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Tante vite, sempre tu!
Tante vite, sempre tu!
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E-book275 pagine4 ore

Tante vite, sempre tu!

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Info su questo ebook

La Ruota della Vita non si ferma mai. L’uomo nasce, cresce, vive, acquisisce esperienze, quindi muore, poi rinasce, cresce, acquisisce altre esperienze, muore nuovamente. Quando l’anima torna alla Casa del Padre, cede tutto il suo bagaglio di esperienze vissute nell’arco dell’intera vita, quindi col tempo si evolve e si avvicina alla perfezione divina. Ogni volta che una vita rinasce lo fa in funzione di un preciso destino (il Karma) da compiere. Quando poi la lezione che si deve apprendere è particolarmente dura o difficile, spesso si ripetono diverse reincarnazioni con Karma simili dove si ripresentano gli stessi problemi o eventi. Una medium rivive 4 sue precedenti incarnazioni durante le quali ha dovuto affrontare lo stesso tipo di Karma con lo stesso uomo. Scopo finale è la profonda comprensione del male fatto da uno e vissuto dall’altro e la capacità di entrambe di donare uno dei sentimenti più alti e nobili, il Perdono.
LinguaItaliano
Data di uscita17 gen 2015
ISBN9788891172235
Tante vite, sempre tu!

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    Anteprima del libro

    Tante vite, sempre tu! - Valeria Intelisano

    sempre

    INTRODUZIONE

    La Ruota della Vita non si ferma mai.

    L’uomo nasce, cresce, vive, acquisisce esperienze, quindi muore, poi rinasce, cresce, acquisisce altre esperienze, muore nuovamente.

    Alla morte l’uomo si libera del corpo materiale e l’anima ritorna al Padre Dei Cieli.

    Per essere ancora più precisi, l’anima si ricongiunge con la Stilla Madre, ovvero l’Anima nella sua interezza, dalla quale, alla nascita, si era in precedenza staccata come Stilla, o emanazione Divina.

    Quando l’anima si ricongiunge con la Stilla Madre, cede tutto il suo bagaglio di esperienze vissute nell’arco dell’intera vita e così facendo, l’Anima nella sua interezza, infine, col tempo si evolve e si avvicina alla perfezione divina.

    Ogni volta che una parte di stilla si stacca per una nuova nascita, lo fa in funzione di un preciso destino (il Karma) da compiere, che corrisponde alla parte che l’Anima deve ancora acquisire come bagaglio di esperienze.

    Quando poi la lezione che la Stilla reincarnata deve apprendere è particolarmente dura o difficile, spesso si ripetono diverse reincarnazioni con Karma simili, proprio perché solo attraverso la ripresentazione degli stessi problemi o eventi, può avvenire la profonda comprensione.

    In tal caso succede a volte che due persone si trovino a dover rivivere insieme lo stesso tipo di Karma per tante e tante volte.

    Questo è quello che succede in questa storia.

    Due persone si incontrano varie volte in vite precedenti e mantengono quasi sempre lo stesso ruolo, ovvero di carnefice e di vittima innocente.

    Nella reincarnazione attuale però si verificano due fatti nuovi.

    Il carnefice non è più tale, è ignaro di tutto e si trova a vivere un Karma particolarmente doloroso che lo trasformerà in un uomo nuovo.

    La vittima non è più tale ed ha avuto in dono da Dio, il potere medianico.

    Ella, attraverso questa medianità e per concessione divina, è in grado di colloquiare con la Stilla Madre dell’altro, potendo quindi conoscere e rivivere le vicissitudini di se stessa nell’attuale vita e durante ben quattro vite passate.

    Scopo finale di tutto questo è la profonda comprensione del male fatto da uno e vissuto dall’altro e tutto alla fine dovrà culminare nella capacità di entrambe di donare uno dei sentimenti più alti e nobili, il Perdono.

    Ricordiamoci che l’odio è umano, ma il Perdono è Divino.

    Buona lettura.

