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“INQUINAMENTE”. Psiche ed inquinamento.
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E-book96 pagine59 minuti

“INQUINAMENTE”. Psiche ed inquinamento.

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Info su questo ebook

“La nostra psiche è costruita in armonia con la struttura dell’universo, ciò che accade nel macrocosmo accade ugualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima” Jung (Danon, 2006).

Questo scritto nasce dalla personale esigenza di conoscere, capire e quindi approfondire, quanto accade a livello psicologico in popolazioni vittime dell’inquinamento.

Quali possibili effetti collaterali possono avere gli inquinanti sulla psiche? La consapevolezza dell’essere condannati, dell’essere costantemente sottoposti ad emissioni inquinanti non consentite, ha effetti sul nostro “Ben-Essere”? Se si, quali?

Di fatto la crisi ambientale rappresenta il risultato dell’interruzione dell’equilibrio, che, in senso circolare, dovrebbe esserci tra il mondo dell’uomo ed il mondo della natura. “Ci sono pochi dubbi ormai: la crisi ecologica è la maggior emergenza planetaria e si tratta di fatti nostri, sia perché noi, “umanità”, l’abbiamo provocata, sia perché tocca a noi, ora (ma qui siamo in abbondante compagnia), subircela” (Mainardi,2001, p. 268). Il disastro ambientale dovrebbe spingere l’uomo a interrogarsi sul senso della propria vita e con esso rintracciare il significato della sua relazione con la natura
LinguaItaliano
Data di uscita5 apr 2015
ISBN9786050369953
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    “INQUINAMENTE”. Psiche ed inquinamento. - Dr Ettore Zinzi

    ILVA".

    I. L’allarme INQUINAMENTO.

    L’uomo, per seguire il percorso di evoluzione, ha cambiato e continua a cambiare ulteriormente gli equilibri naturali del sistema terra, compromettendo in vario modo la vivibilità di molti spazi di vita ed avendo un effetto diretto, sia a breve che a lungo termine anche sull'uomo. Oltre agli effetti dannosi prodotti su scala planetaria dai principali inquinanti, con conseguenze a livello climatico, come ad esempio l'effetto serra, ancor più preoccupante è 1'azione distruttiva di miscele chimiche, su scala locale, in particolare sulla salute umana, intendendo per salute: "…una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l'assenza di malattia o di infermità" (Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS).

    Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n. 203/88, che recepisce 4 diverse direttive CEE, è definibile come inquinamento atmosferico: "Ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria; tanto da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell'uomo; da compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell'ambiente; da alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali, pubblici e privati."

    Le principali fonti di' inquinamento sono distinte in base alla loro causa di origine:

    Cause naturali: esalazioni naturali, decomposizioni, ceneri vulcaniche, calamità ecc.;

    Cause antropiche, derivanti da attività dell'uomo:

    a)emissioni industriali, come centrali termoelettriche, raffinerie di petrolio, cokerie, cementifici ed inceneritori di rifiuti

    b)emissioni civili, quelle derivanti dagli impianti di riscaldamento e, soprattutto, dal traffico auto e motoveicolare, con particolare riferimento alle emissioni di benzene e PM10

    Gli inquinanti sono distinti in primari e secondari in base alla loro modalità di generazione:

    primari, inquinanti che mantengono costante la loro composizione chimica;

    secondari, inquinanti che derivano da reazioni chimiche o fisiche tra più contaminanti primari, attivate e miscelate dagli agenti atmosferici (energia solare, umidità, pressione). Quindi sono quelle sostanze che cambiano la loro composizione chimica dopo l’emissione in natura.

    La Commissione Europea in tema di inquinamento ambientale, già nel 2001, aveva avviato il VI programma Aria pulita per l'Europa. Nel rapporto si evidenziava che l’inquinamento atmosferico riduce di nove mesi la speranza di vita media e determina un aumento di malattie; constatazione che è stata anche successivamente confermata (vedi tabelle 3,4,5). La cosa più preoccupante di questo allarme ambientale, è che esso faceva riferimento a città in cui la situazione non era aggravata da insediamenti industriali a forte impatto industriale; questo purtroppo accade a Taranto. Tutto ciò significa che, ad oggi, neanche la Comunità Europea riconosce, con giusta attenzione, quanto subito dalle diverse città in cui sono presenti dannosi insediamenti industriali.

    L’impegno dell’UE, volto alla riduzione dell'inquinamento, prevede un miglioramento degli effetti sulla salute per il 2020, con riduzione della speranza di vita media da nove a tre mesi.Le patologie correlate all'inquinamento urbano e industriale, se pur rappresentano un problema di salute pubblica di estrema gravità, attualmente sono sottostimate e non rappresentano per l'opinione pubblica, comunque, una urgenza sociale. L’atteggiamento di noncuranza delle istituzioni è poi anche causato dal fatto che si rilevano gli effetti collaterali a distanza di tempo dall’esposizione, non rendendo immediatamente evidente il rapporto di causa/effetto.

    Come verrà approfondito meglio in seguito, anche nel report Istat 2012 Popolazione e ambiente: comportamenti valutazioni ed opinioni, pubblicato il 4 aprile 2014, emerge che la preoccupazione ambientale degli italiani è incentrata maggiormente sull’inquinamento atmosferico (per il 52%) e sullo smaltimento dei rifiuti (per il 47%). Quindi il maggiore interesse degli italiani, rispetto al 2008, alle tematiche ambientali, conferma quanto evidenti siano le emergenze ambientali del nostro paese e in grande scala del nostro pianeta. Sono fonte di preoccupazione per gli Italiani anche i cambiamenti climatici (47%), l’inquinamento delle acque (38%), l’effetto serra e il buco nell’ozono (35%).

    Come sostiene Danon (2006) è proprio la logica del profitto, dell’egoismo fatto legge, dell’incapacità di pensarsi parte di un contesto più vasto… che ci sta portando verso l’autodistruzione.

    Ma, come confermato dai dati ISTAT, la coscienza ambientale sta aumentando sempre più; inoltre i cittadini sembrano maggiormente consapevoli del doversi dedicare, in prima persona, alla salvaguardia e difesa del proprio pianeta, senza deleghe.

    II. La Psicologia Ambientale.Interdipendenza tra ambiente e uomo.

    La scintilla che diede vita alla nascita della Psicologia ambientale, che studia le connessioni tra mondo interno (psichico) e mondo esterno (ambiente), sembra essere scoppiata in USA e risale agli anni ’50; ha poi trovato più consenso agli inizi degli anni settanta, venendo definita "environmental

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