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La patonza freddolosa
La patonza freddolosa
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E-book670 pagine5 ore

La patonza freddolosa

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Info su questo ebook

Romanzo molto umoristico. Anno 2014, le macchine del tempo sono una realtà e lo scrittore monotematico che narra solo di viaggi spazio temporali è in crisi. L'editore non può più accettare i suoi racconti di fantascienza su quello specifico tema. Così lo scrittore tenta - con la difficoltà tipica del primo approccio - di vergare storie che non riguardino il suo campo specifico. Purtroppo però, la traduzione del capolavoro dello scrittore polacco Hanvier Desmond, ‘La patonza freddolosa’ appunto, prende vita propria e i personaggi di quel romanzo, grazie alle macchine del tempo saranno presenti in modo più o meno intenso lungo tutta la stesura del testo del vero autore, Dan Polase. Pornografia ridicola, incesti, masturbazione assistita, poesia alta e bassa fanno da cornice a questo testo che non vuole neanche per scherzo dare al lettore alcun insegnamento e nessun buono spunto per tentare di migliorare sé stesso. Questo romanzo è socialmente sconveniente; scritto con un vocabolario di 500 parole; i personaggi maschili bevono tutti birra Priebke ma nessuno arriverà a cent’anni; gli stessi adorano il pane al latte spalmato di salsa iperconcentrata di cuori di carciofo con sopra salame di tipo ‘cacciatore’; il piccolo editore (non eap) forlivese Rovellu è un alcolizzato che contatta solo scrittrici esordienti giovanissime e, dulcis in fundo, il finale è deboluccio anche se è vero che contiene un lungo incipit del prosieguo. Almeno una nota positiva c’è però: è difficile distrarsi.
LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2014
ISBN9786050307399
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    Anteprima del libro

    La patonza freddolosa - Andrea Castellini

    Stavo passeggiando assorto, mi chiedevo come avrei affrontato un deciso cambio di tematica, i miei libri non vendono più, corrotti dal tempo e… Chi mi trovo davanti? Un mostro di donna che tra l’altro mi viene incontro.

    Ciao Dan.

    Ciao. La voce mi ricorda qualcuna, tutto il resto decisamente no.

    Sono Barbara, abbiamo frequentato le scuole medie Pascoli assieme.

    Ora ricordo ma se tu sei tu, cioè, hai capito insomma, chi Diavolo ti ha ridotta così?

    Il mio ex, la prima volta mi ha fatto nuove le quattro gomme, poi ha tentato d’investirmi, dulcis in fundo, indovina Dan, mi ha sfregiata con l’acido.

    Indovino, una bella secchiata di acido Barbara.

    Sì, per fortuna avevo gli occhiali altrimenti non sarei stata in grado di riconoscerti.

    Che fortuna Barbara.

    Sarcastico come ai vecchi tempi caro Dan.

    Diciamo che son piuttosto peggiorato, tornando serio per quel che posso… Spero che lo abbiano messo dentro.

    Lo cercano ma sembra svanito nel nulla.

    Come il tuo sorriso Barbara, però potresti recuperare tornando indietro nel tempo.

    Ho saputo che pure qui a Forlì hanno inaugurato un negozio di viaggi nel tempo.

    Sì, ci son stato proprio due giorni fa, mi avevan beccato ubriaco alla guida e così son tornato indietro e li ho fregati, non che non abbia bevuto, per carità, ho solo cambiato strada e ora ho la patente in tasca.

    Non capisco perché ritirino la patente dal momento che uno può fregarli così.

    Chi fa le leggi non riesce a star dietro al passo della tecnologia Barbara.

    Mi accompagni al negozio?

    Certo, se ti fa piacere.

    Voglio tornare come ero prima.

    Ci credo bene, comunque è un po’ caro, per soli cinque minuti ho speso venti euro.

    Ne vale comunque la pena e… Raccontami un po’, come funziona la macchina del tempo?

    Inserisci venti euro nella fessura, digiti data, ora e luogo in cui ti vuoi trovare.

    Voglio evitare la secchiata Dan.

    Lo immaginavo, entrerai quindi nella capsula che assomiglia a una supposta gigantesca, quando si chiuderà sarai a pochi minuti dall’aggressione, sempre che tu abbia fatto bene i conti intendo.

    Mi ricordo tutto perfettamente ma non giurerei sull’ora, saranno state le 22,10 - 22,15.

