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La strada è in salita ma la vista è grandiosa
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La strada è in salita ma la vista è grandiosa
E-book169 pagine2 ore

La strada è in salita ma la vista è grandiosa

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Info su questo ebook

Railey vede tutto nero dopo la morte di suo fratello. 
Una vita complicata, piena di problemi e di segreti di famiglia.
Tutto cambia quando incontra Luke, aspirante vigile del fuoco e suo angelo custode.
I loro destini sono intrecciati, una nuova vita sembra attendere Railey... ma il passato torna sempre a minare il presente! 
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita25 set 2020
ISBN9788833666471
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    Anteprima del libro

    La strada è in salita ma la vista è grandiosa - Samanta Demuru

    esiste.

    CAPITOLO 1

    Vi starete chiedendo il motivo per cui continuo a ripetermi queste parole... beh, dopo l'ennesima delusione d'amore credevo finalmente di aver trovato il ragazzo giusto per me.

    Ma mi sbagliavo. Come sempre.

    Ci eravamo conosciuti ad una festa in spiaggia, più precisamente al bancone del bar. Ordinai due birre e, dopo averle prese, un ragazzo alto, biondo e con gli occhi verdi si avvicinò a me chiedendomi se volevo ballare con lui, ma io rifiutai. Non sono mai stata la classica ragazza a cui piace ballare e stare al centro dell'attenzione, anzi, ho sempre odiato tutto questo.

    Quando porsi la birra alla mia amica notai che il ragazzo continuava a guardare nella mia direzione e la cosa mi aveva fatto innervosire. Non mi piace la gente che ti fissa come se tu fossi un alieno sceso sulla terra per conquistarla. Dopo aver finito la birra Diana mi trascinò, letteralmente, al centro della pista da ballo e puntualmente trovai dietro di me il solito ragazzo rompi scatole che mi chiese di nuovo di ballare. Lo guardai negli occhi, in quei bellissimi occhi chiari e capii che non se ne sarebbe anda to fin quando non avessi ballato con lui, e così accettai.

    Era dolce, simpatico e anche attraente, così a fine serata ci scambiammo i numeri.

    Il 13 settembre 2015, dopo quasi tre mesi che uscivamo insieme, mi chiese finalmente di essere la sua ragazza. Fu il giorno più felice di sempre. Era il ragazzo più dolce del mondo anzi, fin troppo dolce. Senza di lui non ero niente. Lo amavo con tutta me stessa.

    Era il 16 luglio 2016, avevamo fatto da qualche giorno dieci mesi insieme ed ero felicissima di tutto ciò. Ero seduta sul letto quando mi arrivò un messaggio da parte di un numero sconosciuto, lo aprii.

    Il messaggio diceva:

    Sicura che il tuo ragazzo è sincero con te? Vai al parchetto davanti scuola e apri gli occhi

    Ero confusa. Perché Brandon non sarebbe dovuto essere sincero con me? Beh, da qualche tempo si comportava stranamente ma lui continuava a dirmi che non aveva niente e così lasciavo sempre perdere.

    Alla fine decisi di andare in quel luogo. Appena arrivai capii cosa mi voleva dire il messaggio. Gli occhi iniziarono a pizzicarmi e le lacrime pian piano uscirono senza accorgermene.

    Inizio flashback.

    -Sei uno stronzo!-

    -Ti prego Riri posso spiegarti, non è come sembra!-

    -Non ho bisogno delle tue stupide spiegazioni. Ho visto abbastanza..-

    Fine flashback.

    Lo odiavo, mi faceva schifo e non lo volevo più vedere. L'avevo sempre amato. Per quasi un anno della mia vita non c'era mai stato un altro ragazzo per me e non avevo mai pensato a lui come uno sporco traditore.

    Invece eccolo là, il mio uomo, il mio primo amore.

    Il suo corpo perfetto, dalla pelle leggermente scura, avvolgeva con le sue braccia e baciava un'altra ragazza dai capelli biondi e lisci.

