Lo sfogo della piuma e della pietra

Di Mauro Sollazzo

L'Autore presenta una raccolta di monologhi di vario genere scritti nella sua passata adolescenza.

• Lingua: Italiano
• Editore: Mauro Sollazzo
• Data di uscita: 5 mar 2015
• ISBN: 9786050362299

Anteprima del libro

Sollazzo

Mauro Sollazzo

Autore

Chi sono

Nasco a Roma il 28/04/1973, dove risiedo tutt'ora.

Da sempre appassionato di arti marziali, ho intrapreso lo studio del Karate Wado Ryu, conseguendo il livello di cintura nera. Oltre a questo ho iniziato a praticare tiro con l'arco.

Ho conseguito ad un attestato di fotografia iniziando ad interessarmi anche alla scrittura e all'attività di animazione e spettacolo, oltre ad appassionarmi a filosofia greca e psicologia.

Terminati gli studi ed il servizio militare, ho iniziato a lavorare come animatore turistico in diversi villaggi in tutta Italia ed anche all'estero, ricoprendo nell'arco di 9 stagioni diversi ruoli, tra cui direttore artistico, capo animatore, presentatore, cabarettista, istruttore di tiro con l'arco, p.r.

Ho sospeso l'attività di animazione nel 2009 per concentrarmi maggiormente nel campo dell'editoria e delle comunicazioni, continuando a scrivere poesie, monologhi, parabole, racconti e romanzi.

Attualmente ho al mio attivo circa 12 libri tra cui:

una collana di 200 poesie e 20 parabole;

42 monologhi di cui uno teatrale;

34 racconti;

4 romanzi

Narcissus

Dati

Copyright 2014/2015.

Tutti i diritti d'autore sono riservati, Legge 22 aprile 1941 n. 633.

Opere letterarie di Mauro Sollazzo

9 ebook

ROMANZI 

Bella monaca un quartiere di 8 mq (romanzo beat) 

Unghie nere (romanzo trasgressivo). 

Oro come cenere (romanzo). 

Leo dei secoli (romanzo fantastorico).

***

RACCONTI 

Dalla metropoli al silenzio (racconti). 

Dalle labbra della notte (racconti).

***

MONOLOGHI 

Lo sfogo della piuma e della pietra (41 monologhi).

***

POESIA: Semi nel mio corridoio (parabole, poesie, aforismi). 

Aforismi come uno sfogo (oltre 300 aforismi).

***

Copyright- 2013/2015.

Contatti dell'autore

Mauro Sollazzo

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Dialogo con il passato.

1. Monologo

Parte tutto da quella sfera dove giganti e insetti riposano, Un mondo all'interno del nostro mondo presente. vive sulle immagini di una fotografia, Vive pazientemente nella lacrima di un anziano seduto su quella panchina senza compagnia, Vive nel classico volto delle rughe e del desiderio di come una volta era, Vive accanto alla rabbia e l'allegria, vive nell'incanto sorriso di un passato bambino, vive nell'orrore Della storia dell'essere. il passato e' un vero amico anche quando crea dolore.

Una stella diversa da altre stelle che si avvicina alla mente E racconta noi Nel passato, noi nel presente, noi nel domani, noi nell'antico tempio delle regole Del tempo e riguardo a me, se devo dire una bugia o verità, mai l'ho avuto perché poche volte lo cerco forse per la paura Di guardare avanti osservando dietro. Ero bambino si, avevo 7 anni quando la mia fantasia veniva prima di tutto, anche prima della scuola certo, i bambini della scuola non vogliono sentir parlare. Vogliono giocare, svagarsi fra piccoli amici e i loro giocattoli preferiti oppure, amano guardare i cartoni animati e tutto questo per via che dentro ad essi la realtà, poco esiste. Poco conta. Poco nutre. Se i bambini di oggi hanno la stessa fantasia dei bambini del mio passato allora, un giorno lontano, saranno dei profondi e bravi artisti perché l'immaginazione di piccole menti possono alimentare l'anima. Qui si parla dell'anima del nostro futuro e magari, un futuro artistico. Non esiste differenza tra le anime degli adulti e le anime dei bambini quando la fantasia governa le nostre nude sensazioni. Nessuna età esiste in noi quando le stelle scivolano dentro. Per esprimere al meglio il mio concetto sulla fantasia, vi lascio contemplare raccontando a chi sa ascoltare una mia parabola dal titolo:La fantasia e la ragione.