    Massimo Coco

    Non ti ho, sei lontano, ancora sei lontano. Questo non mi spaventa ma mi induce ad amarti ancora di più perché conosco il cammino che stai affrontando, il cammino della risoluzione della tua vita, del patto con Dio, del dialogo di te con la parte più profonda di te: la tua Anima. Da solo, lungo il cammino della tua vita, con fatica, giorno dopo giorno, stai imparando la lezione più importante del tuo percorso terreno: la ricostruzione di te stesso.

    Non è cosa facile quando alle spalle si devono buttare anni di convinzioni, caparbietà di sentimenti e disinteresse per la vita, quella semplice, che parla di Verità, di Giustizia, d'Amore.

    Piangi se vuoi, è meraviglioso farlo, piccole gocce si sciolgono sul tuo viso, lavano la tua anima, la detergono. Stendila poi all'aria aperta ove finalmente vibrerà. Pian piano si affaccerà timida alla vita e sorriderà, vorrà vedere, conoscere, vivere così sicura ormai di sé, compirà i primi passi. E' una bambina, agghindata a festa ormai, profumata di dolce odore del Cielo, dono del Padre, segno del Suo Amore, testimonianza della Sua presenza, orgoglioso che un suo figlio abbia preso la strada della vittoria e si sia ritrovato. Dalle poi i frutti che vorrà conoscere, dalle l'amore, i sentimenti tutti, la conoscenza, dalle la vita, finalmente sarete in due, vi darete del tu, vi riconoscerete.

    E’ la tua Anima, trattala bene, sii signore con lei, sii cavaliere, osa il baciamani e donale un fiore che possa mettere al polso quando la porterai al primo ballo, al ballo della vita, delle cose belle che l’esistenza ci offre, quelle di cui tu, per inutile sentenza, ti sei sempre privato.

    Da lontano sogno questo tragitto umano di te. Sto dalla tua parte, ti immagino e ti incito, tifo per il Karma che devi espletare, ovvero imparare l’amore. La vita ci ha divisi, i tuoi bisogni Karmici ci hanno divisi, ma so chi sei, cosa puoi dare, dove puoi arrivare.

    E' difficile, lo so, non è per tutti il tuo destino. E' miracolo d'amore, amore per Dio, amore per te e voglio dirlo, perché no, amore per me!

    Adesso lo so la vita mi è stata maestra, Dio il mio precettore, passo dopo passo, come un padre, come il Padre. Sarei annientata, vinta dai rancori, dai dubbi, dall'odio, ferma nel mio blocco umano senza portare a termine il mio destino cioè il consenso divino, per essere, per capire, per crescere, per perdonare, invece il Padre, misericordia della mia vita, di te mi ha fatto amare, giorno dopo giorno, l'idea, l'amaro, il dubbio e la decisione finale che ci vedrà uniti.

    Tu, amore mio, sei l'anima mia ed io la tua. In questa vita, in quelle già vissute, in quelle che verranno, l’amore ci ha toccato ma mai visti uniti.

    Il Padre, ovvero la mia voce interiore, mi ha insegnato, passo dopo passo, dolore dopo dolore, il mondo, le sue virtù, i doni del Cielo e della Terra, le sue infinite possibilità. L’utilità del destino e come io possa lavorare su esso rendendolo maestro di me. Questo mi ha spiegato, quando di te io urlavo il nome e la sconfitta, di me l'inutilità. In grembo mi ha presa, il cuore accarezzato, l'anima cullata, di Verità nutrita, perché capissi infine lo scopo del tuo essere, la vittoria del mio. La Sua bimba deve vincere, alla vita deve ritornare.

    Perché mi è stato data, come dono, in Grazia, la Sua parola?

    Perché io a Lui mi sono inginocchiata, il cuore ho reso disponibile, la mia umanità a Suo servizio ho reso, lacrime Gli ho donato, strazio per dirgli:

    Padre mio son vinta, son carità!

    Le Sue braccia ho trovato, il mio cuore ho sentito docile, la mente pura.

    Egli mi ha guarita, Sua figlia in realtà, voleva Verità.

