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Pelle - Cielo
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E-book89 pagine53 minuti

Pelle - Cielo

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E' un percorso lungo, affascinante, impervio, quello per ritrovare la verità ontologica del corpo femminile. Molti incontri sbagliati, molti tentativi di proteggersi o di cercare qualcuno che sia all'altezza di custodire la profondità, molti baratti. E' un percorso ad ostacoli, pericoloso, perché ciò che è in gioco è la propria essenza che facilmente può confondersi, ritirarsi ancora più in fondo nel tentativo di ripararsi dal fraintendimento. Il malinteso riguarda l'accordo con l'altro polo, il maschile. Si cerca la realizzazione di un desiderio su basi alterate, su necessità non fondanti. Perché quello che ci dimostra il cammino che comprende il desiderare, è che l'uomo è l'alleato indispensabile. È una crescita che necessita del suo opposto per trovare verità e compimento.
LinguaItaliano
EditoreAnna Polin
Data di uscita1 set 2015
ISBN9786050411645
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    Anteprima del libro

    Pelle - Cielo - Anna Polin

    Anna Polin

    Pelle - Cielo

    UUID: 79939eba-6c14-11e5-8287-119a1b5d0361

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice

    INTRODUZIONE

    SUL CORPO

    Etimologia del desiderio

    Incontri e relazioni

    SUL SILENZIO

    Con il corpo

    Rumore di gioia

    Ti conosco con le mani

    Se c'è silenzio

    Sto senza correre

    Non sono nuda senza vestiti

    Avviene in silenzio

    Di vimini

    Non c'è tempo

    Ti seguo fuoco

    Di carne

    Corpo che non è

    L' ostinato si spegne

    Segui la voce

    A volte

    Sbuccio le tue vertebre

    E poi?

    SUL DESIDERIO

    L' essenza del desiderio

    Le ripercussioni sul quotidiano

    Elogio della lentezza

    SULLA RELAZIONE

    Incidenti ed esplosioni

    Fedeltà

    Libertà

    La bellezza

    Camminando con il fuoco

    Appartenere

    CONCLUSIONE

    EPILOGO

    BIBLIOGRAFIA

    Note

    ANNA POLIN

    PELLE – CIELO

    La frase della copertina è una libera interpretazione dell'autrice 

    ispirata al testo: La morte e la fanciulla di Guido Brivio

    C'è una sola fiamma.

    Siamo i custodi del fuoco.

    INTRODUZIONE

    Viviamo in un periodo storico in cui c'è una recrudescenza verso il genere femminile, fenomeni come lo stalking, la violenza e lo stupro arrivano nelle nostre case attraverso i mezzi di comunicazione. Non lo so se i numeri delle violenze sono realmente aumentati o se è un fenomeno dovuto alla maggior diffusione delle notizie, di fatto siamo confrontati quasi quotidianamente con relazioni difficili tra uomini e donne. Nello stesso tempo c'è un desiderio, tutto femminile, di ritrovare una cultura di genere, di rinforzare il legame tra donne, di creare dei luoghi d'incontro in cui raccontarsi. Questo breve libro, pur riconoscendo il tentativo di molte donne di rinforzare una cultura di genere, si situa ad un livello diverso. Quello che m'interessa trattare è ciò che precede la differenza tra uomo e donna, ovvero individuare e raccontare l'unione, individuare quel luogo intimo, presente in ogni persona, che precede la differenza e che proprio per questo dona senso al genere. Dunque cercherò di raccontare quel punto in cui ciò che è apparentemente opposto diventa uno e perciò salvifico perché presente e riconoscibile sia dall'uomo che dalla donna. Essendo un tema scivoloso che può essere veramente compreso quando lo strumento del pensiero si ammorbidisce, cercherò di arrivare con la poesia, là dove la logica non è più efficace.

    SUL CORPO

    All’universo non gliene importa niente dei popoli, delle nazioni.

    L’universo sa soltanto che senza due corpi differenti

    e due pensieri differenti, non c’è futuro.

    Giorgio Gaber

    Etimologia del desiderio

    Nella nostra esperienza d'occidentali è immagine condivisa associare il corpo femminile al desiderio ed è questo un punto da analizzare con attenzione in quanto  matrice di molte alterazione di senso. Per poter approfondire la questione è interessante individuare l'etimologia della parola desiderio. Dal latino desiderium, composto di de e sidera, la mancanza delle stelle. Ovvero il desiderio è un'aspirazione verso ciò che brilla ma è lontano, un anelito che ci spinge a muoverci verso. Quante volte raggiunto il desiderio che ci aveva mosso verso un obiettivo ci siamo trovati svuotati e l'unico modo per ritrovare l'entusiasmo è stato quello di partire verso la realizzazione di qualcosa di nuovo? La nostra vita è un continuo alternarsi di desideri, ma in realtà ciò che si cerca non è il miraggio creato dalla pulsione dell'anelare, bensì l'intensità prodotta dallo stesso anelito. Questo è un punto capitale e per meglio spiegarlo riporto anche l'etimologia della parola stella, che deriva appunto da sidera. Il termine stella è stato oggetto di numerose etimologie e analisi da parte dei linguisti. "Attualmente essi propendono per due alternative. La prima tende a far derivare il termine da una radice che significherebbe ardere, bruciare; in alternativa, il termine deriverebbe da una parola sumera o babilonese, riconoscibile anche nel nome della dea Ishtar, con cui si indicava il pianeta Venere."¹ Perciò la stella, sidera,  è ciò che arde. Il desiderio riconduce al fuoco, all'intensità. Del resto anche nel linguaggio comune si parla di una stella come di chi vive di luce propria, come di chi crea in sé stesso il fulgore. Se andiamo a scoprire qualcosa di più sulla dea Ishtar da cui deriva il termine, scopriamo qualcosa d'interessante che gioca come un rimando di specchi con l'analisi in corso. "Ishtar è associato con il pianeta Venere che le comporta l'appellativo di Signora della Luce Risplendente e l'iconografia della dea è associata alla stella ad otto punte dell'epopea di Gilgamesh. Ishtar rappresenta l'amore sensuale. I suoi appellativi sono: Argentea, Donatrice di Semi, quindi ella governa anche

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