La botola

Di Sylvia Noir

Rodolfo, domestico che sin da piccolo lavorava nella villa, e aiutava negli allestimenti a teatro.
Spesso per gioco faceva la parte del maschio insieme alle bimbe.
Per recitare gli avevano insegnato a leggere e visto che spesso era l'unico spettatore gli chiedevano di correggere il testo.

Diventati grandi rodolfo era attratto da entrambe, una mora l'altra bionda, una più dolce l'altra più aggressiva, le corteggiava entrambe e loro stavano al gioco, pensando di manipolarlo anche con il gioco della seduzione.

Morto il barone la casata cade in disgrazia ma rodolfo rimane legato alle ragazze.
Che gli chiedono di intercedere per loro presentandosi come impresario della compagnia teatrale “della rosa” per poter aver fondi per l'attività teatrale.

Lo sfruttano su tutti i fronti, anche se civettano con lui e ne è ben felice.
Riesce a trovare i fondi per la recita, aiuta nell'allestimento scenografico ma hanno pochi giorni per imparare le parti, così si propone come suggeritore e dalla botola gestisce anche i marchingegni della scenografia.
Il finale, inaspettato, rende la storia divertente e ironica

• Lingua: Italiano
• Editore: Sylvia Noir
• Data di uscita: 15 feb 2015
• ISBN: 9786050357363

Anteprima del libro

botola

La botola

ATTO PRIMO

scena prima

Sullo sfondo la villa dei nobili della rosa, dal corpo centrale della costruzione si muovono due ampie ali ondulate fino a creare un perfetto semicerchio, all’interno del quale trova spazio un arioso cortile; sempre dal centro si innalza verso il piano superiore uno snodo di scaloni in granito protesi ad arco, . L’orlo del tetto della villa è ornato da alte statue

Sul palco un teatro all'italiana in disuso, un piccolo palco con base rotante, te atro in disuso con sipario strappato e poco sotto 4 sedie di platea di cui 2 rotte.

Una parte del sipario è abbassato e strappato, si nota lo stemma con una rosa nera, e l'altra metà del sipario è legata. Sopra il drappo superiore si legge teatro della rosa

Il palco ruota e si vede Marianna seduta su una delle due sedie agibili e piange con un fazzoletto in mano.

L'abito è da nobildonna dell'800

M: padre mio! Mi hai lasciata troppo presto! Questo era il nostro luogo. Quanti testi teatrali mi hai letto e quante parti ho recitato per te! Qui mi hai insegnato ad amare il teatro, la recitazione, la scenografia.

Perchè mi hai lasciato in eredità questo luogo per noi sacro?. Vederlo ridotto così mi fa male.