Crisi di Metallo
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Anteprima del libro
Crisi di Metallo - Francesco Giordano
1
La società umana si era sempre ritrovata a combattere contro diversi problemi con il passare degli anni. Anche l'anno 2150 aveva una bella patata bollente chiamata Robot. Il primo umanoide dotato di un Nucleo
venne creato 100 anni prima, ma cos'è un nucleo? E' la parte più importante di una
macchina, questo è composto da una CPU, diversi Hard Disk e altri aggeggi del genere.
Tutti questi elementi erano necessari per creare un entità pensante che potesse ragionare anche in modo complesso. Inizialmente questi gingilli avevano un costo enorme e solo pochissimi potevano
permetterseli, erano diventati dei simboli per indicare la ricchezza di una persona.
Ma, come molti avevano già predetto, con la creazione di nuovi modelli, i Robot divennero una sorta di accessorio che molti possedevano. Anche il mondo del lavoro venne scosso pesantemente
da tutto questo. Non era una novità, anche in passato delle normali macchine
avevano rubato il
lavoro a diversi esseri umani.
Ma adesso la situazione era diventata assai peggiore. Non si stava più parlando di una macchina per cucire, ma di un Robot che poteva sostituire in tutto l'uomo. Nemmeno a dirlo, la preoccupazione prese il sopravvento, gli esseri umani iniziarono in poco tempo ad odiare quelle macchine che
spesso prendevano il loro posto, riducendo molti alla povertà.
Cosa si poteva fare per evitare una rivolta? Se da una parte alcune persone morivano di fame, altre
vedevano aumentare i loro profitti proprio perché questi Robot non richiedevano un compenso. L'astio che provavano gli uomini verso le macchine spesso si trasformava da semplici parole di
odio a fatti compiuti.
Erano molti i Robot che venivano danneggiati, ma non solo, a pagare erano anche gli ingegneri robotici, le strutture dedicate ai Robot e le stesse aziende che li costruivano erano in pericolo e
subivano spesso dei danni. Dopotutto un uomo che perde tutto è in grado di fare qualsiasi cosa.
Ma proprio per evitare che tutto questo peggiorasse, le più alte cariche del governo del tempo
avevano assunto un vasto gruppo di ricercatori
e pensatori
che avevano il compito di trovare
una soluzione a questo macello.
E Mark Sinder era proprio uno di questi, per la precisazione era un'economista e sociologo che godeva di una grande fama. Ma solo i migliori facevano parte di questa missione
quindi è
normale che anche le sue abilità dovessero soddisfare determinati requisiti. Il suo collega invece era
Frank Gander, di lui conosceva solo il nome.
Non era certo una matassa facile da sbrogliare, e tutti se ne rendevano conto perfettamente. Ma le
grandi innovazioni tecnologiche avevano da sempre comportato grandi problemi e grandi quesiti. I
Robot erano un problema prima ancora della loro nascita, Sinder aveva sentito che in passato
esistevano solo nei racconti e nei film.
Proprio in queste opere si poteva notare come gli esseri viventi reagissero in modo simile alla situazione presente. Gli umani non potevano che avere paura di una macchina che, almeno fisicamente, era migliore di loro sotto quasi tutti i punti di vista. I Robot erano più veloci, forti e
resistenti, ma soprattutto, non invecchiavano.
Sul loro Nucleo invece c'erano diverse correnti di pensiero, alcuni li temevano anche sotto questo
punto, mentre altri erano sicuri che non avrebbero mai potuto superare l'ingegno umano. Il
paragone che veniva utilizzato, spesso aveva come protagonista dei vecchissimi strumenti chiamati
Personal Computers
, questi erano terminali nati quasi duecento anni prima.
Erano dei calcolatori molto efficaci e con il passare del tempo divennero sempre più utili offrendo
nuove caratteristiche. Ma, come spesso ripetevano coloro che erano sicuri che i Robot non
avrebbero mai prevalso sul cervello umano, una macchina rimane pur sempre una macchina.
Non importava quanto potente fosse o se era in grado di fare calcoli complicatissimi in meno di un secondo, alla fine questi PC (questa era l'abbreviazione del termine Personal Computer che si usava
anni fa) non potevano reggere una discussione o imparare a fare altro.
E la stessa cosa si ripeteva adesso con i Robot, anche se adesso avevano una forma umana e
potevano discutere con i loro interlocutori, erano limitati come i loro progenitori anche ad un livello
mentale. Una macchina non poteva mostrare curiosità o voglia di apprendere, veniva programmata
per svolgere una determinata mansione e basta.
