Atipico vampiro

Di Giacomo Lucarini

Daniele ha poco più di vent’anni, è un giovane solare ed estroverso con un lavoro che lo gratifica, pochi buoni amici e tanti conoscenti, una famiglia amorevole con cui fa i conti a ritmo alterno.

Un tipo qualunque, insomma. Di punto in bianco, però, la sua vita cambia in modo radicale: la luce del sole comincia a bruciargli la pelle, gli occhi si arrossano facilmente e si sente sempre stanco e malaticcio. Per quanto provi a negarlo a se stesso, ben presto deve accettare l’idea di essere diventato un vampiro. Ma nulla è come potrebbe aspettarsi: niente canini aguzzi, niente super-forza, niente sensi aumentati né fascino tenebroso… per lui soltanto problemi in più nella vita di tutti i giorni (e una sfrontata, inusitata sete di sangue). L’incontro con la giovane e misteriosa Iside sarà il primo di una serie di ulteriori sconvolgimenti nella sua vita fino all’epilogo finale.

Tra romanzo fantasy e racconto di formazione, tra letteratura pulp e romanticismo, una storia di “ordinario” vampirismo osservata con fresca ironia da un punto di vista inedito attraverso uno stile brillante e disilluso. Atipico Vampiro è l’anti-Twilight per eccellenza: veloce, umoristico, citazionista, quasi lo spartito di un rock’n'roll.

Giacomo Lucarini nasce nel 1982. Cresciuto con cinema, libri e cartoni animati, lavora fin da giovanissimo nell’ambiente televisivo e si dedica alla recitazione. Alterna l’attività professionale di giornalista a quella di autore letterario, teatrale e di format per TV, radio e internet.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 3 giu 2013
• ISBN: 9788863963496

Anteprima del libro

Camelot

Titolo originale: Atipico vampiro

© 2013 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

I edizione cartacea maggio 2013

ISBN edizione cartacea: 978-88-6396-333-5

I edizione e-book giugno 2013

ISBN edizione e-book: 978-88-6396-349-6

www.giovaneholden.it

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Giacomo Lucarini

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A chi non sa,

perché chi sa è noioso.

I

Di punto in bianco mi sono ritrovato a essere un vampiro.

Non chiedetemi come.

So solo che da un giorno all’altro la luce del sole ha cominciato a bruciarmi la pelle, ad arrossarmi terribilmente gli occhi, a farmi sentire debole e malaticcio.

Quando ho vomitato appena sentito l’odore dei miei adorati spaghetti aglio, olio e peperoncino, non potevo più raccontarmi bugie.

(I crocifissi? Beh, quelli non li guardavo più già da un pezzo…)

Per quanto cercassi di negarlo all’inizio, ho dovuto prendere definitivamente atto della mia condizione.

Io, trasformato in una creatura della notte.

Io, che alle dieci di sera già sbadiglio quasi a slogarmi la mandibola.

Io, persona estroversa e solare, con un lavoro diurno, dei rapporti sociali assolutamente normali, una famiglia lontana ma amorevole con la quale non ho mai avuto molto dialogo.

Io! Io! Io! Un dannato vampiro, e nessun requisito per esserlo!

II

Lasciare il lavoro è stato il meno. Odiavo quel posto da collaboratore nella redazione di un quotidiano locale, lo odiavo più o meno dal secondo giorno.

O forse già da metà del primo.

Sfruttato, sottopagato, osteggiato, dileggiato, a seconda dei casi e della comodità altrui sopravvalutato o sottovalutato, mi trovavo a stretto contatto con grigi e tristi impiegati della noiosa informazione di provincia. Rassegnati a scaldare la sedia senza guizzi d’entusiasmo fino allo scadere del proprio contratto, naturalmente a tempo indeterminato. Dall’altra parte, miei coetanei o povere creature ancora più giovani costretti a rosicchiare spazio ed elemosinare incarichi per riempire qualche trafiletto, se va bene mezza pagina. Contratto, nel migliore dei casi, a progetto. Retribuzione da fame. Futuro inesistente.

Spero che i quotidiani cartacei chiudano i battenti prima che i nostri anziani predecessori arrivino alla pensione. Così, tanto per regalare loro un brivido, una volta tanto.

Fortunatamente sono sempre stato un grafomane. E mi sono fatto qualche contatto utile nel mondo di Internet, grazie al mio blog di cinema e musica, nel corso degli anni. Adesso mi occupo di traduzione di testi dall’inglese per qualche piccola casa editrice e scrivo articoli per numerosi siti specializzati (sempre con retribuzione indecente, mi pare ovvio, il web mica è il paradiso). Non è molto, ma ci pago l’affitto e qualche svago. Le necessità, come capirete, sono molto diminuite.

Mi manca il sole. Mi manca andare al mare in motorino. Ma cazzo, non voglio che questa sorta di diario si trasformi nel piagnisteo di un simil-emo.

Ricominciamo. E facciamolo con le presentazioni.

Mi chiamo Daniele, ho venticinque anni, sono un ex studente di Lettere Moderne (studi mai completati) e come avrete capito sono un giornalista pubblicista, attualmente ingabbiato in una incomprensibile condizione di vampirismo che spero non peggiori.

Dormo di mattina, lavoro di pomeriggio, esco (ogni tanto) di notte.

Se credete che in fondo