    Ti consiglio di mettere sessanta euro e tornare alle 22,05.

    Arrivati Barbara, prego, prima le signore. Una volante ci viene incontro a sirene spiegate.

    Entra Barbara, arriva la Polizia. La spingo.

    Ma che modi Dan, di cosa hai paura? Non abbiamo fatto niente.

    Scusa, è un automatismo che ho da quando, ragazzino, son stato beccato con una canna.

    Guarda Dan, il negozio è vuoto.

    Lo sai come siamo noi forlivesi, le novità non ci attraggono, siamo una città ponderosa Barbara.

    Ponderosa, che brutta parola. L’addetto ci viene incontro.

    In cosa posso servirvi?

    La mia amica dovrebbe fare un viaggio nel tempo per evitare di rimanere sfigurata.

    Questo sì che è un saggio modo di utilizzare le nostre time machine.

    Devo tornare al 29 novembre 2013 in Via Forlanini 18 qui a Forlì alle ore 22.05 per quindici minuti.

    Le costerà parecchio signorina, un viaggio di quindici minuti costa trenta euro per ogni giorno addietro o avanti oggi.

    Barbara, ecco perché ho speso solo venti euro per tornare indietro di due giorni e per soli cinque minuti. L’addetto spara la cifra:

    Oggi è il 7 gennaio e dunque sono 1.170 euro.

    Barbara ci pensa e le chiedo:

    Ma non potevi pensarci prima?

    Dan, son stata in ospedale un mese, sono uscita da pochi giorni, ma immagini quanto si soffra con un viso ustionato?

    No, scusa, ho fatto una domanda fuori luogo.

    Una domanda del cavolo Dan.

    Stai calma, scusa, dunque, che cosa vuoi fare Barbara?

    Vado, scusi accettate il bancomat?

    Non ancora. Sbotto.

    Ma come, si fanno i viaggi nel tempo e non si può usare il bancomat?

    Il servizio sarà attivo solo da febbraio ma posso venirvi incontro, ho un dispositivo pos a me intestato, vi costerà solo il 10% in più.

    Barbara, son 117 euro.

    Dan, sono già le quattro di pomeriggio e il bancomat non dà più di 500 euro al giorno.

    Se paghi il viaggio domani ma in contanti risparmi ben novanta euro.

    Scusate se vi interrompo, il negozio chiude stasera e riapre il giorno 11, devo andare a sciare e in questi giorni come sapete si risparmia.

    Basta, vado ora. L’addetto prende i 1.287 euro e prepara la macchina del tempo con le specifiche fornite da Barbara. La capsula bianca a forma di supposta si chiude. Devo aspettare quindici minuti. L’addetto mi colpisce.

    Che gran bastardo, rovinare così una donna.

    Sa? Barbara era bellissima ai tempi della scuola, quando in prima media non aveva ancora un filo di tette tutti la guardavano, aveva un viso incantevole.

    Non vedo l’ora di vederla sana pure io ma è solo questione di minuti. La porta della supposta si apre e Barbara esce in carrozzina.

    Sei davvero bellissima Barbara, ma cosa ti è successo?

    Ho evitato la secchiata ma il bastardo mi ha poi spaccato le gambe, sono uscita dall’ospedale pochi giorni fa.

    Ora Barbara il problema si complica. Le dico.

    Se fai un altro viaggio nel tempo sarai in carrozzina e ti centrerà con l’acido ancora più facilmente. È bellissima ma triste, ci pensa.

    Barbara, ci vai con una pistola, te la do io, tieni, poi lo fai fuori e scappi in carrozzina. L’addetto interviene.

    Un viaggio nel tempo con armi da fuoco appresso costa il 10% in più, 1.404 euro se non si paga in contanti.

    Non me la sento, andrei in galera subito.

    Barbara, devi tornare al giorno in cui l’hai conosciuto ed evitarlo.

    Era l’ultimo dell'anno del 2008 Dan, in discoteca. L’addetto interviene con calcolatrice.

    1.834 giorni comprendendo il 29 febbraio 2012.

    Scusi, in soldoni?

    18.340 euro per cinque minuti di viaggio ma ricordi che solo un ubriaco avvicinerebbe una donna in carrozzina.

    Barbara, lo so che gli ubriachi in discoteca son tanti il 31 dicembre ma ti libereresti per sempre di lui.

    Non so cosa fare Dan.

    Posso dirti che sei bellissima come allora?