    Ti conobbi, usammo la magia dell'amore terreno, un ripetersi di eventi, un riconoscersi, un sentirsi un tutt’uno, un legame fiabesco, un continuo tramutare la gioia in dolore, il dolore in estasi. Proprio quel legame volesti rompere, per libero arbitrio, ovvero la libertà di scegliere le azioni della nostra vita, andando magari contro il destino scelto. Quella vita che, pattuita col consenso di Dio Padre, ci prepariamo prima di nascere ed io ti feci rompere per regalarti la fortuna di essere te stesso, non un destino.

    Sapevo, ne avevo la certezza che fino allora, nell'anima tua non sono mai entrata né nei tuoi pensieri. Per gioco mi cercavi, un gioco triste e strano ove a volte ero la tua piccina altre un burattino e tu il burattinaio, tu muovevi i fili e mi davi voce, poi stanco di me, in angolo a prendere polvere per giorni, mesi, non vedevo luce.

    Viene il giorno, il giorno crudele. Cosa si fa dei vecchi giochi quando vengono a noia? Quando non si ha la tenerezza di posizionarli in un cantuccio in modo da non perderne la poesia e ogni tanto coccolarli con canti di vecchi tempi? Quando non si hanno i sentimenti per accomiatarli con giuste parole d'intesa e di tenerezza, prenderli per mano e indirizzarli dolcemente verso un'altra strada egualmente possibile? Si gettano via e nel mio caso si bruciano finché non ne rimane che cenere.

    Tu hai dato dapprima tradimento al tuo vecchio Pinocchio e poi fuoco, per ammirare le ceneri di un cammino ormai disincantato, il mio.

    Ma oggi il Padre riesco a chiamarLo Papà, perché Egli non è più per me solo l'Essere Luce, estraneo ai fatti terreni, ma l'Essere della terra, Padre, Amico, Fratello, Maestro, Consigliere di tutte le mie giornate. Oggi con Lui, è bello attendere il tuo ritorno. Un ritorno che ieri pareva impossibile e quando l'Opera del Divino accarezza l'uomo nelle sue possibilità terrene, tutto è al dunque, tutto è possibile.

    A me ha dato la capacità del sentire, così quando la malinconia mi prende, ecco ho trovato il sistema: a chi confidare le mie pene, la mia solitudine, il mio bisogno di te? A te, alla tua Stilla Madre, alla parte di te che non si incarna, che in Cielo rimane e segue la sua figliuola anima incarnata in terra. Attenta, all'erta, vigile e pronta, entusiasta se riesce, accorata se vede disarmo, disincanto, debolezza, peccato, dispiaciuta, ma non per questo arrendevole. La sua figliola deve vincere, tutte le figlie anime incarnate devono vincere e fare onore al Padre Dio, al Suo Amore!

    Eccole queste Stille, madri della nostra anima in terra, genitrici di noi. Sono le nostre Origini, custodia di tutte le nostre incarnazioni, il Tutto di noi. Ci amano, noi non le amiamo perché non le conosciamo. Nessuno ci ha mai parlato di loro, delle progenitrici delle nostre anime.

    Crediamo d'avere una sola vita, una sola possibilità. Invece no perché il Padre ci ama anche per le nostre imperfezioni e un Padre che ama dona a suo figlio più possibilità, le incarnazioni, che ci servono per divenire figli edotti e consapevoli.

    Quindi il compito di questa grande Stilla Madre è di raccogliere tutte le nostre esperienze terrene, anche quelle negative. E’ Lei che ti invoglia a far rientro in terra, per correggere i tuoi errori, capire ed accettare. La stilla Madre, di volta in volta allarga il suo patrimonio, il nostro bagaglio evolutivo, sino a diventare sempre più istruita, convertita, celestiale e devota. Ognuno ha la sua, legata dal cordone che non si stacca neppure quando ci lascia andare, quando prendiamo vita terrena. Ci prepara il bagaglio per la grande esposizione della vita. Vi mette dentro i generi di prima necessità, le conquiste delle altre vite che utili ci torneranno nelle nostre faccende terrene, depone con cura e raccomandazioni le note da correggere, si raccomanda per i servizi umani che dovremo affrontare, il nostro destino, altrimenti detto Karma, ovvero le esperienze.