Spesso queste non avevano nemmeno nozioni base di alcune materie, tranne ,ovviamente, tutto
quello che poteva essere utile per aiutare una persona. Nonostante tutto però, c'erano sempre gli scettici, coloro che avevano paura dei Robot anche se non avevano un lavoro e i complottisti, che
sbandieravano storie assurde che venivano prese sul serio da molti.
Una delle cose che più spaventava gli umani era che se queste macchine erano davvero servizievoli come alcuni dicevano e se davvero non potevano provocare dolore, perché rubavano il lavoro alle
persone senza problemi? Non dovevano rimanere almeno scossi che a causa loro una famiglia poteva morire di fame? Questo terrificava ancora di più le persone, alcune pensavano che non
provassero nessun dispiacere e che in realtà ci godevano. Altri addirittura pensavano che in questo
modo i Robot avrebbero sostituito gli umani e li avrebbero dominati poco a poco.
Comunque esperti nel settore avevano cercato di rassicurare tutti spiegando che se si raccontava del
suicidio di una persona al Robot che gli aveva rubato
il posto, aggiungendo che il gesto era dovuto proprio alla perdita del lavoro, allora la macchina avrebbe subito dei danni irreparabili. I
Robot dotati di Nucleo interpretano come segnale negativo il dolore recato agli esseri viventi,
quindi venire a conoscenza di essere stati la causa di un suicidio, non poteva che risultare in un
auto-distruzione.
Nonostante inizialmente continuò questo scetticismo, la prova di queste parole arrivò poco tempo dopo. Una donna raccontò al Robot che aveva preso il posto del fidanzato in un negozio, che si era suicidato per colpa sua e la macchina reagì come se fosse in preda a degli spasmi in tutto il corpo,
prima di rimanere immobile per sempre.
Dopo l'accaduto molti attivisti Anti-Robot usarono questo trucchetto per danneggiare diversi Robot,
anche se la tesi complottistica non reggeva più almeno adesso avevano un modo per penetrare
nell'armatura delle macchine.
Peccato che questa storia non era proprio un bene per i proprietari, che vedevano andare in cenere
tutti i soldi che avevano sprecato per acquistare quel lavoratore creato con l'ausilio di un materiale
che ricordava il vecchio metallo.
Mark invece non nutriva odio per i Robot, li trattava quasi con indifferenza, per lui non erano un
problema grazie alla mansione che svolgeva. Solo lavori che richiedevano l'utilizzo della mente
erano al sicuro, anche se non mancava qualche Robot per dare una mano.
Anche se non correva rischi però, non poteva chiudere gli occhi sulla situazione che l'umanità stava affrontando, ed era per questo motivo che accettò l'incarico senza pensarci troppo. Venne chiamato dopo aver pubblicato una sua considerazione economica del futuro su internet (quello si usava
ancora, ma in modo diverso), probabilmente quello che aveva scritto era stato reputato interessante
da chi stava cercando membri per questa squadra.
E il cacciatore
era Alex Duran, ricordava ancora il loro primo incontro nel suo ufficio a New
York, città che faceva come base
dell'operazione. Non aveva ancora capito bene quale fosse il
lavoro di questo individuo, un uomo alto e snello con lunghi capelli scuri, ma al momento sembrava occupato solo nella ricerca di personale per creare questo nuovo team. L'ufficio del Comandante
Duran era molto ampio e spazioso, pieno di statue, librerie e anche alcune armi e pistole di vario
genere. La prima volta che mise piede nella stanza l'economista intuì che poteva essere una sorta di
Generale militare o qualcosa del genere, non era esperto di questo mondo.
E quando Duran gli disse <
capì anche che ci teneva al suo grado militare. Quando i due si sedettero iniziarono a discorrere del
più e del meno, soprattutto dell'articolo che Sinder pubblicò su internet.
<
l'esasperante situazione corrente, saprà sicuramente bene a cosa mi riferisco, signor Sinder!>>
conosceva già il motivo della sua convocazione, gli era già stata comunicata tramite un Cubo
Vocale.
Ricordava ancora molto bene la sua reazione quando ricevette questo oggetto. Non ne aveva mai
visto uno prima e lo conosceva solo di nome, come quasi tutti. Ma era normalissimo, visto che si
utilizzava per inviare messaggi di una certa importanza. Per ricevere la comunicazione non dovette fare altro che pigiare il centro del cubo con il dito indice, si sarebbe aperto solo con le sue impronte
digitali.