    Lo hai detto. Mi chino e le asciugo le lacrime.

    Potresti anche stare così, le gambe guariranno Barbara.

    Dan, portami a casa. È buio ormai e mentre spingo la carrozzina Barbara vede una tabaccheria.

    Devo giocare al superenalotto.

    A che pro?

    Secondo te?

    Da quando ci sono le macchine del tempo tutti si divertono a scoprire la combinazione vincente e poi tornare indietro di un giorno per giocarla, l’ultima estrazione ha avuto sei milioni di 6 per pochi centesimi di vincita individuale.

    Come nel film con Jim Carrey?

    Più o meno.

    Allora andiamo a casa, lo sai cosa pensa la gente che ci vede?

    Non oso.

    Che io sono una povera paraplegica e tu stai con me per far sesso.

    Ci sta, molti vorrebbero scopare con una paraplegica così bella.

    Per fortuna guarirò. Entriamo in casa sua e la trasloco sul divano.

    Dan ma tu che mestiere fai?

    Sono uno scrittore.

    Genere?

    Ho scritto otto libri sui viaggi nel tempo.

    E poi?

    Basta, sono specializzato in quello.

    Ci campi?

    Sempre meno ma 'Carambola d'essai' ha venduto 40.000 copie, dieci anni fa.

    Cioè, spiegami, tu scrivi solo libri sui viaggi nel tempo?

    Sì, il mio editore però è stanco e ha ragione, sarebbe come se Asimov scrivesse oggi di internet e smartphone, dovrò inventarmi un nuovo filone.

    Asimov è morto Dan.

    E allora?

    Tu potresti scrivere libri fantasy su internet e i social network.

    Saggistica fantasy?

    Sì, ha talmente poco senso che… Mi spiego meglio, con un po’ di comicità potrebbe funzionare.

    Mi hai dato un’idea, ci volevi tu per rinvigorire la fantasia di uno scrittore che non ha più nulla da dire. Barbara mi guarda e diventa subito triste.

    Devo fare il mutuo e liberarmi di lui.

    Pensaci un attimo, tutti quei soldi per soli cinque minuti, avresti bisogno di tre ore per stancarlo, quella sera era brillo per caso?

    Puzzava di birra ma era così simpatico….

    Ecco, gli ubriachi si tromberebbero pure una paraplegica vera. Barbara ci pensa.

    Sai Dan, messa così non posso far tanto ma una cosa sì. Porca miseria, mi succede sempre così, mi ricordo di non essermi cambiato le mutande solo quando trovo da far qualcosa di buono.

    Scusa Barbara, ho sudato un po’ spingendo la carrozzina, mi rinfresco un attimo.

    Hai sudato al 7 di gennaio?

    Ero già accalorato nel momento in cui ti ho vista bellissima come un tempo. Mi faccio la doccia e getto le mutande multicolore dalla finestra, poi mi asciugo e mi rivesto, in penombra le sfuggirà che le mutande per un po’ saranno d'interesse esclusivo per cani di passaggio. Torno e facciamo un giro sulla ruota di cinque minuti scarsi. Sono pudico e non descrivo i particolari. Le donne mi han sempre detto che a letto faccio pena e non descrivo i particolari. Non son proprio capace di far sesso e quindi non posso descrivere i particolari.

    Dan, neanche cinque minuti.

    Per scrivere il mio ultimo libro non sono uscito di casa per mesi, ero un po’ eccitato.

    Posso dirti una cosa?

    Che ce l’ho piccolo?

    Sì, ma è troppo piccolo.

    Gli scrittori spesso ce l’hanno piccolo.

    E tu come lo sai?

    Son scrittore.

    È come se tu avessi solo la parte emersa dell’iceberg.

    Galleggiare davanti alla vagina, intendi questo?

    Sì, ti muovi senza incisività.

    Ce l’ho piccolo, cosa incido Barbara?

    Il mio ex invece ci sapeva fare sai?

    Perché non torni con lui?

    Ci sto pensando, dovrei solo fregarmene che mi picchi ogni giorno e accettarlo come niente fosse tutte le sere che torna a casa sbronzo.

    Ne hai facoltà, se sa scoparti a modo dovresti pensarci bene.

    Ah, se lui fosse qui adesso.

    Ti ucciderebbe.

    Dov’è finito l’ombrello?

    Quale ombrello?

    Quando siamo entrati c’era il mio ombrello giallo dentro l’anfora.

