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Il Suo Angelo Custode
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E-book83 pagine1 ora

Il Suo Angelo Custode

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Info su questo ebook

Diciotto anni trascorsi intrappolata con il padre nella loro vecchia casa hanno lasciato Salem Mitchell nella disperazione più totale. Non avendo altra scelta, il giorno del suo compleanno scappa e si imbatte in Campbell.

 

Campbell McConnelly desidera solo lavorare nella sua fattoria e vivere una vita tranquilla. O così credeva, prima che Salem varcasse le soglie della sua proprietà e finisse tra le sue braccia. Gli basta un solo abbraccio per sapere che farà di tutto per tenerla al suo fianco.

 

Sembra che Salem abbia appena trovato il suo angelo custode.

 

*Attenzione! L'alfa di questo libro è completamente e perdutamente innamorato della sua ragazza. Se siete alla ricerca di un'eccitante storia d'amore a prima vista, questo libro fa per voi!

 

LinguaItaliano
EditoreShaw Hart
Data di uscita22 feb 2024
ISBN9798224515257
Il Suo Angelo Custode

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    Anteprima del libro

    Il Suo Angelo Custode - Shaw Hart

    UNO

    Salem

    Sto correndo.

    Il mio respiro si fa affannoso mentre costringo le gambe a muoversi più velocemente. Accompagno la corsa con movimenti decisi delle braccia mentre i capelli mi volano selvaggiamente sul viso. Getto un rapido sguardo alle mie spalle nel tentativo di vedere quanto sia vicino, ma riesco a malapena a vedere un metro da me. C’è la luna crescente stanotte, quindi non filtra molta luce attraverso le fronde degli alberi.

    Sento il rumore di passi rimbombare dietro di me, così corro più velocemente attraverso il bosco cercando di schivare alberi e cespugli. Supero con un salto un ramo caduto, colpisco il suolo e inciampo. Cado sulle mani e sulle ginocchia, che affondano nel fango freddo. Mi rialzo e mi costringo ad andare avanti, ma il fango è più denso di quanto mi aspettassi e perdo le scarpe mentre cerco di uscirne. Lo sento avanzare nel bosco, dietro di me. È vicino. Non c’è tempo da perdere, perciò lascio perdere le scarpe e continuo a piedi nudi.

    Non sono sicura della direzione verso cui sto correndo, ma prego che sia quella giusta. La mia vecchia casa è in mezzo al nulla. Non mi è mai stato permesso di uscire dalla proprietà, ma da piccola ero solita camminare lungo la recinzione, per questo so perfettamente dove si trovano i punti migliori per valicarla. Sono mesi che aspetto questo giorno, mesi trascorsi a tramare e pianificare. Da quando ho saputo che mio padre non mi avrebbe lasciata andare via una volta compiuti diciotto anni. Sono stata un’ingenua a pensare che l’avrebbe fatto. Non mi ha nemmeno mai concesso di andare in città insieme a lui, perciò avrei dovuto aspettarmelo che non sarebbe cambiato nulla con la maggiore età.

    Sono stata intrappolata in quella casa per tutta la vita. Mia madre è morta dandomi alla luce. Da allora siamo rimasti solo io e mio padre. È severo ed opprimente da che ho memoria, ma da piccola non potevo sapere quanto fosse sbagliato il suo comportamento. Una volta cresciuta mi sono resa conto di quanto mi sentissi sola. Volevo avere degli amici, una vita sociale, magari un fidanzato. Ho implorato e supplicato mio padre di non farmi più studiare a casa e di lasciarmi andare a scuola in città, ma lui mi ha sempre detto di no.

    Sono cresciuta in un vecchio casale che ha visto giorni migliori. La casa è su due piani con un tetto e un portico in rovina. A dire il vero, l’intera abitazione cade a pezzi e ha bisogno di molte riparazioni. Il fienile, un paio di metri più in là rispetto alla porta sul retro, è in condizioni ancora peggiori. La nostra casa si trova nel bel mezzo di un paio di acri di terreno senza nulla intorno per chilometri. Un tempo era una splendida fattoria ma, dopo la morte di mia madre, mio padre ha semplicemente smesso di occuparsene.

    Si è concentrato unicamente su di me – e non nella sfumatura positiva che la cosa potrebbe avere, tipo di un padre amorevole che si prende cura della sua unica figlia. Per prima cosa, mio padre non è per niente amorevole. È severo e prepotente e non è passato giorno senza che mi dicesse, tra i fumi dell’alcol, che sono responsabile della morte di mia madre. Non importa che non abbia avuto alcun controllo su quello che è successo, che stavo letteralmente nascendo. Mio padre non è mai riuscito a superare la morte di mia madre.

    Sono sveglia. L’unica cosa che potevo fare in casa era leggere, il che significa che sono abbastanza intelligente da sapere che non ho fatto esperienza di molte cose. Non so come funzioni il mondo reale, ma ho una gran voglia di imparare. Di creare connessioni. Sono terribile nelle situazioni sociali e ho avuto un solo amico in tutta la mia vita. Il ragazzo con cui ero solita camminare lungo la recinzione.

    Campbell McConnely. Avevo sei anni e mi stavo aggirando nel bosco, lungo la staccionata che separa la nostra proprietà dalla fattoria accanto, quando mi sono imbattuta in lui. Era più grande di me, all’epoca aveva dieci anni, ed era il bambino più bello che avessi mai visto. Quel pomeriggio abbiamo passeggiato insieme lungo la recinzione e abbiamo parlato per ore, finché non siamo dovuti rientrare a casa. Ci siamo visti il giorno dopo e quello dopo ancora, finché non è diventata una cosa abituale. Ci davamo appuntamento ogni pomeriggio alle cinque e camminavamo lungo la recinzione finché non si faceva talmente buio che non si vedeva più niente.

    È stato il mio primo e unico amico, ma in realtà era molto di più. Era il mio più intimo confidente, la persona a cui potevo raccontare tutti i miei segreti. È stato anche il ragazzo per cui ho avuto la prima cotta e a cui, a sedici anni, ho dato primo bacio. È stata la prima e unica persona a cui ho detto ti amo. Pensavo che, una volta cresciuti, ci saremmo sposati. Lui ha addirittura rimandato l’università, preferendo aspettare che mi diplomassi per poter poi andare via insieme. Tutto andava a gonfie vele finché, una notte di un anno fa, non siamo stati sorpresi da mio padre. Eravamo in piedi davanti alla recinzione e ci stavamo solo tenendo per mano, quando lui ha

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