    Una lacrima accompagnerà il nostro allontanarsi da Lei. Non è per la lontananza, la sua è commozione, il suo figliolo va a compiere i passi della vita, va a rendere omaggio al suo destino, alla parola data a Dio e agli uomini. Va a scomputare i suoi errori, a raccogliere le glorie cui ha diritto, va nella grande scuola della vita.

    Adesso io che non ho te, voglio di te avere la tua Stilla, la tua mamma Stilla, perché solo con lei riuscirò ad essere me stessa, a vivere il tuo ricordo, a narrare di te di ciò che di più intimo dobbiamo ancora dirci, ciò che la mente sconosce ma le nostre anime tengono in serbo per noi, per essere complici, per essere ancora più uniti finchè dubbi, misteri, segreti, incomprensioni, non esistano e quest'amore di secoli sia finalmente Verità, verità assoluta, infine riconoscimento e perdono.

    Narreremo le vite vissute insieme, rivedremo chi eravamo.

    Chiedo, Iddio mi concede.

    Mi faccio anima, rinnego il mio corpo, lo annullo, divento pensiero e inizio il mio dialogo. Tante sono le cose che vorrei chiederLe ma l’idea di far volare il pensiero sino a Lei, io ancora in vestigia umane, Lei anima del Cielo, mi confonde, mi esalta, quasi mi sento divinizzata.

    Ho deciso così di mettere su carta i nostri colloqui affinché restando incisi su foglio io possa rileggerli e rinnovarli nel mio cuore ogni volta che il mio amore sente il bisogno di te. La Fede che nutro nel Padre, la trasmissione di immagini e di parole tratte dal Mondo di chi non vive più la terra, l’insegnamento e il coraggio ricevuti, il contatto perenne, il coraggio e la volontà d’affrontare la realtà, sono divenuti fusione tra la tua Stilla Madre, te e me. E’ un dolce sentimento non umano che mi prende e mi regala momenti di estasi, attimi di esaltazione, qualche volta, perché no, di gaiezza.

    Gaiezza perché le anime non sono tristi e sono capaci di integrarsi nella realtà umana. Eccole allegre, tristi per noi, maestre, protettrici. Mi sono legata alla tua Stilla Madre per poter ancor meglio amare te, anche quando doni sconforto, abbandono, superficialità.

    Oggi ti aspetto. Per rinnovare quel patto di secoli, quel patto giurato dinanzi a Dio, quel matrimonio di anime stipulato davanti al Padre, splendido come solo sanno essere le cose Divine. In quel luogo Sacro, nei luoghi degli incontri animici, ove ha casa il Padre dei Cieli, abbiamo giurato. Lì ci siamo promessi, qui ci ritroveremo come una coppia di giovani sposini esaltati dal giovane amore. Tu sarai ancora il cavaliere ed io la tua piccola, così e per sempre. Questa volta impareremo insieme cos’è l’amore e cos’è il destino. Parole grandi, importanti, la sorte sarà compiuta, vivremo ciò che da secoli abbiamo solo dovuto assaporare.

    Mi manchi come fonte d’acqua, come fossi sole o stella cometa. La luce del giorno non accarezza più il mio corpo regalandomi felicità, è soltanto un giorno senza di te. Vorrei fosse sempre notte, una notte senza stelle, così deve essere. Spegnete ogni luce, interrompete ogni suono, fermate ogni danza, bloccate ogni nota, arrestate ogni spettacolo, tutto deve tacere, l’amor mio non c’è. 

    La tristezza diviene dono, dono d'attenderti. Col Padre corre più veloce il tempo verso di te. Una dolce nenia accompagna l'estasi del momento. Musica sento vibrare nel mio corpo, tepore, dolce tepore d'accompagnamento al momento che sarà.

    Ormai lo conosco. E' l'attimo in cui smembro il mio corpo, lo scindo in particelle, pare non appartenermi più talmente è soave, leggero. Di piuma s'è fatto.