    Mi aveva fatto male averli visti.

    Faceva male pensare che i suoi occhi verdi, profondi e stupendi non appartenevano più a me.

    Come ha potuto farlo? Gli ho dato il mio cuore e dopo aver smesso di giocarci l'ha gettato via.

    Mentre mi allontanavo gli lanciai lo sguardo più deluso e più disgustato che riuscii a tirare fuori, poi me ne andai. Ero sconvolta, atterrita, la tristezza e la delusione mi pervasero mentre, ad ogni passo che facevo, sentivo il suolo cedere sotto al peso del mio corpo.

    E adesso eccomi qui. Più fragile che mai e con mille domande in testa:

    Perché proprio a me? Cos'ho di sbagliato? Mi meritavo davvero tutto questo? Perché l'ha fatto? Perché mi ha tradito? Da quanto tempo andava avanti questa storia? Milioni di domande, nessuna risposta.

    Beh, in fondo cosa mi dovevo aspettare dalla vita? Fin da quando ne ho memoria ho sempre cercato di essere la ragazza perfetta con voti perfetti, che non dice parolacce e che non fa mai scenate. Tutto questo solo per accontentare gli altri, per farmi accettare e per vedere mia madre felice; per farle vedere come mi ha cresciuta bene anche senza l'aiuto di quel bastardo di mio padre che mi ha abbandonato. Anzi, ci ha abbandonate.

    Quella sottospecie di rifiuto umano appena ha saputo che mia madre aspettava un'altra bambina è scappato via, lasciando a mia madre il compito di crescere una bambina di sette anni piena di ricordi del padre e un'altra in arrivo che non l'avrebbe mai conosciuto e che non l'avrebbe visto neanche in foto. Solo dopo otto mesi e mezzo ritornò, ma non aveva cambiato idea.

    Mia madre mi disse che se n'era andato via dalle nostre vite perché non sopportava il fatto di avere un'altra figlia, di ricominciare da capo con i pannolini e le urla. Continuava a dirle che la figlia che aspettava non era sua e che lei era solo una puttana che andava a letto con tutti, ma la verità era che mia madre non era mai stata a letto con nessun altro a parte mio padre ma lui non credeva a niente di tutto ciò e le ordinò di abortire altrimenti lo avrebbe fatto lui a forza di calci in pancia.

    Come fa un uomo a dire queste cose alla donna che l'ha amato? Non si può neanche definire 'UOMO' una persona del genere!

    Mia madre decise di non abortire e di mettersi per la prima volta contro l'uomo che ha amato con tutto il suo cuore.

    Vorrei dirvi che le cose andarono bene, ma mentirei …

    Lui la spinse a terra e incominciò a tirarle calci in pancia.. .m ia madre cercò in tutti i modi di proteggere la pancia.

    Fece tutto questo davanti agli occhi di una bambina spaventata che per la paura corse dentro allo sgabuzzino. 'La stanza delle punizioni', ecco come la chiamava quell'uomo orribile.

    Mia madre cercava in tutti i modi di scappare via e di urlare il più possibile in modo che qualcuno chiamasse le forze dell’ordine e grazie a Dio, o semplicemente grazie al vicino, arrivò la polizia e lo portarono via. Mia madre venne portata con urgenza in ospedale mentre un poliziotto teneva stretta la povera bambina indifesa e spaventata.

    Appena mamma arrivò all'ospedale le dissero che i bambini stavano bene. Sì, scoprirono che mia madre aveva in grembo due creature e dovette fare un parto d'urgenza.

    Un'ora dopo, esattamente alle 10.30 del mattino, ecco che mia madre diede alla luce Railey Eleonor Tag, ovvero me e mio fratello gemello Thomas Jason Tag.

    CAPITOLO 2

    Come avete potuto capire la nascita mia e di mio fratello era indesiderata.

    Le cose con il tempo si sistemarono: il giorno dopo, appena usciti dall'ospedale, mamma decise che sarebbe stato meglio per tutti noi se ci fossimo trasferiti qui, a Los Angeles, a casa dei nonni.

