima. Al Centro suona l’allarme. Lara come tutti segue le istruzioni e si avvia verso la sala a volta, spesso usata per le assemblee per via degli angoli smussati che amplificavano le parole in modo naturale. Un caos ordinato di menti si muove tra gli alloggi. Studenti, ricercatori, tecnici, capi ricerca, capigruppo; un intero esercito va incontro alle luci dell’alba e scende giù al secondo livello del bastione orientale. La sala è fresca, ha ancora il sapore della notte. Sul piccolo podio laterale li aspetta Sen Lao, il fondatore del Centro.
Colleghi, carissimi...
echeggiò nel silenzio la sua profonda emozione. Fino a ieri questa sala ha ospitato cori di pensieri e idee. Oggi la sua volta aumenterà solo il volume della mia voce. Vorrei poter ascoltare obiezioni e suggerimenti, ma non abbiamo tempo. Quello che speravamo non fosse mai accaduto è successo la scorsa notte. I quattro Fari sono stati distrutti e come ben sapete ora non possiamo più difendere l’altopiano e noi con esso.
La notizia gettò un grande scompiglio nell'assemblea. Il Centro doveva essere inespugnabile, una vera fortezza di tecnologia. Protetto dall’altezza e dalle simulazioni avrebbe dovuto garantire la loro sicurezza. Ma come Sen Lao continuò a spiegare l’intera struttura aveva perso lo scudo di invisibilità.
La platea smise di parlare non appena Sen Lao prese di nuovo la parola. Ora aveva un tono di voce diverso. Era aspro e duro. Qualcuno di noi oppure una spia infiltrata o non lo so
, disse. In ogni caso una mente insana, un insetto, un’anima marcia... non saprei come altro chiamarlo. Qualcuno ha trasmesso le coordinate dei quattro Fari Mayak agli Esterni. Concorderete che è poco credibile che essi siano stati capaci di localizzare l’altopiano e i Fari, ma più di ogni altra cosa è impensabile che senza l’aiuto di un informatore ne abbiano capito lo scopo.
Un leggero mormorio fece eco alle sue parole.
Durante la notte avrete udito tutti le esplosioni giù a metà costa. Abbiamo subito mandato alcune navette da ricognizione per vedere se potevamo rimediare, e la notte senza luna ci ha favoriti. Purtroppo, i Fari sono stati completamente distrutti, e questo è tutto. Gli Esterni devono averli minati. Da alcune ore oramai l’altopiano e il Centro sono visibili.
I Fari Mayak, alimentati a energia solare, avevano prodotto per anni la simulazione di una densa nebbia che calava tutta intorno alla parte bassa dell’altopiano con il duplice scopo di nascondere l’intera altura e allo stesso tempo circondarne la base. In questa spessa coltre biancastra venivano proiettati mosaici di immagini sintetiche ottenute in laboratorio e capaci di stimolare tutti i cinque sensi. Chiunque si avvicinava a questa area, anche solo lontanamente, percepiva in tutta lo loro potenza le temute zone morte
che