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Clam Clam
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E-book159 pagine2 ore

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L’Amore è il sentimento alla base di ogni manifestazione umana e ciascun individuo ne comprende appieno la sua forza totalizzante in momenti diversi e attraverso le esperienze vissute. L’autrice della presente autobiografia ne ha realizzato completamente la pregnanza nel momento in cui è diventata nonna con la nascita delle nipotine Lavinia e Camilla, avendo avuto in questo modo l’opportunità di riappropriarsi di una vita che le ha posto accanto - clam - un’ospite indesiderata, la SLA.
Dover fare i conti con una malattia di questo tipo costringe inevitabilmente a ripensare i pilastri su cui si fonda la propria quotidianità e a trovare la forza per dare fino in fondo senso ai propri giorni.

Rosanna Antelmi nasce ad Agropoli, ma cresce e studia a Napoli. 
Sentendo forte il richiamo torna nei luoghi natali dove insegna Italiano e Latino dapprima al Liceo “Alfonso Gatto” di Agropoli, poi presso il Liceo “Piranesi” di Capaccio Paestum. Si dedica con passione e dedizione all’insegnamento, convintamente persuasa di quanto sia fondamentale il ruolo dell’educatore per la crescita morale e culturale dei giovani. Sostenitrice dell’attività teatrale a scuola, per molti anni organizza laboratori  che consentiranno ai suoi studenti di vincere molti premi a livello nazionale. È l’ideatrice del concorso “Paestum Teatro Antico”, cui partecipano Scuole italiane e straniere. In qualità di Presidente del Distretto Scolastico promuove il primo “Certamen graecum” in Italia, a cui prendono parte Istituti di tutto il territorio nazionale. Esperienza oltremodo interessante è stata quella di Commissaria per la preparazione delle prove di italiano destinate agli Studenti  delle Scuole Europee, i cui lavori si tengono a Bruxelles.
Ai suoi tre figli Antonia, Nello e Flaviana deve la forza che la sostiene per affrontare la SLA.
LinguaItaliano
Data di uscita14 feb 2024
ISBN9788830695351
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    Anteprima del libro

    Clam Clam - Rosanna Antelmi

    antelmiLQ.jpg

    Rosanna Antelmi

    Clam Clam

    © 2024 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-9296-1

    I edizione marzo 2024

    Finito di stampare nel mese di marzo 2024

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    In copertina: Dipinto realizzato insieme a mia figlia Flaviana

    in un pomeriggio tumultuoso, raffigurante il mare di Paestum

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Clam Clam

    Più sei capace di guardare nel passato, più potrai spingerti nel futuro

    Winston Churchill

    Al Passato abbandonato nei ricordi

    al Presente in bilico tra l’ieri e il domani

    al Futuro ambiguo nell’attesa

    Scivolerò volteggiando

    Con l’anima su di voi ostinati

    Disperati alla ricerca di me

    Nel buio di un tempo finito

    Non deciso da noi

    Sorda Euridice. Svanita al bagliore

    Obnubilante del sole

    Ci sarò nella vostra carne

    Nel respiro nello sguardo

    Che accarezza amando

    La Vita

    Rosanna

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Premessa

    Ho conosciuto Rosanna quasi venti anni fa ma non ci siamo frequentate molto, prese entrambe da impegni lavorativi e familiari. Tuttavia, i pochi incontri che abbiamo avuto, per lo più legati a progetti scolastici, sono stati sufficienti per apprezzarne la vivacità intellettuale, la serietà, oltre all’impegno profuso a piene mani per assicurare ai giovani molteplici occasioni di confronto e di conoscenza.

    Negli ultimi anni, complici non solo la maggiore disponibilità di tempo, ma soprattutto la volontà di voler condividere, per quanto possibile, momenti difficili, si è instaurato un rispettoso dialogo rinsaldatosi con il passare dei mesi. La nostra amicizia, pertanto, si è felicemente e spontaneamente rinforzata e definita nel modo più profondo. Conoscerci meglio ha costruito un rapporto basato sulla sincerità, sull’onestà e, sottolineo ancora, sulla condivisione di ansie e di preoccupazioni, ma anche di serenità e di gioia.

    Leggere questo libro, il suo libro, è stato per me come l’aprirsi, anzi lo spalancarsi di una finestra che ha illuminato una personalità volitiva, non priva di caparbietà, come lei stessa riconosce; allo stesso tempo mi ha fatto scoprire dettagli che mi hanno permesso di entrare in un mondo intimo, sconfinato, fatto di certezze e di dubbi, di forza e fragilità.

    Sono certa che scrivere il racconto della propria vita sia stato tutt’altro che un’impresa facile, perché per una persona di grande riservatezza, educata a tenere a bada le proprie emozioni, è stato necessario tanto coraggio per smantellare legacci e intransigenze sedimentatisi nel tempo e per mettersi a nudo con sincerità e onestà. Ciò nonostante, ha deciso e sentito di farlo, lo ha voluto fortemente ed è riuscita a raccontare se stessa compiendo un atto d’amore nei confronti della sua famiglia tutta e anche dei suoi amici, che non credo siano pochi, nonostante, lo sappiamo bene, l’Amicizia, quella vera, non sia merce comune. Ha scoperchiato volontariamente il suo vaso di Pandora per mostrarsi quale è e quale è stata: donna forte senz’altro, ma anche vulnerabile.

