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Cantieri creativi: pratiche di creatività e innovazione
Cantieri creativi: pratiche di creatività e innovazione
Cantieri creativi: pratiche di creatività e innovazione
E-book134 pagine1 ora

Cantieri creativi: pratiche di creatività e innovazione

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Info su questo ebook

In questo ebook troverete qualcosa di straordinariamente concreto: lo storytelling di numerose esperienze che hanno avuto come “fil rouge” la creatività. Non teorie, non astrazioni, ma racconti di vita quotidiana fatta di briefing con i clienti, azioni che nascono dopo sessioni di lavoro supportate da tecniche creative, gruppi che arrancano nel difficile percorso che porta a nuove idee, e così via.
Si presentano le domande che in azienda si fanno quando si inizia un percorso di innovazione; si raccontano i dubbi dai quali vengono prese le persone coinvolte; si presentano le tecniche creative utilizzate spiegando perché sono state associate ad una determinata fase del progetto.
E a tutte le domande si da una risposta, problematica e aperta, come sono tutti i percorsi innovativi.
In questo testo troverete la fatica che le autrici hanno messo nei vari progetti descritti, ma anche il grande entusiasmo, vero e palpabile, che provano quando i gruppi trovano strade innovative poco consuete.
Progetti e “cantieri creativi” che si sviluppano nelle organizzazioni, pubbliche e private, ma che sicuramente riusciranno ad avere ospitalità in numerosi ambiti sociali e privati.
LinguaItaliano
Data di uscita3 ott 2014
ISBN9788898473885
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    Anteprima del libro

    Cantieri creativi - Enrica Poltronieri

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    Enrica Poltronieri

    Silvia Motta

    Cantieri Creativi

    Pratiche di creatività e innovazione

    Collana UnConventional Training

    KKIEN Publishing International è un marchio di  KKIEN Enterprise srl

    info@kkienpublishing.it

    www.kkienpublishing.it

    Prima edizione digitale: 2014

    Illustrazione in copertina di Paolo Lazzaretto  –  lazpao@gmail.com

    ISBN 978-88-98473-885

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    Questo ebook è concesso in licenza solo per il vostro uso personale. Questo ebook non è trasferibile, non può essere rivenduto, scambiato o ceduto ad altre persone, o copiato in quanto è una violazione delle leggi sul copyright. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistarne una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se state leggendo questo libro e non lo avete acquistato direttamente, o non è stato acquistato solo per il vostro uso personale, si prega di ritornare la copia a KKIEN Publishing International (kkien.publ.int@kkien.net) e acquistare la propria copia. Grazie per rispettare il duro lavoro delle autrici.

    Introduzione

    Questo non è un manuale di tecniche creative. Non è neanche una teorizzazione sulla creatività e l’innovazione.

    E’ il racconto delle nostre esperienze nell’ambito di questi temi, con riferimento a realtà aziendali e pubbliche di diverse dimensioni, con gruppi progetto per l’innovazione, con partecipanti a corsi di formazione, con gruppi creativi nella ricerca di marketing.

    Ci ha spinto il desiderio di mettere nero su bianco quanto abbiamo appreso in tanti anni di pratica sul campo e di trasmettere acquisizioni che abbiamo affinato nel tempo con i più vari interlocutori.

    Proponiamo riflessioni che nascono da considerazioni, interrogativi e dubbi che ci hanno accompagnato nei vari momenti del nostro lavoro: dal briefing con il cliente alla gestione di progetti complessi, dove il metodo, le tecniche e la qualità delle relazioni tra le persone coinvolte sono gli ingredienti indispensabili per la riuscita.

    Ogni volta che qualcuno ci ha fatto una domanda o abbiamo visto un gruppo arrancare o al contrario percorrere con facilità una sessione creativa, è stata per noi l’occasione per ragionare, approfondire, provare altre soluzioni, capire lo stile e il ritmo con cui lavorare.

    Dobbiamo molto a Hubert Jaoui che è stato il nostro maestro.

    Le finalità di questo testo?

    Offrire spunti per il pensiero progettuale e per lo sviluppo della creatività e dell’innovazione in ambito professionale, e non solo.

    Suggerire accorgimenti a chi voglia mettere in gioco e stimolare la propria creatività e quella delle persone con cui lavora.

    Dare strumenti a chi si propone di essere protagonista di innovazione e si interroga sul come riuscirci con successo.

    Siamo convinte che la creatività sia uno strumento potente per generare cambiamento sul lavoro e nella vita personale e che l’innovazione possa essere realizzata anche nel quotidiano.

    Le esperienze che raccontiamo riguardano il mondo delle organizzazioni, ma contiamo che questi strumenti si sviluppino di più in tutti gli ambiti sociali.

    Last but non least, ci auguriamo che questo testo sia occasione di confronto con chi ha questi stessi interessi: li incontriamo con piacere da vicino, ma anche così, a distanza.

    poltronieri@ideaconsulenza.it                  silmot@iol.it

    Capitolo1

    ESSERE STIMOLATRICI/STIMOLATORI DI CREATIVITA’

    1.1 Una nuova figura professionale?

    Sì e no.