    Non un pensiero attraversa la mia mente, ancora la nenia rasserena il mio cuore, dolce ninnananna a cui mi concedo affinché metta la mia anima in contatto con la tua Stilla, per far sì che esse si parlino. La tua Anima mi risponde, si concede, per la prima volta.

    "Piccola mia, non badare a ciò che sono, attendi ciò che sarò. Non pensare a ciò che mostro perché finito io sarei. Attendi come io fossi Luce e vedrai che il tempo sarà breve. Solo cosi potrai comprendere il ricongiungersi delle nostre anime e dei nostri corpi. Intanto non posso avvicinarmi a te, scompiglierei il nostro destino.

    Devi restarmi lontana e quando il mio dire sarà profumato meriterò il tuo perdono. Se tu mi avvicini adesso per sempre saremo perduti".

    Non posso, non devo urlare.

    Chiudere gli occhi mi si chiede, gridare lo strazio in silenzio nel silenzio del mio ventre, mentre il cuore chiama un nome che non ha. Seppur progetto Divino, il mio attendere umano mi logora con lo stesso sforzo di una madre in travaglio, di un bimbo a cui manca il latte, di un cucciolo a cui è stato tolto il ventre materno. Ecco perché devo chiedere aiuto alla tua Stilla madre. Poter parlare con te stesso è un sorso d’acqua benedetto, è voglia d’andare avanti, non mollare, amarti finché è vita.

    "Gentile figliola che d’amore mi contorni, certo che io posso ragguagliare te del mio dire. Odo le tue parole anche se a volte mi trafiggono il cuore e prego Iddio che presto possa ricompensarti in materia umana e per umana specie del dono del perdono, per quello che in vita di oggi e in vita del passato mi donasti.

    Non attardarti in pensieri negativi che il nostro amore al cospetto di Dio Luce deve diventare, quindi io ti insigno quale unico mio amore e mia Sposa e per l’Eternità il mio amore ti donerò. Tu mantieniti pura, continua a dialogare con me e attendi con gioia di sposina il nostro prossimo incontro".

    Il miracolo è avvenuto.

    Ci è concesso il dialogo, adesso posso, voglio dialogare con te.

    Ne ho il diritto, ne ho il dovere. Per ricordare e dimenticare il nostro brutto passato. Non il passato di ieri, il passato di ieri, quando eravamo molto in là nel tempo. Il tempo delle nostre vecchie incarnazioni.

    Per comprendere la tua indole umana, i tragitti che ti hanno allontanato da me e soprattutto da te. Per conoscere ciò che volevi vivere e non hai saputo. La tua indole fiera e la tua umanità legata ad un'esistenza lontana dagli affetti, che ti ha sempre portato verso un destino diverso dal mio. Per comprendere le tue inclinazioni, il tuo atteggiamento battagliero, a volte irrispettoso. Per conoscere me, chi ero, com'ero, perché sono stata sempre vicina a te.

    Perché un destino d'amore che mai però, veramente uniti ci ha visto? Così mi inoltrerò nelle tue gesta del passato, io dialogherò con la tua anima, comprenderò i tuoi lati negativi e i passaggi ostili di questa esistenza. Il perché dell’incomprensione, il motivo della tua irragionevolezza, poi rivedremo i tuoi lati positivi e tutto il bello di te ti aiuterà in questo cammino per te ancora oscuro. Le conquiste di tutte le tue vite, il bagaglio meraviglioso che ti porti dietro e che ha fatto di te l’uomo pronto a superare gli ostacoli di oggi.

    Poi ti porterò all’origine, ci misureremo sino in fondo, senza tacere nulla, senza vergogna, quasi fossimo in un confessionale: lasceremo fuori, senza vergogna, imbarazzi e malintesi. Con la stessa voglia, con lo stesso candore di un bimbo, raccoglieremo le nostre Verità.

    So già quali incarnazioni di te dovrò rivedere affinché il tuo IO si affini. Sono qui, vigile e serena, pronta ad aiutarti. Ed infine, arte sublime del Suo operato, come premio, il nostro amore, il nostro grande amore che non ci ha mai visti assieme, ma ha vissuto sempre nel desiderio l’uno dell’altro.

