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Dammatrà - Racconto intimo dell'Ispettore De Angelis
Dammatrà - Racconto intimo dell'Ispettore De Angelis
Dammatrà - Racconto intimo dell'Ispettore De Angelis
E-book101 pagine1 ora

Dammatrà - Racconto intimo dell'Ispettore De Angelis

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Info su questo ebook

Una storia nera, sporca e violenta. Un'amicizia. Una Milano strana e poco raccomandabile. L'ispettore De Angelis fianco a fianco delle sue paure, delle sue frustrazioni.
LinguaItaliano
Data di uscita18 mar 2014
ISBN9788868859152
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    Anteprima del libro

    Dammatrà - Racconto intimo dell'Ispettore De Angelis - Artemio Antinori

    Epilogo

    Dammatrà racconto intimo dell'ispettore De Angelis

    Era incredibile come fosse cambiata negli anni la gente della curva; rispetto agli ‘80 tutto era diventato assolutamente triste e becero. Solidarietà sparita, ragazzi rovinati da sostanze, senza nessuna idea di appartenenza, senza nessuna responsabilità identificativa con la maglia…tant’è…alla mezz’ora del primo tempo la sua squadra, quella per cui aveva fatto di tutto da ragazzo e non, quella di nonno, di papà, di zio insomma, da generazioni tramandata, già era sotto di due gol, come di solito accadeva a San Siro…quanto tempo era…dal ‘92 che era in servizio a Milano e l’aveva vista sempre sempre soccombere di fronte alle milanesi; o meglio quasi sempre, col pelatone in panca belle partite e soddisfazioni s’era tolto ululando a squarciagola in tribuna verso chiunque lo circondasse su quei seggiolini freddi e plasticosi. Ma poi alla lunga aveva preferito tornare in curva, amore di gioventù, sbagliando come si stava accorgendo stasera.

    Era ora di andare…il cordone della celere si aprì in due al suo passaggio rivelando una confidenza sospetta per i molti che osservavano la scena:

    - Ahò l’hai visto quello ? Pure i celerini c’hanno il padrone che li move a comanno !

    D’istinto girò la testa con uno scatto figlio di tempi di attività di curva e politica, dai tempi della strada, quella vera :

    -fatte li cazzi tua regazzi’ sinno te ce faccio pijà ‘a residenza a San Vittore ! - incredibile come nei momenti di nervosismo e tensione tornasse a galla il vecchio linguaggio di quartiere, di Corso Trieste …un nuovo scenario Trieste-Salario… (cit.) La strada dove destino voleva era tornato da molti anni.

    Il cordone si richiuse e lui iniziò a scendere le orribili scale in cemento del primo blu. Alle 23 iniziava il turno e voleva prima passare al Plastic per salutare una persona.

    La moto targata Roma nonostante fosse parcheggiata nei posteggi Delle forze dell’ordine, aveva una gomma a terra, squarciata da non so cosa di affilato; si diresse verso il ghisa che era di servizio all’ingresso dell’area parcheggio: -buonasera capo a che ora ha montato ?-

    -A lei che cosa ci interessa ?-

    -beh, mi interessa per due motivi il primo è che c’ho una ruota della moto squarciata…-

    -E con questo ?-

    -no no con questo- disse mentre metteva nella visuale del ghisa il suo tesserino di riconoscimento…

    -Ah mi scusi ispettore intendevo dire con questo sono tre le gomme bucate stasera-

    - Ecco se non vuoi che te buco er cervello che nun c’haii famme portà la moto in Fatebenefratelli con un carroattrezzi così là me la sistemano e chiamame una macchina de servizio che me può dare uno strappo in 22 marzo prima che te le faccio gonfià tutte a fiato le gomme che hanno bucato stasera pupazzo che non sei altro-

    "senti pupazzo ma che un matto se calma così ?-(cit.) questa era la frase che gli riecheggiava in testa mentre quello diventava tutto rosso e la mano che teneva la trasmittente tremava. Dopo mezz’ora era all’ingresso del locale. Salutò con un bacio Ivana il trans che la domenica sera faceva selezione all’ingresso - Ciao gioia Madonna sempre più tosto diventi e sì che c’hai un’età anche tu ormai !-

    -L’importante è rimane’ tosto nei punti giusti Iva’ !- facendole l’occhiolino; c’era volgarità.

