Verso la luce

Di Beatrice Spirito

Nella nostra vita, spesso abbiamo dei burattinai che ci circondano travestiti da agnelli. Non sempre è facile emanciparsi da queste persone, ma provarci è l’unica via di liberazione che ci rimane.  Questa storia racconta la vita turbolenta di una donna che ha avuto il coraggio di cambiare rotta numerose volte e affrontare il mare in tempesta. I temi portanti del racconto sono l’amore, la malattia, la vendetta e il riscatto e anche se la protagonista ha un vissuto molto singolare, tutto ciò che viene narrato ci riguarda da vicino. Rinascere mille volte e agire è la sola condizione per vincere sul male insieme al saper perdonare. Tutto ciò che il fato sceglie per noi può avere due chiavi di lettura: la disperazione e l’abbandono di sé o l’accettazione e l’uso dell’esperienza drammatica per trarne un insegnamento di vita e il saper rimescolare le carte del proprio destino. Non è mai troppo tardi per liberarsi dalle catene altrui. 

• Lingua: Italiano
• Editore: Europa Edizioni
• Data di uscita: 20 nov 2023
• ISBN: 9791220147835

Anteprima del libro

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Beatrice Spirito

Verso la luce

© 2023 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

www.europaedizioni.it - [e-mail]

ISBN 979-12-201-4454-4

I edizione novembre 2023

Finito di stampare nel mese di novembre 2023

presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

Distributore per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

Verso la luce

A chi subisce il Male perché L’ Amore non è subire per

Amore, ma l’amore è gioia di vivere.

Lo spiraglio di luce che si è aperto per te,

possa continuare ad illuminare la tua strada

e quella di tutte le anime che incontrerai.

Coach Maria

I – Una famiglia normale

Non ti fidare mai di nessuno, l’amicizia non esiste.

Questa è la frase che ha segnato tutta la mia esistenza, dal giorno in cui ho preso vita in una periferia vicino Civita di Bagnoregio. Ripetuta costantemente da mia madre come scudo protettore, io ero convinta che fosse solo un modo per tenermi isolata dal resto del mondo o per non vivere la vita, ma forse, sotto sotto aveva ragione lei.

I miei genitori, Annabel e Sereno, sono nati artisti incompresi. Hanno avuto da sempre due personalità ben distinte che si sono riversate anche nella coppia. Quando sono nata, mia madre mi voleva chiamare Loredana, ma mio padre tornò dal comune con la documentazione dove ero stata segnata come Beatrice.

Questo nome venne scelto da mio padre per fare un dispetto alla mamma, il nome in questione era quello di una sua ex fidanzata.

Apparentemente eravamo una famiglia normale, come tutti avevamo i nostri problemi. I miei nonni erano umili contadini e dopo la fine della guerra hanno sofferto la fame. Mio nonno è stato per anni al cospetto del conte Guizzi e il mio babbo racconta sempre che il nonno bucò il cappello per fare l’inchino al conte. Rimasto vedevo da giovane, mio padre si è trovato a dover gestire una casa e a rimpiazzare la figura mancante dato che il padre lavorava tutto il giorno. Non c’era niente, la povertà era ovunque, ma in questa nube grigia, lui riuscì a studiare musica presso un maestro. Ancora oggi, quando tocca i tasti bianchi della fisarmonica, in lui si accende un sentimento di gioia profondo: la sua parte migliore, quella che la me bambina conserva gelosamente come ricordo, ma purtroppo non è stato solo questo.

Aveva iniziato il conservatorio, ma mai portato a termine perché c’era la necessità di andare a lavorare. Tante serate sono state spese per mantenersi gli studi, ma a un certo punto non bastavano più i soldi. La musica passò in secondo piano e il suo lavoro divenne fare il marmista e poi il commerciante.

Mia madre, venne venduta per saldare alcuni debiti della famiglia, invece proveniva da un nucleo di quattro figli, due maschi e due femmine, lei era la più piccola e donna, una condizione sfavorevole, visto che all’epoca il pensiero di una donna era meno di zero.

Una femmina dalle mani d’oro: sapeva fare qualsiasi cosa, dalla cucina all’arte, il talento non la lasciava mai, ma provenendo da una famiglia povera non poté mai coltivare nessuna vocazione. Grazie al suo carattere forte e al suo essere ribelle, riuscì ad emergere come sarta e modella, ma tutti i soldi guadagnati andarono a saldare i debiti causati dai fratelli. Il fidanzamento con mio padre fu travagliato. Lui, rimasto orfano da ragazzino, assunse un atteggiamento di egoismo che lo segnò per tutta la vita. L’importante era sempre che lui stesse bene, poi il resto del mondo poteva anche morire. Mia madre arredò con le sue opere il loro nido d’amore e mio padre decise di aprire un negozio sotto casa proprio per sfruttare le qualità di mia