Il segreto della felicità: Come liberare la vita dai pensieri negativi
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Anteprima del libro
Il segreto della felicità - Pasquale Romeo
Pasquale Romeo, Giuseppe Romeo
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ
Come liberare la vita dai pensieri negativi
A Perla Romeo e Renzo Caridi.
Prefazione
Questo libro nasce da alcune visioni, da alcune immaginazioni al di fuori dei confini strettamente rigidi della tecnica scientifica, delle griglie di classificazione e dei disturbi psichiatrici propriamente detti.
È un libro che abbiamo voluto immaginare e poi realizzare, discutendone con amici spesso quotidianamente per mesi, pensando che potesse essere utile oggi per il numero elevato di soggetti infelici chiedersi come si possa vivere senza esser contaminati dalle proprie disfunzioni. Spesso siamo noi stessi a renderci la vita infernale senza neanche accorgercene creando presupposti che mirano a sabotare la nostra strada per la felicità e la realizzazione. Come facciamo, allora, a prendere coscienza della responsabilità che ricade su ognuno di noi senza, invece, inveire contro la vita e prendersela con gli altri? Se inneschiamo un circuito e imbocchiamo strade senza uscita, o ci fanno sprofondare in sabbie mobili, come possiamo imputare agli altri il risultato delle nostre scelte?
Tutto ovviamente dipende dalla nostra capacità di vedere il mondo, di tornare indietro finché è possibile. È la facoltà di deviare direzione, cambiare ruolo, uscire dalla parte precostituita, sospendere sé e gli altri che definisce l’essere umano. La vera avventura, che spesso temiamo di intraprendere impedendoci di uscire dalla nostra situazione di comfort, è proprio decidersi a uscire fuori dalle parti precostituite. Viva la nostra attitudine teatrale! Oggi non siamo più in grado di abbandonare quella maschera che ci siamo appioppati, piccola o grande che sia, dando troppa importanza al nostro destino che esiste perché siamo noi stessi a cercarcelo.
Introduzione
Le persone che cambiano il mondo sono i folli che credono di poterlo fare.
Ci siamo mai chiesti il perché determinate persone con specifiche caratteristiche hanno successo? Certo che sì. È capitato a chiunque domandarsi come ha fatto Tizio ad avere così successo e come ha fatto Caio a fallire. Ciò che differenzia un uomo da un altro sono le proprie capacità celebrali che non risultano essere innate ma si costruiscono durante il corso della vita. Dunque, è essenziale capire innanzitutto come funziona il cervello umano.
La mente può essere paragonata metaforicamente a una spugna, tutti gli eventi della vita vengono assorbiti al suo interno provocando ciò che siamo oggi. Ci basta pensare a come un evento positivo ricade sulla nostra vita spronandoci a dare il massimo e, al contrario, come un evento negativo ci abbatte tanto da causare problemi di natura psicologica. La realtà, quindi, è influenzata in maniera involontaria dalla nostra esperienza, non è un qualcosa di puro e univoco, piuttosto si pone come un dato esterno che viene interpretato in base alla mente del singolo, che costituisce un filtro tra il mondo esterno e il nostro Io. Parliamo quindi di un tasso di contaminazione dettato dal nostro cervello che è impossibile azzerare, ma si può limitare: più sarà alto il tasso di contaminazione più l’individuo avrà una distorsione della realtà causata da problemi di natura psicologica e viceversa.
Distinguiamo ora due tipi di sostanze che produce il nostro cervello mutandoli dalla medicina: il placebo, ossia la sostanza che produce un qualcosa di positivo sul nostro Io senza alcun trattamento farmacologico; il nocebo, al contrario, la sostanza che suscita un qualcosa di negativo su noi stessi senza un trattamento farmacologico. Placebi e nocebi sono sempre esistiti in natura e, ovviamente, sono soggettivi a seconda dell’individuo e influenzano il nostro Io in maniera differente a seconda del tasso di contaminazione della nostra mente e in base a reminiscenze passate.
A tutti noi è successo di rivivere un evento nella nostra testa che ha creato sofferenza o gioia ma, paradossalmente, quest’evento è stato distorto dalla nostra mente caricandolo di un significato falsato dovuto al nostro personale filtro sulla realtà. Un esempio chiarirà il concetto: un sorriso della persona di cui siamo infatuati può essere interpretato come un segnale di interesse reciproco quando in realtà, dall’altra parte, non vi è neanche un pensiero su di esso. Un altro esempio è dato da un dipendente di un’azienda il cui operato è stato valutato con un giudizio negativo, vivrà la relazione con il suo capo con ansia e preoccupazione continua, non esprimendo al meglio se stesso e credendo che ogni cosa detta dal capo sia influenzata da quel singolo evento, nonostante il capo si sia già dimenticato, non reputando tale azione fondamentale.
Torniamo qui al discorso su placebi e nocebi che sono le sostanze create dal nostro cervello. Perché un giudizio sbagliato deve per forza corrispondere a un nocebo, o perché un sorriso deve rivelarsi un placebo? Tutto dipende dal grado di consapevolezza che abbiamo del nostro Io, il successo sta nel vedere le cose in maniera oggettiva, tentando di azzerare il tasso di contaminazione riflettendo su tutti i possibili scenari – il sorriso può essere dovuto dal fatto che sono una persona simpatica, il giudizio negativo può essere usato per farmi crescere a livello professionale.
In conclusione, per essere felici nella vita