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Il mio cammino di santiago e altre storie
Il mio cammino di santiago e altre storie
Il mio cammino di santiago e altre storie
E-book118 pagine1 ora

Il mio cammino di santiago e altre storie

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Info su questo ebook

Non certo una guida turistica del Cammino di Santiago, ma emozioni e insegnamenti per capire e vivere sempre meglio.
.... e altre storie ....
che raccolgono immagini di viaggi, vita sportiva, vita di tutti i giorni.
Non solo racconto, anche curiosità di ricerca, messa in pratica e vissuta .... potremmo stupirci nello scoprire quanta grande ricchezza è già tutta nostra.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2014
ISBN9788869090202
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    Anteprima del libro

    Il mio cammino di santiago e altre storie - Lucio Amedeo Marimonti

    Ringraziamenti

    il mio Cammino di Santiago

    folklore di un pellegrinaggio

    la nostra guida

    Sul Cammino ho fatto pace con Lorenzo, mio fratello.

    Inutile raccontarsela come fanno i bravi borghesi, che in famiglia e tra parenti va sempre tutto bene, certo che si, se con dialoghi e interessi che non vadano oltre le previsioni meteo.

    Per mio fratello ero il fratellino, bravo, studioso (hanno iniziato a bocciarmi in terza elementare, per poi continuare imperterriti sino a uno stiracchiato diploma, preso in una scuola serale, all’ ombra delle ciminiere della Falk di Sesto S. Giovanni), di successo nel lavoro e con le donne.

    Tutto un’invenzione, una telenovela, che però credendoci creava invidia e separazione, un muro che spesso e senza saperne il perché lo sentivo e lo vedevo invalicabile.

    E forse lo vedeva invalicabile anche Lorenzo, quasi fosse originato da energie a noi estranee e che non potevamo controllare.

    Ora grazie a quelle birbe di particelle sub atomiche, che già solo per quella loro capacità di potersi trasformare da materia in energia e viceversa, mi hanno sempre affascinato, vedendone la loro ineccepibile superiorità al nostro anche se onorato sapere, e ora anche in grado ( ne sono sempre state capaci, solo ora lo abbiamo scoperto) di navigare a velocità sopra ogni immaginazione dei nostri limiti, vedo quanto siano infinite le possibilità, compresa quella di comunicare tramite loro, che sono anche parti nostre, con il nostro clan di appartenenza, e a seconda dei casi anche influenzarlo.

    Camminando con questi pensieri per la testa, nella notte faccio un sogno limpido, che vivo come reale.

    A Cesana nella vecchia casa dei ricordi, siamo in difficoltà e questa volta è mio fratello Lorenzo che prendendosi cura e responsabilità dell’intricata situazione, trova una liberatoria via di uscita.

    Poi un decollo trionfale, tre formazioni di aerei da turismo in formazione, decollano, e noi siamo tutti insieme.

    Fatta la pace, sento il bisogno di perdonarlo per essere sempre stato un terribile snob, non solo lo perdono, ma lo capisco intimamente e profondamente.

    Facciamo un patto per essere ancora più vicini, sarò anche io uno snob … va bene tirarsela, ma almeno avere i numeri indispensabili per poterlo fare !

    Ora in questa massa di Pellegrini ne vedo, spesso tutto il deleterio lato borghese travestito da spiritualità.

    Quando parliamo di spiritualità, la abbiamo già persa, le definizioni uccidono.

    Del resto sono sempre più convinto che tutto il nostro vivere è un percorso scolastico e in tutto ciò che avviene c’è una bella e affascinante lezione, sempre!

    Il difficile è trovarla.

    Camminando per ore di fila, ho rivisto cose che credevo di sapere, mentre di fatto erano solo concetti astratti incollati nella mente, come ad esempio " non sappia la destra cosa fa la sinistra".

    Frase che ripeteva mia madre, credendo o illudendosi che capissi.

    Ma si, certo, lo ho sempre saputo, vuole dire essere riservati e non pettegoli, non c’è poi bisogno di farla tanto lunga.

    Ma ci possono essere anche altre visuali che appaiono, qui su questo sentiero, pellegrino sul Sentiero di Santiago, con il suo rumoroso folklore.