    Si stava bene dalla nonna, mamma cercava in tutti i modi di non farci mancare nulla; dovette fare due lavori per mantenere tre figli ma a lei non importava perché sapeva che faceva queste cose per noi e ogni volta che vedeva un nostro piccolo sorriso capiva che era la cosa giusta da fare.

    I nonni erano felici di avere tre nipotini in giro per casa, fino a quando mia madre non avrebbe potuto permettersi un appartamento.

    Pensavamo che le cose finalmente per noi stessero andando nel verso giusto, ma fu dopo il nostro quarto compleanno che le cose cominciarono a peggiorare...

    Un giorno, a notte fonda, sentii mio fratello che respirava in modo strano e si lamentava, andai nella stanza della mamma e cercai di svegliarla tirandole la coperta e picchiettando la mia esile manina sulla sua spalla e dopo svariati tentativi riuscii a svegliarla. Mi chiese perché fossi sveglia e io, con la mia vocina assonnata, le dissi che Thomas respirava in modo strano. Prese mio fratello e prima di uscire di corsa dalla porta, disse a mia sorella di andare a casa del nostro vicino .

    Non capivo cosa stava succedendo, sapevo solo che Thomas non stava bene.

    John ci accolse in casa sua, capendo al volo la situazione. Mia sorella continuava a tenermi stretta a lei e a ripetermi sempre la solita frase, 'Andrà tutto bene, stai tranquilla'. Cercava in tutti i modi di non piangere ma potevo leggere nei suoi occhi la paura.

    -Railey, cerca di dormire- mi disse John con un piccolo sorriso, -non è la prima volta che succede- continuò.

    In che senso non era la prima volta? Cosa aveva il mio fratellino?

    La mattina dopo il telefono di John iniziò a squillare e lui andò a rispondere. Dalla sua faccia si poteva capire che era successo qualcosa perché si mise subito le mani davanti alla bocca e qualche lacrima gli scese sul viso. Quando attaccò chiamò mia sorella e le disse qualcosa a bassa voce, lei scoppiò a piangere e mi guardarono come per dire 'come lo diciamo a lei?'

    Kate si avvicinò a me e mi abbracciò, dopodiché mi disse che Thomas non c'era più e che non ci sarebbe più stato.

    Io non riuscivo a capire, lui era solo andato in ospedale e tra poco sarebbe tornato a casa con la mamma a giocare con me , p erché mi diceva che non c'era più?

    La guardai confusa e lei continuó a parlare.

    Inizio flashback:

    -Riri, ti ricordi quando i nonni se ne sono andati e io ti dissi che erano andati su, in cielo, perché ormai la loro vita era conclusa ma che ci avrebbero sorvegliato da lassù?- mi chiese mia sorella.

    Io con voce tremante gli risposi di sì, fece un mezzo sorriso e continuò a spiegarmi.

    -Vedi, adesso Thomas è lì con loro e non soffrirà più. Adesso i nonni si prenderanno cura di lui-

    Iniziai a piangere perché piano piano capii la situazione, ma non ci volevo credere.

    -Non è vero, Thomas tornerà tra poco con la mamma perché lui mi vuole bene!- incrocia i le braccia al mio piccolo petto.

    -Railey, Thomas non c'è più. Era tanto malato e il suo cuoricino non ha retto. Mi dispiace- mi abbracciò e dopodiché si unii anche John.

    Non posso crederci. Il mio fratellino non c'era più. Non era giusto …l ui è sempre stato un bambino bravissimo e dolcissimo, perché l'hanno portato in cielo?

    -Voglio andare anch'io in cielo da lui- comincia i a fare i capricci perché volevo il mio gemello con me.

    Non ricevetti nessuna risposta. In casa si sentiva solo il mio pianto e quello di mia sorella.

    Fine flashback

    Il giorno dopo ci fu il funerale. Veder lo rinchiuso in quella piccola scatolina di legno bianca mi faceva star male ancora

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