    Nel suo racconto si snodano fatti e avvenimenti legati alla famiglia d’origine. Potrei riportare tanti momenti di quelli descritti, ma non sarebbe certo utile, voglio, invece, citarne alcuni che ritengo emblematici per la comprensione di Rosanna bambina - giovane donna - madre, del suo mondo interiore, della marea di emozioni che lo agitano, di quello spirito guerriero e ruggente, per dirla alla foscoliana maniera!

    Mi ha colpito molto un’immagine tenerissima che fotografa il suo rapporto con il nonno materno, uomo dolcissimo e buono: lei, appena adolescente, tormentata dal rimorso (ingiustificato però!) causato da un piccolo e unico sgarbo commesso proprio verso di lui, prende il posto del barbiere, che aveva chiuso bottega, e si occupa talmente bene della rasatura da non procurargli mai nemmeno un graffio. Il nonno ne è felice, i suoi occhi brillavano per la gioia, ma io sono certa che anche gli occhi di Rosanna brillavano come e forse ancor più di quelli del nonno!

    Un ruolo pregnante rivestono per lei i paesaggi, i luoghi vissuti appieno e amati, sentiti con forza nel proprio cuore e nella propria anima, quindi Agropoli, dove nasce, Pozzuoli, dove si trasferirà per circa dieci anni, poi Napoli, infine Paestum, o meglio Cafasso, una contrada con una bellezza particolare, dove è ancora ben leggibile l’organizzazione degli spazi legati alla comunità che vi si stabilì nei primi decenni del ’900 per attività ortofrutticole, poi sostituite dalla lavorazione del tabacco, con la Chiesa dedicata alla Madonna del Carmine, che le è molto cara. Tutti questi luoghi, i suoi "genius loci", hanno peraltro in comune la presenza del mare, unica realtà che si può pienamente condividere immergendosi e abbandonandosi nelle sue acque, nuotando o lasciandosi cullare letteralmente avvolti in esse, come in un utero materno.

    Non potrei non sottolineare la dolcezza e allo stesso tempo la forza di quello che per me è un puro atto d’amore nei confronti dei figli. Per loro, come sappiamo bene, si desidera sempre il meglio, si danno consigli spesso spingendosi molto oltre il consentito, anche se a fin di bene, ma lei scrive: non ho mai preteso il meglio per loro, quello che fa entrare in competizione con gli altri, che crea angosce, insidie, insoddisfazione. Penso che non ci sia nulla di più difficile per una mamma che assecondare i propri figli aiutandoli a crescere, a essere indipendenti, a comprendere le proprie aspirazioni, anche quando non si condividono e, dunque, ad avere fiducia nelle scelte che ne conseguono, mettendosi in certo qual modo da parte perché possano essere liberi di scegliere senza condizionamenti.

    Nulla dirò volutamente dell’ultimo capitolo, la SLA, una realtà dura, che merita rispetto e riserbo, una malattia palesatasi lentamente e inesorabilmente, ma che lei ha saputo affrontare con coraggio e determinazione, certo non senza sofferenza, a volte ignorandola, poi combattendola, oppure abbandonandovisi, in pena non solo e non tanto per se stessa, ma per i suoi gioielli più preziosi: gli adorati figli, le nipoti che vivono in simbiosi con lei la presenza di quest’ospite odiato e ingombrante. Ma il suo cuore è sempre pieno di Amore per loro e lo sarà sempre!

    Nelle pagine che ha scritto credo di aver compreso il messaggio importante sotteso quasi in ogni parola: l’Amore nelle sue varie manifestazioni, la sua bellezza e, insieme, necessità per tutti gli uomini e le donne sempre. È il protagonista in assoluto che ha contraddistinto e contraddistingue la sua vita rappresentando il vero fulcro, la ragione di vita, l’input per le sue azioni, il filo conduttore di tutti gli avvenimenti, di tutte le scelte e le azioni che acquistano un significato vero ed essenziale solo se collegate da questo unico comune denominatore.

    Come scriveva Flaubert, non è la perla che fa la collana, è il filo.

    Giovanna Scarano

    Fla mi ha donato questo meraviglioso quaderno, desiderando che io ne vergassi le pagine. Da quando l’ho ricevuto, non ho avvertito forte il richiamo di farlo.

    Lo guardavo e pensavo che non sarei mai riuscita a esprimere tutto l’Amore, la Gioia, la Pienezza che provo considerando quanta buona sorte mi ha assegnato la Vita.

    1 Promitio

    Ognuno di noi, se ha la fortuna di raggiungere un’età onorevole, ha tanti ricordi da rivivere. Io ho voglia di raccontare a me stessa stralci di vita vissuta e sognata.

    2 Lavinia e Camilla

    Nel corso di un’intervista televisiva fu chiesto al sagace Andrea Camilleri cosa rappresentasse l’Amore. Per lui, questo sentimento alla base di ogni manifestazione umana si era esplicitato per la prima volta nell’innamoramento verso sua moglie e in seguito si era accresciuto con la nascita dei figli. Ma il massimo della potenza era stato raggiunto con l’arrivo dei nipoti. Fu allora che

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