    Non l’ho notato.

    Sono sicura.

    Pensi che ti abbia fregato un ombrello?

    Non lo so.

    Barbara, cosa me ne faccio di un ombrello? Tra l’altro non ha piovuto e non pioverà.

    Hai visto le previsioni?

    Sì, per una settimana niente pioggia.

    Eppure son convinta che quando siamo entrati ci fosse l’ombrello giallo dentro l’anfora.

    Cosa vuoi che sia, ne hai altri due.

    Ci tenevo, me l’ha regalato il mio fratellino quando ho compiuto sedici anni.

    Forse ti confondi e l’hai dimenticato in macchina.

    Cosa sono questi rumori?

    Ma che… Qualcuno sta sfondando la porta!.

    Hai la pistola?

    Certo.

    Nasconditi, se senti che va a finire male intervieni. Il bruto spacca tutto e Barbara si ritrova inerme sul divano con il suo ex di fronte. L’incazzato ex urla e poi tace, dopo un paio di minuti è lei che urla di piacere. Che bello, si sono riappacificati. Dopo un’ora, l’ex se ne va sbattendo più volte la porta in quanto l’ha rotta e non si chiude più.

    Barbara, tutto a posto?

    Sì, ho fatto la scelta più saggia.

    Che sensazione hai avuto?

    Mah, ora so che posso rimediare a ogni errore grazie alla macchina del tempo.

    Ti sei già dimenticata la secchiata?

    No, però in cuor mio l’ho perdonato.

    Lui ti tirerà giù i denti e tu ricorrerai alla macchina del tempo.

    Più o meno sì, è una grande invenzione per storie complicate sai?

    Lo so, scrivo libri solo su questo.

    Allora dimmi come comportarmi con lui.

    Devi solo trovare la maniera di non farti uccidere Barbara.

    Ho capito, che bello.

    Bello cosa?

    Mi faccio trovare a letto con un altro, prendo un sacco di botte e l’indomani torno come prima con solo dieci o venti euro.

    Cosa c’è di bello? Lui non ricorderà che gli hai messo il paio in testa.

    Già.

    La macchina del tempo è uno strumento portentoso da usare con moderazione cara Barbara.

    Mi rimetteresti le mutande?

    Che schifo, ti ha sborrato dopo averlo tolto, aspetta, prendo una salvietta.

    Scusa Dan, tu invece sei venuto dentro?

    Certo.

    Ecco, lui mi conosce e tu no, questi sono i giorni pericolosi.

    Non ti preoccupare Barbara, se rimarrai incinta tornerò indietro e indosserò precauzioni.

    Potresti proprio evitare di farmi.

    Hai ragione, le lettrici dei miei libri non devono sapere che ce l’ho piccolo.

    Non ho letto nulla di tuo.

    Le donne in generale non devono saperlo, brava Barbara, quanto tempo ci vuole per il pap test?

    Ma sei proprio un pezzo d’ignorante Dan, quello non è il test di gravidanza.

    Si chiama pap, mi piaceva come indicatore della scopata, sai… Pap pap pap.

    Sei divertente come un alcolizzato in astinenza.

    Scusa, mi hai preso alla sprovvista e pure sobrio.

    Ci vogliono almeno due settimane per i risultati.

    Sono più di uno?

    È un modo di dire ma dal momento che ti diverti tanto a scherzare potrei essere incinta di due o più gemelli.

    E se tu prendessi subito la pillola del giorno dopo?

    Non mi piace abortire, l’ho fatto una volta sola quando avevo quindici anni e quando ci ripenso vedo sempre un figlio sano e robusto già laureato.

    Allora tu hai letto il mio libro ‘Madri nel tempo’ cara.

    No Dan.

    Narra di donne che prediligono impedire il concepimento grazie alla macchina del tempo evitando di strappar via la vita dall’utero.

    Sei un comunista antiabortista?

    Lo ammetto Barbara. La pulisco dallo sperma.

    Ti ha schizzato dappertutto bambolina.

    Una volta involontariamente ha imbiancato una zanzara piena di sangue spiaccicata sul muro.

    È un uomo preciso che sa come utilizzare le proprie limitate risorse.

    Sì, ha uno schizzo artistico, per questo lo amo.

    Barbara, me ne vado a casa, sono contento di averti aiutata in questa giornata densa.

    Toglimi una curiosità, perché giri armato?

    Da quando ci sono le macchine del tempo è necessario restare in vita, come ti ho già detto.

