I cinque semi d’arancia

Di Arthur Conan Doyle

Giallo - racconto lungo (24 pagine) - La straordinaria storia della famiglia Openshaw legata a doppio filo al Ku Klux Klan.

In una notte di tempesta si presenta a Baker Street un uomo che ha un disperato bisogno di essere aiutato da Sherlock Holmes. È John Openshaw, nipote di un inglese che immigrò decenni prima negli Stati Uniti dove divenne proprietario di una piantagione nel sud. Mentre a Londra soffiano con violenza i venti equinoziali, Openshaw racconta a Sherlock Holmes e al Dottor Watson la storia straordinaria della sua famiglia, legata a doppio filo al Ku Klux Klan. Riuscirà il detective ad aiutare il suo cliente ad avere la meglio su un nemico così implacabile?

Sir Arthur Conan Doyle (Edimburgo, 22 maggio 1859 – Crowborough, 7 luglio 1930), scrittore e medico scozzese, è l'autore dei 56 racconti e 4 romanzi che rappresentano il cosiddetto "canone" sherlockiano. È l'autore capostipite del sottogenere letterario noto come giallo deduttivo, reso famoso dal personaggio del suo investigatore Sherlock Holmes, assurto poi a ruolo di icona di tutta la letteratura gialla, superando di gran lunga la fama dello stesso Arthur Conan Doyle.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 23 gen 2024
• ISBN: 9788825427622

Arthur Conan Doyle

Sir Arthur Conan Doyle was born in Edinburgh, Scotland, in 1859. Before starting his writing career, Doyle attended medical school, where he met the professor who would later inspire his most famous creation, Sherlock Holmes. A Study in Scarlet was Doyle's first novel; he would go on to write more than sixty stories featuring Sherlock Holmes. He died in England in 1930.

Anteprima del libro

1. Un visitatore in una notte tempestosa

Quando passo in rassegna le mie note e i miei appunti sui casi di Sherlock Holmes fra il 1882 e il 1890, ne trovo così tanti caratterizzati da aspetti strani e interessanti che non è facile decidere quali scegliere e quali scartare. Alcuni, tuttavia, sono già stati divulgati dai giornali, e altri non offrono molto spazio a quelle doti peculiari che il mio amico possiede in così alto grado, e che sono il tema che mi propongo di illustrare con questi scritti. Alcuni, inoltre, avevano fatto prendere un abbaglio alle sue capacità analitiche, e sarebbero stati, dal punto di vista narrativo, degli inizi senza una conclusione, mentre altri avrebbero contenuto dei chiarimenti soltanto parziali, e le spiegazioni sarebbero state fondate su congetture e ipotesi anziché sulle assolute prove logiche che gli erano così care. Tuttavia uno di questi ultimi casi è così stupefacente nei suoi dettagli e così sorprendente nel suo esito, che sono tentato di darne un resoconto, sebbene vi siano degli aspetti che non sono stati ancora chiariti, e probabilmente non lo saranno mai.

Il 1887 ci fornì una lunga serie di casi più o meno interessanti, di cui ho preso nota. Scartabellando fra gli appunti presi in quei dodici mesi, vedo che ci sono resoconti dell’avventura del Paradol Chamber, del caso dell’Associazione dei Mendicanti Amatoriali, che si riunivano in un club lussuoso nello scantinato di un magazzino di mobili, dei fatti collegati allo smarrimento del veliero britannico Sophy Anderson, delle singolari avventure dei Grice Paterson sull’isola di Uffa, e infine del caso dell’avvelenamento di Camberwell. In quest’ultimo, come forse si ricorderà, Sherlock Holmes fu in grado, ricaricando l’orologio del morto, di provare che era stato caricato due ore prima, e che perciò il decesso doveva essere avvenuto in quell’arco di tempo – una deduzione che fu molto importante per risolvere il caso. Tutte queste avventure potrei abbozzarle in futuro, ma nessuna di esse presenta aspetti così singolari come la strana concatenazione di circostanze che mi accingo a