    Questa invece è l’incarnazione del suo trionfo, io sono pronta, la tua Stilla è pronta. Ed ancora ti starò vicina, perché il mio bene per te è infinito.

    Sposa mi chiami nel messaggio della tua Stilla, sposa del Cielo mi considero ed io mi immagino velata di bianco ed inginocchiata sui gradini di una Chiesa benedetta.

    Questo è l’amore che ti porto, questo è l’amore che mi aspetto.

    Il Padre deve vincere, noi dobbiamo vincere, qualcosa che va oltre la terra, oltre noi, su, su per i misteri Divini fino ad inoltrarsi nei meandri delle sfumature più pure, dell'anima più Vergine. Dobbiamo liberare le nostre anime incatenate da secoli e renderle libere di vivere solo vittorie umane.

    Sento a poco a poco il mio corpo smembrarsi, mille particine si dividono e si annullano. La consapevolezza adesso di non essere più e lasciare il posto alla mia anima. Lei deve dialogare con te, con la tua Stilla Madre. Un incontro fra anime, sto prestando il corpo alle due anime che devono incontrarsi, che devono rivedere il loro passato, amarlo e perdonarsi.

    Nell’accettazione di Dio Padre Onnipotente Io anima pura del Cielo comprendo l’esigenza di ciò che sta per avvenire e consento che il Verbo sia stipulato fra due anime che molto vissero e tanto si amarono. Sarà l’unione che il Cielo vuole.

    Figlia, in codesto scritto vi sarà Verità. Io sarò in te ogni volta che vorrai affinché gli uomini comprendano quanto il Mistero Divino sia vicino a loro purgando tutti i passaggi in terra.

    Figlia, accondiscendi al mio figlio in terra e sii per lui una maestra, comprendi il bene che gli voglio e trasmettigli la mia materia. D'anima son fatta ma comprendo la terra. Egli ha bisogno di te, del bene tuo e benchè i vostri passi oggi si son persi, a breve, molto a breve, l'anima sua in te sarà. Porta in me molta speranza d'esser d'aiuto affinché Io quieti l'anima mia e sostenga ancora la gioia del suo divenire.

    Sto qua, fogli sparsi, fogli bianchi vergati da Lei per mano mia. E non è un gioco, non è un esperimento. Questa è realtà.

    "Bimba mia il mio contatto umano con te sarà dolce e doloroso al contempo. Risolveremo e rivedremo scene di un tempo ove e quando ero più scontroso e permaloso. Saprai perdonarmi?

    Porterò con me un bagaglio umano nuovo. Saprai accettarlo? Vi saranno giorni floridi di domande, giorni gonfi di lacrime. Ti racconterò tutta la mia vita. Avrò la fortuna di essere ascoltato?

    Vorrò sapere da te tutto ciò che non conosco, ti prego prendi per mano quest‘uomo che oggi nessuno vuole e donagli la tenerezza di un tempo, quel tepore che solo da te proveniva. Oggi ho capito quanto sapessi ascoltare e comprendere. Parlami d’amore, parlami di Dio, parlami del nostro futuro".

    Ed io ti rispondo, spontaneamente, sinceramente:

    "Quanto hai regalato di te in amore, sorrisi, affetto e comprensione? Che dialogo hai adoperato perché fosse chiaro il tuo pensiero? Hai sempre poco concesso ed hai onorato solo denaro, potere e gloria. Ecco, tu oggi vivi la solitudine che tu stesso hai dato. Riconosci la freddezza, l’indifferenza, il distacco che per secoli hai adoperato? Per te è il vuoto, è un innesco di pensieri confusi, ed è tristezza.

    Ed io, amore mio, ove mi mettesti in fretta e furia per raggiungere la grazia di un altro sorriso? Pensavi al mio dolore, al mio amore, al taglio netto e puro che trafiggeva il mio cuore?

    Ed io ti porterò il perdono se tu a me porterai l’amore, quell’amore che ancora io sogno e vedo nei momenti di abbandono. Quell’amore che mi sostiene nei momenti di solitudine quando nessuno vuol più

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