    E’ troppo pretenzioso dire che è una figura totalmente nuova; sarebbe riduttivo ricondurla solo ad altre figure che si occupano di guidare e gestire dei gruppi (formatori, facilitatori ).

    La stimolatrice/lo stimolatore di creatività è come l’agricoltore: ha a disposizione un terreno e sa che sarà un terreno fertile se opportunamente sollecitato e assecondato. Il suo compito è creare condizioni favorevoli a un buon raccolto: preparare il terreno, seminare, proteggere i germogli, far pulizia e saper aspettare. Può anche essere paragonato al geologo che conosce gli strati e i preziosi sedimenti della mente. Per questo sa aiutare le persone ad attivare quell’attitudine creativa che molto spesso è un giacimento nascosto.

    Un importante assunto ispira e fa da sfondo a questa figura:

    tutte le persone dispongono di un potenziale creativo che, nella maggior parte dei casi, viene utilizzato in minima parte. Lo stimolatore di creatività aiuta a portarlo alla luce.

    La psicologia e le neuroscienze ci dicono oggi che tutte le persone possono produrre un’ idea creativa (cioè nuova, utile, applicabile in un contesto di riferimento), nonostante i livelli di creatività individuali possano essere qualitativamente e quantitativamente diversi.

    Che cosa avviene nel nostro cervello al fiorire di un’idea nuova lo illustra sinteticamente Alberto Oliverio, docente di psicobiologia: "Quando si individua una soluzione si verifica una rapida attivazione dei circuiti fronto-parieto-temporali dell’emisfero destro, sede di processi analogici: questa attivazione precede di circa mezzo secondo la consapevolezza di aver individuato la risposta giusta.

    L’attivazione dell’area temporale destra è a sua volta preceduta da un cambiamento dell’attività del lobo frontale, l’area implicata nel controllo di numerose funzioni cognitive e nell’attenzione selettiva e nel blocco di quei pensieri irrilevanti che interferiscono con la soluzione di un problema. Il manifestarsi di un’idea o di una soluzione creativa dipende dal fatto che la corteccia frontale «spenga» l’attività di altre aree corticali e focalizzi l’attenzione a livello dell’area parieto-temporale dell’emisfero destro in cui si verificano, spesso a livello inconscio, analogie e associazioni creative."

    Chi compie un atto creativo, individua e assembla in modo originale dati e informazioni in suo possesso, selezionandoli tra molti, attraverso un’intuizione propria. Si avvale per questo di precise capacità, quali modificare punto di vista e prospettiva, gusto per la complessità, amore per le sfide, tenacia, fiducia nelle proprie risorse.

    Che l’attivazione di processi analogici preceda la consapevolezza e che analogie e libere associazioni si verifichino spesso a carattere inconscio spiega lo stupore, la sorpresa che alcune idee producono nel momento in cui emergono, apparentemente all’improvviso. E spiega anche come idee fruttuose possano presentarsi in modo spontaneo quando lasciamo più libero il nostro pensiero di zigzagare intorno ad una soluzione cercata, senza aspirare all’idea perfetta. In alcuni ambienti, per scherzare intorno a questo fenomeno, circola la battuta che la creatività sarebbe favorita da 3 B: bath, bed, bus!

    1.2 Allenatori autorevoli, non giocatori, non giudici di gara

    Chi conduce dei gruppi con metodologie creative sceglie un ruolo da cui tenere saldamente la regia di quanto avviene, dal punto di vista del clima relazionale e dell’obiettivo concordato con la committenza. Non fa parte del gioco e non si confonde con i giocatori e quindi resiste al desiderio di aggiungere le sue idee, consapevole che in questo caso condizionerebbe il gruppo. Unica eccezione è la possibilità di intromettersi lanciando, a titolo di esempio, qualche idea un po’ estrema per far sentire gli altri autorizzati ad osare e per passare il messaggio che non si cercano solo idee già nell’aria o rigorosamente logiche. E’ di fatto un allenatore, anche in senso etimologico, dà lena, ritmo , spinge avanti il lavoro e via via lo consolida. E’ sopra le parti, quindi non fa il giudice di gara e in nessun momento fa trasparire le sue scelte o preferenze tra le idee prodotte, pur orientando il gruppo verso l’obiettivo.

    E’ importante che i partecipanti ad una sessione sentano di potersi fidare di questa persona e che lo stabilirsi di una relazione di fiducia avvenga velocemente, perché si sentiranno messi alla prova su una loro risorsa, la creatività, in cui pochi confidano. Alcuni arrivano all’incontro con una sorta di timore, con un’ansia sulle proprie capacità di risposta a degli stimoli creativi. Io non sono una persona creativa, io mi occupo di numeri, io ho la testa a quadretti affermano molti a propria difesa ancora prima di iniziare. Scoprono spesso che non è per nulla vero. Sono solo persone estremamente autocritiche che

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