    Secondo te la libertà aumenta o diminuisce con le nuove tecnologie?

    La domanda ha senso ma la risposta no.

    Perché?

    La tecnologia è frutto dell’ingegno egocentrico di chi la crea e l’egocentrismo degli utenti sfrutta la tecnologia.

    Non ho capito quasi niente.

    Te lo scrivo su un foglietto.

    Sai che sei strano?

    Non dirlo a me.

    E a chi?

    Ti ricordi quando l’addetto della Lighter Zen Foesters ha parlato di giorni addietro e avanti oggi?

    Allora?

    Aveva un lieve accento francese secondo te?

    Sì, pareva pure frocio.

    Come tradurresti dal francese ‘avanti oggi’?

    Ieri.

    Brava, dunque ci ha presi per il culo.

    Allora il viaggio nel tempo nel futuro non si può fare.

    Esatto, ci ha fregati.

    E ora come facciamo?

    Come facciamo cosa?

    Scusa, sono un po’ incasinata.

    Da tre giorni non vedo Barbara e da allora penso a come rinnovare la mia fantasia. Potrei scrivere una quadrilogia sulle persone che sfruttano le ceneri dei cari defunti per ricavarne diamanti…

    Valeria, sei piuttosto ingioiellata.

    Son partita dal pollice per scherzo; questo è zio Antonio, guarda, poi da quando è morto mio marito ho completato la mano, l’ho messo al mignolo come quando era vivo. Che tristezza. Potrei parlar dell’amore vero: coppie che fanno la cacca assieme o che comprano due copie dello stesso libro che poi leggono all'unisono stesi nel lettone prima di dormire. Potrei scrivere una quadrilogia pedopornografica, il genere tira sempre ma so già che l’editore lo leggerà solo per masturbarsi e mi dirà Geniale ma impubblicabile, geniale cosa? Chiunque saprebbe convincere una bambina che non è stata portata dalla cicogna a credere che non sia nata neppure sotto un cavolo. Plin plin, mail di Barbara:

    Il mio ragazzo ha avuto un ictus, passami a prendere. Chissà perché Barbara ha pensato proprio a me, il dovere mi chiama ma secondo me è qualcos’altro a farmi smuovere.

    Che bello sei in piedi!

    Sì, con le stampelle però.

    Un passo alla volta.

    Infatti mi han vietato di saltare a piedi uniti.

    Mi prendi in giro o hai l’Asperger?

    Non lo so, andiamo.

    Tranquilla, in un quarto d’ora minuti arriviamo.

    Se giri intorno alla città ci vorrà di più.

    In che senso?

    Dobbiamo andare al negozio di viaggi nel tempo e non all’ospedale.

    Già lo so, tu vuoi tornare indietro di qualche giorno e prevenire l’ictus.

    Sei sveglio caro Dan, ho gli esiti della risonanza magnetica, della pet e della tac: con e senza contrasto.

    Lo ami davvero.

    . Arriviamo e lei si precipita dentro al negozio.

    In cosa posso servirla?

    Se son qui secondo lei cosa vorrò?

    Barbara, è un modo di fare, non voleva prenderti in giro.

    Via Forlanini 18, 8 gennaio.

    Bene, orario?

    Tu Dan cosa mi consigli? A che ora eri contattabile?

    Non lo so Barbara, viaggia nel tempo e chiama un taxi.

    Dan aiutami, dimmi quando il taxi impiega meno ad arrivare e qual è l’orario di minimo afflusso al pronto soccorso.

    Ho studiato a fondo questi dati per scriver libri credibili e….

    Dimmelo! Ora! Quando?. Mi stringe il collo, gli occhi son quelli di una pazza.

    Sulle cinque di mattina Barbara.

    Bene, quanto tempo ci vorrà?

    Per me con dodici ore di viaggio te la cavi a malapena.

    Quindici ore?

    Devi prendere in considerazione che tu accederai al pronto soccorso in compagnia di un uomo che sta apparentemente bene, ti passeranno davanti tutti.

    Quanto costa il viaggio per quindici ore?

    5.400 euro. Scoppia a piangere.

    Quel bastardo mi ha prosciugato quando stava bene e continua pure ora.

    Lascia perdere Barbara.

    Parli te, con un pisello così parli pure.

    Barbara, tra due anni i prezzi crolleranno dieci volte, se anche morisse tu potrai sempre fare un viaggio per impedirlo.

