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Rodolfo Valentino: Quaderni di Visioni Corte Film Festival
Rodolfo Valentino: Quaderni di Visioni Corte Film Festival
Rodolfo Valentino: Quaderni di Visioni Corte Film Festival
E-book218 pagine2 ore

Rodolfo Valentino: Quaderni di Visioni Corte Film Festival

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Info su questo ebook

Una biografia di Rodolfo Valentino, opera di Fernández Cué, un suo grande amico giornalista che aveva incominciato a scriverla quando Rodolfo Valentino era ancora in vita, sulla base di ciò che egli gli raccontava e dei documenti che gli metteva a disposizione per comprovare i fatti. Dopo la morte di Valentino sopraggiunta il 23 agosto 1926, Fernández Cué aggiunse al suo vissuto personale le testimonianze verbali di Alberto Guglielmi Valentino, fratello di Rodolfo, e di Manuel Reachi e Douglas Gerrard, due intimi amici di Rodolfo Valentino, e pubblicò la biografia nella rivista cinematografica Cine Mundial, in spagnolo, in dieci puntate, da maggio 1927 a febbraio 1928, con la clausola speciale che non accordava i diritti d’autore alla rivista Cine Mundial, ma se li conservava per sé. Bloccata per settant’anni per rispettare la durata legale dei diritti d’autore, e caduta in dimenticanza, questa biografia rappresenta una sorta di tesoro nascosto al quale si aggiungono integrazioni del dott. Pietro Loglisci, storico cultore della figura di Rodolfo Valentino. La biografia è corredata da varie immagini, di cui alcune raramente pubblicate.
LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2024
ISBN9791255401193
Rodolfo Valentino: Quaderni di Visioni Corte Film Festival

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    Anteprima del libro

    Rodolfo Valentino - Fernández Cué

    valentino_fronte.jpg

    Visioni di Cinema

    Quaderni di Visioni Corte Film Festival

    Vol. 8 RODOLFO VALENTINO

    di Fernández Cué

    a cura di Pietro Loglisci

    introduzione di Giuseppe Mallozzi

    Direttore di Redazione: Jason R. Forbus

    Progetto grafico e impaginazione di Sara Calmosi

    ISBN 979-12-5540-119-3

    Pubblicato da Ali Ribelli Edizioni, Gaeta 2024©

    Saggistica – Cinema

    www.aliribelli.com – redazione@aliribelli.com

    È severamente vietato riprodurre, in parte o nella sua interezza, il testo riportato in questo libro senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.

    Visioni di Cinema

    Quaderni di Visioni Corte Film Festival

    RODOLFO VALENTINO

    AliRibelli

    Introduzione

    Quando si parla di stelle del cinema, pochi nomi risplendono con lo stesso bagliore eterno di Rodolfo Valentino. Icona senza tempo, ha attraversato i decenni, incantando generazioni con la sua bellezza straordinaria e il fascino magnetico che lo ha reso tanto un latin lover quanto un tombeur de femmes, una figura moderna e distante dai modelli stereotipati e datati di Casanova o di Don Giovanni. Fu uno dei primi sex symbol, se non addirittura un oggetto del desiderio, destinato a diventare quasi un oggetto di culto di massa.

    Il volume di Pietro Loglisci si propone di esplorare la vita e la carriera del celebre attore, dall’inizio come emigrato nel Nuovo Mondo, passando attraverso la sua ascesa nel mondo del cinema, fino a diventare una delle prime e più potenti icone del cinema di massa.

    Il percorso di Rodolfo Valentino è stato tutto tranne che convenzionale. Entrato nel mondo del Cinema da una piccola porta secondaria, ha aspettato pazientemente che la Settima Arte gli desse visibilità. Nonostante fosse considerato qualitativamente un attore sciatto, ha trasceso le critiche grazie alla sua trasformazione in un’icona, diventando il simbolo dell’apogeo dello Star System. Il confine tra mito e realtà si è sfumato nella sua vita, tra mogli e amanti, creando un mondo cinematografico unico, con Rodolfo Valentino al centro, osservato con ammirazione e rispetto dalla platea degli spettatori.