    Il locale nei primi anni ottanta era diventato famoso per frequentazio ultra modaiole di cantanti, stilisti e modelle; anche Andy Wahrol era passato di qui. Ora era diventato nel week end un ritrovo di giovani gay impazziti e qualche fuckin’ poser al quale interessava solo apparire; la domenica però aveva ancora un suo fascino perverso. Lei non era ancora arrivata con le sue amiche …mannaggia ! e fra non molto la sua giornata di lavoro sarebbe iniziata …per un gin tonic fatto da Gigi, il barman del locale, avrebbe comunque trovato qualche minuto in più….

    Dammatrà 2° episodio - la notte 1a parte

    Tre quarti di Tanquerey mezza tonica un quarto di succo di lime quattro gocce di angostura; questo era il gin tonic migliore di Milano e lo preparava per lui Gigi, amico e barman, unico esemplare di commerciale/ruffiano, capace di dar da bere acqua del rubinetto facendoti credere che era incredibile e rarissima vodka eschimese, innamorato del suo lavoro, innamorato della gente, barman per attitudine, grande incantatore di clienti. Fidanzato con la Amy Winehouse di Quintosole, lei dirigente informatica donna da parecchi pippi mensili, innamorata di Gigi il nottambulo barman, sempre in trincea psicologica per fargli cambiare quel lavoro che non avrebbe dato futuro alla coppia. Risultato: tre volte su quattro erano in litigio pieno; e proprio di quello Gigi stava raccontando all’ispettore che, appoggiato al bancone sorseggiava quel fantastico nettare formulato e preparato dal suo amico.

    Cioè non ci riesce a capire che di giorno vado in para a lavorare…caffè in trecento modi differenti, deca, orzo tazza grande, orza tazza piccola, con latte freddo a parte, con latte caldo freddato, con la panna, marocchino, tunisino, egiziano, cacao, corretto…

    Ho capito ho capito Gi’. Stai calmo prima di farti venire un esaurimento nervoso

    no l’esaurimento mi viene se mi dice di nuovo di lavorare in un bar di giorno ! Mi ci vedi a preparare panini ed insalate biologiche a modelle anoressiche che bevono Evian ?!?!?!?

    Beh, direi proprio di no. Perchè togliere alla notte un talento come il tuo…certo che poi se torni a ca’ e te devi fa’ una semplice….forse forse…c’hai pensato bene ?

    Sì che c’ho pensato…ma io la trombo ugualmente quando voglio …tanto poi è lei che tromba me durante tutto il giorno…è un disco rotto…sempre le stesse cose…se mi girano i coglioni me ne vado e torno da mia madre…

    Se, da -Dacci un taglio- a lavare i capelli alle sciure di giorno ed a caricarti le sfatte di notte…che amarezza…c’è aggressività!

    Prima o poi lo farò almeno gli metto un po’ di pepe alle splendide chiappe che si ritrova…poi con un altro poco di fortuna la smetterà di rinfacciare sempre che guadagna il doppio di me…

    Te l’ho sempre detto…già nel rapporto contiamo poco noi poveri maschi, se economicamente siamo in difetto là, su quell’argomento, inizia l’inferno. Guarda me per esempio, tutt…

    Si interruppe perchè due gelide mani, con le unghie lunghe, gli coprirono gli occhi; reminescenze delle scuole. Lui quegli indovinelli gli aveva sempre odiati…che bisogno c’era di….vabbè

    Che faccio ??? Tiro ad indovinare facendo finta che non ero qui per un appuntamento oppure togliamo le manine dagli occhi così non mi si gelano le cataratte prima dei 70anni ???

    Tipico umorismo bulgaro dell’ispettore più coatto di Milano. Amore ma quando sorridi ?

    Quando magari riesco a vederti di giorno e per tre ore filate direi…

    Sempre di cattivo umore eh ?!

    Beh piccole’ mi preparo per quando fra tre minuti ti dirò che fra otto devo andar via

    Di già ??? A cena no perchè c’era la partita poi ci vediamo qui sul tardi e già te ne devi andare ???

    Piccole’ devo montare di servizio lo sai

    no l’unica cosa che so’ è che nell’ultimo mese tutte le volte che hai montato sotto non c’ero io e la cosa mi inizia ad innervosire un po’

    Scusala eh Gi’ disse voltandosi al bancone

    Tranchillo. Sapessi la mia come me lo mena

    "Almeno lei riesce a toccartelo ! Io debbo accontentarmi delle

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