Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La casa che odorava di erba recisa
La casa che odorava di erba recisa
La casa che odorava di erba recisa
E-book76 pagine55 minuti

La casa che odorava di erba recisa

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L’autore descrive il ricordo della casa rurale del nonno paterno, quando nell’ambiente contadino si viveva tutti insieme lo scandire degli anni belli attraverso rituali importanti: la notte della spannocchiatura, la festa della vendemmia, il presepe, la festa del maiale, la tv vista tutti insieme, il gioco a nascondino, la costruzione degli aquiloni, seguita dal loro volo e dalle mille corse, il forno e i suoi profumi.
Ancora, la vista del Monte Somma, rimasta inalterata, dal terrazzo e dalle stanze della loggia, i rumori degli zoccoli dei cavalli al rientro la sera, il loro nitrire che sapeva di sbadigli di stanchezza dopo una giornata di lavoro e il ragliare del ciuccio che, inquieto per la fame e la stanchezza, aspettava, impaziente, di essere governato per la notte dai più grandicelli… e lui, “o barone”, che seduto sulle scale, all’ombra del fico, osservava, scrutava, controllava… sereno e compiaciuto!
Infine, il gallo nero, dalla cresta rossa e dal becco color avorio, che cantava per la sveglia, impettito, con tanta foga e impegno, dalla scala del mezzanino come se fosse stata quella del San Carlo, da riuscire a ogni alba ad arrivare, con i suoi acuti, ben oltre le orecchie di chi doveva. Era più preciso di un orologio svizzero, ma per i ragazzi ed i bambini, della casa, cantava sempre troppo presto e perciò maledetto, almeno nelle loro intenzioni!

Sebastiano Parrella è nato e vive in un comune ai piedi del Monte Somma/Vesuvio. Diplomatosi perito comm.le e mercantile a pieni voti nel 1978, è stato poi assunto in banca, poco più che ventenne, nel 1980. Laureatosi in discipline giuridiche – economiche presso la Federico II di Napoli nel 1987, ivi ha frequentato, anche, la scuola di specializzazione in diritto commerciale. Ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento alle discipline giuridiche economiche nel 1995 ed ha insegnato in corsi PON post/diploma e PON post/qualifica dal 1999 al 2001. Dimessosi nell’estate del 1999 dalla banca, da allora lavora come consulente finanziario, e dal 2014 per conto di una mandante estera. Sposato nel 1983, ha due figli che lavorano nel settore aerospaziale.
Ha pubblicato:
1) con R. Vaia, patrocinato dalla Prov. di NAPOLI: Agro Nolano/Terra – Genti – Vincende, Ediz. LER 2004;
2) La linfa della Risalita - Ediz. Albatros Nuove Voci – Marzo 2021.
LinguaItaliano
Data di uscita31 ott 2021
ISBN9788830653054
La casa che odorava di erba recisa

Leggi altro di Sebastiano Parrella

Correlato a La casa che odorava di erba recisa

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su La casa che odorava di erba recisa

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La casa che odorava di erba recisa - Sebastiano Parrella

    LQpiattoParrella.jpg

    Sebastiano Parrella

    La casa che odorava di erba recisa

    © 2021 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-4577-6

    I edizione settembre 2021

    Finito di stampare nel mese di settembre 2021

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    La casa che odorava di erba recisa

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A mia madre,

    a mia sorella,

    …vite intrecciate

    come il tronco ultrasecolare

    dell’ulivo garganico…

    A chi

    va via

    ancora con

    l’odore della fatica

    addosso!!

    A chi

    vecchio e stanco

    se ne va

    con i calli nelle mani,

    ed ancora con gli stenti

    della fatica in volto!!

    A chi col sudore della fatica

    conquista le sue fortune,

    a dispetto dei parassiti

    che con raggiri ed inganni,

    godono di ignobili privilegi!!

    A chi i ricordi

    animano il presente,

    a chi i ricordi

    animano la scena della vita,

    a chi i ricordi

    fanno da sfondo

    alla scena di un futuro

    che si colora dei mille colori dell’arcobaleno,

    con il susseguirsi imprevedibile

    delle stagioni della vita!

    La casa che odorava di erba recisa

    È vivo in me il ricordo di quell’odore… anzi, profumo, di erba recisa!!

    L’erba

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1