    È stato uno dei primi divi di massa, influenzando persino la moda dell’epoca con il suo stile inconfondibile: abiti alla Rodolfo Valentino, capelli alla Rodolfo Valentino, stivali alla Rodolfo Valentino. Attraverso film memorabili come Lo Sceicco (1921), Sangue e Arena (1922), Aquila Nera (1925) e, postumo, Il figlio dello Sceicco (1926), ha conquistato il cuore del pubblico con il suo sguardo ipnotizzante e il suo magnetismo ineguagliabile. Il suo ruolo di attore, quello che poi lo ha reso celebre, era quello dell’eroe romantico che con il suo sguardo ipnotizzava la protagonista di turno, da qui la frase sguardo alla Rodolfo Valentino. Nel 1925 acquistò una villa sulla collina di Beverly Hills, il Nido del Falco, una dimora di lusso che rifletteva il suo status di superstar: tappeti di valore, lampadari di cristallo, parco di sei ettari dove si poteva andare a cavallo. Tuttavia, dietro la facciata scintillante della sua vita pubblica, c’erano sfide personali e la lotta con problemi di salute che, alla fine, lo avrebbero portato via troppo presto.

    Rodolfo Valentino, nato da una famiglia di umili origini nel 1895 a Castellaneta, in provincia di Taranto, coincidenza dell’anno di nascita del Cinema, e scomparso nel 1926, coincidenza con la fine dell’era del Cinema muto, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dello spettacolo. Questo libro è un omaggio a un uomo che ha incarnato il glamour e il fascino di un’epoca, trasformando la sua vita in una leggenda che continua a incantare anche oggi. Attraverso queste pagine il lettore potrà scoprire il Rodolfo Valentino oltre la maschera, tra la luce accecante della fama e le sfumature più intime di una delle figure più iconiche dell’epoca d’oro di Hollywood.

    Buona lettura!

    Giuseppe Mallozzi

    Ringraziamenti

    Non avrei potuto allestire questo lavoro senza l’aiuto di:

    Pascaline, mia moglie, per essermi stata vicina durante la sua realizzazione e avermi costantemente incoraggiato;

    le numerose biblioteche americane e spagnole presso le quali ho trovato – alcune qua e altre là – tutte le pagine relative alla biografia di Fernández Cué, e più particolarmente: Eduardo Sastre Gómez e Luis Antonio Castrillo Agullera entrambi della Filmoteca Española di Madrid, Antònia Ardanuy Montanuy della Filmoteca de Catalunya di Barcelona, Pedro de Arce Trjillo della Biblioteca Nacional de España di Madrid, e Paloma Román Vicente della Hemeroteca Municipal di Madrid;

    la Professoressa Valeria Beeleno dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Bernardo Marsano di Genova, autrice del lavoro Da Rudy Guglielmi a Rodolfo Valentino: Storie di storia minore;

    e ancora lo stesso Istituto Marsano di Genova per avermi autorizzato a pubblicare la prima delle due immagini che figurano alla pagina 43 e ambedue quelle che figurano alla pagina 45.

    Sommario

    Prefazione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Prefazione

    Caro lettore, cara lettrice,

    Questa biografia di Rodolfo Valentino non è mia. È opera di un suo grande amico giornalista spagnolo, Fernández Cué, che iniziò a scriverla nel 1925, alcuni mesi prima che Rodolfo Valentino morisse, con il suo consenso e sulla base di documenti che gli affidava a mano a mano che avanzava il racconto della sua vita, per farglieli allegare alla biografia e attestare i fatti.

    Fernández Cué pubblicò l’opera in spagnolo, con il titolo: El verdadero Rodolfo Valentino (Il vero Rodolfo Valentino).

    L’aggettivo vero sembra perseguitarmi.

    Dopo La vera Storia del Sacco di Castellaneta, eccomi pubblicare Il vero Rodolfo Valentino.

    Sono stati i propositi dell’Autore a darmi la voglia di leggere e pubblicare la sua biografia, che ho subito notato diversa da tutte quelle che ho avuto l’occasione di leggere, trovandovi tante notizie nuove che mi hanno permesso di approfondire ciò che conoscevo solo superficialmente della vita di Rodolfo Valentino.

    Da spagnolo emigrato in America, senza mai essere stato in Italia, Fernández Cué non poteva essere così preciso sulle informazioni che fornisce.

    Le cose che scrive può solo averle sapute o da Rudy o da qualcuno dei suoi più intimi amici, e poiché su questo argomento Cué si spiega lungamente all’inizio del suo lavoro, riporto di seguito quel che dichiara nei suoi primi due capitoli, che abbrevio e condenso in uno solo.

    Un giorno, dopo uno di quei simpatici e quasi quotidiani pranzi improvvisati che prendevamo nella sala da pranzo privata annessa al camerino che Valentino aveva avuto dagli Studi della Compagnia United Artists, lui, Manuel Reachi e io ci trovammo soli, e l’occasione mi sembrò propizia per parlargli di un progetto che mi agitava la mente.

    Poiché la sua vita aveva un aspetto misterioso e affascinante, Rodolfo Valentino era frequentemente assalito dalle domande più strane.