    Scusate se vi interrompo, ma, calcolatrice alla mano, se anche fosse, un viaggio di quindici ore, 365+365+3 moltiplicato dodici euro l’ora fa esattamente 131.940 euro.

    Ci saranno le offerte per le quali ogni viaggio sopra le dodici ore costerà la metà.

    66.000 euro compresa la mancia per me.

    Dan aiutami.

    Non ho soldi Barbara.

    Lo sapevo che non vali un cazzo.

    Barbara, ti porto a casa. La bella scende da sola e mi invita in casa.

    Tu Dan quanto sei incasinato?

    Scrivere otto libri sulla mia materia incasinerebbe tutti.

    Non intendevo questo, la tua vita reale com’è?

    Sono solo e scrivo per non essere solo come fanno tutti gli scrittori.

    Non ti sembra mai di essere invisibile?

    Ogni giorno Barbara.

    Non sei neppure uno che vende tanto, perché insisti?

    So fare solo quello, chi non ha voglia di lavorare scrive o fa l’artista.

    Posso darti un bacio per questa risposta?

    Dovresti darmene uno per ogni giorno che non abbiamo vissuto insieme Barbara.

    Son tanti.

    Piano piano recupereremo.

    Sulla bocca?

    Sì, tutti su quella Barbara.

    Mi strazierai.

    Hai tutto il tempo e a me non piacciono i calcoli.

    Lo sai che sei strano?

    Ce l’ho piccolo, lo so. Barbara ride, non capisco se sia pazza, matta o cocainomane. Subito dopo infatti mi guarda male.

    Cosa c’è?

    Mi accompagneresti all’ospedale?

    Sia fatta la tua volontà.

    Non prendermi in giro.

    Era un complimento Barbara.

    Sai che sei strano?

    Questa volta perché?

    Hai un modo di scherzare anomalo.

    Quando uno ce l’ha piccolo cresce in modo diverso.

    Cresce senza che tutto cresca vuoi dire?

    Sai che anche tu non scherzi Barbara?

    Nel senso che scherzo senza rendermene conto?

    Che Diavolo di senso ha dire ‘scherzo senza rendermene conto’?

    Tu non vieni mai preso seriamente in giro?

    Che cosa stai dicendo?

    Che finalmente la serie di domande reciproche senza risposte è momentaneamente sospesa.

    Tiriamo il fiato soddisfatti.

    Cara, lo sai che un po’ mi assomigli?

    Non ricominciare con le domande.

    Scusa.

    No, devi chiedermi il perdono.

    Mi scuseresti bella zoppa?

    Ecco, così va meglio.

    Mi scusi o no?

    Ricominci?

    Sei tu che hai fatto l’ultima domanda però.

    Scusa.

    E me lo dici così?

    Ti ho fregato. Quanto è simpatica.

    Barbara, devo farti una domanda.

    Ma lo sai che sei un giocherellone?

    Fregata. Seguono lingue, è talmente bella che non si trucca per niente.

    Andiamo, il mio tipo sta male.

    Non me la sento di venir con te, ci saranno i suoi e….

    È solo come un cane, non ha nessuno se non me. Partiamo, parcheggiamo ed entriamo.

    Signorina La Terra?

    Sono io.

    Non è ancora fuori pericolo.

    Mi può dire qualcosa in più?

    Vincenzo non è ancora fuori pericolo.

    Tutto qui?

    Ho nominato il suo ragazzo, se a lei non frega nulla….

    Mi scusi, continui.

    Lei è molto bella.

    E poi? Continui pure.

    Non posso farle proposte qui e nell’orario di lavoro.

    Domani starà meglio?

    Chi può dirlo, il raffreddore passa quando ne ha voglia.

    Barbara, ti sta intortando, chiedi di Vincenzo.

    Vincenzo è l’uomo della mia vita Dottore, non mi dica che riporterà danni permanenti.

    Non ci penso neanche a dirle alcunché, non siete sposati.

    Per lei non valgo proprio nulla?

    Se non ci sta no.

    Barbara, andiamo via.

    No, lo voglio vedere.

    Signorina, mi segua e l’accontenterò.

    Barbara, ti farà vedere il suo pisello.

    Sta’ zitto, pensi sempre male. Barbara torna.

    Come facevi a saperlo Dan?

    Cosa?

    Che per vedere Vincenzo dovevo fargli un pompino?

