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Le fredde equazioni
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E-book50 pagine40 minuti

Le fredde equazioni

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Fantascienza - racconto lungo (34 pagine) - Dall'autore del bestseller "Gli esiliati di Ragnarok" un grande classico della fantascienza spaziale


Quando Marylin aveva aggirato quel cartello “vietato l’accesso ai non autorizzati” pensava di rischiare un rimprovero, magari una multa. Ma non aveva fatto i conti con le dure leggi della frontiera e dello spazio. Con le fredde equazioni che stabiliscono quanto peso può essere trasportato da una navetta con la quantità di carburante disponibile, e qual è l’unica e inevitabile conseguenza se il peso è maggiore del previsto.

Racconto di intensità emotiva straordinaria, Le fredde equazioni è uno dei racconti più famosi della fantascienza classica, e ha portato alla ribalta il talento di Tom Godwin, scrittore poco prolifico autore tra l’altro del bestseller Gli esiliati di Ragnarok, e anticipa un concetto moderno di astronautica regolata dal rigido calcolo scientifico, ben diversa dalle ingenue avventure spaziali che ancora popolavano la fantascienza della sua epoca.


Tom Godwin (1915-1980) non è stato un autore prolifico, avendo scritto solo una trentina di racconti e tre romanzi. Non si sa molto della sua biografia: era disabile e ha avuto tragiche vicissitudini familiari che lo hanno costretto ad abbandonare gli studi, e alla fine è deceduto per alcolismo. Ma come scrittore Godwin è stato una stella che ancora oggi brilla nella storia della sf, per aver prodotto opere di stampo classico, ma di grande impatto emotivo.

Il suo primo racconto, The Gulf Between, apparve nel 1953 sulla rivista Astounding Science Fiction, ma l’opera che lo rese famoso fu Cold Equations apparsa l’anno seguente e da allora continuamente ristampata in molte lingue.

Sull’onda del successo il famoso direttore della rivista Astounding John W. Campbell gli chiese di continuare a scrivere racconti che pubblicò con regolarità e che furono sempre accolti con grande entusiasmo dai lettori. Poi Godwin volle impegnarsi nella dimensione del romanzo, scrivendone tre che sono considerati delle vere pietre miliari della narrativa di fantascienza: Gli esiliati di Ragnarok (The Survivors, 1958), il suo seguito I reietti dello spazio (The Space Barbarians, 1964), entrambi editi in Italia da Delos Books, e Beyond Another Sun (1971).

LinguaItaliano
Data di uscita25 giu 2024
ISBN9788825428919
Le fredde equazioni

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    Le fredde equazioni - Tom Godwin

    Non era solo.

    Non c’era alcun indizio a suggerirlo, a parte l’ago bianco del minuscolo manometro sul pannello di fronte a lui. La stanza dei comandi era vuota a parte lui; non si udiva alcun rumore eccetto il mormorio del propulsore – ma l’ago bianco si era mosso. Indicava lo zero quando la navetta si era separata dalla Stardust; adesso, un’ora più tardi, era salita lentamente. Diceva che c’era qualcosa nel ripostiglio delle attrezzature dall’altra parte del compartimento, un corpo di qualche genere che irradiava calore.

    Poteva trattarsi soltanto di un tipo di corpo: un corpo umano vivente.

    Si rilassò sul seggiolino del pilota e trasse un profondo, lento respiro, riflettendo sul da farsi. Era il pilota di una NIE, nave da intervento di emergenza, avvezzo a vedere la morte, abituato da molto tempo alla sua compagnia e a vedere morire altri esseri umani con oggettiva mancanza di emozioni, e i suoi doveri non gli lasciavano scelta. Non poteva esservi alcuna alternativa, ma anche un pilota di NIE aveva bisogno di qualche istante di condizionamento per prepararsi ad attraversare la stanza e togliere la vita con freddezza e intenzione a una persona che doveva ancora incontrare.

    Lo avrebbe fatto, naturalmente. Quella era la legge, enunciata in modo assai drastico e definito nel truce paragrafo L, sezione 8 della Normativa Interstellare: Qualsiasi clandestino rinvenuto in una NIE deve essere espulso nello spazio subito dopo la scoperta.

    Era la legge e non poteva esservi appello.

    Non era una legge voluta dagli uomini, ma resa imperativa dalle circostanze della frontiera spaziale. L’espansione nella galassia aveva seguito lo sviluppo della propulsione iperspaziale, e mentre gli uomini si sparpagliavano in lungo e in largo lungo la frontiera era sorto il problema del contatto con le prime colonie e i gruppi di esploratori isolati. I giganteschi incrociatori iperspaziali erano il prodotto della combinazione di genialità e fatiche della Terra, e la loro costruzione era lunga e costosa. Il loro numero era troppo scarso perché anche le piccole colonie potessero averli. Gli incrociatori trasportavano i coloni sui loro nuovi mondi ed effettuavano visite periodiche seguendo un programma inflessibile, ma non potevano fermarsi e compiere deviazioni per visitare colonie che avrebbero dovuto raggiungere in un altro momento; un ritardo del genere avrebbe annullato il loro programma operativo e generato una confusione e una incertezza capaci di demolire la complessa rete di interdipendenza tra la vecchia Terra e i nuovi mondi della frontiera.

    Era tuttavia necessario un sistema per consegnare forniture o prestare aiuto quando si verificava un’emergenza su un mondo la cui visita non era programmata, e le NIE, le Navi da Intervento di Emergenza, erano state la risposta. Piccole e pieghevoli, occupavano poco spazio nelle stive degli incrociatori; costruite in plastiche e metalli leggeri, erano propulse da un piccolo motore a razzo che consumava relativamente poco carburante. Ogni incrociatore trasportava quattro NIE, e quando veniva ricevuta una richiesta di aiuto, l’incrociatore più vicino emergeva nello spazio normale il tempo sufficiente per lanciare una NIE con le provviste o il personale richiesto e poi svanire di nuovo riprendendo la sua rotta.

    Gli incrociatori, spinti da convertitori nucleari, non si servivano del carburante liquido per razzi, ma i convertitori nucleari erano troppo grossi e complicati per permetterne l’installazione a bordo delle NIE. Gli incrociatori erano costretti dalla necessità a trasportare una quantità limitata di ingombrante combustibile per

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