    La mia intenzione era di presentargli un vero progetto. Però temevo ch’egli interpretasse male le mie intenzioni e che non mi desse il tempo di fornirgliene i dettagli. Ma il buonumore che aveva mostrato nel corso del gioioso pranzetto mi sembrò di buon auspicio, e entrando subito in argomento gli proposi che mi raccontasse, a suo ritmo e secondo le sue disponibilità, le vere avventure della sua vita, e mi autorizzasse a pubblicarle.

    Vista la buona disposizione con cui aveva accolto l’idea, andai avanti con diversi dettagli, rendendolo consapevole della complessità del lavoro e assicurandolo di non arrecare alcun danno alla sua buona reputazione, prendendo a mio conto tutte le responsabilità, compresa la responsabilità penale di tutte le eventuali proteste che la biografia potesse sollevare da parte dei lettori, accettando perfino la prigione, qualora un suo passaggio fosse trovato diffamatorio. Appena finito di spiegargli il progetto, Rodolfo Valentino balzò in piedi, strinse i pugni per dare più energia alle sue parole e esclamò con gioia: «Amico mio, la tua idea mi piace davvero!».

    Rimanemmo d’accordo che la realizzazione di tale biografia sarebbe rimasta segreta fra lui, me e Manuel Reachi fino al momento della sua pubblicazione e che l’avremmo cominciata a scrivere dopo che lui avesse finito di girare Il figlio dello Sceicco, un film troppo importante per lui, sul quale contava per risanare la sua situazione finanziaria, indebolita dal suo ultimo viaggio in Europa. L’avremmo scritta in funzione del tempo libero che gli sarebbe rimasto dopo quello consacrato alla fortunata Pola Negri!

    Quando mi promise di raccontarmi seriamente tutte le sue avventure più interessanti, aggiunse: «Se dimentico qualcosa, conto su Manuel e Douglas per ricordarmele o per correggermi».

    Si riferiva ai suoi due amici preferiti: il messicano Manuel Reachi e l’irlandese Douglas Gerrard, con i quali aveva condiviso tante avventure quando era giovane, a New York come a Hollywood.

    Dopo quel giorno, quando ci ritrovavamo insieme, portavo sempre la conversazione sulla biografia e discutevamo circa le varie fasi del progetto. Ciò avveniva di solito dopo cena, quando eravamo tutti seduti nel suo ufficio o mentre lo Sceicco si ritoccava la barba o indossava i vestiti di scena.

    Quando Rodolfo raccontava un passaggio della sua vita sul quale Reachi aveva qualcosa da dire, costui interveniva per aggiungere dei commenti che ogni volta sollevavano risate. Spesse volte l’attore, continuando a parlare, tirava fuori dalla sua scrivania un documento in relazione con quanto raccontava – per esempio una lettera, una foto, un ritaglio di giornale o la copia di un messaggio importante – e me lo dava per inserirlo nella biografia a complemento dell’argomento trattato.

    Un giorno chiamò la signorina Margaret Neff, la sua segretaria, e le chiese di darmi l’unica copia che aveva della Biografia pubblicata a puntate nella rivista Pictures and Picturegoer fra luglio 1924 e ottobre 1925. Quando la signorina Margaret mi diede la cartella nella quale con le pagine della biografia c’erano anche altri ritagli di giornali, Rodolfo mi raccomandò di trattare quei documenti con la massima cura, quasi considerandoli importanti quanto un’antica pergamena. Alcuni giorni dopo, Rodolfo mi fece una dichiarazione sconvolgente per chi non ha familiarità con le procedure utilizzate dai sinistri uffici di pubblicità degli Studi di Hollywood. Pur considerando quei documenti comprensibilmente importanti per i suoi archivi personali, Valentino mi dichiarò che non dovevo tenerne conto, perché non dicevano la verità. In realtà, per lui come per tutti i grandi attori e attrici del cinema, nulla è affidabile di ciò che gli uffici stampa degli Studi cinematografici pubblicano sulla vita privata dei loro artisti.

    La missione di questi Servizi – diventati molto importanti per l’enorme industria cinematografica – consiste nell’utilizzare tutti i mezzi suscettibili per aumentare l’afflusso del pubblico nelle sale cinematografiche. Il principale sistema è quello di attribuire agli attori e attrici tutte le qualità in grado di renderli simpatici al sentimento popolare: virtù, intelligenza, amenità, generosità, arguzia, cultura, ecc… Che queste qualità siano vere o false non ha importanza, perché la verità sulla vita degli artisti non è compatibile con un’attività commerciale così importante, interamente basata sul profitto. Allo stesso modo sarebbe ingenuo credere che una medicina pubblicizzata sui giornali abbia tutte le virtù attribuitevi, come anche è far prova di innocenza o di stupidità credere a

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