Il vicolo cieco: Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare

Di Seth Godin

Un lavoro, un progetto, una relazione: tutto, all'inizio, costituisce un'esperienza eccitante. Poi subentrano i primi ostacoli e, infine, arriva la fase più difficile. Quella in cui non vi divertite più e dovete solo stringere i denti. A quel punto vi domandate se ne vale davvero la pena. Forse siete entrati nel "fossato": una crisi temporanea che potete superare con uno sforzo in più. Oppure si tratta di un vicolo cieco, una situazione che non potrà mai migliorare, neppure con il massimo impegno.

Secondo Seth Godin, ciò che caratterizza i migliori è la capacità di reagire nel modo giusto: cioè mollare subito, senza sensi di colpa, i vicoli ciechi e impegnare le proprie risorse per conquistare l'altra sponda del fossato. I vincenti sanno che i fossati più larghi e difficili riservano il premio migliore e che diventando leader di una nicchia conseguiranno profitti, gloria e sicurezza per il futuro.

Questo piccolo libro vi aiuta a capire se vi trovate in un fossato e vi incoraggia a superarlo perché vi ripagherà delle vostre fatiche. Se invece siete in un vicolo cieco, vi aiuta a trovare il coraggio di mollare, perché possiate essere vincenti in un'altra iniziativa.

• Lingua: Italiano
• Editore: MGMT Edizioni
• Data di uscita: 24 set 2018
• ISBN: 9788885783522

Anteprima del libro

PARTE 1

Pochi sanno che essere i migliori del mondo è terribilmente importante

Ho voglia di mollare tutto.

Sì, mi accade quasi ogni giorno. Non che ci pensi tutto il tempo, questo no, ma sapete com’è, va a momenti.

Sono sicuro che capiti anche a voi. Se siete il genere di persona determinata e ambiziosa che si trova a leggere un libro come questo, probabilmente siete abituati a incontrare degli ostacoli. Ostacoli di natura professionale, ostacoli personali, persino ostacoli nella cura della forma fisica o nei giochi da tavolo.

Di fronte alle difficoltà siamo quasi sempre decisi a perseverare. E quando ci capita di cadere nello sconforto, ci lasciamo guidare dalle massime di grandi mentori, come per esempio Vince Lombardi, l’allenatore di football americano che era solito dire: «Chi molla non vince mai, chi vince non molla mai». Balle. I vincenti sanno quando è il caso di dire basta e sanno farlo al momento giusto.

Tutti, prima o poi, mollano, desistono, si tirano indietro, ma spesso lo fanno nel modo sbagliato. Esistono professioni e mercati che prosperano grazie al fatto che molti lasciano – la società stessa si basa sul presupposto che finiremo con il farlo. Ma vi dirò di più: le aziende e le organizzazioni ci contano.

Bene, chiarito questo, se impariamo a riconoscere i sistemi messi in atto per indurci a mollare, saremo in condizioni migliori per poterli sconfiggere. E se conosciamo la tipica situazione in cui la maggior parte di noi decide di ritirarsi (io la chiamo «il fossato»), abbiamo uno strumento in più per superarla e uscirne vincenti.

L’esigua minoranza di persone che riesce a compiere il passo in più rispetto a tutti gli altri si garantisce vantaggi straordinari.

Enormi benefici vanno anche all’«esigua maggioranza» che ha il coraggio di mollare presto e di rifocalizzare le energie su un’iniziativa nuova o diversa.

In entrambi i casi, bisogna essere i migliori del mondo: bisogna percorrere il tratto di strada più difficile e uscirne all’estremità opposta.

Molla le cose sbagliate.

Persevera nelle cose giuste.

Abbi il coraggio di fare l’una o l’altra cosa.

I MIGLIORI DEL MONDO

Hannah Smith è una donna molto fortunata. Ricopre quello che negli Stati Uniti è uno degli incarichi di maggior prestigio per un laureato in giurisprudenza: è assistente legale presso la Corte Suprema.

Nel 2006 le facoltà americane di giurisprudenza hanno sfornato 42.000 laureati, solo 37 dei quali hanno ottenuto il suo stesso incarico.

Una volta completato l’anno presso la Corte Suprema, questa manciata di neolaureati avrà il posto assicurato a vita. Per assumerli, i maggiori studi legali offrono senza battere ciglio un incentivo di entrata di 200.000 dollari o più. Questi giovani sono destinati a fare carriera: prima diventano soci dello studio, poi giudici e quindi senatori.

Bene, a questo punto si impongono due osservazioni. La prima è che Hannah Smith non è fortunata, ma è intelligente, determinata e grande lavoratrice.

E la seconda? La seconda è che chiunque fra i 42.000 neolaureati in legge del suo anno avrebbe potuto ottenere quel posto, ma non lo ha fatto. Non perché non fosse abbastanza intelligente o provenisse da una famiglia in qualche modo svantaggiata. No, il motivo per cui tutti questi giovani non ce l’hanno fatta è perché, a un certo punto, hanno mollato. Non hanno abbandonato gli studi e rinunciato al diploma o alla laurea, ma hanno rinunciato a essere i migliori del mondo perché hanno ritenuto che il costo fosse eccessivo.

Questo è un libro molto breve su un argomento molto importante: dire basta. Che mi crediate o no, spesso è una grande strategia, un modo intelligente di gestire la vita e la carriera, e tuttavia, a volte, si rivela la scelta sbagliata. Per distinguere questi due diversi casi, esiste un metodo molto semplice. Oltre a essere intelligente, determinata e grande lavoratrice, Hannah Smith è anche una che sa perfettamente quando bisogna mollare. Per arrivare dov’è oggi, ha mollato una serie infinita di altre cose. Non possiamo cercare di far tutto, a maggior ragione se vogliamo essere i migliori del mondo.

Prima di affrontare l’argomento centrale, dobbiamo capire perché è tanto importante eccellere.

IL VALORE SORPRENDENTE DI ESSERE I MIGLIORI DEL MONDO

La nostra cultura celebra le superstar. Premia il prodotto, la canzone, l’organizzazione e il lavoratore che si colloca al vertice delle classifiche. I premi sono proporzionali al grado di successo: in generale, il primo prende dieci volte tanto rispetto a chi si colloca al decimo posto e cento volte tanto rispetto a quello che sta al centesimo.

Secondo l’International Ice Cream Association, i dieci gusti di gelato più richiesti sono i seguenti:

•vaniglia