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La via Della Consapevolezza
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E-book87 pagine55 minuti

La via Della Consapevolezza

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Info su questo ebook

Nel mondo competitivo degli affari di oggi, l'efficienza operativa è diventata una pietra angolare per il successo aziendale. "La via della consapevolezza"offre un'esplorazione dettagliata e pratica dell'applicazione di metodi di gestione leader nel settore: il World Class Manufacturing (WCM) e il Toyota Production System (TPS).

Attraverso una narrazione coinvolgente arricchita da casi di best practice, questo libro guida i lettori attraverso i principi fondamentali del WCM e del TPS e dimostra come questi possano essere implementati con successo in azienda.

Dal miglioramento continuo alla riduzione degli sprechi, dall'ottimizzazione dei processi alla gestione efficace , l' autore offre una roadmap chiara e pragmatica per l'integrazione di queste metodologie nelle operazioni quotidiane.

"La via della consapevolezza" fornisce agli operatori aziendali, ai manager e ai professionisti della produzione gli strumenti essenziali per massimizzare l'efficienza, migliorare la qualità e ottenere vantaggi competitivi nel mercato globale sempre più complesso.

Se siete pronti a trasformare la vostra azienda in un'organizzazione di classe mondiale, questo libro è il vostro compagno indispensabile.
LinguaItaliano
Data di uscita24 apr 2024
ISBN9791222735252
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    Anteprima del libro

    La via Della Consapevolezza - Marco Margrotto

    Capitolo 1

    Dove sono le perdite

    Prima di esaminare in dettaglio il metodo in oggetto, è opportuno evidenziare che l’azienda per cui lavoravo aveva recentemente acquisito una posizione all’interno del programma fornitori del World Class Manufacturing (WCM). Di conseguenza, la decisione presa è stata di modellare il sistema produttivo aziendale seguendo gli stessi principi e di abbracciare integralmente i suoi pilastri fondamentali.

    Prima di avviare qualsiasi iniziativa di miglioramento o di ottimizzazione all’interno dell’azienda, è di cruciale importanza condurre una valutazione approfondita delle perdite operative. Questo processo richiede una stretta collaborazione tra il reparto finanziario e i responsabili di ogni area funzionale dell’organizzazione. Il nostro obiettivo primario è definire chiaramente quali perdite influenzano il nostro perimetro d’azione e quantificarle con precisione.

    La prima fase di questa attività implica l’identificazione e la catalogazione delle diverse tipologie di perdite presenti in azienda. Questa lista dovrebbe includere tutte le attività che, al momento attuale, non contribuiscono in modo tangibile al valore aggiunto del nostro processo produttivo. A titolo di esempio, anche operazioni apparentemente necessarie ma che non generano un valore netto, come la sostituzione di utensili da taglio, devono essere considerate come perdite. In altre parole, qualsiasi attività che non aggiunga valore direttamente al prodotto o al servizio deve essere inclusa.

    Per guidare questa fase di definizione delle perdite, possiamo fare riferimento alle categorie principali di perdite stabilite dal Toyota Production System (TPS) o dal World Class Manufacturing (WCM). Queste categorie comprendono – ma non si limitano – sovrapproduzione, attesa, trasporti inutili, eccesso di elaborazione, scorte eccessive, movimenti inutili, difetti, sottoutilizzo delle competenze, manutenzione inefficace e gestione della qualità inadeguata.

    Categorie delle perdite

    1- Sovrapproduzione

    La produzione di quantità superiori a quelle richieste dai clienti, che può portare a eccessi di inventario e aumentare i costi.

    2- Attesa

    Il tempo sprecato in attesa di materiali, istruzioni o risoluzione di problemi.

    3- Trasporti inutili

    Movimentare materiali o prodotti in eccesso, spesso causato da layout inappropriati o inefficaci.

    4- Eccesso di elaborazione

    L’aggiunta di lavorazioni, controlli o attività non necessarie per soddisfare i requisiti dei clienti.

    5- Scorte eccessive

    Mantenere quantità di inventario superiori a quelle necessarie per soddisfare la domanda, con conseguente aumento dei costi di gestione degli stock.

    6- Movimenti inutili

    Movimenti non necessari degli operatori o delle macchine durante il processo produttivo.

    7- Difetti

    La produzione di prodotti difettosi che richiedono tempo e risorse aggiuntive per essere riparati o scartati.

    8- Sottoutilizzo delle competenze

    Non sfruttare appieno le competenze e le conoscenze degli operatori, impedendo loro di contribuire pienamente al miglioramento del processo.

    9- Manutenzione inefficace

    La mancanza di manutenzione preventiva o una manutenzione inefficace delle macchine può causare fermi produzione imprevisti e perdite di tempo.

    Tuttavia, va sottolineato che queste categorie rappresentano solamente il punto di partenza. Successivamente procederemo a una suddivisione più dettagliata di ciascuna categoria in sottocategorie specifiche, consentendoci di identificare con precisione le fonti specifiche di spreco e inefficienza all’interno del nostro processo produttivo.

    Questo processo di identificazione e quantificazione delle perdite è fondamentale per indirizzare in modo efficace le nostre future iniziative di miglioramento. Solo attraverso una comprensione approfondita delle perdite potremo sviluppare strategie mirate per eliminarle o ridurle al minimo, aumentando così la nostra efficienza operativa e la competitività aziendale.

    Procediamo ora a discutere la mia prima applicazione pratica all’interno dell’azienda. Una volta definito il gruppo di lavoro dedicato all’analisi delle perdite, il primo passo è stato avviare la compilazione della lista delle perdite nelle categorie generali. Questa fase iniziale tende a essere relativamente veloce, tuttavia richiede una particolare attenzione nel comprendere appieno il concetto di perdita così come è percepito dai responsabili e dai gestori aziendali.

    Ho fatto una breve pausa quasi immediatamente dopo l’avvio di questa fase iniziale, per poi riprendere il giorno seguente. Durante questa pausa, ho voluto riconsiderare l’approccio alla definizione delle perdite, tenendo presente che spesso la sfida principale è cambiare la prospettiva dei gestori. Questi ultimi, a causa delle abitudini consolidate, potrebbero considerare alcune inefficienze come elementi normali del processo, smettendo di identificarle come veri e propri sprechi.

    In collaborazione con il team, abbiamo ripreso l’analisi, questa volta facendo riferimento alle macrocategorie di perdite stilate dal (TPS) e dal (WCM). Abbiamo esaminato attentamente ciascuna categoria, cercando di individuare e identificare tutte le possibili manifestazioni di queste perdite all’interno dell’azienda. È importante notare che queste categorie ci forniscono un solido punto di partenza, ma l’obiettivo era quello di adattarle alle specifiche condizioni e ai processi della nostra organizzazione. Questo processo di revisione è fondamentale poiché, con il tempo, la percezione delle inefficienze può diventare consuetudine e sfuggire all’attenzione. La chiave per il successo di questa fase iniziale risiede nell’abilità di sfidare le concezioni preesistenti e nel fornire una nuova prospettiva

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