    Sei solo una sciocca, andiamo via.

    Non ti capisco.

    Sei più interessata ai cazzi che alle persone.

    Come ti viene in mente? Non capisci niente, era ovvio che ci fosse un prezzo da pagare e il Dottore è stato elegante, mi accarezzava le orecchie invece che spingermi la testa in avanti come i soliti porci.

    Scusami, Vincenzo come sta?

    Stabile, dorme a pancia in giù.

    Che coma strano Barbara.

    Non tanto, dormiva sempre così. Usciamo e Barbara mi prende la mano.

    Dan, tu hai mai fatto un bocchino?

    Sì, ma ero giovane e inesperto.

    Non sei capace di fare neanche quelli?

    Barbara, perché mi soffochi con questa storia del sesso, non sono nato per quello.

    Sei uno scrittore fallito o quasi.

    Barbara, cambi umore ogni 3x2, cosa ti fai?

    Annuso le offerte del supermercato di prima mattina.

    Non prendermi in giro.

    Ho un problema.

    Parlamene.

    Non mi fido delle persone e ogni giorno peggioro.

    Rifugiarsi nel sesso non serve.

    No, non è proprio quello, non intravedo una partenza e ho già quarant’anni.

    Non devi pensare alla partenza Barbara, secondo te perché ho scritto libri sulle macchine del tempo?

    Per giungere al fine?

    Certo, la partenza è sempre un luogo poetico ma nebbioso.

    Ci si imbambola con la bella poesia giusto?

    La partenza è un luogo da scrivere per gli altri ma da dimenticare per sé stessi.

    Quanta solitudine hai attraversato Dan?

    Meno della tua.

    Portami a casa. Barbara non sa affrontare la vita e io non so far sesso decente, parlare e scopare potrebbe mettere in comunicazione due anime che combattono solitudini consolidate ma diverse.

    Hanno inventato le macchine del tempo e nessun rimedio efficace per ingrandire l’uccello.

    Barbara, la tecnologia fa passi avanti solo per la grande utenza.

    È come se tu avessi una malattia rara.

    Quattro centimetri è una malattia rarissima Barbara.

    Se Vincenzo muore faccio voto di castità e sto con te.

    Ma anche no, sono liberale.

    Non eri comunista?

    Se posso stare con una donna che mi piace non sarà certo il cazzuto di turno che ti tromba ad allontanarmi da te.

    Sai che sei strano?

    In che senso?

    Ce l’hai piccolo ma mi piaci, mi piaci perché solo uno strano come te potrebbe averlo così piccolo, mi sento un po’ incasinata.

    Sei innamorata.

    Chissà se Vincenzo se la caverà Dan.

    Mi son svegliato in piena notte e non ho trovato niente di meglio che torturare l’inguine di Barbara. Ammetto di avere un po' fame e lei è stupenda e identica sia di giorno che di notte, con lei non rischio di sommare incubi nel sonno e incubi al risveglio. Ha la patata leggermente scura. A me piacciono le vagine non troppo venate: è un blocco mentale che supero solo con bambine di otto anni. Son le cinque di mattina e le sto alleggerendo il sonno, è ora di smetterla. Vorrei rovistare dappertutto per curiosità ma ho anche il blocco di farmi troppo i cazzi miei. Potrei lavarmi i piedi ma non ne ho voglia. Fumo soddisfatto pensando a Vincenzo. Chi maltratta le donne merita un ictus. Se Barbara mi tratterà male le augurerò la stessa fine. Non posso, son delicato di mio, al limite le farei le quattro gomme, non di più. Mi conosco. Devo pisciare. Mi siedo come le donne, più uno ce l’ha piccolo più vaporizza il giallognolo sulla tazza e oltre. È proprio vero che gli uomini veri ce l’hanno grosso e lungo. Quando ci si raffronta con le più banali situazioni sprizza fuori la verità. La bella si sveglia alle otto di mattina.

    Cara, non ti ho chiesto che lavoro fai.

    Non lavoro.

    Vincenzo ti mantiene?

    No, ho dei soldi da parte.

    Perché allora hai rinunciato al viaggio nel tempo?

    Quale viaggio?

    Quello per cui ti eri sprecata con gli esiti della tac, rm e pet.

    Non mi sono sprecata, lo amavo.

    Oggi invece cosa provi per lui?. Si mette a piangere, come tutte le donne in difficoltà piange.

    Lavami i denti.