Una volta fatto ciò, l'oggetto si aprì e quello che accade dopo lo sconvolse non poco. Era come se una seconda voce gli fosse entrata in testa, il volume era così alto che sembrava che qualcuno gli
stesse urlando accanto senza sentire però dolore alle orecchie. Fu preso così alla sprovvista che non
riuscì ad ascoltare nemmeno una parola di quello che la voce gli disse, ma non era un problema.
Ogni messaggio che si ascolta con un Cubo Vocale lo si memorizza per un'intera settimana. In un
secondo momento si ricordò tutto come se fossero passati solo pochi secondi. Quello che esce dal
cubi sono delle onde che reagiscono direttamente con il cervello, quindi è impossibile dimenticare
qualcosa.
Onde che sono indirizzate solo ad una sola persona, solo il ricevente di un Cubo Vocale può
ascoltare il messaggio al suo interno, questo causa l'effetto da seconda voce nella mente
. Qualche
secondo dopo le due parti del cubo evaporarono e scomparvero nel nulla.
Annuì con il capo e l'altro continuò <
anche se non c'è molto altro da aggiungere ad essere sinceri. Dovrà lavorare con un'altra persona e insieme dovrete trovare il modo migliore per sbrogliare questa complicata matassa. Come ci riuscirete sono affari vostri, potete chiedere tutto quello di cui avete bisogno, questo è tutto. Adesso
dobbiamo solo aspettare il suo collega>>. A quanto pare aveva proprio ragione, sapeva quasi tutto,
tranne che poteva usufruire di diversi servizi.
<
interrogativo rimasto.
Il Comandante rispose subito <
se vuole posso vedere il resto nei nostri archivi.>> l'economista fece un cenno del capo, dopotutto
dovevano comunque aspettare e questo era un buon pretesto per far passare il tempo.
Inoltre pensava che gli sarebbe sicuramente tornato utile sapere qualcosa in più su questo suo nuovo collega. A questo punto Duran portò verso il centro della scrivania un oggetto di forma piatta e
quadrata. Gli bastò pronunciare la parola avvio
per far apparire sopra esso uno schermo
olografico.
Il Comandante stava utilizzando un OloComp
, un macchinario che aveva ormai reso obsoleto il vecchio Computer, era una sua evoluzione insomma. Ormai quasi tutti possedevano un OloComp,
era uno strumento indispensabile, anche l'economista non faceva eccezione, ne aveva uno portatile.
Queste versioni non avevano nulla di diverso da un braccialetto, di diversi colori e fantasie. Gli
OloComp non necessitavano di tastiera e mouse poiché tutto fungeva tramite comandi vocali, dal
cercare una pagina allo scrivere un articolo.
Questi oggetti offrivano diverse funzioni, si potevano utilizzare per chiamare persone (per questo
motivo non esistevano più né i telefoni fissi né quelli portatili) accedere al conto personale per
acquistare online (le banche invece esistevano ancora, di moneta fisica c'era sempre bisogno) e altre meno importanti, come impostare una sveglia o gestire un'agenda. Gli OloComp cambiarono la vita degli umani come i Robot, ma i secondi erano più pericolosi, non erano semplici macchine come i
primi.
<
scrivania al sofisticato Computer che in pochi secondi mostrò sullo schermo olografico diversi file.
Mark poteva osservare come il Comandante stesse girovagando con gli occhi alla ricerca del nome
del suo collega e, dopo qualche secondo di silenzio, tornò a parlare <
Gander".>>.
A questo punto entrò in scena una schermata diversa da quella precedente, si poteva vedere una foto che ritraeva il volto di un individuo e diversi dati. Non poteva che trattarsi di una sorta di scheda
personale del collega di Sinder.
Mark poteva leggere solo alcuni dati, come la data di nascita, gruppo sanguigno e cose del genere,
le informazioni più importanti erano riservate al Comandante.
Un'altra cosa che poteva osservare era l'immagine dell'uomo, portava gli occhiali e non sembrava avere altri segni particolari. <
seconda pagina, che l'economista non poteva vedere. Erano presenti dei dati che solo Duran poteva
controllare.
A quanto pare questo Frank Gander era uno scrittore di successo, conosciuto per le sue trame stravaganti e per spaziare in diversi generi non prediligendone uno specifico. Anche se non aveva
una grande conoscenza generale, la maggior parte delle sue opere erano basate sulla fantasia, quindi
non aveva bisogno di nozioni reali quando doveva scrivere.