    Mi vengono in aiuto anche le particelle subatomiche, che hanno un comportamento potremmo dire ufficiale, quando non osservate, e un comportamento privato, quando osservate.

    Molto riservate perché non ci è dato di conoscere, ovviamente solo per studiare, come si comportano nella loro intimità. Fanno cose strane, allora curiosi, piazziamo una telecamera ma non ci è dato di poter vedere niente di particolare perché da quel momento tutto si svolgerà nella più assoluta ufficiale normalità.

    Meglio di noi automobilisti, quando vediamo che oltre al semaforo con le sue belle lampadine colorate, proprio in cima al palo c’è anche una telecamera; per passare aspettiamo il verde, se non aspettiamo sono 5 punti sulla patente e la sanzione.

    Anche le particelle subatomiche se osservate, sono diligenti e disciplinate, quando non osservate si sbizzarriscono nei cavoli loro, come noi automobilisti.

    non sappia la destra … allora forse vuol dire, diminuire il nostro quotidiano rumore, fatto di fretta, di troppe cose, di troppe telefonate, di troppi sms, di troppe parole, di troppi controlli.

    Abbandonare la periferia caotica e la superficialità di chi ha fretta, abbandonare il rumore dei nostri stessi pensieri e attendere che nella quiete, possa accadere la magia di collegarci con la profondità del nostro centro.

    Veniamo uccisi da questo eccesso di comunicazione, se Ungaretti avesse avuto il telefonino, sentendosi pervaso da ciò che è Immenso, avrebbe telefonato subito alla moglie, che tanto amava, per comunicarle tanta bellezza.

    Caro Giuseppe che pensieri, solo tu sai essere così profondo, ma non stancarti troppo, lascia perdere che poi di notte non dormi, vieni a casa, ti ho preparato un risottino con i funghi proprio come piace a te.

    E noi saremmo stati derubati da quel M’illumino d’immenso che ha fatto sognare generazioni.

    Se silenzio e solitudine ci sono tanto cari, ecco che ci appaiono forzatamente, anche nostro malgrado.

    Succede che in questi giorni cammino in compagnia di un italiano e un olandese, a volte si viaggia insieme per il piacere della compagnia, a volte per la pigrizia di prendere la decisione di lasciarsi.

    vino gratis, ma i chilometri a piedi sono tanti !

    E guarda cosa succede.

    Arriviamo a Camponaraya dove ci attende un grande Monastero con oltre 200 letti, che avrebbe dovuto essere aperto, ma in realtà chiuso, e noi stanchi per aver a lungo camminato.

    Pellegrini disorientati e telefonini impazziti in azione, per trovare una soluzione.

    Sulla porta del Monastero chiuso, c’era però l’indicazione di un Albergue a Cocabellus, dimora per i pellegrini, a soli 2 kilometri con 18 – 20 posti, sicuramente pochi, ma io ottimista mi incammino lo stesso e la separazione con gli occasionali compagni di viaggio è immediata, da qui assaporo il piacere di camminare da solo.

    L’Albergue di Cocabellus, come immaginabile, è strapieno e il gestore, un giovane affascinante spagnolo, è tutto preso a dirottare gentilmente i pellegrini, verso altri Albergue, chiamando lui stesso dei taxi.

    E tardi, Sole al tramonto ed è già partita anche l’ultima corriera.

    Osservo in disparte queste affrettate contrattazioni e al primo momento di calma mi avvicino sorridente al custode che parla solo spagnolo, e così più a gesti che a parole:

    E’ tutto pieno come un uovo, vero?.

    Sì, o vai avanti a piedi, o chiamo un taxi, come vuoi.

    " Sono vecchio e stanco, è stata una tappa lunga, non voglio correre nella ricerca di un letto. Sono alpinista e ho dormito anche in parete attaccato a un chiodo e con il brutto tempo, ( ero già entrato nella mia nuova vita di vero snob) mi basta un pavimento, se di legno, meglio ".

    I nostri sguardi si incrociano con quella intensità che mille parole non saprebbero dare, mi fa segno di seguirlo per delle scale che portano nel sottotetto.

    Il pavimento che mi indica è di un centenario legno massiccio, così come le travi del soffitto:

    Molto bene, grazie, è quello che desideravo per potermi finalmente stendere e riposare.

    Ma mi raccomando, silenzio!

    " Ma certo non sono mai stato

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