    Qual è il tuo spazzolino?

    Quello pulito. Dovevo arrivarci da solo.

    Dovresti farti vedere cara, hai un premolare con una simil carie secca al colletto.

    Adesso sei anche dentista?

    Ho scritto un libro sui denti che resistono secoli prima di degenerare.

    Devi spazzolarli anche all’interno Dan.

    Scusa, non ho mai scritto libri sull’igiene orale.

    Sai che sei strano?

    Ancora….

    Sembra che la tua vita e la tua conoscenza sia scritta nei tuoi libri, in qualsiasi situazione nuova ti perdi.

    Sono uno scrittore specializzato Barbara.

    Non sai neanche cos’è un pap test.

    No.

    Non sai niente della vita, per te l’esistenza è un libro che hai scritto e di cui vai fiero.

    Sono fatti bene, non ci sono errori grossolani.

    Sei strano.

    E perché?

    Perché ti amo. Le donne a volte amano gli uomini in quanto li credono in difficoltà mentre io amo Barbara e basta.

    Barbara, credo di essermi innamorato di te.

    Mi piace, aggiungi la parolina magica.

    Barbara, credo di essermi molto innamorato di te. Trema, vorrebbe scomparire in casa sua.

    Barbara, se noi stessimo insieme….

    Continua.

    I viaggi nel tempo non avrebbero molto senso.

    Vuoi dire che durante l’innamoramento….

    Ti ho capita Barbara, sei succube dei viaggi nel tempo e lo sarai sempre, lo vuoi capire che non ne posso più di questa storia? Voglio vivere il presente, voglio che non cambi mai nulla.

    Parola di scrittore?

    Sì, sono stanco, a ogni presentazione di un mio libro arrivano ragazzini e vecchi.

    Noi siamo quarantenni.

    Brava, non siamo i viaggiatori tipo.

    Sai che sei strano?

    Non indovino.

    Quante volte piangi al mese?

    Non è una domanda da donna a uomo.

    Dimmelo.

    Dipende, solitamente piango una volta al giorno facendomi poi due seghe per stare meglio.

    21 gennaio, Barbara ha fatto il pap test ed è incinta di me. Lei è bella, io quasi: sono calvo, porto gli occhiali e ho fianchi dell’amore in stile Homer Simpson ma più definiti. Nascerà un bel bambino e Vincenzo si è arreso. Vorrei riempirlo di piombo tanto per giocare ma se non sprizza il sangue non mi diverto. Barbara mi ha chiesto di partecipare al trasporto funebre ma non me la sono sentita; parteciperanno solo lei e il dottore che ha fatto proprio di tutto per trattenere Vincenzo a trentasei gradi e qualche linea di vita. Abbiamo deciso di trasferirci da me, lei venderà la casa e abiteremo nel mio appartamento popolare: siamo entrambi senza reddito e questa è la mossa più sensata ad oggi. Il mio lavoro è ripreso, sto scrivendo un libro umoristico sui viaggi nel tempo, l’editore ha letto i primi cinque capitoli e si è complimentato per il cambio deciso di rotta. Sarà sempre così facile? Se un giorno mi andrà male riscriverò un libro di Aldous Huxley in chiave alcolica. Potrei anche rendere interessante un libro di Federica Moccia o di Lucio Troisi ma so già che ci vorranno almeno tre anni e la traduzione in italiano dovrà esser fatta da un professionista il quale impiegherà altrettanto. Devo pisciare, me lo guardo. Mentre il flaccido ammennicolo si fa attraversare dalla simil birra analcolica e calda mi chiedo come possa aver fatto a ingravidare una donna al primo colpo dopo almeno 700 seghe dall’ultima scopata. - Entro stasera devo consegnare l’ottavo capitolo di una breve storia di dieci alla caporedattrice di ‘Forlì Poche Notizie’ e ciò mi sta distogliendo dal lavoro, cosa non faccio per cinquanta euro ormai. Sono Marina, l’ottavo capitolo della storia deve staccarsi dagli incessanti dialoghi. Se la mail mi arriva da Marina è un po’ idiota che lei si presenti ma il giornalismo a Forlì ha toccato livelli incredibili. Su questo giornale mettono una foto di uno spazzino che spazza e sotto, la didascalia riporta: Spazzino al lavoro. Dopo il taglio dei pini in Viale Risorgimento hanno messo una foto dei potatori al lavoro con sotto la scritta: "Foto scattata durante il

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