Nelle capacità personali non poteva quindi mancare una grande dose di fantasia, ma non ne
mancavano altre, come il fatto di non farsi prendere troppo dalle emozioni.
<
conosceva solo il nome di quello che sarebbe diventato il suo collaboratore.
A quanto pare anche Duran aveva dei dubbi in proposito <
anche diverse persone che riescono a far prevalere la ragione sui sentimenti. Ma ho sentito dire in giro che potrebbe aiutarci il suo modo di vedere le cose in modo diverso e trovare soluzioni
alternative. Beh, io spero solo che possa aiutarci!>>.
Non aveva tutti i torti, non era lui quello che aveva scelto le persone, ma bensì colui che doveva spiegargli la situazione, per il resto non poteva che sperare che tutto andasse per il meglio.
L'economista aveva ancora qualche domanda, ma sapeva benissimo che il Comandante non poteva
dargli risposte più approfondite su una persona che, a quanto pare, non aveva ancora incontrato.
<
ragione di tenerlo in funzione.
A questo punto Mark approfittò dell'occasione per porre un'altra domanda <
visto giusto?>> che trovò subito risposta.
il Comandante prima vide l'orario sul suo OloComp portatile con il comando apposito (ovvero pronunciando la parola Orario), poi scosse il capo e rispose <
puntualità. Me lo sarei dovuto aspettare, mi sa tanto che è uno di quegli scrittori che ha sempre la
testa tra le nuvole e dimentica spesso le cose... Puah!>> finì con un'espressione di disgusto dipinta
su tutto il viso.
Non aveva torto del resto, Sinder si trovava nell'ufficio di Duran da circa un'ora (non si era nemmeno reso conto che con tutto quel tergiversare fossero già passati ben 60 minuti!) ed erano
circa le dodici di mattina. L'appuntamento era fissato per le 11, ma lui arrivò prima come fa sempre
per evitare problemi.
Frank non poteva non sapere l'orario e il giorno, la comunicazione gli era stata sicuramente inviata
tramite un Cubo Vocale come era successo all'economista.
La conferma gli arrivò dopo averlo domandato direttamente al Comandante <
ha preso? Gli abbiamo inviato un Cubo Vocale, come tutti del resto!>>.
Questo metodo era infallibile e si utilizza quando si vuole mandare una comunicazione molto
importante, ma anche abbastanza segreta
. I Cubi Vocali erano strumenti che riuscivano ad unire queste due cose in modo perfetto, potevano essere aperti solo dalla persona a cui il messaggio era
indirizzato (tramite riconoscimento delle impronte digitali).
Una volta aperto inoltre, solo il ricevente poteva udire il messaggio. Mark non aveva la minima idea
di come fosse possibile una cosa del genere, pensava che forse c'entrava la telepatia, ma non ci
credeva più di tanto, sarebbe stato surreale. Il messaggio poteva essere recepito una volta sola ma non c'erano rischi di nessun tipo, in qualche modo il ricevente del Cubo Vocale poteva ascoltare il
messaggio anche nei luoghi più rumorosi.
La voce che ne usciva sovrastava tutto il resto, inoltre una volta finita la comunicazione il cubo si degradava in pochi secondi, in modo tale da non lasciare tracce. Ma la cosa più importante era che
tutti i messaggi ascoltati tramite questo strumento, rimanevano indelebili nella mente di chi li
riceveva per una settimana intera. Quindi era impossibile che non avesse tutte le informazioni per
arrivare in orario.
<
dell'altro lo aveva intimidito non poco. Duran era sicuramente adirato anche per il ritardo dell altro,
era un uomo militare e sicuramente per lui un comportamento simile denota una grande
irresponsabilità. Ogni tanto lo sentiva anche bofonchiare qualcosa mentre scuoteva il capo, era
visibile che non ce la faceva più ad aspettare.
Anche l'economista non amava stare con le mani in mano, per questo motivo decise di continuare a
parlare con Duran, questa volta facendogli una domanda un po' personale.
<
avrebbe avuto nessun problema a parlarne.
E così fu, infatti rispose prontamente <
Duran e non un semplice pezzo di metallo
.
Mark non poteva che pensare che l'uomo fosse molto sicuro di sé e anche molto vanesio, quello che
non sapeva era se questa personalità fosse nata
a causa della