La fantasia e la ragione

(Sorelle diverse ma pur sempre sorelle)

Nello specchio di un castello antico la fantasia vide la sua immagine riflessa

E delle sue ricchezze se ne fece vanto, entusiasta della rima dell'anima cantava

Alla felicità e al pianto. la ragione venne fuori dalla cantina ascoltando il canto,

osservava la fantasia Vantarsi per bellezza e acuta voce e scuotendo la testa

chiese della sua esistenza la spiegazione. Abbia inizio il dialogo della fantasia e della ragione:

Ragione- <

Quasi tocco il cielo con la mia saggezza e poi, la mia esperienza e il mio realismo

sono la disciplina che tu ignori. dove credi di andare se la mia mente

Non prenderai in considerazione? Non porti rispetto nei miei confronti!

Sei patetica e inutile! Ingenua e senza futuro! Allontanati dallo specchio!

Non sei un buon esempio!>>

La fantasia-<

E perché mi ascolti se la mia antica arte ti scuote?

Sei piccola se credi di essere soltanto mente. Ricordati sempre, nella vita Esiste lo scoglio e anche il mare.>>

…Spero di essere stato chiaro. Senza la nostra amica fantasia non siamo nulla, siamo solo dei numeri messi in fila chissà da quale colossale mano. Senza fantasia noi non esistiamo. Il passato e' importante, da un senso alla mia esistenza e mi fa capire chi sono stato e chi posso essere, chi vive in quello specchio come uomo e artista? Chi ha nutrito la mia adolescenza? Cosa raccontano in particolare queste fotografie di ieri? E dentro di me qualcosa si muove quando si ascoltano voci provenire dai sentieri delle stagioni. Infondo il passato ci aiuta a esistere e comprendere. Io ho una grande qualità che raramente racconto in giro, la faccio solo respirare, Parlo della virtù della memoria. Lo racconto spesso a me stesso, la memoria e' un luogo sacro.

…Una calda azione amichevole e in certi casi, anche cruda da digerire, la memoria.

Mi ritrovo sul mio letto a visitare Queste fotografie del passato, le osservo come si osserva un'anima quando ha bisogno di nutrimento e compagnia. Nutrimento per continuare a vivere emozioni di ieri, compagnia perché senza rumori, suoni, parole e dolori io, come così credo anche voi, siamo bisognosi

Di portare nel sangue, l'esperienza della vita quindi, compagnia sulla nostra carne. Chi non ascolta il proprio passato ditemi cosa mai si ha vissuto?

Certo che la poesia serve quando si parla a noi stessi usando la melodia degli anni.

La poesia serve ai bambini quanto agli adulti, la poesia serve agli sciocchi, la poesia serve alla materia e al tempo, la poesia serve alla nostalgia e al futuro, la poesia serve a chi la sa servire.

Essa fa ragionare, da quiete e anche scosse. peccato che non siamo in molti a farla vivere nel cammino del fato, Peccato che non siamo in molti a rammentarla quando possiamo chiederle aiuto o consiglio, peccato che non siamo in molti a custodirla

Come grande esempio di vita e riflessione, una porta sempre aperta nel centro del mare e, qualcuno/a,

Crede che sia soltanto uno sfogo, un grido rivolto al tramonto. Ricordate sempre, la poesia va oltre il semplice concetto, va oltre le ferite o l'azione. Oltre, sempre oltre. la poesia e' gemellanza del passato e delle immagini da voi riunite nella mente.

Questa amica potrebbe perfino cambiare la vostra persona. la poesia e' uno spettro che giace nell'anima e attende vita. può vestire ogni forma di azione.

In un cassetto che non aprivo da molto tempo, ho trovato una fotografia della mia infanzia e, mi fa sorridere, Raffigura me in un atteggiamento buffo insomma, giullaresco (mi fa venire voglia di scrivere un romanzo che parli di adolescenza). Da bambini si ha più voglia di scherzare e giocare perché da adulti la vita, la viviamo troppo seriamente e quasi sempre, senza memoria ne passato e ne poesia. Restiamo e resteremo concentrati nel presente e governati da esso, schiavi della sua golosità.

In uno dei miei viaggi di lavoro artistico (si parla della mia passata attività di animatore turistico)…

…Incontrai una dolce signora anziana, ospite in un villaggio turistico in Sardegna dove io operai.

Mi accorsi di lei sempre sola soltanto negli ultimi giorni del suo soggiorno nella struttura turistica. sempre sola in spiaggia, sotto quell'ombrellone bianco e rosa. Mi avvicinai a lei e ci fu subito sintonia nel dialogo, parlandomi del suo lungo passato mutato più volte in un suo taccuino personale, scrivendo poesie, amando e odiando poesie, logorando